Recensioni per
Piume sparse
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
11/04/21, ore 13:20

Tu sei fortunata che non esista una pena per "eccesso di Angst", altrimenti avresti ricevuto l'ergastolo. Sciocca pure io, che per una volta mi sono detta "vabbè, mettiamocela in sottofondo questa canzone, almeno mi immergo nell'atmosfera" - non l'avessi mai fatto, mortacci tua e miei... 


Va bene, tralasciando le mie maledizioni, ora proseguo con la recensione. Vorrei dirti che c'è stata una parte in particolare della OS che mi sia piaciuta più di altre, ma la realtà è che NON c'è stata una singola parola che mi sia sembrata fuori posto, oppure che abbia preso il sopravvento emotivo. A partire dalla prima frase fino all'ultima mi hai fatto rizzare i peli sulle braccia (oltre che riempire gli occhi di lacrime, ma ormai è un dato di fatto che qualsiasi cosa tu scriva su Bertolt o Reiner mi riduca ad una pozzanghera...) e, anche se di solito le scrivo verso la fine, voglio farla ora una menzione d'onore allo stile, perché riesci a mantenere un registro elevato per tutta la lunghezza della OS e ti ammiro tantissimo per questo, soprattutto perché non risulti "pomposa" (tutt'altro, perché la storia si legge tutta d'un fiato e scorre bene).

Vorrei dirti qualcosa sul carattere di Bertolt, ma la verità è che non ho alcun appunto da farti, perché sei riuscita ad immedesimarti in lui con tutta te stessa (a tal proposito, mi viene in mente un'espressione un po' forte, ma pare quasi che tu abbia vestito la sua pelle e WOW), quindi complimenti anche per aver mantenuto (e approfondito, dato che quello che Isayama ha disegnato di lui non è molto, sebbene sia abbastanza emblematico) l'IC del personaggio. 

Ci sono stati due dettagli che ho amato tantissimo di questa storia, ovvero la menzione al padre malato di Bertolt (che Isayama ha deciso di uccidere off-screen, tanto che ce ne frega) e all'uomo impiccato. Un occhio disattento, spesso non fa caso a queste due figure (anche se il signor Hoover ogni tanto viene menzionato, ma non viene mai approfondito il rapporto che lega padre e figlio, come invece hai fatto tu), che, a mio parere, hanno invece una rilevanza fondamentale sul personaggio di Bertolt. Sì, anche l'uomo del villaggio di cui si dimenticano tutti è importantissimo (in funzione di Bertolt, Reiner ed Annie, ma più del primo), perché si ricollega alla figura dell'impiccato (una carta dei tarocchi/simbolo che spesso viene associato a Bertl), quindi sono contentissima (anzi, di più) che tu l'abbia inserito in questa riflessione e non solo, che tu lo abbia reso una delle figure in cui Bertolt in un certo senso si riconosce. 

Ah, non credo ci sia bisogno di specificare, ma la colonna sonora di DBH è stata una scelta azzeccatissima per questa OS e, personalmente, è stato come leggere mentre ti infilzano ripetutamente con un pugnale. Spero che tu sia soddisfatta di te stessa!! 

Non ho altre parole da aggiungere, perché qualsiasi altro pensiero mi sembra superfluo e non rende giustizia alla bellezza che è questa OS, quindi ti saluto qui e vado ad asciugare le cascate del Niagara che mi scendono dagli occhi!

Ti lascio un Colossale abbraccio,
Luschek

Recensore Veterano
05/04/21, ore 08:18
Cap. 1:

Ed eccomi anche qui! Come sai da nostra precedente conversazione, ho visto finalmente questo spettacolo di anime. Non ti ho però confessato quanto scippi anche io a schifo Levi e Erwin.
Questo breve pezzo è commovente, dal riferimento alle "Ali", quelle di chi ha sempre combattuto per sapere, per conoscere, per essere libero più che per sopravvivere in gabbia.
In più ci metti su carta quello che noi shippatrici o semplicemente chi apprezza il rapporto mostrato tra i due vorrebbe vedere nello sguardo di Levi, un po' di pace. Lui che a Erwin ha dovuto dire addio nel modo più doloroso a mio parere, quando il dovere di capitano, la consapevolezza lo spinge a quel "rinuncia al tuo sogno e muori" che fa di sicuro più male a a chi lo pronuncia chi lo ascolta.
Bravissima come sempre
Un abbraccio enorme
Amy
(Recensione modificata il 05/04/2021 - 12:13 pm)

