Recensioni per
Snippets of a fateless love
di _Il colore del vento_

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/02/21, ore 22:16

Alice...Alice che si innamora di un giovane scavezzacollo con tante ombre. Alice che freme di impazienza fino a far dilatare il tempo quando lui tarda ad arrivare o che, al contrario, il tempo lo divora quando stanno insieme. Mi hai fatto ricordare quei tramestii dell'anima mia quando aspettavo il mio Sirius: quell'ansia anticipatoria di un evento non ancora accaduto. Certi amori non andrebbero consumati, solo vissuti nell'attesa di qualcosa che potrebbe accadere. Certi amori, quando si realizzano, possono farti assaggiare l'infinito o deluderti fino ad esaurirti: e quando entrambe le circostanze accadono contemporaneamente sono grassi e grossi problemi. Sono convinta che ci sia un'età per tutto e che, alla fine, vivere un'intera esistenza bruciando non sia un'ottima scelta, perchè alla fine il combustibile finisce e rimane solo la cenere. Quindi apprezzo molto la scelta di Alice di non continuare a bruciare, ma di cercare un calore costante e tangibile. Non è una scelta facile: chi di noi non desidererebbe vivere sempre sull'orlo del precipizio, mosso dall'adrenalina e dall'ebbrezza? La vera crescita sta nel comprendere quanto sia breve però quell'ebbrezza. Sirius appartiene a quel genere di uomo che ti brucia, ma non ti scalda a lungo. Ogni donna prima o poi incappa in un Sirius: è un'esperienza da provare nella vita, che ti forma e ti da un termine di paragone. Sono coloro che ti fanno sentire unica, ma poi ti infilano nel buco della delusione, sono coloro che danno colore alla vita, per poi pennellarla di grigio. Misteriosi, sicuri di sè, ammaliatori, sempre a loro agio, sempre certi di tutto. Ma alla fine si rivelano per ciò che sono: incostanti, capricciosi, impauriti da tutto ciò che minaccia il loro mondo e le loro regole: regole che servono a non andare in mille pezzi. E allora viva Alice che sa ricostruirsi come la fenice dopo il falò. Viva Frank che ha saputo riprendersi la sua Alice con la costanza del fiume che continua a fluire e che scava la roccia. Alla fine per mettere al mondo un bambino, per crescerlo con amore, serenità e solidità c'è bisogno di Frank, non di Sirius. Quando metti al mondo un bambino con un Sirius  sai già che alla fine lo crescerai da sola, perchè un Sirius ama la sua libertà e le sue paturnie mentali molto più di chiunque altro.
E anche se alla fine Alice rimane intrappolata nella follia sono certa che in un angolo remoto del suo subconscio lei sappia che quel ragazzino impacciato che  vede ogni settimana al San Mungo e al quale regala carte dorate di caramelle sia il suo bambino. 
Queste sono le considerazioni che la tua storia mi ha suscitato con le sue parole così ben pensate e infilate al posto giusto, con le sue bellissime descrizioni di un amore nato, ma destinato a finire. Ovviamente l'ho adorata. Si capisce?
Perdona l'eccesso di poesia, solitamente sono un gran brutta e cinica persona, ma questa storia mi ha dato molto da pensare. Io il mio Frank l'ho trovato e non lo scambierei con nessun Sirius al mondo.

