Recensioni per
Che cosa siamo noi?
di Sia_

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/12/21, ore 13:02

Ciao, cara Sia!
Dedico la mia cioccolata del giorno a questa storia, che è finita subito nella mia lista da recensire quando ho iniziato la lettura delle storie partecipanti alla categoria Miglior film degli Oscar della Penna.
Il rapporto che hai analizzato è tra i più interessanti della saga. In Harry Potter ci sono tanti figli unici, così come un gruppo di fratelli (i Weasley) fin troppo numeroso. Invece, secondo me, è in una dinamica più “intima”, di due soli fratelli, che l’angst che mi piace tanto raggiunge il culmine. Perché Sirius e Regulus si allontanano, Regulus resta solo, Sirius resta solo. A uno dei due resta la famiglia e il mondo di conoscenze che gli apre, all’altro un gruppo di amici veri e affiatati: mi ha colpito leggere di quando Regulus li osserva, quasi con gelosia, perché una volta a essere affiatati erano loro due. La domanda nel titolo della storia echeggia, mentre diventa sempre più difficile definire Regulus e Sirius fratelli, mentre si fanno sempre più distanti. “Non siamo più un noi”, questa affermazione mi ha colpita, mi ha distrutta mentre la storia procede verso il suo noto epilogo.
È stata davvero una piacevole lettura, in bocca al lupo per gli Oscar!

Recensore Master
05/10/21, ore 14:42

Ciao Sil ❤
Passo al volo anche di qua, perché ho letto la storia settimane fa ormai ma non ho colto prima un momento per provare a lasciarti un parere completo. E in realtà dubito che sarà completo anche adesso, però insomma smetto di rimandare e cerco di mettere due parole in fila!
Sei riuscita a farmi piacere una storia che include Sirius tra i suoi protagonisti, il che è illegale.
Ovviamente, chiariamolo subito, ho amato Regulus.
Un elemento che ho molto apprezzato è come tu abbia riportato a lato una stessa scena da due prospettive diverse. È stato davvero un bel modo di dare uno sguardo completo sui due personaggi, di trasmettere l'abisso della loro incomunicabilità. Se fossero stati entrambi più onesti e aperti, forse le cose sarebbero andate in modo diverso. O forse no.
Hai fatto davvero un bel lavoro con questa storia, ti auguro in bocca al lupo per gli Oscar!
Mari

Recensore Junior
24/03/21, ore 00:08

Allora dopo aver ricevuto il tuo permesso mi sono messa a scrivere questa recensione e vorrei scusarmi in anticipo per qualunque tipo di errore di battitura.
Inizierò dicendoti che la storia mi è piaciuta tantissimo e che l’ho già aggiunta alle “storie preferite”. Il modo in cui hai saputo descrivere la rottura tra Regulus e Sirius è semplicemente brillante: hai messo in luce il fatto che questo distacco non sia avvenuto in maniera improvvisa e che non sia stato causato solamente dall’ambiente tossico di Grimmauld Place (anche se è chiaro che ha contribuito molto), ma anche dall’incapacità di comunicare dei due fratelli.
La conclusione è stata la parte che più mi ha colpita: il momento in cui Sirius ha completamente rinunciato a considerare Regulus suo fratello è stato davvero toccante e mi ha fatto pensare, se solo fossero riusciti ad esprimere uno di quei tanti “non detti” forse le cose sarebbero andate diversamente, per entrambi.

Recensore Junior
07/03/21, ore 20:29

PRIMA STORIA CLASSIFICATA

Che cosa siamo noi?
Silvia Finceis

Pacchetto scelto: 1
"Rapporto con un altro membro della famiglia. Puoi scegliere di parlare del rapporto con un membro specifico della famiglia o con la famiglia Black in generale."

Grammatica e stile: 5/5
Amo il tuo stile di scrittura. È semplice; eppure, estremamente diretto e carico di sentimento. Non amo molto le espressioni troppo artificiose e tu hai trovato un connubio secondo me perfetto tra espressioni complesse ed efficacia nell’esprimere quello che avevi in mente. Non ho proprio niente da dire.

IC del personaggio scelto: 10/10
Partiamo da Sirius: ha, a mio avviso, tutte le caratteristiche che ci si aspetterebbero da questo personaggio nell’età scolastica. Sarcastico, bravo a nascondere i propri sentimenti, disperatamente bisognoso di una famiglia (che poi trova nei Malandrini).
È presente quell’orgoglio tipico dei Black che poi lo porta a nascondere in modo maniacale la mancanza che sente di suo fratello. Lo stesso orgoglio che contraddistingue Regulus di cui sappiamo poco ma in cui hai saputo inserire tutti i piccoli dettagli di cui siamo a conoscenza. Anche qui, niente da dire. Li ho amati alla follia e trovo che tu li abbia incastrati alla perfezione.

