Recensioni per
Vampier's Diaries - Libro secondo: la mia non morte
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/05/21, ore 14:38

Ciao!
Sono molto contenta di avere l’occasione di tornare relativamente presto (almeno per quelli che sono i miei standard ultimamente) su questa storia, perché ormai avrai capito che mi sono molto affezionata alle vicende di questo personaggio, e la piccola speranza che si era accesa con lo scorso capitolo mi aveva lasciato impaziente di scoprire se e come Erika sarebbe riuscita a sfruttare quei piccoli sprazzi di libertà che le restavano per sottrarsi al controllo e ai soprusi del vampiro.
Come sempre, una delle cose che apprezzo di più di questa storia è l’approccio che hai al racconto di tematiche sicuramente molto delicate, e l’originalità nell’utilizzare elementi puramente fantastici per andare a parlare anche di qualcosa di molto più attuale, che comunque continua a toccarci.
Mi piace molto tutta la riflessione che fai sull’alchimia: sia perché è un modo per riprendere il filo con quello che è stato uno dei primi argomenti che hanno introdotto la storia, nei primi volumi, riprendendo la passione del padre della protagonista che, in fondo, è stata (per quanto inconsciamente) la causa scatenante di tutta la trama, sia perché è effettivamente una riflessione molto particolare, con quel vedere tutto il processo di “vampirizzazione” come una sorta di controparte distorta dello scopo dell’alchimia: prendere una sostanza deperibile e mortale, volgare e comune, per trasformarla in uno stadio successivo della sua esistenza, in qualcosa di più prezioso. Insomma, è forse soprattutto una riflessione che starebbe bene nella bocca di Yao Taman, ma mi colpisce il fatto che, in modo più o meno ironico, più o meno cinico, sia la stessa Erika a proporla.
Il suo piano, ancora una volta, mi ha un pochino fatto tenerezza, perché di nuovo mi ha ricordato il suo archittettare fasi e piani per sfuggire allo zio borioso e pieno di sé. Solo che, questa volta, la situazione è molto più complesso, e in ballo c’è molto di più di un’esistenza confusa fatta di crinoline e educazione sessista (non che anche questa prospettiva, sul lungo periodo, non sia spaventosa, ma insomma, hai capito quello che intendo). E mi piace come hai strutturato tutta la situazione, mostrando quanto il suo vantaggio strategico, dovuto alle infomazioni di cui il vampiro è all’oscuro, sia comunque poca cosa, se osservato in prospettiva. E mi ha molto colpito il modo in cui proprio una creatura che ormai è legata alla vita e alla morte in maniera apparentemente eterna riesca a trovare la libertà proprio fingendo la propria morte.
Il piano di Erika è brillante, e devo dire che per un istante, uno solo, mi sono sentita sollevata, immaginandola finalmente libera. Non felice, non spensierata, perché la sua natura è ancora qualcosa di concreto e immutabile, ma per lo meno lontana dal gioco del vampiro, e invece no, il sollievo è durato poco. Perché il capitolo si chiude con una manciata di righe che non fanno altro che andare ad aumentare l’ansia, perché è evidente che i pericoli per lei non siano neanche lontanamente terminati.
Insomma, a questo punto io davvero non vedo l’ora di leggere anche il prossimo capitolo.
A presto!