Recensore Junior
08/02/21, ore 18:00

Carissima,
scrivo ora questa recensione dopo aver dolorosamente metabolizzato questa meravigliosa e amara storia.
Leggo sempre volentieri di Sirius, senza una particolare preferenza di coppia. Non avevo mai letto nulla su Sirius ed Alice, ma questa storia l'ho amata dalle prime righe.
Perché hai disegnato Alice fragile, timida, insoddisfatta di una relazione logorata dall'abitudine e infervorata dall'arrivo e dagli sguardi di quel giovane a cui credo nessuno riesca a resistere, che è Sirius.
Mi è piaciuto il filo rosso dell'"infuocarsi" che ha tenuto insieme tutta la storia: la timidezza iniziale di Alice, la passione che scatta con Sirius e la porta ad "uscire da sé", quasi un'eco di quella pazzia che chiude la storia della giovane Auror.
Il tempo sbagliato per amarsi è ciò che effettivamente ha reso impossibile il proseguimento della relazione tra i due: una tempesta emotiva imperversava su Alice, il giorno della battaglia, l'amore cieco per Sirius le rendeva impossibile riuscire ad essere distaccata e concentrata sul combattimento.
Ho amato la caratterizzazione di Sirius: un uomo che sa amare profondamente (lo dimostra l'attaccamento agli amici, a James e poi a Harry stesso), che prova profondo affetto per le persone che gli stanno attorno, ma che si ritiene incapace di amare o non abbastanza pronto per dedicarsi completamente ad una storia seria, ad una persona. Sentirsi inadeguati, non essere le persone adatte per l'amore, soffocati dagli stessi sentimenti che fino a poco prima erano ritenuti fondamentali, vitali: sono sensazioni che, se nella vita non si sono provate, sono difficili da mettere giù a parole, a mio avviso. Personalmente, mi sono sentita coinvolta e partecipe, sia dal punto di vista di Sirius sia per quello di Alice: la delusione (e l'impotenza) di non essere abbastanza per saper amare e quindi sentirsi impediti, soffocati; dall'altra l'amarezza di non sentirsi degni di essere ricambiati quando invece si è dato tutto per l'altro, a costo di perdere anche quel briciolo di sicurezza, qui rappresentato egregiamente da Frank.
Ho letto l'ultimo paragrafo con la commozione in gola: Alice ha rinunciato all'amore, alla passione, all'infuocarsi vero, vitale per crescere, sistemarsi, creare quella (fragile) sicurezza che una famiglia con Frank le avrebbe garantito. Hai usato la parola "compromesso" ed è ciò che c'è di più struggente e che pure è una parte costante della vita: rinunciare per costruire, cedere alla quotidianità per non soccombere alla passione che porta alla follia.
Una follia d'amore che si tramuta in follia cruda, mettendo fine ad ogni rimpianto per quello che sarebbe potuto essere.
Chiudo ringraziandoti per l'amaro in bocca che hai lasciato con questa storia, perché senza mezzi termini hai mostrato quanto nella vita l'occasione di un attimo non è detto che possa diventare "per sempre"; quante volte si debba cedere al compromesso pur di trovare la pace, ma anche quanto preziosa sia l'occasione di infuocarsi - almeno un poco - per non avere troppi rimpianti.

Vorrei scrivere tanto altro, perché gli spunti di riflessione sono tantissimi e talvolta mi hanno colpito per la loro aderenza a fatti e questioni della mia vita personale (ed è per questo che ho dovuto metabolizzare).
Grazie per averci dato questa bellissima storia.
Ti abbraccio e spero di leggerti ancora presto.
Ilaria

Recensore Master
03/02/21, ore 22:30

Ciao, Ele ♥︎ come stai?

Finalmente riesco a tornare da queste parti, a leggere qualcosa di tuo. Mi era mancato davvero tanto. Ho concluso questa shot prima di cena e giungo ora a lasciarti un commentino veloce prima che il sonno mi colga — è stata una lunga giornata — quindi perdona eventuali insensatezze e scleri. 

Allora, solitamente non sclero in modo particolare per il pg di Alice, ANZI, diciamo pure che non la reggo granché, e non leggo mai nulla su di lei — e quindi di riflesso su Frank ché se c'è una, c'è anche l'altro. A dirla tutta, penso che questo derivi dall'idea generale che di solito il fandom ha di lei, cioè una sorta di mary sue tutta "casa e chiesa": ragazza perfetta e studentessa modello, timida ma audace e coraggiosa, moglie perfetta che sarebbe stata anche una madre perfetta, se solo ne avesse avuto modo, e potrei andare avanti all'infinito ma non mi sembra il caso. Quando ho deciso di leggere questa shot SAPEVO, ero CERTA che tra queste righe avrei trovato QUALCOS'ALTRO, un'altra Alice, diversa dai canoni, e infatti ci hai regalato un pg a tutto tondo, con le sue insicurezze, la sua voglia di emergere e di amare follemente, e di farsi sommergere, quella sua voglia di rischiare tutto, per uscire da quel porto sicuro che era la sua vita, e della quale Frank costituiva un baluardo. È vero quando dici che Frank potrebbe rappresentare un rimpiazzo, ma non penso che sia così, penso che Alice avesse effettivamente bisogno di Sirius per capire che era proprio Frank ciò di cui aveva /davvero/ bisogno, la persona che sapeva completarla e starle accanto come meritava. Quindi ripeto, non penso che Frank sia stato un rimpiazzo, ma quella sicurezza di cui Alice aveva bisogno e che alla quale sapeva di poter sempre fare ritorno. In Sirius e nel suo rifuggire i legami mi sono ritrovata molto, e mi ha colpito il modo in cui sei riuscita a tratteggiare uno dei tanti aspetti del pg che lo rendono così reale, e vicino a chi legge, tanto che sono riuscita a rapportarmici come poche altre volte mi è capitato, qui sopra. Penso che Alice e Sirius abbiano condiviso qualcosa in un determinato momento delle loro vite, e che quel qualcosa sia stato bello e intenso, quasi annichilente, ma penso anche che non avrebbe funzionato, penso che Sirius abbia ragione quando dice "non ti avrei potuto dare tutto questo", perché penso che davvero Sirius non fosse "completo", e se non sei completo tu, come pensi di esserlo per qualcun altro? Ti mancherà sempre quel qualcosa, ecco. Poi mettici che comunque c'è sicuramente una base di paura, in tutto ciò, e questa paura ti porta irremediabilmente a "demolire" tutto ciò che potrebbe abbatterla, ma che tu pensi di non poter affrontare. 