Attinenza al pacchetto scelto: 5/5
Il tuo pacchetto chiedeva di raccontare del rapporto con la famiglia o con un membro della famiglia. Hai affrontato il tema alla perfezione soffermandoti sul rapporto tra Sirius e Regulus, ma hai anche parlato in modo più indiretto del loro rapporto con il resto dei Black e con l’ideologia che li ha cresciuti. Hai fatto esattamente quello che avevo chiesto e non posso decisamente lamentarmi.

Gradimento personale: 10/10
Eccoci qua, non vedevo l’ora di arrivare a questo punto perché ho così tante cose da dire che non volevo spezzettarle nelle altre categorie.
Premessa numero 1: Regulus Black è il mio personaggio preferito. Da Serpeverde convinta quale sono, Regulus per me è sempre stato un riscatto nei confronti di chi mi dice che la mia Casa è culla di codardi e Maghi Oscuri. Lui è il mio vanto ed il mio orgoglio e quando leggo di lui sono sempre un po’ combattuta tra l’amore folle e la speranza che fosse rappresentato in modo degno. Ho amato il tuo Regulus dalla prima all’ultima parola, ma soprattutto ho amato il modo in cui l’hai caratterizzato. Mi sono sempre chiesta cosa fosse successa tra i due fratelli Black quando Sirius se ne è andato di casa, come avrebbero affrontato le giornate ad Hogwarts sapendo che di Black, a Sirius, era rimasto solo il cognome. Il modo in cui hai affrontato questo scenario mi ha fatta arrivare alla fine con le lacrime agli occhi e la voglia di rileggerla da capo. Cosa che poi ho fatto.
Per tutta il tempo hai usato dei toni pacati, eppure sembrava che si urlassero contro. C’era questa aria di disperazione nel volersi riavvicinare e nel non farlo per puro orgoglio.
Ho trovato geniale e dolorosa l’idea di mettere entrambi i punti di vista di una stessa scena, così come quella di aver messo sia le parole dette che quelle non dette.
Ci sono piccoli spezzoni che colpiscono dritti al cuore.
La scena in biblioteca, per esempio, quando Sirius si preoccupa che Regulus non sia a lezione e lui gli chiede se ha imparato a memoria il suo orario solo per nascondere, probabilmente, la gioia che gli provoca l’idea che suo fratello si preoccupi di lui. Il modo in cui quasi comunicano col pensiero, si urlano in testa cose come se sperassero che l’altro le senta.

“Come mai non volevi andarci?”
Volevo stare con te.
Di me, trascinami a lezione. Sei mio fratello, no? Trascinami a lezione.



Questo scambio mi ha spezzata. Avrei voluto urlare di parlare e di smetterla di essere idioti. E poi c’è la gelosia di Regulus nei confronti di James, per non parlare del modo in cui hai incluso i Malandrini all’interno della storia senza renderli i protagonisti del mondo.
Persino loro hanno fatto parte di un dualismo che ha caratterizzato tutto il capitolo.
Da un lato rappresentano il fratello che Sirius ha perso, dall’altro il fratello che Regulus avrebbe voluto essere.
Non mi dilungo troppo, potrei finire per citarti tutta la storia. Quindi passiamo al punto in cui hai distrutto la mia sanità mentale: il finale.
Non so se mi ha fatto più male onestamente, se Sirius che ride e finge di non essere scosso dalla notizia della morte del fratello o se è la consapevolezza che entrambi siano morti pensando che l’altro lo odiasse.
So solo che mi devi pagare la terapia per questa frase:
“Impossibile, gli risponde, James è in cucina con Lily”.
Ti mando il conto a casa.


Totale: 30/30
Devo aggiungere qualcosa?
Sono felicissima che tu abbia partecipato a questo contest, provvederò ad aggiungere questa storia tra le preferite non appena tutte le valutazioni saranno pubblicate.
Ti rinnovo i miei complimenti, verrò sicuramente a spulciare altro di tuo!