Recensore Master
27/03/21, ore 20:13

È tutta la vita che Bertholdt cammina rimanendo fermo.
Questa shot è bella. È proprio bella. Non è un modo di dire, è bella. Ha quel suo modo di tagliarti fuori dalla vita e di racchiuderti in un guscio: quello di Bertholdt. Un ragazzino che cresce e sta fermo, immobile, e il mondo gira intorno a lui eppure è Colossale questa presenza. E il Colossale, a Bert, pesa addosso come un macigno pure quando non è trasformato.
Mentre la stessa figura di lui da bambino cerca di frenare quel percorso che lo poterà, poi, inesorabilmente verso la fine.

Ho veramente amato la profondità che hai dato alle sue emozioni, al suo modo di reprimerle, al suo rinnegare il passato, il presente e virando la propria nave solo verso un futuro che porta verso casa. Bertholdt è un personaggio così in conflitto con sé stesso e con gli altri, che vederlo combattere in questa shot è stato devastante. Il suo nemico vero è se stesso, i suoi fantasmi, le persone che ha avuto accanto e ciò che ha lasciato indietro, e da cui vuole tornare. E tu hai tessuto ogni singolo filo, lo hai intrecciato, e hai messo di fronte al lettore una ragnatela di paure e insicurezze, il suo porsi domande, il suo cercare di togliersi di dosso i suoi dubbi perché vuole una cosa sola: vuole tornare a casa.

Bert vuole tornare a casa. È disposto a mettere da parte qualunque cosa, persino quei legami che ha instaurato, che un po' hanno smosso la sua anima, pur di farlo. C'è un obiettivo fortissimo in lui, forse è il personaggio più caparbio sotto al punto di vista delle scelte prese.

Perché Bertholdt ha fatto delle promesse, a suo padre, ai suoi cari, a se stesso... ha dei motivi che lo muovono, ma la cosa che più mi ha stracciato il cuore, leggendo la shot, è che il suo essere marginale, i suoi silenzi, il suo animo introverso, le sue solitudini, è stata la consapevolezza, attraverso il tuo scritto, che Bertholdt forse è così "invisibile" perché non c'è mai davvero. Perché tu, alla fine, ce lo dici il motivo:

Non si è mai mosso da casa sua
e allora, dunque, l'unico motivo è tornarci.
Insomma co', niente, so di aver detto una serie di cazzate e di non aver detto tutto e che forse ho lasciato indietro troppe cose, ma dovevo dirti quello che mi ha lasciato, volevo che sapessi cosa mi hai fatto, cosa hai generato in me e io, semplicemente, ne voglio ancora.
Dammene ancora, ti prego ♥
Grazie per aver preso il mio cuore e averlo strizzato come un mocio vileda **
Tornerò presto a stalkerarti ♥
La tua guascosazza Miryel ♥

Recensore Master
27/03/21, ore 19:27
Cap. 2:

Carissima guascosazza del mio cuore!
Mi ero ripromessa che questo sabato lo avrei passato a recuperare cose e così faro e, siccome è tutta colpa tua se sono nel vortice di AoT, è anche giusto che io ti rompa le scatole con le mie recensioni, sciorinando parole su parole perché, come sai, quando si tratta di te io non riesco a rimanere sul breve, ecco U.U
Ed è un bene, questo ormai lo sai!