Non so quanto di questa recensione sia comprensibile e sensato, quindi perdonami nuovamente per questi voli pindarici. Questa storia mi ha colpita tantissimo e non riesco davvero a quantificarlo ed esprimerlo a parole, ci sono talmente tanti passaggi intensi e belli che dovrei riportartela tutta qui. Spero di riuscire a passare presto dall'altra storia dedicata a Alice e Sirius, mi hai conquistata con questa coppia per me inedita ♥︎

Ti rinconfermi sempre una certezza, cara ♥︎ A presto, ti mando un bacione!

Marti

Recensore Master
17/01/21, ore 14:32

Ammetto quello che volevo dirti da un po': sei tanto, riesci a dare un sacco di cose nel modo in cui scrivi e io di te sono sempre un po' gelosa perché arrivo alla fine delle tue storie e non sono mai più la stessa che ha iniziato a leggere. Mi tremano un po' le dita e non nemmeno che volevo dirti: volevo dirti qualcosa? Forse che ho amato la storia, forse che ho amato il tuo Sirius così vero e così finto, così giovane con i suoi stivaletti slacciati e questa Alice che invece è un po' meno giovane e che vuole un po' di calore. Sei stata in grado di farmela sentire, tutta quanta, tutta. La sensazione degli occhi di Sirius su di lei, il silenzio urlato dei loro primi dialoghi al quartiere generale, che presto diventano qualcosa di più: un appuntamento che nessuno dei due si dà, ma che accade ogni volta. Alice si ritrova lì un po' prima, l'orologio che segna un'ora e quell'ora è un'ora che passa con Sirius e Sirius in quell'ora fuma e fuma e fuma e le chiede di Frank, perché non vuole che ci sia Frank. E infatti glielo dice, che non gli importa niente della loro rottura, che è perfino felice, perché è dalla prima volta che l'ha vista che desidera baciarla. E scaldarla e farla innamorare e andare a casa di lei per farla diventare anche casa sua e portarla nel suo appartamento, per sentirle dire che quell'appartamento adesso lo possono riempire insieme. Insieme, che parola complessa e complicata. Che parola che mi entra dentro e mi emoziona e emoziona anche Alice che in fondo pensa che Sirius possa essere davvero un insieme con un futuro. Sirius, con il suo sorriso e le sue battute e il suo modo di vivere come se la vita fosse solo uno scherzo, Sirius e i suoi occhi grigi che forse hanno perso colore perché vuole dimenticare la sfumatura della sua adolescenza, Sirius che racconta bugie a sé stesso per far finta di non pensare di essere lui quello sbagliato. Alice è stata la persona giusta per un po', ma finisce per essere stretta anche lei, perché Sirius è un ragazzo che cammina nel mondo, ma non ci cammina. Uno che poi non vuole più troppi legami perché quelli che ha avuto gli hanno solo fatto male, perché ha paura possano farlo ancora. Non cerca nemmeno il confronto, se ne sta zitto davanti alla verità che gli partorisce Alice, di essere uno di quelli che scappa, di essere uno che racconta troppe bugie. Non è lei che soffoca, forse è lui che si soffoca da solo. Come mi ha fatto male questa storia, come mi ha fatto male l'inizio, il mezzo, la fine. Ogni cosa, è stata una meraviglia e io (anche se non sembra) non ho davvero parole. Sono incantata e spaventata per aver reso tutto così vero e così doloroso. Mi hai fatto essere lei, proprio in un periodo in cui non voglio credere di essere lei e nella mia cecità, mi hai fatto sentire anche Sirius che cerca di fare finta di niente.
Sto sparando parole senza un senso, me ne vado adesso te lo prometto. Ma promettimi di non smettere mai, perché quando vengo a leggerti non sono più io e sto bene, quando non sono io.
Sia ❤

