Ciao!
Eccomi di ritorno da queste parti, finalmente!
Sono tanto contenta di essere riuscita a tornare qui, perché questa storia continua a incuriosirmi moltissimo: mi piace tanto il fatto che continuino a tornare personaggi a cui ho avuto modo di affezionarmi (sia tra “i più grandi”, che in realtà devo ancora finire di conoscere, che tra quelli della nuova generazione che ormai sono più grandini) assieme a tutta una schiera di piccoletti che sono ancora tutti da esplorare, ma già in questi primi capitoli sono risultati molto interessanti.
È stato bello incontrare Scorpius Albus: come probabilmente ti ho già detto, non ho apprezzato praticamente niente di TCC, ma una delle poche cose che salvo di quell’opera è proprio il rapporto tra Scorpius e Albus. Non lo so, mi fanno una grande tenerezza e mi viene proprio voglia di abbracciarli. E questa tenerezza qui continua, con il momento che davvero mi ha stretto il cuore in cui Scorpius si preoccupa del fatto che la sospensione del campionato di Quidditch darà modo a chi lo tormenta di essere sempre nei paraggi. Insomma, è terribile che qualcuno debba sentirsi così poco al sicuro nella scuola che dovrebbe essere la sua casa. E ho adorato il siparietto in cui lui e Albus si “spiano”: insomma, non vedo l’ora di vederli interagire ancora, alla faccia di Rose (che comunque al momento è abbastanza impegnata a soccombere ai propri casini sentimentali, quindi non credo si dispiacerà più di tanto di non essere stata il primo pensiero di Scorpius XD).
Teddy e Victoire sono sempre carinissimi: a me piace proprio in generale l’idea di loro due assieme, e mi piace tanto come li stai caratterizzando. Soprattutto, è bello ritrovarli qui più adulti, alle prese con le questioni “dei grandi”. L’idea di Bill e Fleur che frequentano un corso di teatro è meravigliosa, sappilo, e soprattutto adoro che Teddy ne approfitti per ingraziarsi la suocera a suon di adulazioni per il suo “engleeese” finalmente privo di accenti. No, a parte gli scherzi, è dolcissimo che, nonostante tutto, per lui Fleur rappresenti comunque una figura di riferimento, che durante la sua infanzia ha saputo ricoprire un ruolo quasi materno, e che questo legame sia rimasto anche dopo che il suo rapporto con Victoire si è trasformato in qualcosa di diverso.
Roddie mi fa sempre morire: il fatto che abbia finalmente mollato le gonne della mamma solo perché ha trovato letteralmente un’altra Alexandra è stupendo, soprattutto perché, al di là di tutto, il loro sembra comunque un rapporto che funziona. Si vogliono bene, e sono una coppia davvero affiatata, e insomma, io mi rendo conto che probabilmente loro da me, che mangio spesso direttamente dalla pentola, se sono da sola, perché non ho voglia di lavare i piatti, non vogliono ricevere nemmeno un saluto, ma sono davvero carini.
E, a prescindere dalle sciocchezze, tutto questo insistere sul fatto che questa volta le cose al Torneo saranno diverse, che non si vuole prestare attenzione a segnali infausti, che ci si è liberati del peso di una profezia, ecco, un pochino mi fa drizzare i peli delle braccia, perché mi aspetto da un momento all’altro che ogni cosa venga smentita e che precipiti.
Ma, nell’attesa, mi godo il viaggio, e soprattutto questo salto in Francia: una delle cose più affascinanti del Torneo secondo me è proprio la possibilità di conoscere scuole e tradizioni diverse, quindi sono felicissima di sapere che faremo un salto a Durmstrang e di aver conosciuto la tua versione di Beauxbatons. In particolare, sulla scuola francese ho riflettuto e ragionato tanto anche io, e devo dire che ho adorato il tuo approccio, e questa panoramica di insegnanti che hanno un ruolo per ora forse marginale, ma che già in poche apparizioni hanno saputo dare una direzione piuttosto precisa alla scuola.
Insomma, io sono curiosissima di proseguire!
A presto! |