Ciao, eccomi qui!
Ho trovato questa storia davvero toccante, mi è piaciuta molto.
La relazione che hai delineato tra il figlio e sua madre affetta da Alzheimer e disturbo ossessivo compulsivo stringe proprio il cuore, perché purtroppo non potranno mai avere un rapporto normale, lei non sarà mai veramente lucida e lui non smetterà mai di sentirsi in colpa per il sollievo che prova quando lei non lo riconosce.
Il tema è delicato e commovente, e tu lo affronti con sensibilità e realismo.
Mi sono piaciuti i dettagli che descrivono la vita quotidiana dei due personaggi, come l'indovinello della rana, le lavatrici, il detergente battericida, perché raccontano quella che è (ed è stata, prima che il figlio trasferisse la madre in una struttura) la loro realtà, che purtroppo non è facile.
Questi elementi rendono la storia credibile e coinvolgente, e mostrano appunto il contrasto tra il passato e il presente, tra la normalità e la perdita di lucidità.
La tua scrittura è fluida e scorrevole, con un buon uso della punteggiatura e della sintassi.
Non ho trovato errori grammaticali e/o ortografici.
Il ritmo è equilibrato e la narrazione procede in modo lineare, cosa che ho molto apprezzato.
Il finale è amaro ma non drammatico, e lascia al lettore una sensazione di malinconia e di tenerezza perché infonde quasi un senso di equilibrio ritrovato a fatica: l'indovinello della rana nel pozzo che persiste, il figlio che dà la risposta sbagliata (aiuto, io pensavo che trenta fosse la risposta corretta!) e la madre che sorride per questo, pare quasi un tuffo nel passato, prima che tutto degenerasse.
È stata proprio una bella lettura, complimenti.
Alla prossima!
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