Recensore Master
17/01/21, ore 11:13

Ammiro moltissimo il modo delicato con cui riesci a tratteggiare e guidare il lettore nei sentimenti dei personaggi fino a coinvolgerli pienamente nei loro drammi. Ora, come ben sai, Sirius non è un personaggio che amo, ma quando l'ho visto in coppia con Alice non ho saputo resistere incuriosita proprio da lei. Nonostante tutto sono molto affezionata a Frank e Alice.
Ed è di lei che voglio parlare, perché la tua Alice è semplicemente splendida. Sembra di entrare nei suoi panni di giovane Auror, fresca di addestramento, con una normalità che è diventata routine, con una tranquillità d'animo che scoprirà necessaria per poter affrontare la guerra e che tuttavia le sembra inadeguata a quanto accade fuori. Forse per bilanciare l'orrore e la morte che si butta a capofitto in un sentimento che la fa sentire viva e che sconvolge la placida serenità costruita con Frank fino a travolgerla del tutto.
Sirius è giovane, impetuoso, sfrontato e sicuro di sé e deve essere sembrato l'altra metà della mela per Alice che sembrava chiedere il permesso anche di respirare e si sentiva perennemente fuori posto.
Alla fine, Alice scopre che la tranquillità di Sirius è la certezza di essere libero e che la famiglia e i legami sono un argomento troppo spinoso per uno che è appena sfuggito al clima asfissiante di Grimmauld Place e che non ha raggiunto la maturità per mettere le cose in prospettiva. I personaggi non lo dicono chiaramente, ma il lettore che conosce Sirius e sa da quale background proviene lo intuisce da piccoli dettagli come l'appartamento non arredato, che stride con la camera da ragazzo tappezzata di poster Babbani e stendardi di Grifondoro. Sirius ha fatto tabula rasa della sua vita e non vuole costruire, Alice si illude di poter essere la persona giusta, ma sono fuori tempo, la guerra non da loro il tempo per far sedimentare e crescere i loro sentimenti e sono anche in fasi della vita diversa.
È naturale che, al di là del sangue che ribolle, lei alla fine abbia scelto Frank con cui condivide un progetto di vita e la stessa prospettiva. Io non credo che lei si sia accontentata, è estremamente difficile tornare sui propri passi e riscoprire il senso dello stare insieme quando la vita è stata sconvolta in quel modo, ma Frank si rivela giusto per lei come lo è stato quando si sono conosciuti e sono certa che l'abbia fatta sentire viva, quando la guerra non c'era o loro erano troppo giovani per esserne coinvolti e con il quale ha condiviso tutto, anche le cadute e gli errori, fino al tragico destino.
Frank non ne esce male, è colui che nonostante tutto, anche le diverse scelte di Alice, mantiene lo sguardo su di lei ed è lui a salvarla, a vedere il terrore e portarla via dalla battaglia e dalla risata di Bellatrix.
Frank si mostra l'uomo maturo, capace di amare anche quando Alice cade e di saperla accogliere e guarire. Il confronto tra Frank e Sirius è impietoso nei confronti del secondo (ma non so se è la simpatia per Frank unita all'antipatia per Sirius a farmi parlare così), trovo che Sirius mostri tutta la sua immaturità e l'incapacità di crescere. Gli concedono benefici della guerra, dei traumi infantili, ma ho scorto i segnali di quel blocco del percorso di crescita che dopo Azkaban sarà ancora più evidente.
Insomma, come vedi, al di là della trama, c'è moltissimo dei personaggi e si potrebbe stare ore a parlarne. Spero che queste poche parole siano sufficienti per dimostrarti quanto abbia amato questa storia.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Junior
05/01/21, ore 14:58

