Recensioni per
Rosso Natale
di mask89

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/03/21, ore 20:44
Cap. 1:

*apre la bocca* … *chiude la bocca*
Oh. Cristo. Il mio saluto dopo la lettura di questa storia non può spingersi oltre questo, perché sono ancora … boh. Quanta violenza, quanta crudezza nel descrivere un dolore così lancinante e così umano, un dolore del corpo – con quei segni sulle braccia prima, con quei pugni poi – e un dolore della mente, per il rifiuto netto, tagliente e incessante per la sua identità. Un ragazzo che è arrivato ad odiarsi, ad odiare il Natale, la sua famiglia, la casa che sente come una prigione ed una trappola, dove non può essere chi è, dove non potrà mai. Un’educazione a dir poco marziale, malsana, troglodita ed un giovane ragazzo piegato e poi spezzato dall’orrore della loro ignoranza e del loro disprezzo. Non riesco ad immaginarmi il dolore per un non amore da parte dei genitori, per la loro violenza fisica e psicologica; quel volere scappare per salvarsi, scegliere di andare in un’altra sede universitaria ed avere, per almeno un po’, una tregua da quella messinscena che deve mettere su per tentare proprio di sopravvivere tra quelle mura. Perché quell’uomo di granito, che di granito ha anche il cuore, che è suo padre, non può permettere che il ragazzo infanghi la sua reputazione militare e familiare con quel segreto che per lui è ripugnante: l’omosessualità. Lo punisce, ogni volta che può, e nega a lui, per la seconda volta, l’amore: l’amore che non ha saputo dargli, l’amore di cui vorrebbe privarlo, non lasciandogli scegliere davvero con chi passare la vita a fianco. Ho veramente sofferto nel leggere quella scena di violenza così bruta, quel voler riscrivere la sua identità e poi quei pugni – che da un padre ad un figlio fanno doppiamente male, sono un doppio “tradimento”. Lui scappa, alla fine: scappa da quel salotto e scappa da quella vita. Come se non volesse dargli la soddisfazione di togliergli tutto, anche la possibilità di scegliere: quella è sua e decide di spezzare il Natale di fronte a tutti quanti, come loro hanno spezzato la sua vita. Con la pistola di suo padre, l’emblema della sua violenza bruta.
Mamma mia, questa storia mi ha lasciata con un sincero magone. Sicuramente, tu sei bravissimo a descrivere con pochissime immagini anche violenze così complesse e sfaccettate e, soprattutto, sei in grado di spiegare finali che lasciano a bocca aperta. Una volta avevo letto un meme che diceva che i titoli di coda di Got avevano lo sfondo nero così potevi vedere la tua faccia orripilata riflessa nello schermo. Per me, questa tua storia, ha i titoli di coda con sfondo nero.
E meno male che era una storia natalizia! Anche se, lo sappiamo bene, i suicidi in questo periodo dell’anno aumentano, quando le feste ci costringono a stare con persone che non vorremmo o ci fanno sentire l’assenza di quelle che invece vorremmo avere vicino. Direi che sì, il cenone di Natale ha preso decisamente una bruta piega.
A presto, anche se sei senza rispetto per questo cuore di panna.
Un abbraccio

Recensore Master
03/03/21, ore 17:40
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui ^^
Questa One Shot mi ha spezzato il cuore.
Che poi cosa lo dico a fare se la sezione e i generi – e in realtà anche solo l'introduzione – parlano stra chiaro?
Il fatto è che non mi aspettavo un risvolto del genere. Non me lo aspettavo nonostante situazioni del genere siano, purtroppo, all'ordine del giorno: ci sono ancora un sacco di genitori che ancora faticano ad accettare l'orientamento sessuale dei propri figli, ripudiandoli e non trattandoli più come tali.
Carlo potrebbe avere mille altri nomi e mille altri nomi potrebbero essere Carlo, che per anni ha vissuto nel dolore che la sua stessa famiglia gli ha causato.
Una cosa importante sulla quale vorrei soffermarmi è il fatto che lui, in un certo senso, prenda addirittura atto del fatto che il padre non lo accetti. È più il comportamento della madre a farlo soffrire, ancor più del dolore fisico che gli infligge il padre: perché la madre non si è mai fatta avanti per difenderlo, ha sempre e solo assistito senza fare nulla. E continuare a subire circondato da tutta quella indifferenza, ha portato Carlo quasi sul punto di esplodere.
Esplosione che poi avviene quando, durante la cena, saltano fuori gli altarini: il padre che dice falsità sul suo conto al solo scopo di mantenere “intatto” (che poi, cosa ci sarebbe da mantenere intatto, esattamente?) il buon nome della famiglia, porta Carlo a esplodere definitivamente, a porre fine alla sua vita con un gesto estremo.
Mi è dispiaciuto per questo finale perché Carlo non lo meritava. E ancora di più mi è dispiaciuto perché è davvero tanto realistico.
Ma ovviamente per “mi è dispiaciuto” non intendo che la storia in se non mi è piaciuta, anzi, è l'esatto opposto.
È una triste realtà che hai riportato fedelmente in questo scritto e che vede coinvolte molte più famiglie di quante si possano immaginare.
Complimenti e alla prossima!