Io, questa shot, l'ho appena riletta due volte. Due volte. Una per leggerla sotto al punto di vista di Reiner e l'altro sotto al punto di vista di chi è al di fuori, e ho capito una cosa: in questa breve introspezione, noi siamo la canna di fucile, quella che è lì, ferma, immobile, di fronte ad un uomo distrutto da tutto, ormai senza speranze, attaccato a poche cose e tutte fragili. Qualcuno che ha viaggiato per mettersi contro un nemico con cui poi ha instaurato dei legami; qualcuno che, in fin dei conti, forse è l'artefice di quel conflitto tra casa sua e casa di altri.
Con in mezzo il pensiero e la presenza costante di Bert... che fa da contrasto a una scena grigia, dove Reiner tenta di andarsene via per sempre, togliersi il peso addosso di responsabilità che non è più in grado di tenere sulle spalle. Qualcuno a cui sono rimasti pochi anni di vita, ma che non può nemmeno attendere che questi scadano da soli. Non può... vuole che tutto finisca prima, perché da quel giorno, su quelle mura, dove ha visto Bert per l'ultima volta, gli è stato portato via tutto e ripeto, questo contrasto, questo senso di asfissia, di un cuore che non riesce nemmeno più a battere che, come dici tu, inciampa su se stesso", è tutto.
Da una parte c'è un uomo vuoto e finito, dall'altra c'è una luce che riesce a vedere di sbieco, voltandosi appena, che gli ricorda perché... perché non è il momento, perché deve restare, per chi e per quali ragioni... deve restare, perché Bertholdt, per quel sogno di tornare a casa, alla fine non c'è tornato...

La parte del tentato suicidio di Reiner è stato un colpo al cuore; la sua decisione quasi ferma, eppure tradita da uno sguardo ricco di terrore, mi hanno strappato il cuore a metà... tu hai invece preso questo tema con le pinze, hai dato un "perché", hai contestualizzato umanamente il tutto; ogni cosa che potevamo leggere in quegli sguardi che tremavano, con la canna di un fucile in bocca e un dito che tremava pronto a porre fine a tutto quanto, lasciando ad altri la responsabilità di una battaglia che forse Reiner ha sempre saputo di non poter vincere...
Forse te lo avevo già detto, ma ho trovato questa storia come un imbuto rovesciato: stretta all'inizio, soffocante, poi ad un certo punto si libera, quasi prende fiato lentamente, il cuore inizia a battere quasi in modo normale, e i ricordi di Bert tornano, cancellano per un attimo l'idea che non vi sia un solo motivo per andare avanti.
E Reiner, se non può vivere per se stesso, deve farlo per il sacrificio di chi ha amato... e che ama ancora. Come Falco, parte di quella forza che l'ha spinto a non premere il grilletto... insomma co'... io non so che dirti.
Tu in questo vortice mi ci hai trascinata senza premura, però continui pure a distruggermi anima e corpo con questi frammenti che sono pillole di veleno, ma dolcissime.
Perché danzare nell'animo umano non è facile, ma tu lo fai sempre con maestria e, tra l'angst più profondo e scuro, riesci comunque a mostrarci una mano... a mostrarla a Reiner per dirgli, in qualche modo, di resistere ancora un po'.
Basta, mi sta venendo il magone, la chiudo qui e passo all'altra ç_ç Ti odio tantissimo e ti amo tantissimo ç_ç
Come se fa?
Mirytua

Recensore Master
22/03/21, ore 18:30

Ciao cara!
E' sempre bello e doloroso tornare qui in questa meravigliosa raccolta. Devo ammettere che Bertoldino non è uno dei miei personaggi preferiti, in realtà mi è sempre stato abbastanza indifferente a parte in alcuni momenti e a parte per quanto riguarda il suo rapporto con Reiner.
Ma tu hai saputo costruirci sopra un'introspezione davvero magistrale, come sempre.
E mi è piaciuto tantissimo l'analogia con il suo gigante, il colossale, e i riferimenti che hai dato ad esso.
Bertholdt è sicuramente un personaggio complesso ma non sei andata neanche lontanamente vicina a snaturarlo. Anzi, l'ho trovato perfetto nei suoi pensieri, nelle sue riflessioni, nei ricordi di suo padre e la sua vecchia casa.
E' bello che Reiner sia entrato in punta di piedi nei suoi pensieri e l'abbia richiamato a sé.
Per essere due shot di "preparazione" le ho gradite entrambe un sacco e non vedo l'ora di vedere cosa hai in serbo per questi due insieme, nel loro rapporto.
Bravissima come sempre, è sempre un piacere leggere le tue meravigliose opere. Mi riempi il cuore <3
Un abbraccio,
Eevaa

Recensore Junior
22/03/21, ore 14:18

Allora, ho letto tutte e tre le fic che hai pubblicato.
E mi chiedo una cosa... Ma oggi è la giornata dell'angst? No perché tra la mia short sta mattina, tra queste tre mini fic e altre cose che ho trovato in giro.... Oggi trovo angst ovunque!