Recensore Master
01/03/21, ore 20:09

Ciao Sia,
perdona il ritardo. Ho letto la storia un po' di tempo fa ma poi c'è stato un periodo un po' frenetico che mi ha costretto ad allontanarmi un attimo da Efp. Quindi ho preferito aspettare un attimo di pace prima di scriverti questa recensione.
Partiamo da un presupposto: adoro tantissimo il rapporto tra Sirius e Regulus, e il minore dei fratelli Black mi affascina tantissimo. Quindi non potevo che buttarmi su questa storia ;)
Mi piace l'impostazione che hai dato: in poche righe ci hai fornito un quadro ben preciso dei fratelli e dei loro sentimenti. Sirius appare esattamente come l'ho sempre immaginato: ribelle, sarcastico, insoddisfatto di sé e della sua vita mentre Regulus si mostra più riservato e taciturno. Hai parlato di un rapporto già in declino, nel quale si sono aggiunti anche i Malandrini. Infatti, è impossibile parlare della giovinezza di Sirius senza accennare a James. Ora, un po' mi si è stretto il cuore quando ho letto che con lui accanto, Sirius si sentisse meno solo – non perché James avesse “sostituito” Regulus, penso che la situazione fosse un po' più complessa – ma perché questo li aveva portati ad allontanarsi ancor di più. E fa male sapere che mentre Sirius cresceva circondato da dei veri amici – oddio! Quasi tutti –, Regulus invece era solo.
E quel malessere che si percepisce all'inizio della storia non può che accentuarsi con il procedere della lettura. Sapere che nemmeno si detestavano – alla fine l'odio è pur sempre un sentimento, significa che qualcuno è in grado di suscitarti qualcosa – ma, anzi, erano ormai avvolti da una indifferenza... beh, ha fatto male.
Eppure sei stata bravissima nel mostrarci come questo muro di apatia alla fine fosse solo apparenza: Regulus che finge ma che desidera tornare a quando erano piccoli, a riavere suo fratello, e Sirius che è incapace di mostrare che, sì, ci tiene ancora a lui, anche se ormai ha idee ben diverse.
La gelosia verso James, il suo considerarlo come un nemico, appare perfettamente giustificata dal punto di vista di Regulus. (Ammetto di non essere una grande fan di Potter Senior, quindi, qui, l'antipatia che nutro per il personaggio non ha fatto altro che aumentare. Il che non ha molto senso, me ne rendo conto, ma è così)
Sicuramente questi problemi di comunicazione erano nati già da tempo ma vedere che ormai sono arrivati ad un punto di rottura, nel quale nemmeno ci provano a parlarsi ma continuano a nascondere quello che provano e pensano, fa davvero male. Sopratutto quando si sa che desiderano disperatamente tornare a stare insieme.
“Sirius gli sorride inconsciamente a quel punto: è scattato qualcosa con l’espressione annoiata di Regulus che imita molto quella di Remus, con quel tono che prende tanto da James. Non si accorge che fa male, che suo fratello è un pezzo di tutto quello che sono i suoi amici e che l’ha sempre cercato, senza sapere che è proprio lì.”
Questa frase mi è piaciuta tantissimo – tra l'altro la trovo assolutamente geniale! - perché non solo ti colpisce con la forza di una tram ma forse riflette anche una verità a cui non ho mai pensato: immaginare che Sirius non ha sostituito il fratello, lo ha cercato in altri, ti lascia senza fiato.
Il finale è sicuramente la mia parte preferita. Mi ha fatto spuntare un sorriso amaro perché nonostante quel “impossibile, James è in cucina”, Sirius aveva capito. Aveva capito che Remus si riferiva a Regulus e sapere che non è stato dimenticato, cancellato con la fine di Hogwarts ma che è rimasto lì nei pensieri del maggiore, ti fa provare una sorta di gioia malinconica.
Complimenti per la storia, è davvero sublime.
Un bacio,
Eli

Recensore Junior
30/01/21, ore 09:59

Eccomi qui! Finalmente sono riuscita a ritagliarmi del tempo per recensire questa meraviglia. Ce l'avevo in testa da giorni, ti giuro, ci ho pensato e ripensato perché questa è una storia che difficilmente si dimentica. Sei riuscita perfettamente a rappresentare l'incomunicabilità, la lontananza ma anche la vicinanza non detta, solo sospirata, che aleggia tra i due personaggi e si piazza proprio al centro del petto. Ho avuto i brividi dall'inizio alla fine, ma in particolare in questi momenti qui che ti riporto:

"Regulus manda giù quella tempesta di parole che ha paura di far uscire."

"Non si accorge che fa male, che suo fratello è un pezzo di tutto quello che sono i suoi amici e che l’ha sempre cercato, senza sapere che è proprio lì."

"È diventato adulto d'improvviso. Ci voleva la consapevolezza di aver perso anche la piccola parte della sua infanzia che avesse mai avuto senso."

“Sirius, non farti ammazzare là fuori.”
“Vedi di sopravvivere anche tu.”

Sono parole che tolgono il fiato. A mio parere sei stata davvero bravissima a maneggiare questi due personaggi, con tutte le loro contraddizioni, difficoltà e silenzi che sei riuscita benissimo ad interpretare secondo le tue idee e prospettive. Lo stile mi è piaciuto molto, scorre alla perfezione, nessun intoppo, è un linguaggio introspettivo che ti incatena allo schermo fino alla fine e poi ti fa chiedere di più.
Spero scriverai ancora su di loro perché i tuoi Sirius e Reg mi hanno conquistata.