Non potevo non leggere questa meraviglia. Confesso che all'inizio sono rimasta basita per la scelta dei personaggi, mai avrei pensato all'eventualità che questa coppia potesse effettivamente esistere all'interno dell'universo di HP, ma mi sono ricreduta alla fine della prima riga.
Nonostante questo sia stato il tuo primo tentativo nel raccontare uno spaccato di vita di Sirius e Alice insieme, sei stata davvero sublime. Sono state tantissime le volte in cui ho avuto i brividi, letteralmente, specie in questi passi che ti riporto qui:
"Sirius è una parentesi di pace - è esplosione di vita, incendio, infinite possibilità - in un mondo che crolla e solitudini che vanno alla deriva."
Oppure: "Sirius conquista e infiamma, mette a soqquadro l’ordine faticosamente costruito e sbriciola le certezze impilate con cura. Amare quelli come lui significa amare visceralmente, radicalmente e senza riserve, accettando di restare perennemente in bilico sul filo di un rasoio." E infine questo, forse quello più bello di tutti: "Il pensiero vola al suo piccolo Neville, a casa con la nonna, e prende coraggio prima di guardare in faccia il suo passato — i sogni di tutte le vite che non avrà mai, ma che, almeno stavolta, non riescono a reggere il confronto con l’unica che ha e che ha scelto di vivere, per la quale combatte con ogni suo respiro."
Ho capito benissimo quello che volevi trasmettere, il fatto che Alice ritorni da Frank non fa di quest'ultimo un ripiego, anzi. In questo caso Alice ha fatto una scelta matura, sofferta, ma comunque matura e da donna indipendente e forte quale è, nonostante lei stessa a volte pensi il contrario. E concordo con te, più che di incompatibilità tra loro, in questo caso si è trattato del momento sbagliato.
Ti faccio i miei complimenti, come sempre, e come sempre non deludi mai, anzi, con le tue storie mi dai sempre la possibilità di guardare un po' più in là e di scoprire possibilità affascinanti per i nostri amatissimi personaggi.
Commento anche l'immagine iniziale con un semplice e sonoro WOW perché ormai abbiamo ben in testa come potrebbero "realmente" essere grazie a questo fandom meraviglioso e non posso che condividere con tutti loro e con te la scelta degli attori :D
Ti rinnovo gli auguri di buon anno e ti abbraccio <3

Recensore Veterano
05/01/21, ore 00:30

Ciao mia cara Ele Malcontenta!
Sono finalmente qui, dopo giorni di mirtillite, in cui questa tua storia è arrivata esattamente al momento giusto. Il mio ritardo non è particolarmente scusabile ma, alla fine, con i miei soliti tempi da lumaca sono arrivata.

Ho una serie di cose preliminari da dire:
1. Io soffro di manie di abbandono ma un po' mi hai abbandonata anche tu!
2. La cosa bella è che però so dove trovarti.
3. Credo che, in assoluto, la bellezza di questa storia, quel che mi ha proprio commossa nel profondo, sia stata la precisazione finale su questa coppia alla quale non avevi mai pensato e che è saltata fuori in una delle nostre chiacchierate.
Tra l'altro, hai scritto non soltanto la storia che avrei sempre voluto leggere su questi due o comunque su Sirius innamorato ma l'hai articolata e strutturata in un modo che amo, con queste finestre sulla loro storia, dandone una visione a tutto tondo con il tuo tocco che a me piace tanto.
Perché - questo non so se te l’ho mai detto ma sono abbastanza certa che tu l’abbia intuito - amo queste storie che aprono spaccati su vite intere, queste one-shot che raccontano una storia astrattamente sviluppabile in capitoli interi. 
Invece, è tutta lì, in momenti essenziali e selezionati, che restano impressi nella memoria.

Ma veniamo a noi!