Cmq le trovo tutte e tre molto belle, quella di Erwin mi ha strappato il cuore letteralmente, perché mi sono immaginata la scena alla fine della 3 stagione in quella maledetta stanza di una casa di siganshina... 😭😭😭😭
Non oso immaginare cosa mi tirerà fuori con la mia amata Hanji!

Reiner e bert sono i miei preferiti della stagione 4 sinceramente, reiner ha avuto un cambiamento che.... Meraviglioso è dire poco e sono felice lo abbia avuto, è diventato uno dei miei preferiti o cmq di quelli che mi piacciono.
Bert, bert ha un mondo dentro che lui non mostra ed è meraviglioso, con lui... Con lui devo ancora trovare la chiave per aprire la porta, la troverò sicuro; probabilmente stiamo solo aspettando insieme il mome to giusto.
La ship reibert non mi dispiace e la vedo bene nelle prime stagioni di aot sinceramente, ma vedo bene anche la reiren e la bert arco, si lo so idee strane!

Cmq tutte e tre mi piacciono, tutte e tre ti entrano sotto pelle, aspetto di vedere il resto 😊

Haru

Recensore Junior
16/03/21, ore 19:18
Cap. 2:

Ciao, Lightning!

Ho vissuto una tragedia greca per recensirti questa flash, di cui non ti racconto i dettagli perché questa non è la sede adatta, sappi solo che è la quinta volta che apro il link per recensire e c'è sempre qualcosa che me lo impedisce. Ma passiamo oltre, davvero...

La prima volta in cui avrei voluto leggere questa flash, sapevo che mi sarei fatta un piantino che, infatti, si è verificato, grazie a te/a causa tua. Mentirei se ti dicessi che almeno ho pianto verso la fine, invece no, appena ho letto questo passo:

La libertà è nella canna di un fucile. Va presa tra due dita, caricata e lasciata partire, con gli occhi fissi sull'obiettivo, per far esplodere fuochi rossi all'altezza del cuore. Per proteggere – bugia – per redimersi – bugia – per reclamarsi al mondo – bugia. Per gridare, assieme a ogni sparo "io sono qui". Anche se lui non c'è mai stato davvero – e soprattutto per quello.

Per vivere. Per vivere. È lì anche lei, nella canna di quel fucile. La vita.

La vita è lì dentro, oltre l'amaro del ferro premuto sul palato, oltre la scia salata che gli tappa il naso, schiacciata da oblio e saliva e bugie. A un tiro di grilletto da lui.

Sono crollata virilmente... Ma ad ogni modo! Avevo già letto qualcosa di tuo nella sezione di The Last of Us e, allora come adesso, posso dire di essermi innamorata del tuo stile e del tuo modo di narrare. Innanzitutto, perché, anche se sono meno di cinquecento parole, grazie alla tua scelta accuratissima dei termini e alla composizione delle frasi, dici tantissimo. Questo dimostra che, quando si è molto abili, si è capaci di dire moltissime cose senza utilizzare migliaia di parole e non sai quanto ti ammiro per questo motivo. Spesso, anche quando scrivo delle Long, ho la sensazione di non centrare mai il nocciolo di un personaggio, cosa che tu, invece, hai fatto egregiamente con Reiner in questo lavoro. È lui, in carne, ossa e insicurezze quello che ci racconti (pare quasi che te l'abbia suggerita Isayama questa flash)! 

Apprezzo tantissimo, inoltre, che tu abbia scelto di approfondire questo punto focale dell'evoluzione di Reiner. Hai reso giustizissima (non esiste come parola ma mi permetto grazie alla licenza poetica che non mi ha dato nessuno, coff) a questo momento cruciale e a questo personaggio, quindi non posso che farti i miei più sentiti complimenti!

Ah, e ovviamente, menziono pure il pezzo che mi ha frantumato il cuore in minuscoli pezzettini: 

Quella voce, lontana, risuona di casa, e libertà, e vita.

E Bertholdt, Reiner lo sa, non gli ha mai mentito.

