Recensioni per
Cicatrici nell'anima
di inzaghina

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/07/21, ore 16:39

Cara inzaghina!

Vedendoti non potevo proprio rinunciare al piacere di passare e di leggere questa carrellata di angst. Lucas si risveglia con accanto il fratello Danny, cui tocca l’ingrato e terribile compito di vedere il fratello più grande inchiodato in un letto e intubato. Hai raccontato questo momento così terribile con grandissima delicatezza, accompagnandoci per mano attraverso le riflessioni di Danny che non può permettersi di perdere Lucas dandoci sia uno sprazzo della loro quotidianità, per esempio parlando dei silenzi di Lukas pari solo a quelli del padre, sia il senso di estraniamento che ci tocca quando la vita ci tira dei colpi di una durezza estrema e noi speriamo che sia un brutto sogno pur essendo assolutamente consapevoli che no, non è così.
Io adoro i rapporti fraterni perché sono viscerali, complicati e venati da una cosa che ti è riuscito benissimo di inserire: quel pizzico di divertita insolenza per cui entrambi si rendono assolutamente conto dei difetti e della stupidità manifesta dell’altro, ma pure non lo cambierebbe con niente e con nessuno, perché un fratello è quello con cui sospirare mentre i genitori litigano o se ne escono con qualche stranezza, con cui ci si scanna un momento e quello dopo si gioca insieme.

Anche la scena del risveglio è davvero bella e intensa, con quelle dita strette piano piano e l’emozione di Danny che, ovviamente, come prima cosa va a chiamare i genitori e il medico. La felicità non può essere totale, ovviamente, dato che Lucas e Sophie si trovano nella posizione dei sopravvissuti rispetto a due amici che, invece, sono morti. Ci sarà da parlare, da ricostruire, da sopportare e da pensare – insomma, una storia del genere offre la possibilità di esplorare condizioni estreme dell’esistenza umana e hai avuto un’idea bellissima nel volerla condividere e una sensibilità rara nel descrivere la sofferenza di un fratello così giovane che si trova a non sapere se e quando l’altro si risveglierà e a parlare non avendo idea se l’altro sentirà o meno. Un abbraccio fortissimo e tanti complimenti, mia cara, sai che leggerti mi rende sempre felicissima e oggi non è stata un’eccezione <3
Shilyss

