Ciao, cara!
Non sai quanto mi dispiaccia averci messo così tanto tempo per riuscire finalmente a tornare da questa storia, ma insomma, finalmente ci sono.
Perché, lo sai, per me tornare dai tuoi personaggi originali è sempre qualcosa di bellissimo, perché hai saputo davvero costruire un universo narrativo e coerente in modo straordinario. Come sai, ti ho conosciuta leggendo la tua long su Harry Potter, quindi sapevo che sei molto brava a gestire un gran numero di personaggi (spesso anche originali) muovendoli su un arco narrativo piuttosto ampio, ma farlo con vicende e personaggi del tutto svincolati da un canon non è semplice. Soprattutto quando, come in questo caso, hai deciso di presentare i personaggi non in maniera organica in un’unica storia, ma poco alla volta, aggiungendo raccolte e racconti separati che, però, presi nel loro insieme sono capaci di andare a costruire un mondo molto solido, dando forma a personaggi perfettamente riconoscibili non solo a distanza di tempo per il lettore, ma anche quando vengono presentati in momenti così diversi della propria vita. Insomma, è bellissimo, e questa raccolta in particolare mi sta piacendo tanto. Perché qui, di nuovo, torni su un tema difficilissimo e doloroso, che tu sai affrontare con la tua consueta sensibilità e il tuo rispetto. Ed è bello come lo fai pian piano, quasi dissezionando il momento ed esaminandolo da tutte le angolazioni possibili, dando voce a ogni personaggio coinvolto. Ecco, questo è davvero interessante, perché non solo descrivi un evento da un punto di vista diverso, o mostrando una reazione differente, ma riesci proprio a far vedere quanto qualcosa possa avere un impatto e delle conseguenze diverse sulla vita di ognuno, a seconda di quale sia il grado di coinvolgimento e di come le cose funzionino, di quali siano le relazioni coinvolte e anche e soprattutto dell’età del personaggio in questione, perché ogni età ha un grado di comprensione della realtà diversa, e questo tu lo mostri benissimo dando voce ai pensieri di Danny.
Perché, io non lo so se te l’ho mai detto oppure no, ma tra tutti questi personaggi, che pure amo tutti, Danny è forse il mio preferito. Non lo so, mi fa sempre tanta tenerezza, e sapere quale sarà la lunga e difficile strada che dovrà percorrere (e che riuscirà a percorrere) mi stringe sempre il cuore. Insomma, ritrovarlo qui è stato straziante: perché se chiunque, davanti a un caro che lotta tra la vita e la morte deve fare i conti con questo straziante senso di impotenza, vedere un ragazzino come lui in queste condizioni è terribile. Perché Danny è grande abbastanza da capire che cosa c’è in ballo, ma resta pur sempre un ragazzino, con paure e affetti da ragazzino, e non può fare nulla. Insomma, il suo discorso è davvero bellissimo e toccante, perché secondo me si muove in maniera sublime su questo filo sottile che sta tra giovinezza quasi immatura di un ragazzino che parla al fratello a cuore aperto e nell’unica maniera che conosce, e quell’abisso di dolore che esiste quando qualcuno di molto giovane è costretto a crescere molto in fretta confrontandosi con delle situazioni difficili e dolorose.
Ed è bello, bellissimo questo rapporto fraterno: sono belle le loro dichiarazioni d’affetto, che si mescolano sempre a un punzecchiarsi che forse serve solo per stemperare la tensione e nascondere quanto certe parole siano vere e sincere.
Come al solito, hai uno stile interessantissimo, che riesce a rappresentare perfettamente tutto il panorama di sentimenti complessi e spesso anche contradditori che certe situazioni suscitano, e lo fai con una delicatezza che sa mitigare molto bene il dolore di questa situazione, pur senza mai sminuirlo.
Insomma, leggerti è sempre un piacere immenso, e spero di riuscire a recuperare prestissimo quello che ho lasciato indietro!
A presto! |