Spero proprio di leggere qualcos'altro di tuo in futuro! 

Un caloroso abbraccio,
Luschek

 

Recensore Master
14/03/21, ore 09:53
Cap. 2:

Ciao tesoro bello, finalmente ce l'ho fatta e sono qui tutta tremante con le labbra arricciate e le mani strette attorno al cuore per non farlo esplodere MIO DIO QUANTO AMO REINER.
Penso che lui sia uno dei personaggi più complessi e meglio strutturati di tutta la serie, nonché uno dei miei preferiti nonostante in passato l'abbia odiato. In genere i personaggi che odio sono comunque i miei prediletti, sarò mica normale.
Ma quanto hai interpretato bene quella scena, mia cara, quanto! Ho assaggiato la paura insieme a Reiner in queste parole, sei stata meravigliosa a intervallare i ricordi, le sensazioni, le paure e i gesti.
Falco ha senz'altro un ruolo particolare nella vita di Reiner, e continuerò a ringraziarlo fino alla fine per questo.
E' stato molto evocativo, trovo che tu sia magistrale nel saper creare tutta questa suspense e queste emozioni nel giro di poche righe... davvero, i miei più vivi complimenti.
Non che ne avessi dubbi, data la prima flash di questa serie, ma sai sempre come stupirmi.
Concludo col dirti che va bene tutto, va bene la scrittura tedesca, va bene qualsiasi cosa, ma per me rimarrà sempre BERTOLDO. O Bertoldino, al massimo xD xD
Scherzi a parte... anche io li shippavo clamorosamente ma oramai mi sono fatta una ragione che tutti coloro che shippo vengono divisi da una morte atroce di uno dei due o addirittura di entrambi, quindi ho deciso che è meglio che io stia zitta.
A parte che oramai c'è poco da stare zitti xD incrocio solo le dita che nel 139 non ci sia un'altra strage perché altrimenti dovrei ampliare il mio glossario di bestemmie e, credimi, è già piuttosto strabordante.
Complimenti ancora, sei davvero una scrittrice meravigliosa.
Un abbraccio,
Eevaa

Recensore Master
13/03/21, ore 10:15
Cap. 2:

Buongiorno a te! Sono stata molto contenta di vedere questa raccolta aggiornata, quindi eccomi qui a dare il mio parere su questa nuova shot.
Non so quanto tu sia in pari con il manga, quindi eviterò di scendere nel dettaglio, ma non penso di incorrere nel rischio di spoiler se dico che, ora come ora, l'incapacità cronica di Reiner persino di morire ha assunto un che di tragicomico XD.
Tornando su un piano più serio, non penso neanche di esagerare affermando che, senza Reiner, AoT non sarebbe AoT. Se Mikasa è il cuore stesso della storia, la dimostrazione che il mondo può essere tanto crudele quanto bellissimo, allora Reiner ne è il respiro, perché in lui si concretizza il dramma che la serie ci ha svelato a poco a poco: che il mondo non si può dividere in mostri e cacciatori, che essere l'eroe di qualcuno significa per forza aver incarnato il ruolo del demone per qualcun altro, che la guerra distrugge persino qualcosa di innocente come l'aspirazione di un bambino a voler ricomporre la propria famiglia. E trovo efficace che tu abbia scelto di concentrarti su Reiner in quello che è uno dei suoi momenti più bassi, quando è a tanto così dall'uccidersi pur di non essere trascinato ancora una volta in una guerra che non vuole e che ormai sa essere insensata- lo stesso momento in cui lo vediamo però rialzarsi, nella consapevolezza che non tutto il bene che c'era nella sua vita è andato perduto. La scrittura aiuta il lettore a percepire con nettezza ogni sensazione che prova Reiner, la pressione del fucile premuto contro la bocca, il senso di soffocamento sopratutto mentale che lo pervade, l'anticipazione di un sollievo che solo la morte rende possibile. È molto centrato che, nell'ottica di Reiner, vita e libertà siano qualcosa che si può trovare solo oltre la canna di un fucile e mi ha stretto il cuore come hai reso il momento in cui la presenza di Falco convince Reiner a rinunciare al suo proposito. "Lo vede andar via- si vede andar via" è la frase più bella e pregnante della fic. Così come mi è piaciuto molto, pur non shippando particolarmente la coppia, che a rivelarsi decisiva sia la presenza anche solo immaginaria di Berthold.
Per concludere, complimenti e spero di risentirci presto
Catcher