Recensore Master
09/05/21, ore 12:56

Chi non muore si rivede, insomma XD
Inzaghina, eccomi qui con un ritardo immenso, mi scuso tantissimo T.T ma ci tengo a rilasciare delle recensioni accurate e voglio trovare il tempo per mettermi comoda, leggere e commentare per bene! Ora finalmente eccomi qui *-*
Ooooh Danny T_______T questo ragazzo ne ha passate tante, davvero tante, e vederlo in questa situazione mi ha fatto davvero soffrire. Ho riconosciuto il suo modo di fare schivo e riservato, una caratteristica che l'ha sempre accompagnato fin da quando era un ragazzino e che gli impedisce di manifestare liberamente le sue emozioni. È sempre così inibito, così chiuso e orgoglioso. e certe volte mi viene voglia di entrare nelle tue storie e gridargli: "sfogati, piangi, spacca tutto, qualsiasi cosa ma ti prego, reagisci!"
Solo che non vuole mostrarsi fragile, e in parte lo capisco. Come in questa situazione: i genitori erano già distrutti per l'incidente del figlio maggiore e lui ci teneva a essere il loro punto di riferimento, la loro roccia. Ma in fondo è solo un ragazzino di tredici anni e, anche se prova a ostentare una maturità superiore alla media, è comunque spaventato e non può reggere tutto da solo. Infatti alla fine si è lasciato andare alle lacrime... e tutto il monologo mentre osservava il fratello privo di sensi su quel letto d'ospedale è stato davvero commovente. Ha ammesso ad alta voce delle cose che non avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere se non si fosse ritrovato in una simile situazione; delle cose che forse erano ovvie e risapute (come che Luke è il suo punto di riferimento), ma che pronunciate ad alta voce hanno tutto un altro valore e un altro impatto.
È stato molto coraggioso a esternare le sue emozioni ed è stato molto coraggioso anche a rimanere accanto a Luke nonostante tutto, che non è una cosa così scontata - come forse dicevo già nella scorsa recensione. Perché comunque restare accanto a una persona a cui si vuole così tanto bene, le cui condizioni di salute sono critiche e incerte, con la pauraa che la situazione possa precipitare da un momento all'altro, non è da tutti e non è così scontato riuscire a sopportare una simile pressione.
Nonostante sapessi già che Luke si sarebbe risvegliato, la scena in cui lo racconti non ha perso il suo impatto e mi ha emozionato tantissimo, come se quasi non me l'aspettassi. Ho vissuto quest'ansia proprio come se mi trovassi nella stanza con loro, e in quell'istante ho sentito la gioia e il sollievo invadermi. È stato così bello vedere Luke che riapriva gli occhi, che pian piano riacquistava i sensi e interagiva a piccoli passi con il mondo esterno... e, come ha detto anche Danny, non oso immaginare come dev'essersi sentito quando ha riaperto gli occhi e ha realizzato cosa fosse successo e dove si trovasse. Da una parte c'è il sollievo di avercela fatta, dall'altra c'è il dolore atroce di aver perso due amici e la consapevolezza che, com'è successo a loro, poteva capitare anche a lui e che praticamente è vivo solo per miracolo. Mamma mia, mi vengono i brividi solo a pensare di vivere sulla mia pelle una situazione del genere...
Ma Lucas è molto più forte di quanto si possa pensare e, complice la vicinanza e l'amore del fratello (e della famiglia in generale), è subito tornato a scherzare come suo solito. Sicuramente non con quella spensieratezza che lo caratterizzava prima, ma almeno prova a tirarsi su e a rassicurare anche chi gli sta accanto. Certo, un po' ammaccato e dolorante, ma ovviamente ce la farà - e non lo dico perché lo so già, ma perché anche se non lo sapessi ne sarei certa.
Insomma Inzaghina, hai scritto un altro capitolo denso e ricco di emozioni, sei riuscita anche stavolta a coinvolgermi e a farmi entrare nella psiche dei tuoi personaggi! Davvero, con questa long stai facendo un lavoro incredibile, secondo me ti stai davvero superando e stai facendo un sacco di progressi: i tuoi personaggi prendono vita in maniera più vivida a ogni capitolo e stai affinando la tecnica nel trasmettere emozioni e coinvolgere il lettore! Non posso che sssere orgogliosa e seguirti in questo viaggio *-*
Alla prossima (spero di non far passare altri tremila anni prima di recensire il prossimo capitolo XD) ♥

Recensore Master
15/04/21, ore 10:51

Ciaoo carissima,
eccomi per lo scambio dell’ABC.
Riprendo a leggere questa storia molto volentieri.

Il titolo del capitolo sembra promettere qualcosa di positivo, dopo tanta sofferenza, chissà, chissà.

No okay, ho letto il primo quarto di capitolo è già sono scossa dalle emozioni
Rendi il dolore e il timore di Danny in modo perfetto.
L’ho sento io il suo quasi-odio verso quelle persone che sì, seppur animate dalle migliori intenzioni, sono lì per confortarlo, per cercare di trovare le parole giuste ma no, le parole giuste in una situazione del genere non esistono.
E lo capisco quando dice che no, il suo dolore non lo possono comprendere ed è qualcosa che in qualche modo lui vuole conservare privatamente.
Fanno male i ricordi che ha del fratello maggiore, fa male il suo pessimismo che fa a botte con la speranza, ma io mi aggrappo più che posso alla promessa del titolo del capitolo.
Le parole della songfic (che non conosco, ma io sono una gran ignorantona ^^’) si incastrano a meraviglia con quei momenti.

Oddio quando arriva il dottore, i genitori si allontanano con lui per parlare e Danny fa credere loro di essere forte a sufficienza per restare da solo con Luke, almeno con il suo corpo, perché lo spirito ne è assopito e l’unico movimento quasi impercettibile e quel respiro forzato da un macchinario… e il discorso che gli fa, le promesse, di come sia lui quello perfetto, mentre Danny può combinare solo disastri awww, tu vuoi farmi piangere, vero?
Quel ‘credo che tu abbia dormito anche troppo…’ spezza davvero il cuore, sigh.
è tutto così vivido, descritto in modo nitido, le emozioni dei protagonisti si percepiscono come se fossero le proprie e il rapporto fraterno è uno dei più belli in cui mi sia mai imbattuta.

