Una poesia che ribalta la Giornata della Memoria, ma lo fa con versi prima dolci e poi brutali e secchi, eppur veritieri sotto ogni aspetto in cui la si guardi. Io ho trovato questo componimento veramente ben scritto, e anzi, evidenzia bene la dualitā dell'uomo, che ad un certo punto si rende conto che sta compiendo atti di nefandezza, ma non fa nulla per uscire da quello stato di eccitazione extra-umana. Extra come nella parola originaria di ''fuori'', quindi fuori da un eccitazione che supera il disumano.

Ed č quella scarica nella spina dorsale che lo propelle a compiere atti disturbanti, omicidi con occhi trucidi e annacquati, per trattare la sua stesse specie come maiali dritti al macello. Non c'č fine al Male, sebbene esso si possa combattere sempre, e ci sono state testimonianzi di sopravvissuti ai quei campi della morte che hanno avuto il coraggio di perdonare i loro aguzzini di quei tempi ormai morti, ma che ci ricordano di come noi come Esseri Umani dotati di coscienza possiamo compiere in nome di un ideologia, o qualsiasi cosa possa dare un mero senso alle nostre umili esistenze.

Questi, i miei pensieri.

Saluti,

AP.

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Certo un piatto forte difficile digerirlo.Quelli della gestapo avevano una vita normale quando dismettevano la loro infame divisa.Cosa ti aspettavi dalle passate esperienze che fossero angeli?.Hai scritto da professi0nista della carta stampata.Ma ora recita le preghiere per i miliomi,dico milioni,di morti che hanno sulla coscienza.Oggi e' la giornata della Memoria.
Pasta 27/1/21

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