Io credo di essermi innamorata della tua Alice, del modo in cui l’hai caratterizzata, delle sue paure e delle sue riflessioni e, ovviamente, insieme a lei mi sono innamorata - una volta di più - di Sirius Black.
Mi è piaciuto immensamente anche il modo in cui non hai stravolto il canon, in cui ogni pezzo è andato al proprio posto, in un modo così realistico da poter tranquillamente essere reale e ho amato il contraltare tra i due amori di Alice, tra questo amore rassicurante nella sua abitudinarietà e l’amore passionale e dilaniante che le fa provare Sirius e, nonostante tutto, trovo che nessuno abbia tolto all’altro.
Alice, in fin dei conti, è una di noi; è in crisi con il fidanzato di sempre, è in un momento della vita in cui tutto è talmente pesante che quella routine può ucciderti in modo ben più lacerante di un campo di battaglia. Sente il peso dei giorni, di una relazione in crisi, di una relazione che è diventata anch’essa pesante, ingrigita da giorni tutti uguali e in cui non trova più stimoli.
Poi si trova davanti Sirius e tutta la sua prospettiva cambia, perché Sirius è una mina vagante, è uno che lo stimolo è riuscito a procurarselo anche ad Azkaban e che crea con lei e intorno a lei un vero e proprio campo elettromagnetico.
Ho amato l’espediente, la frase che torna più volte nella narrazione sul modo di guardarla, che fa scattare quella scintilla, che genera l’elettricità tra loro, che la imbarazza, che le provoca tensione, e ho amato anche la lentezza del corteggiamento. Ti parlo di lentezza non perché la narrazione sia lenta, anzi, tutt’altro!, ma perché potevo avvertire il tempo che passava, i pomeriggi in cui entrambi sono arrivati prima nello sperare di incontrarsi e - anche qui, non ricordo di avertelo detto - ma questi momenti da lettrice sono momenti che amo tantissimo, perché sono quelli in cui devi scorgere il fuoco sotto la cenere.
E che dirti poi del modo in cui Sirius scava dentro Alice? Quel «Devi smetterla di vivere come se chiedessi il permesso» mi ha colpita ed affondata come nemmeno nelle mie peggiori partite a battaglia navale. Insomma, io avrò tanti problemi nella vita ma di uno che mi dice questa frase mi sarei innamorata subito!
Questa scena, poi, credo sia la più rilevante di tutte perché offre una chiave di lettura per tutto quanto verrà oltre, per il modo in cui Sirius - perdona la mia banalità - non sa restare, non sa coordinarsi (che modo meraviglioso per descrivere lo stare in coppia che hai usato, Ele!) con nessun altro o in cui Alice nota che si è lasciato cambiare dagli amici, che sono e resteranno sempre l’unico vero amore di Sirius. 
Questa chiacchierata, questa qui, è una iniezione di verità (per dirla alla Grossman), perché Alice e Sirius riescono ad essere di una sincerità disarmante l’uno con l’altra. 
È un momento che mi è piaciuto tanto, forse quello che mi è più rimasto impresso tra i tanti e meritava qualche parola in più.
Per quanto riguarda il Sirius coinvolto in una relazione, non potevi descriverlo meglio. Innanzitutto, hai dato perfettamente dimensionalità all’idea del fascino che Sirius trasuda ma poi il modo in cui lo hai mosso, le parole con cui conquista Alice, l’andare al punto, senza fronzoli, mi hanno soltanto fatta internamente urlare «Senti, Alice, io ti capisco e anche tanto. Quindi, vai e buttati».
La descrizione che Alice dà del suo stare con Sirius è, forse, una delle frasi che più mi hanno colpito, quel Sirius conquistatore nato, che sa impadronirsi di ogni terreno in tempi irrisoriamente brevi e senza fatica è dannatamente PERFETTO.
E in quello che è Sirius trovo coerente che gli effetti dello stare con Sirius Black non cambino mai, che siano destinati a farti bruciare, a renderla impaziente, ad accenderla e a farla sentire viva.
Ho sempre amato l’idea di questi amori brevi ma intensi, che ti logorano per quanto sono forti, degli amori che - come hai scritto tu - incidono il vuoto che li circonda, che sono destinati un po’ a consumarti e non sei in grado di maneggiare ed è per questo che ti dico che è la storia che avrei sempre voluto leggere.
Anche perché questa passione fuori dagli schemi si scontra inevitabilmente - e peggio del Titanic con l’Iceberg - contro la realtà, la loro realtà, fatta di guerra, di battaglie, di morte e questa umana debolezza l’hai descritta benissimo in quel: «Solo che Sirius è un uomo come tutti e il suo trucco non può durare per sempre (la realtà smaschera anche lui, alla fine)».
Nel momento in cui la parentesi di pace di Sirius ed Alice inizia a chiudersi, in cui tutto si è guastato, a me ha colpito tantissimo il ruolo di Frank, che mantiene la ragione, che cerca di riportare Alice alla ragione, che non ha perso la lucidità. 
Vorrei essere ancora più articolata ed analitica di così e dirti quanto abbia amato visceralmente ogni parte di questa storia, ogni momento che hai costruito così ma da brava annegatrice nell’angst le ultime scene, gli ultimi momenti mi hanno particolarmente segnata.
Ho amato il momento in cui Alice realizza che Sirius l’ha obbligata a sentire, con tutta se stessa, a riprova che, anche se non c’è un lieto fine - e va bene così! - ne è comunque valsa la pena.
Il modo in cui tutto ritorna apparentemente uguale a prima probabilmente spezza più dell’epilogo ben più tragico, perché c’è la tragedia di questo sentimento che non ha avuto il coraggio di diventare altro.
E lo so che nelle note ti sei scusata per Frank ma ribadisco che io ho adorato il modo in cui gli hai dato voce, quel «lui ha saputo insegnarle che esistono bellezze meno appariscenti, meno rumorose; piccole, modeste bellezze da conquistare e coltivare col tempo —da accudire».
Frank non è il grande amore di Alice, è un porto sicuro in cui si è rifugiata dopo aver affrontato quella burrasca umana che è Sirius e, forse, anche alla luce di quella che è poi la loro sorte, è stato più giusto così - in questa tua versione che io ho adottato e che non riesco a non elevare a canon (questo per dirti che se mai volessi scrivere altri momenti Sirius/Alice mi trovi in prima fila ad esultare).
Dicevo, Frank non è il grande amore di Alice e, probabilmente, se gli eventi della loro vita non fossero stati quelli che sono stati, Alice sarebbe rimasta eternamente ad aspettare Sirius, proprio perché la loro è, come dico sempre, una non - storia, una di quelle che non si è consumata, una bomba non totalmente esplosa, qualcosa che avrebbe voluto vivere di più, perché il fuoco sotto la cenere c’era ancora.
Mi hai chiesto se m’aspettassi la virata angst finale che non sei riuscita ad evitare. L’ho amata; non ero certa che avresti concluso con la follia di Alice ma le parole che hai usato, Ele, per descrivere questa condizione te le ricopierei una per una perché sono la classica frase che in un libro sottolineerei, dal fuoco spietato che divora tutto a l’orologio a muro che non ha significato.