Ame

Recensore Master
23/02/21, ore 22:59
Cap. 1:

Ok.
Ho curiosato un po' tra tutte le storie... E poi sono capitata su questa. Il Drammatico è un genere che mi si addice, decisamente. Il titolo, poi, mi aveva preso.
Non sono un'amante del Natale, come un tempo. Non ho un gran senso della famiglia e sguazzo come una lontra felice nelle cose complicate.

Il protagonista di questa storia, di cui non conosciamo manco il nome... È ovviamente al limite. È costretto a sopportare, ad andare avanti, in una vita che gli sta stretta. Una vita definita da un padre bigotto, prepotente e da persone indifferenti che non fanno nulla, nulla per proteggerlo.
Un padre che non accetta le sue scelte. Un padre che lo massacra. Una madre che non ha mai alzato un dito per difenderlo... Poi c'è la cena di Natale... Uno dei momenti più difficili, ardui, di tutti: ci si abbellisce di una normalità che non c'è, di un'armonia che non esiste... E infatti basta una sola parola a rovinare tutto e a tornare alla realtà.

Il tuo protagonista è stanco. Afflitto. Vinto.
Ammetto che quando ho letto della pistola ho subito pensato al massacro, e forse avrei gradito di più. Avrei trovato un senso di... Ribellione, fuoco, rabbia... E invece l'ha usata contro di sé. Possiamo biasimarlo? Non proprio.
Poteva andare diversamente? Forse sì, forse no. Perché la gente fa quello che fa? Perché è stanca. Perché non ne può più. Perché a volte è difficile continuare a muovere i passi in un mondo che non fa altro che darti pugni in faccia. Un mondo che ti offre solo merda.


Dal punto di vista grammaticale... La storia è scritta bene. Scrivi bene. Non ti avevo mai sperimentato come autore, ma devo dire che sono rimasta piacevolmente soddisfatta. Non è sempre detto.
Quindi... Bravo.
Piccola precisazione: nell'ultima parte c'è una piccola ripetizione della parola "bocca" che poteva essere evitata. Oltre questo piccolo dettaglio, nulla da ridire.

Il tuo personaggio non aveva un nome. Eppure... In pochissimo, è possibile capire molto.
Bravo!

Recensore Veterano
08/02/21, ore 11:39
Cap. 1:

Porca puttana!
Si può dire porca puttana in una recensione?
Spero proprio di sì, perché è quello che ho pensato appena ho finito di leggere.
Beh, decisamente non è la storia natalizia che avevo in mente!
Che dire, la costruzione è ben fatta e interessante, pochi dettagli ma che rendono comunque ben visibile l'ambiente: casa medio/alto borghese, famiglia cattolica conservatrice, familiari di varia natura ed età tutti riuniti per la pantomima.
Riesci in breve anche a presentarci gli attori in scena, il protagonista e i comprimari, anche qui non ci serve molto per riuscire a vederli, ognuno declinato nelle tinte variabili delle sensibilità dei lettori, ma non di meno vividi e reali.
Tutto succede molto in fretta, ma d'altronde il background è molto chiaro, ci pare quasi di averlo letto... Una pesantezza ormai non più sopportabile, una parola, non peggiore di altre, che però fa traboccare il vaso.
Ed è sayonara. Come unico (e ultimo) atto di incontestabile autodeterminazione.
E così sia.

