Ciao! :)
Ecco, non so come approcciarmi a questa storia veramente deliziosa, se non dicendoti che ho sghignazzato senza ritegno durante tutta la lettura.
Premetto che amo le AU e concordo con te sul fatto che nel fandom di HP non siano così gettonate (purtroppo). Se, poi, la suddetta AU è ambientata alla corte elisabettiana, ecco, hai già tutte le carte in regola per conquistare la mia attenzione e il mio cuore. Tra l'altro, mentre leggevo (e adoravo), non ho potuto fare a meno di pensare che non solo Dolores/Elisabetta I sia un'ottima associazione, ma che in effetti anche le associazioni Dolores/Elisabetta II e Alastor/Filippo, Duca di Edimburgo aprano scenari potenzialmente validi, soprattutto se nelle tue mani - ma la smetto di blaterare. Veniamo a noi!
Naturalmente, non posso fare altro che complimentarmi con te per l'abilità strabiliante con cui sei riuscita a trasporre l'essenza di Dolores in questo nuovo contesto e nell'assunzione, da parte sua, di questo ruolo – che, ok, sì, è quello che tutte le AU dovrebbero fare, ma quello che voglio dire è che tu sei riuscita in questo intento alla perfezione.
A partire dalle riflessioni in apertura di un erede illegittimo - che, per tale ragione, è sempre stato sminuito da tutti -, ritrovatosi improvvisamente catapultato in una posizione di assoluto potere: tali riflessioni non solo richiamano, naturalmente, il personaggio storico di Elisabetta (che, ovviamente, è cresciuta col "peso" di essere figlia della sventurata Anna Bolena), ma credo che si sposi benissimo anche col personaggio di Dolores, che - in effetti - nonostante le antipatie che suscita, si ritrova di fatto ad assumere una certa autorità nel contesto ministeriale e, poi, a Hogwarts. Insomma, già con queste premesse, mi hai conquistata!
Ma non è finita qui perché, quando ho letto di tutti quei dettagli così Umbridgeschi di cui sei riuscita ad avvalerti, la mia stima è aumentata a dismisura. Parlo, naturalmente, della scena tra Sua Maesta e la sua dama di compagnia, Lady Minerva (geniale!!), che richiama gli alterchi tipici delle due (ho adorato "il lampo di fastidio" negli occhi della fiera Minerva - fiera in tutti gli universi, evidentemente!); mi riferisco poi alla genialità dello stemma (l'immagine della corte inglese costellata di gattini su sfondo rosa è assurda quanto esilarante) e del motto, nonché - ovviamente - il cenno ai decreti venturi. Insomma, sei stata bravissima!
Per non parlare, poi, di quell'accenno al mio caro Regulus (Regulus di Francia e Walburga De Medici? Meraviglioso!), con cui hai vinto tutto, veramente.
Ora chiudo il rubinetto del mio farfugliare entusiasmo davvero, ma ripeto che sei stata troppo brava. Complimenti!
Un bacione (Recensione modificata il 13/10/2020 - 11:17 am) |