Recensioni per
Vampier's Diaries - Libro secondo: la mia non morte
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/06/21, ore 22:44

Ciao!
Insomma, ero curiosissima di proseguire, quindi eccomi qui, anche se sono un po' di corsa (ma sarà una settimana di fuoco e non mi andava di rimandare troppo la lettura XD).
Questo capitolo mi è piaciuto moltissimo e mi ha incuriosita tanto, perché veniamo a conoscere un lato di Erika inaspettato e nuovo (e che sospetto sia inaspettato e nuovo anche per lei, visto il modo in cui cede all'istinto e in qualche modo sembra quasi "testare" la propria influenza, quasi volesse fare un esperimento per capire fino a dove si possa spingere e quale reale capacità di azione abbia).
Mi è piaciuto molto ritrovare John Smith nei panni del burocrate generico: avevo sospettato che potesse essere lui, ma non ho voluto sbilanciarmi troppo perché comunque tutt'ora non sono certa di volermi fidare di lui, quindi preferisco mantenere le distanze XD. Però è stata una scena molto carina, soprattutto per la svolta del tutto inaspettata dell'apparizione di Odette e di tutto ciò che ne consegue.
Devo ammetterlo, questa povera ragazza, nonostante tutto, mi ha fatto molta tenerezza (sarà che la me appassionata di balletto ogni tanto si risveglia, e il Cigno Nero è sempre stato un personaggio che amo molto, quindi già il nome me la fa prendere in simpatia): e poi, insomma, mi ha intenerito vederla giocarsi il tutto e per tutto per assicurarsi l'aiuto di Smith. Non lo so, mi ha dato proprio l'impressione di un personaggio molto solo, che si aggrappa a quello che può grattar via dalla vita e cerca di non farselo scappare.
Al tempo stesso, mi è piaciuta molto la reazione di Erika: la sua rabbia e la sua possessività sono qualcosa di improvviso, una sublimazione di quello che sarebbe anche un sentimento umano, ma che qui sfocia in qualcosa che va oltre, e che lei fatica a controllare in modo razionale. Non avevo idea che i vampiri potessero avvertire in questo modo la malattia, ma è un aspetto che mi piace tanto e mi incuriosisce moltissimo (anche se, in effetti, non vorrei essere nei panni di quella poverina, che scopre una cosa del genere in questo modo brutale).
Ora mi domando, però, se questo avrà delle conseguenze: Smith non mi sembra stupido, ed è rimasto (comprensibilmente) piuttosto incuriosito dalla sua capacità di fare diagnosi così, a uno sguardo. Immagino che quando l'esistenza della malattia verrà confermata, lui comincerà a farsi delle domande, e non so se essere contenta delle risposte che potrà trovare (e del modo in cui sceglierà di agire di conseguenza).
Insomma, spero di proseguire presto!