Mi piace la tua poesia, mi suggerisce un aspetto insolito del tempo.
Ho sempre visto il tempo come una tremenda fonte di stress: vola, scivola via senza che nemmeno te ne accorga, e non torna più.
Qui ce lo mostri invece sotto il lato opposto. Immobile. Ti fa sentire intrappolata, con percezioni distorte, in procinto di affogare, perchè assolutamente innaturale.
Bello quel “mare nero”, mi ricorda una canzone di Battisti: “Oh, mare nero, oh, mare nero, mare ne- / Tu eri chiaro e trasparente come me”
Non capisco:
-- “come una sirena / guardo in altro”: probabilmente volevi dire “guardo in alto” supponendo che la sirena sia immersa dentro il mare;
-- Il “nulla / circostanziale”: lo percepisco come una parola vuota
“Respiro,/ ma non lo sento./ Passano le ore,/ ma non me ne accorgo.”: bellissimo corollario dell’immobilismo del tempo. In realtà tutto si muove, “panta rei”, ma in questa tua angosciosa illuminazione non lo capiamo. |