Recensioni per
La mort en noir
di Ciuscream

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/03/21, ore 18:44

Cara Ciuscream,

è davvero difficile recensire in maniera decente questa shot. L’ho adorata, però, e quello che segue è una sconclusionata analisi/recensione/boh che spero renda quanto mi sia piaciuta. Bellatrix è un personaggio interessante e questa shot ne indaga la follia e la prigionia in Azkaban. A colpire è anzitutto lo stile e la scrittura. Quasi nessun a capo, nessuna divisione in paragrafi e una serie di concetti e parole ripetuti, che si succedono e inseguono, come una sorta di fisarmonica. È un modo efficacissimo per rendere le associazioni mentali che colgono Bellatrix, oscillante tra grandezza e disperazione, tra compiacimento e supplica. La dicotomia principale che troviamo è quella il buio e il silenzio.

Sebbene generalmente siano associati insieme, per Bellatrix sono due opposti. Il silenzio è qualcosa di insopportabile, che non può tollerare e che deve combattere col ricordo, con le urla e col ricordo delle urla inflitte, in questa terribile tortura che è far cantare Alice Paciock mentre la crucia, mescolando la voce alta della canzone con le urla di dolore. Il buio, invece, è qualcosa di avvolgente, che richiama Voldemort e l’amore anche carnale e fisico che Bellatrix ha vissuto con lui. Il buio la protegge e il buio è considerato vicino alla grida, che non solo per la Lestrange sono ciò che anima il buio, ma vengono associate anche al piacere – e infatti non solo lei rievoca il suo essere stata l’amante di Riddle, ma rievoca con piacere anche le torture inflitte perché godeva di quelle grida, testimoni del suo potere e del suo operato e quasi un’attestazione di sé, della sua vita.

Nel silenzio la vita scompare e potremmo dire che Bellatrix non può permettersi di ridursi al silenzio perché gridando fa presente che è ancora viva, anche se questa ipotesi potrebbe essere un’interpretazione azzardata. La ridondanza dei concetti e dei pensieri, le associazioni di idee perfettamente rese, somigliano a un serpente che s’attorciglia attorno al lettore e a Bellatrix. Un altro dettaglio semplicemente perfetto che rende questa shot potente e bellissima da leggere, tanto che leggendola si precipita in un abisso – nella follia, splendidamente resa, di Bellatrix. Io rimango un’altra volta incantata <3.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
07/03/21, ore 14:46

Ciao Cius, anzi mbare,
questa storia si può sintetizzare con una semplice parola: follia.
Non l'hai mai nominata direttamente, ma si capiva perfettamente chi fosse, ovvero Bellatrix Lestrange.
Sembrava di scendere prima lentamente e poi sempre più velocemente nell'abisso della sua lucida follia. Un viaggio fatto di sensazioni, emozioni oscure, inframmezzato dalla nostalgia verso la sua vita prima di essere rinchiusa ad Azkaban (si scrive così? Babbano inside), intervallato dalla speranza che il suo signore torni per liberarla non dal buio; elemento che lei non disdegna, anzi adora, perchè è il suo elemento naturale., ma odia il silenzio. E non può essere altrimenti, considerato che lei vive solo per togliere la luce dagli occhi delle persone, che gode nel torturale, nel sentire le loro urla cariche di disperazione e di dolore. E lei gode di quella sofferenza, ama il suo dispensare morte.
Tiene duro, perchè sa che lui ritornerà più forte che mai e che tornerà da lei per liberarla.
Un testo di lucida follia, dove ogni singolo passaggio è descritto egregiamente. Dove le sensazioni e pulsioni malsane della protagonista sono risaltate all'ennesima potenza. Un piccolo gioiello, come tutte le tue storie.
A prestissimo.
Mask.

P.S. Per quanto tu possa essere brava, non potrai mai superare lui: il maestro.

https://www.youtube.com/watch?v=X_JAeuWfFCA&ab_channel=SuperRonin1981

Recensore Veterano
02/03/21, ore 00:30

Dunque dunque dunque... questa one shot è qualcosa di estremamente interessante.
Conosco il personaggio, ma indipendentemente da questo sarei comunque riuscita a godermela, perché è un testo fuori dal tempo e dallo spazio, in un certo senso.
Ci leggo ansia, follia, una strana tensione che sfocia in spietatezza e nel compiacimento di tale spietatezza.
Le parole si materializzano, strisciano, risuonano e poi ricominciano da capo, perché l'importante è no. Restare in silenzio, non dare tempo al vuoto di riempire i pensieri.
Le parla e si parla addosso, ricorda, si compiace, sogna vendetta e allo stesso tempo si crogiola nella causa che l'ha condotta lì, perché non rinnega nulla, anzi, rifarebbe tutto da capo.
Una bella potenza descrittiva che congela un attimo infinito nella vita di questa persona. E davvero eccellente il ritmo e soprattutto la musicalità del testo, che sembra quasi una poesia, o addirittura una canzone.
Brava!!!