A presto e un grande in bocca al lupo per il contest!
Un abbraccio,
Lu

Recensore Veterano
27/01/21, ore 23:07

Heyla! Eccomi per lo scambio a catena. C'erano molte cose e interessanti sul tuo profilo ma alla fine mi sono lasciata guidare dalla tua richiesta e sono molto contenta di averlo fatto.
A me piace molto Sirius Black, lo trovo affascinante, e in buona parte questo fascino che si porta dietro è legato al rapporto con la famiglia. Di Regulus invece non sapevo un gran che, se non ciò che ho letto nel libro, è la prima volta che leggo di lui in una FF e questa tua interpretazione del personaggio mi è piaciuta davvero molto.
Mi è piaciuto il modo in cui hai lentamente ripercorso gli ultimi anni del loro rapporto: si parte da quando erano ancora bambini, ancora complici, quando c'è stata quell'importante ultima stretta di mano che entrambi si porteranno per sempre tatuata sulla pelle; si prosegue a quando Sirius andando ad Hogwarts si fa nuove amicizie e le sue risate sono per le lettere che si scambia con i suoi nuovi amici; poi il vuoto che lascia Sirius quando se ne va (la stanza vuota è stata molto rappresentativa); e in fine lo strappo definivo, che in un certo senso per entrambi ha rappresentato il passaggio all'età adulta.
Regulus sembra guardare impotente il fratello allontanarsi da lui tutto il tempo, perché alla fine è stato Sirius quello che ha scelto di prendere le distanze dalla famiglia, dalle loro idee, vorrebbe rimediare ma non è in grado e forse il fatto di essere smistato in una casa diversa ha accentuato la loro divisione, fa un ultimo estremo tentativo in biblioteca però. Osserva Sirius farsi nuove amicizie rimpiazzandolo in un certo modo, infatti prova invidia in modo particolare nei confronti di Potter, quello a cui Sirius si lega alla fine più che al fratello (quello grazie al quale alla fine non è tutto così male), vedendola con gli occhi di Regulus è stato un momento molto triste e doloroso.
In questa situazione ci sono le aggravanti della famiglia Black, i genitori sicuramente non avranno speso parole carine nei confronti di un figlio che ha tradito il loro sangue, e il fatto che questi due non riescano proprio a parlarsi, capita qualche volta nei rapporti con certe persone di non trovare il modo di esprimere ciò che si sente. Quello che mi è piaciuto molto è il fatto che nonostante tutto questi due fratelli non abbiano mai smesso di esserlo, si sono voluti bene fino alla fine, e questo da un sapore dolce amaro al finale, quella è veramente la fine del mondo, non c'è più modo neanche volendo di recuperare questo rapporto che si è disgragato così lentamente, è stato un momento molto triste, che hai enfatizzato bene con la ripetizione, sembra quasi che Sirius in quel momento sia stordito e le parole di Remus lo raggiungano da lontano, ma non hanno del tutto senso per il Malandrino, se non: è finita davvero adesso.
Insomma un bel lavoro davvero, dal sapore triste e malinconico, mi hai lasciato con una certa amarezza per come è finita, è stata molto d'impatto la chiusura, mi è piaciuta tantissimo. Chissà se quando Regulus ha poi recuperato il medaglione un pensiero è andato a Sirius, credo proprio di sì.
Andrei avanti all'infinito ad eviscerare la trama perché ne avrei ancora ma devo passare anche ai personaggi e dire che mi sono sembrati tutti IC, da Potter che spalleggia Sirius senza fare domande a Remus che è sempre quello più saggio e responsabile, non mi è mancato Peter ha cui hai fatto solo un breve accenno, ma è così impopolare che non credo importerà a nessuno, poi consideriamo anche che tra tutti è stato sempre quello invisibile nel gruppo quindi funziona anche da quel punto di vista. La vicenda è plausibilissima e nella mia testa praticamente è già canon, è andata così non c'è altra spiegazione!
Il testo invece mi è piaciuto, non ho trovato errori e ho trovato ben piazzate le ripetizioni che hanno dato una bella enfasi e profondità ad alcuni concetti chiave, mi è piaciuto anche che lo stesso scambio di battute un paio di volte sia stato ripetuto da entrambi i pov, per sapere le impressioni e i pensieri di entrambi.
Come ti ho detto ne avrei ancora da dire sul rapporto tra questi due fratelli e perché questa OS mi è piaciuta davvero molto, però credo di aver rotto abbastanza. Ti faccio i complimenti per il lavoro attento e delicato, che esplora bene i personaggi e le loro emozioni.
Spero di avere presto modo di tornare sulla tua pagina 😉 Bravissima