Recensore Master
25/01/21, ore 23:29
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero.
Ma lo sai che fino all'ultimo ho pensato volesse ammazzare i suoi genitori? Invece no, mi hai spiazzata e sorpresa allo stesso tempo.
Come al solito è scritta molto bene e senza errori, quindi la lettura scorre veloce che è un piacere. Scorre sì, ma lasciando un segno concreto dentro di te.
Alla fine è una triste storia quella di questo ragazzo. Mai accettato dalla famiglia e dal padre per la sua omosessualità, compie un gesto estremo davanti a tutti loro.
Ho apprezzato il fatto che tu non abbia messo la reazione della sua famiglia al suo suicidio pubblico. Credo tu l'abbia fatto per dare modo al lettore di pensarla a suo modo, secondo le su idee e quindi dare un proseguo di finale, personalizzato.
Certo, non era semplice per Carlo dovere affrontare il padre, ma - quando finalmente ha preso il coraggio a due mani - ho seriamente pensato ce la potesse fare a buttarsi tutto alle spalle, lasciare indietro tutto quel dolore ingiusto e ricominciare altrove, lontano.
Forse, però, anche quello era un inizio per lui. In effetti ha ricominciato altrove sì, ma in un luogo irraggiungibile dai suoi e, finalmente, in pace.
Grazie per questa bellissima lettura. Alla prox. Ciao, Chiara.

Recensore Master
16/01/21, ore 10:10
Cap. 1:

No scusa, come!? Perché uccidersi? Io avrei fatto un massacro in piena regola, magari risparmiando solo i bambini... Ma che c...o! Oppure avrei crivellato di colpi solo il padre e la madre, lui inqualificabile genitore di merda e lei, un'ameba. Peggio lei di lui, che non difende il figlio nemmeno a pagarla dall'ennesimo abuso... Ma se proprio Carlo doveva spararsi, non poteva farlo nella sala da pranzo? Rovinando a tutti LA FESTA con una gettata di sangue fresco, denti e materiale celebrale sui tortellini in brodo e tutto il resto? Volevo una carneficina, e invece no... Quindi gli occhi vitrei erano quelli dei cadaveri dei suoi parenti? Ah, adesso ci siamo! Mi sono fatta prendere dal nervoso quando ho letto del suicidio, e non ho fatto caso a questo particolare che in realtà, finalmente mi rincuora. Bravo Carlo!

Tea.
(Recensione modificata il 16/01/2021 - 10:20 am)

Recensore Master
10/01/21, ore 14:47
Cap. 1:

Porca vacca...alla faccia della brutta piega!
Posso dire che mi hai stupito, dato che mai avrei pensato a un simile finale.
La cosa che salta all'occhio è come sia Carlo ad essere in torto per il resto della famiglia, quello che merita tutte le critiche e i rimproveri.
Abbiamo un padre padrone, una moglie succube del marito, lo zio che sta dallo loro parte e lo stesso vale per i restanti parenti.
tutti che lo guardano come se fosse uno stupratore e tremano all'idea della conseguenza di ciò nelle loro vite.
Sia chiaro che non credo che qualcuno fosse preoccupato per lui o altri, ma semplicemente per se stesso all'idea che il proprio nome potesse essere ricollegato a un simile imbarazzo.
Il suicidio...non saprei dire se per loro possa essere stato un vantaggio o uno svantaggio, è sicuramente uno scandalo ma chi ha subito un trauma può anche averne vantaggi ma dipende dalla situazione.
Lui sicuramente è riuscito a vendicarsi dei genitori strappando via quel velo di perbenismo a cui tanto tenevano. Sul resto della famiglia proprio non saprei.

Recensore Master
04/01/21, ore 12:10
Cap. 1:

Siamo tutti abituati ad immaginare il Natale come un periodo patinato, di neve e pan di zenzero, di carole, di alberi luminosi, di pranzi luculliani. Penso di averlo ripetuto in ogni recensione, ma il modo che hai di, non lo so, di lasciare il segno in quello che scrivi arrivando a finali inaspettati, ponendo l'accento su situazioni e risvolti non sempre facili è qualcosa che ammiro ed apprezzo molto.
Così come apprezzo il contrasto che si crea tra il "Bianco Natale" della canzone ed il Rosso, no, che non è soltanto la macchia che "insudicia" l'immagine della famiglia perfetta, ma è anche il proiettile di sangue che si espande si allunga sulla neve fresca -E fa impressione quel dettaglio della musica che continua a suonare, perché più di ogni altra cosa sottolinea in maniera feroce il silenzio assordante che si è venuto a creare dopo il colpo.
La apprezzo tantissimo. E'...cruda, lineare, ti lascia alla fine con questo amaro nella bocca e nello stomaco, questo senso di rabbia e ingiustizia.
Un'altra ottima lettura, anche se mi ha davvero fatto male al cuore leggerla! Ma il bello della scrittura è anche questo, no? Essere immersiva al punto che trarne ogni genere di emozione, positiva o negativa che sia! E direi che hai ben centrato il punto!

