Valutazione per il contest "4 canzoni"
Grammatica e stile: 6/10 [grammatica: 2/5 + 4/5]
Da un punto di vista grammaticale purtroppo ho riscontrato alcuni problemi, da semplici sviste a errori più gravi. Sono un pochino troppi, dato che si tratta comunque di una storia breve.
Howgarts – errore di battitura, Hogwarts
trans - trance. Anche qui credo proprio si tratti di una svista, ma devo considerarlo un errore effettivo di tipo lessicale. -0.3
Quanto volte avrebbe voluto – errore di battitura, quante volte
ma no, ne era sicuro, l'aveva scorto, seppure per un solo attimo: il frammento di un ricordo, di una scena fino a quel momento sbiadita, ciononostante conservata a lungo in quella sua mente stipata di rimorsi e dolore. Era rimasta lì per tutti quegli anni, silente, in attesa di quel qualcosa che la riportasse alla luce, strappandola dall'oblio della dimenticanza. – Qui credo ci sia un problema nel soggetto. Il soggetto di “era rimasta” dovrebbe essere il frammento non la scena perché nella frase precedente parli di “frammento di un ricordo, di una scena”. È il frammento della scena, dunque, non la scena. Di conseguenza dovrebbe essere “era rimasto” e “strappandolo” declinati al maschile. La situazione è un pochino controversa, quindi ti tolgo solamente -0.2
Solamente l'animo di Severus sembrava sortire l'effetto contrario a quella canzone – qui il problema è che il soggetto dell’espressione “sortire l’effetto” è la canzone, invece nella tua frase il soggetto è colui che subisce l’effetto. Dato che sortire non è transitivo, la costruzione sarebbe potuta essere piuttosto: “Solamente sull’animo di Severus la canzone sembrava sortire l’effetto contrario”. -0.5
L’errore però più significativo riguarda la scelta di alcuni tempi verbali: scrivere al passato è sempre un grande rischio perché bisogna mantenere la concordanza tra i diversi tempi verbali nelle azioni poste su piani temporali diversi. – 2 complessivo per tutti gli errori. Ti riporto di seguito alcune scelte che ho trovato errate:
ma a nulla servì la boccata d'ossigeno che solo per un momento parve rinvigorirlo. – pareva averlo rinvigorito.
non era mai riuscito a trovare la luce in se stesso. Solo demoni e ombre banchettavano nel suo animo afflitto, fin quando non comparve lei – era comparsa.
l'avevano scattata in un afoso pomeriggio estivo durante le vacanze del quarto anno. Ricordava bene il momento in cui Lily si presentò con una vecchia macchina – si era presentata.
ricordava anche di come all'inizio si fosse opposto, cedendo con facilità non appena un piccolo cruccio comparve su un angolo del perfetto sorriso di Lily. – era comparso.
Da un punto di vista stilistico, la storia sicuramente funziona. Il registro è piuttosto alto, ma i periodi brevi e un lessico molto nutrito permettono di non rendere la lettura pesante e di canalizzare invece il taglio introspettivo del racconto. Hai saputo calibrare bene gli elementi nella costruzione delle frasi a questo fine: molto bene anche la punteggiatura, inserita sempre nel posto giusto, e le frasi incidentali racchiuse nei trattini indipendenti.
Ti riporto tuttavia alcuni appunti:
Quanto volte avrebbe voluto – dovuto dirle dell'effetto che lei compiva su di lui […] – Qui, il trattino avrebbe dovuto isolare (dovuto dirle) e non dividere tutta la frase. In questo modo, infatti, non soltanto non si coglie l’enfasi di quel “dovuto” ma si spezza proprio la fluidità della lettura.
Stessa cosa avviene qui: Li ricordava bene – i suoi occhi, del verde più bello che avesse mai visto, più verdi della speranza stessa.
Credo che i punti e virgola (anche se inseriti al posto giusto) siano un po’ troppo eccessivi e troppo ravvicinati.
I corsivi racchiudono frasi più che parole, avrei ristretto il loro utilizzo a espressioni più ridotte. Esempio: un frammento che gli avrebbe ricordato loro due, per sempre in quel modo. Avrei messo in corsivo semplicemente per sempre in quel modo. La logica è che se enfatizzi più parole si finisce per perdere l’effetto di enfasi; meglio dunque concentrarla su una parola o poche parole.
Come ripresosi da una trans improvvisa, Severus raddrizzò la schiena, serrò la bocca divenuta d'improvviso – qui ti segnalo la ripetizione “improvvisa” e “improvviso” che è un po’ eccessiva.
Mi è piaciuto anche il modo in cui hai inserito alcuni versi (non troppi, ma significativi) nel testo, in modo che non hanno spezzato la narrazione ma l’hanno invece accompagnata. In particolare funziona secondo me l’inserimento dei puntini di sospensione tra un punto e l’altro, prima e dopo l’ultimo verso scelto della canzone, come raccordo e ripresa. I puntini di sospensione, insieme alle anafore nella parte centrale del testo (unica parte con delle ripetizioni), rendono l’idea inoltre della riflessione e del ricordo, senza essere però eccessivi. Lo stesso andare a capo di frequente si accorda a questa sensazione; ma anche qui hai dimostrato misura: sei andata a capo, sì, ma principalmente l’effetto “spezzato” si crea nelle due parti centrali dei ricordi, stressati anche con le anafore, mentre nella parte iniziale e in quella finale sei andata a capo meno spesso.