Cedro

Recensore Veterano
27/01/21, ore 14:00

Carissima Sia, forse ti suonerà strano, ma... mi eri mancata (ed è tutta colpa tua: del tuo essere stata  " sgarbata " con me, di quei bellissimi messaggi che mi hai scritto). Oh, sono così felice di poter finalmente passare qui sul tuo profilo e fare un po' anch'io la sgarbata , sai?💙 Ora che sono qui, comunque, voglio soltanto dirti che sono colpita (ma davvero, davvero tanto). Lo sono perché, come ti dicevo, Sirius e Regulus, per me, sono un po' "casa" e tu, tu che non sei solita scrivere di loro, lo dici in nota, hai sviluppato una storia bellissima — "giusta", giusta per loro due, giusta per il loro rapporto perennemente in bilico, perennemente stretto tra il cosa potrebbero essere e cosa riescono a essere davvero. Sono colpita anche per quanto a fondo tu li abbia capiti entrambi. Leggere questo testo è stato proprio come tuffarsi in questo rapporto burrascoso - che io amo, ormai lo sai -, attraversare con loro le piccole, innumerevoli, tragiche apocalissi (ogni "fine del mondo", del loro mondo, faceva sempre un po' più male) ... è stato una sorta di regalo inaspettato e meraviglioso. L'unica cosa che mi rattrista, ora, è che non sarò in grado di restituirti le mie impressioni (ma ci proverò; ci proverò lo stesso, perché lo meriti). Questa storia pullula di dettagli a cui, in questo rapporto che si sfilaccia e va alla deriva, mi sono aggrappata come un naufrago a una zattera, per evitare di essere travolta dalle emozioni (fallendo, fallendo miseramente!). Ci sono le storie, ad esempio; le storie e le lettere di famiglia che soffocano le storie genuine, verità seguite da bugie che cercano di nasconderle. Storie non "sporche di stereotipi" che Sirius cerca di raccontare a Regulus sin da bambini, per salvarlo, trascinarlo fuori dal marcio di Grimmauld Place, della loro famiglia. Storie in cui Regulus arriva a credere quando è ormai troppo tardi. Ci sono verità date troppo per scontato, da entrambi, ridotte a 'stronzate' perché, a ben vedere, le verità degli altri fanno sempre paura quando non riusciamo a capirle. Ho amato quanto bene tu abbia restituito le loro incomprensioni, la frustrazione (la rabbia, anche ‐  "È colpa tua se sono così"), l'indugiare, il non detto che è sempre più, sempre incomparabilmente più importante di quello che si dice — del resto, lo pensa anche Regulus, in quella sorta di meravigliosa tregua, in quel limbo che è un po' uno spazio fuori dal mondo in cui dirsi addio (non per davvero, non ancora): Sirius è "l’unica persona che gli tira fuori le parole con i silenzi", pensa, e quante parole ci sono lì, impigliate in quei silenzi, quanto affetto e quanto dolore. Ci sono le bugie che ci si racconta davanti allo specchio per sopravvivere e andare avanti, mentre il mondo continua a vacillare e sgretolarsi un po' di più. La bugia più grande di tutte è che non faccia nemmeno male . Non è vero, non è affatto vero. Fa male fin dall'inizio, quando cercano di affrontare il vuoto sul soffitto, il buio e la solitudine. Fa male quando cercano compromessi per combattere la mancanza (la mano di James, la vicinanza dei Malandrini da un lato, e le carezze fredde di Walburga e le attenzioni dei Serpverde dall'altro). Fa male crescere tenendosi a distanza, ma mai troppa. Una distanza destinata ad aumentare, ma per il momento non è ancora definitiva (sembra che si possa ricucire, per un po', e fa male, sì, fa male anche di più per quella speranza in sospeso). Fa male quel sorriso inconscio concesso in Biblioteca e la felicità avvertita nel petto da Regulus (un sorriso che, forse, riuscirà a rendere le sue notti meno orribili). Fa male che Sirius non si accorga che "suo fratello è un pezzo di tutto quello che sono i suoi amici e che l’ha sempre cercato, senza sapere che è proprio lì", ma si accorge subito quando  "Regulus non è nemmeno più Regulus"; fa male diventare estranei. Fa male leggere di questo orgoglio di entrambi, della convinzione rigida e inflessibile di essere nel giusto (è sempre l'altro che deve capire , è l'altro che deve sforzarsi di decifrare i silenzi e arrivare alla verità, la propria verità). Fa male, perché l'affetto non va comunque via e, anche se nella vita reale non si osa dire, anche se non ci si avvicina se non per pochi istanti, ci sono sempre i sogni e le speranze (sogni in cui è tutto più facile, è molto più facile essere fratelli — che altro dovrebbero essere? ). Fa male quando Regulus si domanda se avrà mai la possibilità di parlarci davvero con Sirius, alla fine, senza mezzi termini; si chiede se avrà la possibilità "di scusarsi per quei vuoti che ha contribuito a creare" e noi lo sappiamo che non lo farà, che non potrà farlo. Fa male perché, persino alla fine, Sirius si racconta bugie (ancora, di nuovo). James, l'altro suo fratello, è in cucina con Lily ed è "impossibile", no? È impossibile che faccia male, è questo che si è detto per anni. Ma il mondo è finito davvero, stavolta: Regulus è morto e come farà lui, ora, a fissare il vuoto sul soffitto, la notte, a non annegare nelle coperte, nella mancanza? Come farà a riempire il vuoto? La distanza si è spezzata, è diventata un abisso, ora e la loro storia si è conclusa col peggiore degli epiloghi. E fa male, fa male anche qui (queste righe fanno male dall'inizio alla fine, Sia, ma proprio tanto), perché la storia sarebbe potuta andare diversamente. Avrebbero potuto raccontarne una assieme, magari, se solo avessero trovato la forza di dirselo: che il mondo fa "meno schifo",  affrontandolo assieme, "vivendolo in due"; se solo si fossero  detti quello che hanno sempre saputo, nel chiuso del cuore e nei sogni, che sono fratelli , a dispetto di tutto, sempre. Bene, io, qui, ci ho lasciato un pezzo di cuore, sappilo. E poi te lo dico sempre, nelle recensioni, e ora lo ribadisco: mi incanta il tuo modo di scrivere. Davvero. Mi incanta quanto bene tu sappia restituire l'Amore e, al contempo, il logorio dell'amore che si consuma. Ricordo già quanto mi avesse colpito con Charlie e Tonks il tuo modo di rendere lo sfilacciarsi di un rapporto e qui non hai fatto altro che riconfermarti bravissima. Grazie di cuore per aver scritto di loro due e in bocca al lupo per il contest (che bello partecipare assieme a una storia così!). Un abbraccio fortissimo (e sgarbato!)💙 P.S. Menzione d'onore per il tuo James! Quanto mi piace il James che è sempre in allerta, il James che  Regulus guarda con invidia, pensando che "dovrebbe essere lui" al suo posto, accanto a Sirius; James che "non ci deve stare, dentro i loro litigi, non ci deve stare in mezzo al vuoto che stringe i loro petti e li fa arrabbiare". Che meraviglia! Questa storia è proprio tanto ricca e tanto bella: ci vorrebbero ore per recensirla in tutti i suoi aspetti (perdonami se questo è tutto ciò che riesco a fare).