Ho divagato tanto, tantissimo ma ci tenevo a renderti onore, a dirti quanto ho amato questa storia, questa immersione in una storia che forse è sempre stata senza futuro ma che forse avrebbe potuto anche averlo (non so se sto totalmente delirando ma confido nella nostra connessione spirituale affinché tu capisca).
Ele, non che ci sia bisogno che te lo ripeta, nonostante io mi renda conto di essere diventata alquanto monotona e ripetitiva, questa storia, il modo in cui l’hai raccontata riconfermano sempre e soltanto la stima incondizionata che ho per le tue storie, piena di quel tuo tocco che ho adorato sin proprio da sempre.
Quindi, anche se mi hai un pochino abbandonata (ma solo un po’), sappi che potrei anche averti un po’ (ma sempre solo un po’) perdonata perché, anche grazie a storie come queste, so sempre dove trovarti.
Un abbraccio, amica.
Con tutto l’affetto del mondo,
Fede

PS. Perdonami se non tutti i periodi di questa recensione avranno capo e coda ma, ormai lo sai, quando inizio, non sempre mantengo il filo del discorso! 

Recensore Junior
04/01/21, ore 00:57

Ciao!
Morgana, la tipa che ha commentato qui sotto, mi ha consigliato di leggere la tua storia ed io non so più in che lingua ringraziarla per averlo fatto. Devi sapere che sono caotica nelle recensioni, perché mi piace scriverle a caldo quando ho la mente invasa dalle sensazioni e dalle emozioni ed in questo momento credo di esserne sopraffatta. Non so bene come esprimere le cose. 
Ho amato questa storia dalla prima all'ultima lettera. 
La prima reazione, quando ho aperto il link ed ho letto "Sirius/Alice", è stata di confusione totale. Ho fissato lo schermo per dieci secondi buoni perché ammetto di non aver mai considerato Alice come un personaggio interessante su cui mi sarebbe piaciuto scrivere o di cui mi sarebbe piaciuto leggere. E forse, anzi sicuramente, non avrei mai letto questa storia di mia spontanea volontà. Il che mi fa pensare che sono una deficiente e dovrei ampliare i miei orizzonti, ma comunque, a parte questo. 
Nel mio sclero post-lettura con Morgana mi sono resa conto che quello che davvero mi (ci) ha sconvolta è il fatto che questa storia abbia perfettamente senso nonostante sia scioccante a primo impatto. Riesco ad incastrarla alla perfezione all'interno degli eventi della saga. Il tuo Sirius è coerente, non è l'eroe romantico su cui tutte fantasticano ma è reale ed irrimediabilmente crepato dentro. Ha quel lato oscuro dentro che a volte vorresti ignorare per amore ma sai che c'è. Ho un rapporto odio/amore con Sirius, lo definisco complesso come se avessimo una relazione, ma ho rivisto molto di quello che per me rappresenta nel modo in cui tu l'hai portato in vita.
Un altro aspetto che mi ha destabilizzata (come fa Sirius con Alice) è il modo in cui mi sono immedesimata. Ho vissuto un'esperienza molto forte negli ultimi mesi, ho avuto accanto un perfetto Narcisio che mi ha fatto credere di aver trovato un futuro per poi togliermi brutalmente la terra da sotto i piedi. Mi sono ritrovata sola in un appartamento e sola con le mie ceneri, esattamente come Alice, ed è stato "overwhelming" (passami il termine, non mi viene una parola italiana che esprima adeguatamente il modo in cui mi sono sentita completamente sommersa dalle mie stesse emozioni). Ad un certo punto mi sono resa conto che avevo smesso di leggere, stavo vivendo. Vedevo me stessa in quello che scrivevi, ed il modo in cui hai affrontato il dolore di Alice è stato quasi terapeutico. La tua storia è stata come una chiacchierata con un'amica, quando stai male e ti sfoghi davanti ad un bicchiere di vino ed una sigaretta. Esattamente così, mi sono sentita cullata e rassicurata dall'idea che succede, che ti devi rialzare e non puoi crogiolarti nell'assenza di chi non era pronto ad accoglierti. 
Ultimo, ma non per importanza, ho amato il ragionamento dietro la tua storia. Si vede palesemente la cura con cui hai descritto gli eventi, il fatto che ci fosse un'estrema attenzione alle tempistiche, al contesto, all'epoca. L'ho trovato molto evidente quando hai detto che Alice era più grande di Sirius, eppure lei aveva assunto il ruolo di quella inesperta e lui quello dell'uomo maturo. È un dettaglio, ma secondo me racchiude moltissimi piccoli aspetti che rendono ricca questa storia. 