In conclusione, possiedi una padronanza di costruzione delle frasi e di uso lessicale (necessaria se si sceglie un registro non medio-basso) ottima, che allo stesso tempo non risulta mai “esagerata” o “stonata”. Non ho mai avuto l’impressione di sentire una parola fuori posto o forzata, a parte il caso che ti ho segnarlato di “sortire”, e si è compreso in ogni momento il confine tra metafora e aspetto letterale della scena: un elemento che apprezzo tantissimo. Gli appunti che ti ho fatto spero possano essere costruttivi, ma nulla tolgono alla qualità del tuo modo di scrivere.
Titolo e introduzione: 4.5/5 [2.5/2.5 + 2/2.5]
L’introduzione è secondo me perfetta: c’è un breve rigo che spiega la situazione, cui segue un estratto che è scelto proprio con cura. Credo sia in effetti il migliore per poter catturare la situazione, incuriosendo il lettore ma senza anticipare troppo; scegli il periodo che parla del momento di epifania, quello che dà l’avvio al percorso a ritroso nei ricordi.
Il titolo l’ho trovato molto azzeccato per la storia, sicuramente, e mi è piaciuto come sia in effetti protagonista di ciò che racconti – venendo anche brillantemente richiamato nella frase finale (che lega anche il richiamo alla canzone). Tuttavia, non mi ha convinta pienamente perché mi è sembrato subito piuttosto “banale”; è un’espressione abbastanza sentita che, fuori contesto (quindi vedendolo semplicemente) sembra essere vuota. In un certo senso, quando si sceglie un titolo si può optare per qualcosa di poetico e anche privo di senso immediato oppure al contrario per qualcosa di molto più prosaico ma di cui si coglie un rimando oggettivo: il tuo tiolo ha una pretesa di poeticità, eppure risulta poco originale e in qualche modo “abusato”. Mi rendo conto che possa essere un parere soggettivo,ciò che voglio dire è semplicemente che è poco “catchy” e mi avrebbe colpito ben poco come lettore. In ogni caso è adattissimo alla storia e in sé non presenta alcun problema di forma, quindi ti ho tolto solo un mezzo punto.
Trama: 10/10
Come puoi vedere dal voto, trovo che in questo parametro la storia è davvero perfetta. Severus, personaggio molto difficile da rendere, è assolutamente IC, nella volontà di non partecipare alla festa e di isolarsi, alla malinconia con cui cede ai ricordi. Accompagni quasi il lettore per mano nella sua introspezione, attraverso un crescendo di emozioni: il momento in cui il ricordo come un’epifania torna nella sua mente, la sensazione di aria che manca, e infine il viaggio nei meandri della sua memoria. Con lui hai fatto davvero un ottimo lavoro – sia come resa IC, sia come caratterizzazione di un personaggio in sé in quanto le sue azioni sembrano essere proprio visibili.
Come scelta di trama apparentemente non racconti nulla di complesso o di particolarmente originale, eppure il ricordo di Severus per Lily è inserito in un contesto particolare che si rivela perfetto. Mi è piaciuta tanto la scelta di ambientare tutto durante il Ballo del Ceppo, ossia di far emergere quel dolore nella solitudine di un castello tutto concentrato in una sola sala e nella gioia generale (gioia che Severus non può condividere). E mi è piaciuto poi come hai sviluppato la canzone rendendola parte integrante del testo: la canzone è effettivamente suonata e ricollega il presente e il passato – al presente venendo cantata (con un twist del testo apprezzatissimo) durante la serata del Ballo del Ceppo. È la canzone stessa a risvegliare i ricordi in Severus, una canzone che lui ascolta e che quindi davvero accompagna il suo dolore del momento. Anche i ricordi con Lily sono delle scene che mi sono piaciute, in particolare la foto della polaroid, che diventa una prova concreta di quello che tra loro c’è stato e un simbolo tangibile di quel “frammento d’eternità”. Hai reso insomma un perfetto quadro di collegamento tra passato e presente attraverso molti accorgimenti (la foto, la canzone).
Gradimento: 5/5
A parte gli appunti grammaticali/stilistici ho trovato questa storia perfetta nel suo scopo: ho sentito tanto le emozioni di Severus e sono riuscita a immedesimarmi proprio in lui. Inoltre sei riuscita a rendere originale e distinguibile un’idea di trama che di per sé è semplice. Per di più, devo anche confessare che Severus e Lily per me sono un grande no ed evito in genere di leggere su di loro, per cui per quanto mi riguarda se mi hai fatta emozionare così è solo un punto a tuo favore. Davvero complimenti, hai presentato una storia di grande qualità.
Bonus: 0/3
Totale: 25.5/30 |