Recensore Master
27/12/20, ore 20:23
Cap. 1:

Ho iniziato a leggere la one shot per dare un'occhiata... e non sono riuscita a staccarmene!
Mi hai rapita dalla prima all'ultima parola, davvero complimenti.
Il flusso di pensieri del protagonista si sussegue in modo perfetto, davvero.
Io lettrice sono stata travolta da quel carico di emozioni inespresso agli altri, ma espresso nel racconto.
Davvero ogni sentimento colpisce come un pungo nella sua crudeltà e realtà. Descrivi uno scenario che può essere senza dubbio ritratto di una famiglia vera, nel suo essere sbagliata e piena di pregiudizi e disprezzo.
Del resto le feste sono il momento della "resa dei conti" per questo tipo di famiglie, da cui si vorrebbe scappare, anche se sembra impossibile riuscirci.
È un'accusa pesante, velata ma non troppo, e ci riesci davvero bene!
Lo stile l'ho trovato scorrevole, in un crescendo di emozioni che vanno di pari passo con quelle del protagonista.
Il finale semplicemente suggestivo, rapisce nel suo essere poetico e nell'orrore, quando si realizza cosa sta succedendo.
Ammetto di aver pensato che il protagonista volesse uccidere il padre.
Il suo suicidio è stato invece un gran colpo di scena!
Ti faccio ancora i complimenti, mi è piaciuto davvero tanto ^^
Ci vediamo~
Anna

Recensore Master
21/12/20, ore 10:24
Cap. 1:

Carissimo! 

La long è lì che mi guarda con gli occhi dolci, ma ho visto che l'ispirazione ti ha portato a scrivere anche altre cosette più recenti e io non ho resistito, perdonami ^^".
Per prima cosa: il titolo! E' assolutamente perfetto, la giusta antitesi di quel bianco natale, candido e puro a cui siamo abituati. 
Ultimamente si sta discutendo molto sull'ipocrisia che si nasconde dietro alle motivazioni di certe persone, per le quali la famiglia non conta, ma quest'anno si trovano a protestare per la libertà di movimento limitata. Ahimè, probabilmente al tuo protagonista avrebbe fatto comodo trovarsi in una situazione simile, mi sa, impossibilitato dalla pandemia a riunirsi ai suoi. E invece si ritrova costretta a passare le feste con chi non lo ha mai accettato, e che appunto lo accetta in casa solo per ipocrisia, per salvare le apparenze e conservare un'immagine "dignitosa" di fronte agli altri. Lo smacco della proposta di matrimonio è veramente una cosa ignobile e meschina: la reazione di Carlo ha la mia approvazione al 110%.
Quando poi ho letto il seguito, memore del titolo, mi sono venuti i brividi: ero convintissima che avrebbe fatto una strage, ne avevo davvero paura, nonostante effettivamente ci avrebbe rimesso solo lui, in seguito, per il resto della vita. Invece ha scelto un gesto estremo, che però lo ha liberato da quella sofferenza, condannando gli altri.

Una storia che definirei davvero coraggiosa!
bravissimo, come sempre e alla prossima **
un abbraccio,
Benni

Recensore Master
17/12/20, ore 18:05
Cap. 1:

eccomi qui per la catena

stavlta ho preferito dirottare verso una OS e porca miseria che shock.

Hai descritto la ituazione, la scena, il disagio del protagnista, le umiliazioni, vessazioni, le percosse fisiche e, pure peggio, quelle verbali, che deve subire da quella sottospecie di famiglia.

ho adorato come si è ribellato all'ennesima provocazione, qel matrimonio con Francesca che per un gay come lui era a dir poco un'utopia.

Trovo molto creepy quella canzone di Natale messa a tutto volume, la potevo sentire, mi credi?

E quando ha trovato la pistola io ho speato facesse una strage (animo dark ne abbiamo? ahah io Mangiamorte inside) e invece... sigh.. però ho capito quel gesto estremo.