"«Sai, non dovresti far sentire me in errore solo perché mi assumo il peso dei miei sentimenti» riesce a dire, infine. Ora è lui a guardarla apparentemente incapace di seguire il filo dei suoi pensieri. Resta in silenzio e c’è da ammettere che non gli si addice: il silenzio di Sirius è opprimente, sfiancante; fa venir voglia di mettersi a urlare o scappare lontano.
«Non incolparmi solo perché ho osato sperare di poter costruire qualcosa con te, che fosse possibile prenderci più sul serio» s’interrompe, Alice — sospira. «Ho esagerato a credere di poter crescere con te, quando è più che evidente che tu non vuoi affatto crescere.»"

Qui ho pianto per tutto quello che ho detto sopra. 
Per il modo in cui scrivi, che trovo davvero fluido e meraviglioso.
Per l'immedesimazione nel personaggio a cui hai dato vita. 
Per i dettagli e le immagini che usi (il silenzio sfiancante di Sirius, i brividi).

C'è tutto, giuro, va dritta nei preferiti. 
Perdonami per questa recensione totalmente confusa (non ho il coraggio di rileggerla). Spero di trovare il tempo per spulciare altro di tuo! 
A prestissimo,
Ella 
♥️
 

Recensore Master
03/01/21, ore 17:50

Ciao 😊
Ho trovato questa storia per caso e... La trovo s-t-u-p-e-n-d-a.
Sono sincera, non avrei mai e poi mai pensato a Sirius e Alice come coppia. Non mi hanno mai sfiorato nemmeno la testa.
Ma come li hai presentati tu... Sono così reali, così "possibili", che alla fine ho desiderato che sia andata davvero così.
La storia ha un senso dalla prima all'ultima parola, i sentimenti e le decisioni sono così giuste e ben articolate da fare sperare in qualche modo che tutto questo sia successo davvero.
Di come Alice abbia scelto certezze e amore tiepido al posto di fuoco e dubbio continuo. Sono convinta che a modo loro si siano amati davvero, che Sirius abbia scelto Alice per un preciso motivo, senza avere tuttavia il coraggio di affrontare quello che comportava.
Sirius e tra i miei - se non il mio - personaggi preferiti, e tu lo hai reso esattamente come l'ho sempre immaginato e che i film hanno solo bistrattato.

«Quando lei e Frank si sono lasciati, ha dovuto imparare a convivere con un appartamento vuoto. Ora, Alice dovrà abituarsi a vivere con l’insostenibile assenza di chi l’ha vissuta così a fondo da segnarla, da chi l’ha abitata interamente, capillarmente, insinuandosi persino nei recessi più remoti».

Qui mi è scesa la lacrimuccia, lo ammetto. Quello che hai scritto è la teoria che io sostengo da una vita 🤣
Tutti abbiamo un Sirius da qualche parte, nascosto in un angolo della mente e del cuore, che continueremo ad amare e che rimarrà il più grande "e se" di amore... Nonostante si venga a patti con sé stessi e si scelga di andare avanti, in un modo o nell'altro.
Questa piccola perla va di diritto nelle preferite, grazie per averla scritta 💗
Mi ha emozionata davvero.
Alla prossima lettura
Morgana

Recensore Veterano
01/01/21, ore 12:01

Ho adorato la delicatezza di questa storia.
Di come la paura, alla fine, sia la cosa che congela entrambi, in due modi totalmente differenti, per motivazioni totalmente differenti.
E' stato un piacere leggerti, un piacevole inizio 2021.
Auguri!