Adoro come, seppur in u momento così carico di tensione e preoccupazione, Danny sia addirittura in grado di fare una battuta, quando ammette di frignare peggio di una ragazzina che guarda Titanic, lo trovo azzeccato, significativo e un tratto distintivo della sua personalità.

e quando il fratellino si addormenta, abbandonandosi al quella speranza seppur così fievole.. e comincia poi a sentire quel lamento … waaaaaaaaaaaaaaaaahh è stato un momento meraviglioso, talmente descritto così bene in ogni dettaglio che non l’ho letto, l’ho proprio visto, te lo assicuro.
La gioia e l’impazienza con cui corre dai genitori ad annunciare quella meravigliosa notizia è impagabile, molto ben descritto anche il momento in cui il medico interviene per estubarlo, con tutti i necessari passaggi, la gola arsa, il bere avidamente … la gioia della famiglia intera di riaverlo con sé, esausto, stremato ma vivo.

E nonostante il suo evidente stato di debolezza, Lucas riesce pure a fare una battuta quando Danny lo invita a riposarsi e lui gli risponde che lo ha fatto pure troppo.
In questo li trovo molto simili.

E niente, l’ultimo meraviglioso paragrafo l’ho letto con la vista annebbbiata, perché sono cominciate a scendere copiose le lacrime, quando Luke e Danny parlano e Luke cita quell frase sull’essere il suo punto di riferimento e Danny capisce che lui l’ha sentito awwwww, è troppo bello questo.
Poi ho pianto quando apprende di Oliver e Maddy, anche se in cuor suo lo sapeva già, ma se non altro Sophie è ancora viva.
La promessa che fa al fratello minore, il concetto del silenzio così diverso per entrambi … eh niente, piango di nuovo.

Lo capisco bene se dici che finora è il capitolo a cui tieni di più, ti è uscito a meraviglia.

Continuo a pensarla allo stesso modo, mia cara: questa storia va pubblicata per essere un libro, è sempre più coinvolgente <3

alla prossima

Lu

Recensore Master
29/03/21, ore 22:13

Tesoro, buonsalve ♥

eccomi a continuare la tua bellissima storia originale: ero rimasta un po' con il fiato sospeso nel capitolo precedente, ed è un sollievo constatare che almeno Lucas e Sophie ce l'abbiano fatta: temevo davvero che uno di loro non sopravvivesse, e invece, aaaaw. Certo la riabilitazione, il recupero, e anche il sapersi perdonare saranno percorsi molto lunghi, ma finché c'è vita tutto è possibile.
Ma partiamo dall'inizio e da colui che è il vero protagonista del capitolo, ossia il piccolo Danny. Forse piccolo non è l'aggettivo giusto, considerato che è quasi più maturo lui a tredici anni, di tante persone quasi mie coetanee di mia conoscenza.
Danny nel carattere mi ha ricordato tremendamente me stessa, in più punti, e questo mi ha reso molto più facile affezionarmi subito a lui. Anche io in una situazione del genere, sebbene mi auguri di non viverla mai, reagirei esattamente allo stesso modo un po' da "riccio", pur senza risultare sgarbata, ovviamente. Anche io odio le frasi di circostanza, faccio fatica a tollerare i silenzi quando sono con qualcuno, a parte rare eccezioni, e, in particolar modo, faccio una gran fatica a dire ai miei familiari che li amo. Anche se sono incoscienti come è capitato con Lucas. Danny è pieno di limiti, di piccoli difetti, come ognuno di noi, ma la cosa bella, straordinaria nella sua semplicità, è vedere come riesca a metterli tutti da parte per cercare di rimanere vicino a suo fratello. Per prima cosa acconsente a rimanere solo con lui, di modo che i genitori possano staccare un attimo e andare a parlare con il medico. Poi, sapendo che al fratello occorrono stimoli e incoraggiamenti esterni, accantona paure e orgoglio, per, perdonami la melensaggine, aprirgli il suo cuore. Attraverso le sue parole e i suoi pensieri scopriamo quanto in realtà sia profondo il legame che lega i due fratelli, di come Lucas sia il faro, il punto di riferimento del fratellino minore, di come lo incoraggi a essere sempre al suo meglio. E be', bisogna proprio dire che Danny ha fatto tesoro di ogni insegnamento, perché la maniera in cui sprona il fratello a riaprire gli occhi mette veramente i brividi (in senso buono.)
Ti dirò: mi sono venute le lacrime agli occhi, proprio per il fatto che mi viene davvero facile riconoscermi in tanti lati di Danny, e pensare poi al mio rapporto con le mie sorelle e a come reagirei se capitasse a noi.
Passando a un momento più soft, aaaw, che cute la conversazione vera e propria fra loro due ♥
Urca, Luke è bello tosto per riuscire a parlare così tanto dopo essere stato intubato, ugh, be' direi che è un ottimo segno. Che gran tenerezza mi ha fatto vederlo allo stesso tempo tanto felice perché Sophie sta "bene" e allo stesso tempo "in colpa" perché invece Ollie e Maddie non ce l'hanno fatta. E' tutto così umano e realistico ♥
Potrà sembrare un luogo comune ma i suoi amici non vorrebbero comunque vederlo addolorato, anzi sono sicura che lo spronerebbero a vivere anche per loro senza dare più nulla per scontato e sono certa che sarà quello che Lucas farà.