Recensore Veterano
23/01/21, ore 01:12

Hai fatto benissimo a darti questa possibilità, a scrivere di questi due fratelli che si danno per scontati, che si trovano insieme in quel posto in cui fa tutto schifo e si perdono nello stesso posto che, se fossero stati insieme, avrebbe fatto meno schifo.
Mi hai fatto venir voglia di telefonare ai miei fratelli, di dire loro che gli voglio bene, che mi mancano.
Mi hai fatto venir voglia di prendere Reg e scrollarlo per le spalle, dirgli cha ragione: dovrebbe esserci lui al posto di James, che se lo riprendesse, il suo ruolo da fratello!
E mi hai fatto venir voglia di andare da Sirius, chiedegli di prendermi la mano e raccontarmi una storia priva di stereotipi.


Il finale ha ucciso anche me, perché Sirius non incontrato Regulus e non ha potuto mandare tutto al diavolo per portarlo via, per salvargli la vita.

E, ti prego, datti più spesso la possibilità di scrivere storie del genere ❤

Recensore Junior
22/01/21, ore 17:55

Ciao partecipo anche io al contest e sto leggendo tutte le storie.
I Black hanno scatenato la parte più tormentata di tutti noi...scrivevo prima su un'altra recensione che leggerle tutte in fila ti mette addosso una malinconia tetra che però è bellissima!
Anche la tua storia entra perfettamente nel lugubre quadretto e ovviamente mi piace moltissimo! Ho trovato molto bello il dilemma interiore di Sirius e Regulus, il loro osservarsi da lontano e i continui fraintendimenti. La frase finale è meravigliosa! Davvero sorprendente.
Ecco...con il cuore ancora un poco più pesante...volevo farti sapere che l'ho trovata convincente e molto in linea con i personaggi.