Recensore Master
10/02/21, ore 20:19

Ciao!
Ho letto questa storia perché mi ha incuriosita l'utilizzo del titolo in francese, scelta inusuale tra le fanfiction, e volevo capire il perché. In effetti trova un senso perfetto alla fine della storia, grazie alla citazione che hai fatto da "Mostri sotto il letto", che si adatta alle riflessioni di Bellatrix evocate, nella parte finale, dalla canzone canticchiata nei suoi ricordi dalla sua vittima. Bellatrix è una Purosangue, quindi di sicuro non poteva conoscere la canzone, ma l'ha ascoltata e compresa, perché non mi sembra invece improbabile immaginare che conosca il francese (le lingue straniere tradizionalmente rientrano nell'educazione dei membri delle famiglie altolocate).
L'intera fanfiction è un insieme di riflessioni di Bellatrix e ho trovato molto adeguato come hai piegato il tuo stile alla sua mente così affascinante nella sua malvagità, tramite la prima persona singolare, un lessico ponderato e la costruzione di periodi con numerose proposizioni coordinate. Quest'ultima è una scelta che talvolta può risultare pesante o rallentare una narrazione, ma in questo caso non stai propriamente narrando, la stai proprio usando per rendere il senso di ossessione che il personaggio prova ed è assolutamente IC.
Mi è piaciuto il confronto tra buio e silenzio. All'inizio il nero del titolo pare trovare un senso solo nel buio che lei sente familiare, ma poi lo riprendi anche nel silenzio, quando il nero si oppone al rosa con cui lei riempie un silenzio che la disturba.
È stata davvero una lettura molto interessante. Complimenti!
Legar

Recensore Master
05/02/21, ore 10:25

Ciaoo cara, eccomi per lo scambio a catena.
Non ci 'conosciamo' ancora, ma questo il mio scambio preferito, perché mi permette di scoprire nuove autrici senza vincolarle a far leggere loro qualcosa di mio... e tu sei stata una piacevolissima scoperta.
Ho visto tante tue opere, ma su questa introspezione di Bellatrix (così reale che potrebbe averle scritta la Rowling stessa) perdonami, non ho saputo resistere, la sua pazzia poi, ti arriva con la forza di un tornado, mette i brividi, quindi è davvero un lavoro ben fatto.
La sua ossessione per Voldemort, oh sì, è molto plausibile che lui l'abbi posseduta più e più volte (amo l Bellamort anche se sono convinta che pure Barty Crouch Jr (il mio personaggio preferito <3 ) ami Voldemort ma in modo univoco, mai corrisposto, povera stellina oscura < / 3 ) .
Ho adorato la differenza fra buio e silenzio.
Mi sono piaciuti i richiami alla tortura dei Paciock (e c'era anche Barty lì... non farci caso, sono ossessionata XD) e sì, mi piace pensare che Alice cantasse una canzone e Bella volesse fargliela gridare, è molto canon e IC.
E poi sappiamo che aveva ragione lei, il suo Signore Oscuro è venuto a liberarla <3
lettura piacevolissima, hai una stile che definirei poetico ^^
alla prossima, se avremo occasione :)

Lu

Recensore Master
21/01/21, ore 00:29

Ciao, sono venuta a curiosare sul tuo profilo e mio sono sorpresa nel trovare questo flusso di coscienza di Bellatrix ad Azkaban. Non potevo resistere, dovevo soffermarmi a leggere. Mi sono piaciute le riflessioni sul buio, sui quanto l'oscurità sia confortante e sulla paura del silenzio che cerca di riempire scavando nella memoria tra i ricordi degli amplessi con il suo Signore e le torture alle vittime. L'invocazione finale dà proprio la misura della disperazione della strega.
Un quadro introspettivo interessante.

Un abbraccio,
Sev

Recensore Veterano
20/01/21, ore 13:44

Ciao, volevo complimentarmi, è stata una bella lettura, intensa e centrata. Hai reso perfettamente l'idea del buio avvolgente, dei pensieri impazziti, dell'impazienza, della frustrazione di un personaggio complesso e oscuro come Bellatrix. Sarebbe stato affascinante magari capire nella lettura, e non poi nella nota, che il ricordo si legava ai genitori di Neville, era un bel "legame" da esplorare.... ma questa è una mia idea che non toglie niente alla completezza del tuo lavoro. Grazie e continua così! :)

Recensore Master
19/01/21, ore 19:48

Eh... come volevasi dimostrare! La tua abilità nel giocare con la lingua, plasmare il lessico, farlo scorrere impetuoso un uno scroscio di suoni e significati finché diventa musica è davvero sublime! Perciò continuerò a cercare con gioia le tue storie!
Questi pensieri così intensi e così violenti sono tutto ciò che è Bellatrix. È per questo che il Signore Oscuro la rivuole con sé e le perdona i fallimenti, come la notte al Ministero della magia quando non è riuscita ad avere la profezia da Harry.
È Black dentro, fuori, nel cognome e in ogni dove... è un grumo di pura malvagità, è delirio di onnipotenza ... è BUIO e RUMORE.
Questa fic è intensa. La adoro!
Domandona: sei una persona che lavora nel campo dell'insegnamento della lingua italiana??? O è talento allo stato puro?