Insomma, cara, davvero un capitolo molto toccante, realistico, che mi ha coinvolta profondamente. Come sempre scrivi benissimo e ho trovato assolutamente giusta anche la lunghezza, né troppo breve né troppo lunga. Per ora credo sia il mio capitolo preferito ♥

Alla prossima, ti abbraccio!

Bennina

Recensore Master
23/03/21, ore 13:03

Ciao, cara!
Non sai quanto mi dispiaccia averci messo così tanto tempo per riuscire finalmente a tornare da questa storia, ma insomma, finalmente ci sono.
Perché, lo sai, per me tornare dai tuoi personaggi originali è sempre qualcosa di bellissimo, perché hai saputo davvero costruire un universo narrativo e coerente in modo straordinario. Come sai, ti ho conosciuta leggendo la tua long su Harry Potter, quindi sapevo che sei molto brava a gestire un gran numero di personaggi (spesso anche originali) muovendoli su un arco narrativo piuttosto ampio, ma farlo con vicende e personaggi del tutto svincolati da un canon non è semplice. Soprattutto quando, come in questo caso, hai deciso di presentare i personaggi non in maniera organica in un’unica storia, ma poco alla volta, aggiungendo raccolte e racconti separati che, però, presi nel loro insieme sono capaci di andare a costruire un mondo molto solido, dando forma a personaggi perfettamente riconoscibili non solo a distanza di tempo per il lettore, ma anche quando vengono presentati in momenti così diversi della propria vita. Insomma, è bellissimo, e questa raccolta in particolare mi sta piacendo tanto. Perché qui, di nuovo, torni su un tema difficilissimo e doloroso, che tu sai affrontare con la tua consueta sensibilità e il tuo rispetto. Ed è bello come lo fai pian piano, quasi dissezionando il momento ed esaminandolo da tutte le angolazioni possibili, dando voce a ogni personaggio coinvolto. Ecco, questo è davvero interessante, perché non solo descrivi un evento da un punto di vista diverso, o mostrando una reazione differente, ma riesci proprio a far vedere quanto qualcosa possa avere un impatto e delle conseguenze diverse sulla vita di ognuno, a seconda di quale sia il grado di coinvolgimento e di come le cose funzionino, di quali siano le relazioni coinvolte e anche e soprattutto dell’età del personaggio in questione, perché ogni età ha un grado di comprensione della realtà diversa, e questo tu lo mostri benissimo dando voce ai pensieri di Danny.
Perché, io non lo so se te l’ho mai detto oppure no, ma tra tutti questi personaggi, che pure amo tutti, Danny è forse il mio preferito. Non lo so, mi fa sempre tanta tenerezza, e sapere quale sarà la lunga e difficile strada che dovrà percorrere (e che riuscirà a percorrere) mi stringe sempre il cuore. Insomma, ritrovarlo qui è stato straziante: perché se chiunque, davanti a un caro che lotta tra la vita e la morte deve fare i conti con questo straziante senso di impotenza, vedere un ragazzino come lui in queste condizioni è terribile. Perché Danny è grande abbastanza da capire che cosa c’è in ballo, ma resta pur sempre un ragazzino, con paure e affetti da ragazzino, e non può fare nulla. Insomma, il suo discorso è davvero bellissimo e toccante, perché secondo me si muove in maniera sublime su questo filo sottile che sta tra giovinezza quasi immatura di un ragazzino che parla al fratello a cuore aperto e nell’unica maniera che conosce, e quell’abisso di dolore che esiste quando qualcuno di molto giovane è costretto a crescere molto in fretta confrontandosi con delle situazioni difficili e dolorose.
Ed è bello, bellissimo questo rapporto fraterno: sono belle le loro dichiarazioni d’affetto, che si mescolano sempre a un punzecchiarsi che forse serve solo per stemperare la tensione e nascondere quanto certe parole siano vere e sincere.
Come al solito, hai uno stile interessantissimo, che riesce a rappresentare perfettamente tutto il panorama di sentimenti complessi e spesso anche contradditori che certe situazioni suscitano, e lo fai con una delicatezza che sa mitigare molto bene il dolore di questa situazione, pur senza mai sminuirlo.
Insomma, leggerti è sempre un piacere immenso, e spero di riuscire a recuperare prestissimo quello che ho lasciato indietro!
A presto!

