Sai quando vuoi scrivere una cosa molto intelligente e articolata e invece la prima frase che ti viene in mente è cazzo, che bello?
Ecco, io sono esattamente in questa condizione.
Ormai è difficile trovare una storia in cui i fili di trama si dispiegano e si intrecciano bene: in cui leggere diventa un momento in cui ci si perde e si compie un passo al di là della pagina, ritrovandosi fantasmi nell'universo creato dall'autrice.
Con Quando piangono le stelle mi sta succendo proprio questo: mi piacciono i dialoghi, il ritmo con il quale si dipanano gli eventi, si muovono i personaggi e interloquiscono tra loro.
Mi piace che ci sia un pensiero dietro, stralci di vita e una caratterizzazione ben fatta e ben gestita. Ognuno di loro ha la propria personalità e reagisce agli eventi in maniera differente, ma con una propria coerenza. I personaggi sono loro: non si ritrovano piegati a qualche escamotage narrativo, ma sono in sincronia con il resto dell'orchestra.
Questo è un ottimo lavoro - di fino: è un lavoro articolato e dietro al quale vi è un'idea, un pensiero, un filo che è divertente sia seguire che provare a indovinare dove porterà.
Gestire una storia corale non è mai facile perché il rischio è quello di non dare abbastanza voce a tutti oppure di perdere per strada qualche pezzo, ma qui non succede ed è un piacere per gli occhi e per la mente.
Bellissimo capitolo: è stata una gioia trovarlo online.
Cioccolata calda corretta con tre dita di cointreau? Io ne ho proprio bisogno. |