Recensore Veterano
21/01/21, ore 12:47

Ma anche tu partecipi al contest. Sai che non me n'ero accorta?
Ho trovato questa (bellissima) storia curiosando sul tuo profilo!
Da dove parto...
Non so molto di Regulus, sono sincera; non mi sono mai approcciata più di tanto a lui o a Sirius (il Sirius adolescente appena andato via di casa), non perché non mi piacciano questi personaggi ma perché... boh, non l'ho mai fatto prima d'ora. Anzi, la storia dei Black - e della loro famiglia in particolare - è una di quelle che mi ha sempre attratta maggiormente, lasciandomi in bocca una curiosità dolce-amara.
Mi è capitato però di leggere qualche storia incentrata sui due fratelli Black e quello che ho potuto capire (non solo dal pensiero che avevo io personalmente, ma anche da quello che è un po' un pensiero generale che verte su questi personaggi) è che Sirius e Regulus si volevano un bene dell'anima ma non hanno mai avuto il coraggio di colmare quei silenzi fatti di parole non dette che - se affrontati - avrebbero potuto risparmiare loro anni di sofferenze e, chissà, forse anche la vita di entrambi.
Amo il genere introspettivo, l'angst e il dramma che questa storia si porta dietro. E' strazio alla stato puro, una strazio d'amore che va al di là del solito dolore prodotto da un sentimento finito. Qua parliamo di fratelli, di un amore particolare, di un amore che può finire senza però finire mai realmente, di un legame di sangue che li lega oltre il sangue stesso... soprattutto, si parla di un legame che è stato reciso per cause tutto sommato esterne, per pensieri inculcati che - in fondo - non hanno mai fatto presa sulla coscienza di Regulus; allo stesso modo, si tratta di un legame reciso anche a causa dell'orgoglio di Sirius, quell'orgoglio che l'ha portato a dire che era migliore del minore, che gli ha impedito di credere che il fratello potesse arrivare da solo a capire determinate cose... anche se alla fine, seppur tardi, seppur al punto di non ritorno, Regulus c'è arrivato.
E' stato molto bello leggere questa storia che, con il cuore, finisce tra le mie preferite. E' così carica di sentimenti che stento a trovare le parole adatte per esprimere ciò che la lettura mi ha lasciato dentro... i rapporti tra fratelli, specie se finiti male, mi colpiscono da morire.
Complimenti davvero per questi stralci introspettivi di pensieri, sensazioni ed emozioni di Regulus e Sirius. E in bocca al lupo per il contest <3 la storia merita e, credimi, se ne accorgerà anche il giudice ^^

Recensore Master
20/01/21, ore 11:47

Ecco, Silvia cara, questa è una di quelle storie per le quali faccio fatica a trovare le parole, e finisco per fare una recensione neanche lontanamente all'altezza della bellezza e del contenuto del racconto.
Parto col dire che io adoro Regulus: ho un debole per i personaggi bistrattati, citati appena, e che invece nascondono un mondo dentro di loro, e JK è una maestra nel delinearli. Non ci viene raccontato quasi nulla sul loro rapporto a Hogwarts, eppure l'hanno frequentata all'incirca nello stesso lasso di tempo, appartenendo a case completamente diverse e frequentando compagnie opposte. Ma venivano anche da un'infanzia comune, da un'educazione che ha attecchito in entrambi con risultati profondamente diversi. Sono stati bambini, sono stati innocenti, sono stati uniti. E ora cosa sono? La risposta fa terribilmente male e la fine spacca il cuore: voglio credere che Sirius stia semplicemente mentendo a se stesso, nel dire che suo fratello ora è James, e che James è vivo e vegeto. Ho amato come tu abbia ripercorso ogni tappa del loro allontanamento, ogni piccolo episodio che ha contribuito lentamente a sfaldare i fili che li tenevano uniti. Troppe parole non dette, troppa solitudine, incomprensione. Cosa sarebbe successo se fossero riusciti a parlarsi anche solo una volta di più, o ad abbracciarsi? Invece Regulus ha trovato una parvenza di conforto, di calore, altrove, finendo per rimanerne inglobato pur senza smettere di chiedere silenziosamente aiuto fino alla fine. Sono più simili di quanto non credano, eppure lo sono nelle cose sbagliate, ed è crudelissima ironia vedere quanto questo abbia contribuito a costruire un muro indistruttibile fra loro. Quando si sono salutati per l'ultima avrei voluto entrare nel racconto urlando: abbracciatevi, non avrete un'altra occasione.
Meravigliosi tutti gli accenni ai malandrini, ognuno importante in maniera diversa per Sirius, ognuno casa, ma nessuno di loro mai sostituto di Regulus. E' anche per questo che la fine fa ancora più male e suona di bugia.