Il suo obiettivo l'ha comunque raggiunto il protagonista: il Natale a quesgli st****i glielo ha rovinato per sempre.

bravissimo davvero

Recensore Junior
16/12/20, ore 00:45
Cap. 1:

Ehilà, ogni volta che leggo una tua storia rosso di gusto, pensando "e lui è quello che dice sadica a me?"XD. Tu non sei solo sadico, ma sei un vero traumatizzatore dei lettori. Insomma, è proprio un "rosso" Natale. Immagino già il sangue che schizza ovunque e che tinge di rosso la candida neve. L'avevo intuito dall'inizio che la macchia da detergere era l'omosessualità del ragazzo, d'altronde pezzi grossi del genere non possono accettare che suo figlio abbia una predisposizione sessuale verso il proprio genere. Che poi, non capisco cosa c...o ci sia di male. Sono scelte personali. Vabbè, gente stupida e ottusa. Mi dispiace che la cosa sia finita in questo modo, alla fine, credo che lui abbia fatto un favore a suo padre che, secondo me, non verserà una lacrima. La storia è scritta bene, come sempre, e mi piace il modo in cui hai espresso il tutto, tentando anche di lasciare quell'alone di mistero che si dissipa totalmente, solo dopo la confessione del ragazzo. Hai saputo ben esprimere una realtà che purtroppo caratterizza ancora delle famiglie. Complimenti, aspetto altre tue storie allegre XD. Arrivederci amico di sadismo 🤣 Bye bye

Nuovo recensore
15/12/20, ore 12:43
Cap. 1:

Ciao! Mi è piaciuta molto questa storia e scrivi molto bene. La tematica è molto comune, purtroppo: un padre che non riesce ad accettare l'omosessualità del figlio.
Inoltre, si può capire come il Natale, che dovrebbe essere una festività allegra per stare in famiglia, non cancella i problemi. In generale, siamo sempre abituati a vedere le bellezze del Natale, anche se possono comunque succedere delle tragedie durante questa festività.
Detto ciò, veramente complimenti. E' la prima storia tua che leggo, ne leggerò altre,

Un caro saluto,
Marty.

Recensore Veterano
15/12/20, ore 11:22
Cap. 1:

Già sapevo ti saresti scatenato con questi promt, per niente dispiaciuta aggiungerei!
Questa OS è fighissima, proprio un rosso natale, già temevo una strage in realtà anche se penso che il tuo tormentatissimo protagonista abbia scioccato abbastanza i suoi famigliari per il resto della loro vita. Un pò mi spiace abbia deciso di farla finita al posto di decidere semplicemente di fuggire, probabilmente la disapprovazione del padre gli causava un dolore troppo grande con cui convivere, non a caso si guarda allo specchio odiandosi all'inizio. Mi è piaciuta l'atmosfera sinistra che hai creato con la canzoncina allegra in sottofondo, ha reso tutto se possibile ancora più tragico. Complimenti!

Recensore Master
15/12/20, ore 00:35
Cap. 1:

Ed eccomi qui per lo scambio libero.
Stavolta, forse ispirata per il periodo, ho deciso di puntare a questa storia a tema natale, ma non con un atmosfera allegra e spensierata come si è soliti pensare per questa festa, per nulla, quello che troviamo è un clima di tensione, quello che Carlo, il nostro protagonista, vive. Come mai? semplice perchè è omosessuale e suo padre, bigotto e di vecchio stampo non lo accetta, tanto che lo ha portato a diventare uno studente universitario fuori sede e tanto che lui dice le bugie ai parenti, solo per fare passare tutto perfetto, cosa a dir poco insopportabile non dovrebbe importare quello che dicono i parenti ma la nostra felicità a volte il natale è proprio segno anche di bugie, ma ecco che all'ennesima scenata Carlo scoppia, non solo risponde male al padre, beccandosi dei pugni, ma ormai al culmine e molto probabilmente al culmine della pazzia a cui lui l'ha portato uccide tutti, con un bel fucile e con in sottofondo una canzone natalizia.
Una storia breve ma rilassante nonostante il tutto, in quanto lo stile è scorrevole e per nulla pesante, a me è piaciuta, le storie un po diverse dal contesto in cui sono ambientate mi piacciono sempre, in quanto non risultano per nulla banale, certo quello che Carlo avrebbe fatto ammetto lo avevo già capito dall'inizio ma leggerlo ha comunque fatto il suo effetto. Non ho notato errori di grammatica o di battitura, quindi perfetto.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima, ciaoo.

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