Caio Max,
Eccoci dunque arrivati al motivo per cui Cedric non può confessare a nessuno quel che sa del libro e di Phobos: se solo ci provasse, la donna che ama proverà solo disgusto per lui. Certamente è un motivo bello valido.
Partiamo dall'inizio, però. Bella la disperata missione di cercare il testo universitario. Se non fosse stato così urgente, Will avrebbe potuto chiedere ad un amico, ma c'era il rischio di perdere tutti i volumi disponibili, quindi andare nella libreria di Cedric s'è trattato di un male necessario.
Ancor più bella è stata l'ingenuità di Will nel rifiutare il segnalibro per poi riprendersi alla grande, a mio modo di vedere, dicendo a Cedric era meglio PER LUI tenere i segnalibri al loro posto.
Conoscendo la minaccia di Phobos, però, qui si apre un bel dilemma per Cedric: lui ora sa con certezza che i segnalibri sono stati piazzati dalle guardiane e non può esserci dubbio che il loro intento sia di indagare su di lui e sul libro.
Quindi, se li toccasse, provocherebbe una reazione dalle guardiane, ma potrebbe scatenare invece l'ira di Phobos, se non facesse nulla, perché questo comportamento potrebbe essere d'intralcio a quest'ultimo.
Ecco, credo che il mio precedente ragionamento non sia del tutto corretto, bonariamente potrebbe esser forse definito "troppo sottile", ma nello stato di paronoia nel quale mi immagino Cedric (che ha già fatto abbastanza per irritare Phobos) credo che sarebbe plausibile pensarlo.
Questo capitolo, poi mi ha fatto venire in mente "Delitto e castigo", perché anche qui abbiamo una persona colpevole che attende di essere condannata da un momento all'altro, ma questa condanna non arriva. Qui la faccenda è ancora peggiore, perché Cedric si vede costretto anche e nascondere i pensieri, che basterebbero a tradirlo.
Le settimane vissute in questo modo dovrebbero avergli provocato uno stress non indifferente, al punto che l'amore di Orube, ormai già compromesso, potrebbe non essere più tanto importante.
Meglio rinunciare per sempre a una donna che ti ha già lasciato, o continuare a temere in ogni momento di essere catturato e giudicato? E di perdere tutto comunque?
Il protagonista di Dostoevskij sarebbe di sicuro andato a confessare pur liberarsi la coscienza. Cedric, invece... è ancora nella fase in cui soffre come un cane. E sulla sua coscienza pesa anche il fatto che Phobos potrebbe risvegliarsi da un momento all'altro, proprio perché lui non ha avvertito le guardiane del pericolo.
Beh, nel romanzo russo, il colpevole riconosceva la polizia come la Giustizia, mentre Cedric, qui, non sembra affatto nutrire un qualche rispetto per le W.I.T.C.H. o Kandrakar.
Comunque, se da un lato questo alieno mi fa pena ed è stato anche nobile nel non voler mettere Orube in pericolo, dall'altro non approvo che lui continui a farsi del male e non cerchi di redimersi rinunciando a lei. Oh, gli farebbe male, certo, ma sarebbe forse una sofferenza non meritata?
Due osservazioni di poca importanza, infine:
> “A chi lo dici!”, continua Will al culmine di una crisi di autocompassione. “E non è finita, se non trovo quel maledetto libro per dopodomani rischio anche di sentirle da quella strega!”. Continua, mentre riprendono a camminare ...
Troppi "continua" (e ce ne è uno anche poco dopo).
> “Cedric, non deludermi anche in questo”, riprese lo spirito, “Nessuno ha mai rifiutato un simile onore, prima d'ora. E poi, per dirla tutta, la mia non era una richiesta, ma un ordine!”.
Dicendo questo, la voce incorporea
Idem.
Alla prossima! |