complimenti, di cuore,
tua straziata Bennina

Recensore Veterano
18/01/21, ore 20:44

Sia. Cosa fai, Sia. Sto cancellando e riscrivendo l'inizio di questa recensione e nel frattempo temporeggio per cercare delle parole. Ma ho deciso di non provare a cercare quelle giuste e azzarderò quelle che mi salgono alle dita, come le lacrime che sono spuntate ai lati degli occhi, perché questa storia è, a dir poco, meravigliosa e qualsiasi parola io possa cercare sarà piccola, stupida ed innocua. Quanto male, Sia. Quanto male. Credo che scrivere e raccontare dell'amore e del dolore di Regulus e Sirius sia una delle imprese più ardue che ci sia. Sono due fratelli, due creature che si proteggono dalle bombe che scoppiano intorno a loro, in quella casa malsana, nella loro vita. Chi tradisce chi? Chi se ne va o chi rimane? Chi ha messo per la prima volta davanti i silenzi alle parole? Chi ha deciso di muoversi guerra, quando la guerra è invece intorno e non tra di loro e loro possono ancora prendersi per mano, raccontarsi le storie, quelle che la notte prima di dormire te le ripeti in testa così riesci a dormire bene e non fissi il soffitto in attesa di qualcosa che tu, solo tu, puoi fare e tu, solo tu - no, tu e tuo fratello - non fate. Non fate più, da una vita non fate più. Vi passate accanto, vi guardate, vi studiate, vi volete bene, vi proteggete dalle bombe che ad Hogwarts sono più lievi che a Grimmauld Place ma ci sono. E ci sono soprattutto fuori, in quella guerra che non vede vinti e vincitori ma solo tristezza e morte e silenzi. Quanto gli vorrebbe dire: non è Potter tuo fratello, sono io. Odia nostro padre, odia nostra padre, non odiare me. Prendimi per mano e portami a giocare lontano, riempi la mia vita di quei giochi che riempiono la tua. Lo vedo che ridi, lo vedo che vivi. A casa non lo facevi mai, non lo facevi più. Non con me.
Sto parlando a vanvera ma mamma mia, che male questa storia. Sei così delicata che non ci si accorge che, parola dopo parola, con la forza tenue e spietata che hai, scavi, sempre di più, scavi fino all'anima, a trovare l'acqua delle lacrime e a farle risalire veloci, semplici, liberatorie. Trovi le parole che descrivono quello che ad altri non riesce; spieghi due fratelli stropicciati, li lisci con la tua mano e ce li mostri. Sono sempre stati lì, come abbiamo fatto a non vederli? I loro pensieri al neon nel buio del loro dolore, tu li mostri e ce li mostri. Ed io ti ringrazio per la tua delicata magia. Non c'è una parola fuori posto in questa storia, è tutto dove dovrebbe essere, è tutto come dovrebbe essere.
Un abbraccio, grande grande.

Recensore Master
18/01/21, ore 20:07

Oddio, Sia, ma che meraviglia hai scritto? Quanto fa male questa storia fatta di silenzi? Chissà perché quando si pensa a Regulus si pensano ai silenzi, ai vuoti e all'assenza. Ma sei andata oltre e ci hai mostrato i silenzi, i vuoti e l'assenza anche di Sirius.
Ho adorato quel mangiarsi le parole che rende sempre più difficile comunicare e capirsi. Il tentativo fatto di restare in contatto, ma mai portato fino in fondo per paura di un rifiuto, di incorrere nelle ire a casa o di ritornarci nella casa da cui si vuole fuggire che, con il tempo, solca un confine netto e invalicabile tra i due fratelli.

Ho adorato la scelta dei dialoghi speculari e ripetuti con i pensieri diversi inframezzati. L'ho trovata originale e mi ha permesso di seguire bene l'introspezione di entrambi i personaggi.
Alla fine sono arrivata con le lacrime agli occhi, perché non si può non piangere all'arrivo della notizia della morte di Regulus (oggi sono proprio in tema visto che ben due lettori mi hanno recensito il capitolo sul suo funerale) e fa malissimo la risata e la risposta di Sirius. Salazar, quanto fa male, è una vera e propria coltellata per il lettore.

Ho inserito questa storia tra le preferite e vorrei rassicurarti sul tuo Regulus che non mi sembra affatto OOC nel racconto introspettivo del suo rapporto con Sirius di cui non sappiamo effettivamente nulla. Hai mostrato che lui è arrivato a credere all'Oscuro Signore, mi è piaciuto l'accenno al tentativo di Bellatrix di riempire i vuoti, e poi alla fine il riferimento alle bugie.

Ti faccio i complimenti e sappi che l'ho amata veramente moltissimo e l'ho divorata. Il tuo stile è sempre molto toccante.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
18/01/21, ore 19:15

Ciao Silvia!
Sono profondamente commossa, non ho molto altro da dirti. Sei stata magnifica come sempre. Questa storia racchiude in sé tanto anzi troppo; un rapporto logorato dalle circostanze, dalla famiglia, da tanti fattori. Il testo è straziante, il finale una stoccata che mi ha lasciata un senso di vuoto, tristezza immensa. Sto trattenendo le lacrime, inutilmente. Complimenti davvero

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