Bisognerebbe essere madre, per capire appieno la bellezza di questa poesia.
Bisognerebbe aver portato dentro di sè qualcosa di vivo, che ogni giorno inventa nuovi movimenti.
Bisognerebbe aver stillato latte e amore dai propri seni indolenziti.
Ma forse basta seguire lo sguardo di lei, quello sguardo orgoglioso e al tempo stesso incerto, incerto come i passi della sua creatura.
Probabilmente non era del tutto lucida, quella madre, quando le hanno tagliato il cordone ombelicale, quando la vita è iniziata per davvero. Ma adesso, ai primi passi, quella madre scopre un nuovo inizio, capisce che lui è pronto a camminare da solo.
Però solo non lo lascia, perchè sa che la strada è "tortuosa", imprevedibile. Lo accompagnerà, "le loro mani intrecciate", al di là della vita stessa.
Un altra bella poesia, che riesce a tirar fuori dall'anima sentimenti buoni e costruttivi. |