Recensore Master
06/02/21, ore 15:13

Allora, questo è stato per ora il capitolo più difficile da leggere – almeno per me. La storia inizia a prendere corpo, o forse sono soltanto le riflessioni del piccolo Danny che si sono contese tutto lo spazio del capitolo, cercando di metabolizzare quanto accaduto al fratello maggiore, nel modo migliore che può fare un ragazzino di 13 anni.
In ogni caso tra momenti ospedalieri che io non amo particolarmente leggere e songfic che di solito salto alla grande, questa volta posso dire di aver fatto l’en plein e non era nemmeno programmato! XD
In realtà per le songfic non mi piacciono perché molto spesso gli autori tendono a dare più spazio alla canzone, invece che alla storia vera e propria, cosa che secondo me fa perdere di importanza al fatto che si stia scrivendo una fic. Tu invece sei riuscita a utilizzare bene le strofe, a dar spazio sì ad esse, ma in modo che facessero da sfondo alla storia e non il contrario, cosa che ho davvero apprezzato.
E ci sono tante riflessioni profonde in questo capitolo, è in effetti un susseguirsi di pensieri in cui Daniel riflette sul proprio dolore, sul fatto che sia personale, che sia suo soltanto e che per questo non voglia mostrarlo a nessun altro – anche perché secondo lui non servirebbe a nulla. Alla fine, che sia vero o meno, ognuno affronta il dolore a proprio modo e con i propri tempi.
È molto carino il fatto che il ragazzo pensi che non vuole perdere quello che ha, la vita che avevano prima dell’incidente, le tante piccole cose che distinguevano la sua famiglia e suo fratello maggiore – cose che ora sembrano in bilico, perché Lucas è attaccato a un respiratore e anche non si è svegliato.
E ti dirò, la scena in cui si sveglia, se da una parte mi ha fatto battere il cuore perché ha risposto alle parole e al richiamo del fratellino disperato, dall’altra immaginarmi questo povero cristo che si risveglia con un tubo in bocca mi ha fatto accapponare la pelle. Sarà che mi fa venire alla mente flashback di guerra e ricordi orribili di un’esperienza che non ci tengo a ripetere, ma giuro che anche quando alla tv vedo gente intubata (e sveglia) ho l’ansia.
Ma allegri cazzi miei a parte (scusa la digressione XD), tornando alla storia – mi ha fatta sorridere che Lucas abbia sentito tutto il discorso del fratello e che glielo rinfacci nemmeno così poco spudoratamente una volta sveglio e “stubato”. È anche un momento in cui tirare un po’ il respiro, perché questo suo scherzare alleggerisce una tensione rimasta alta praticamente dall’inizio del capitolo, per quanto poi giustamente non si possa fare a meno di tirare in ballo i nomi dei due altri ragazzi morti e di Sophie, svegliata a sua volta – quasi fosse un segno del destino (wink wink!).
A conti fatti mi piace come stai portando avanti tutta la storia, guardare la stessa vicenda dai diversi punti di vista di tutti questi personaggi che girano intorno alla stessa tragedia, che si conoscono, si supportano e che – si spera – imparino anche a superarla insieme.
E il finale, in cui Daniel nonostante la sua giovane età abbia comunque la forza di dire al fratello maggiore che ce la faranno e passerà anche questo, l’ho trovato molto in linea con il personaggio – ma anche con il titolo se vogliamo. Così come la risposta di Lucas che sembra protendere per un futuro un po’ più felice ora che si è risvegliato.
Chissà. Vedremo immagino. Per adesso, come al solito, complimenti anche per questo capitolo e alla prossima! <3