Recensore Master
10/03/21, ore 12:30
Cap. 1:

Co' ç__ç
stamattina, finalmente, ho un po' di tempo da dedicare alle storie che ho accumulato nel tempo e, siccome sono UN POCHINO in fissa con AoT e finalmente so di poter leggere questa piccola perla di distruzione e dolore, allora sono qui...
l'ho riletta tre volte. TRE.
E ancora non smette di distruggermi ogni volta che leggo questi due passaggi in particolare:

Hanno sbattuto per troppo tempo in una gabbia arrugginita, troppo piccola, che precludeva loro il cielo – lo stesso ironicamente specchiato negli occhi di chi le porta.

e

Gli accarezza l'orecchio, in un frullio leggero di piume che forse è solo un pensiero.

Perché, chiedi? Perché sono esattamente quel tipo di "rivestimenti" narrativi che parlano di qualcosa di semplice, come il colore degli occhi o un pensiero che è più un rumoroso battito di ali.
Perché se c'è una cosa che sai fare, è creare bellissime metafore e figure retoriche. Perché se c'è un'altra cosa che sai fare, è caratterizzare i personaggi e saper usare le parole per lasciarli parlare.
Erwin e Levi sono due personaggi complessi, ma la loro unione (che ci si voglia vedere la ship oppure no) è salda. C'è qualcosa che va oltre un semplice "andare d'accordo", c'è una condivisione di idee, a volte in conflitto, di cui però entrambi rispettano la posizione.
Levi forse sapeva, che lo avrebbe visto morire. Forse, però, non sapeva che avrebbe dovuto scegliere.
E allora la scelta sposta il focus non sulla morte, ma sulla libertà. Donare libertà ad un uomo che non ha fatto altro che guidare uomini verso la morte e sentire addosso il peso di ogni minuto della vita sulla propria carne. A leggere questo piccolo gioiello penso che Levi, a suo modo, abbia sempre cercato di portare un po' di quel peso e alleggerirlo, ma non è mai stato capace di toglierglielo totalmente, perché Erwin non glielo ha mai permesso...
Dunque qui la scelta è stata dura, e sebbene Erwin non abbia mai volato, schiacciato dal masso sulla schiena di responsabilità che si è preso addosso per ideali su cui ha adagiato ogni cellula della sua esistenza, ora può farlo. È libero. Si riposa, mentre dall'altro lato della barricata – del muro, qualcuno vivrà per sempre col dolore di aver perso l'unico pari, l'unico amico, amante, fratello... ed è paradossalmente questo spropositato sentimento che, infine, ha mosso la mano di Levi.
E, raccontato in questo modo, sottolineando la libertà, sottolineando le ali che si spalancano e lasciano finalmente Erwin volare, danno anche un vero senso di pace. Per lui.
E quel Grazie alla fine, è solo la conferma che non aspettava altro che essere liberato...
Non so cos'altro dire, guascosetta del mio cuore ç__ç so solo che soffro, soffro tanto e che questi due, insieme a Jean e Marco e Bert e Reiner, sono una continua sofferenza ma, talmente umana, da lasciarmi addosso emozioni che non so spiegare.
E lo hai fatto anche tu, con poche righe fatte di parole scelte con cura; piccole lame taglienti che mi tagliano il cuore da cui esce sangue e fiori d'arancio.
Ti odio e ti amo, e tutto ciò è semplicemente incantevole...
non vedevo l'ora di leggerla e lasciarti le mie impressioni, e anche se non ho detto tutto, so di poterlo fare altrove ♥
Ti abbraccio stritolandoti più che posso ç_ç
la tua guascosazza che muore in una valle di lacrime ç_ç

Recensore Master
13/02/21, ore 10:29
Cap. 1:

Buongiorno a te, cara, e benvenuta su questi lidi!
Parto col dire che la storia mi ha incuriosita già dall'introduzione e questa prima drabble mi ha decisamente invogliato a vedere come proseguirai nel corso della raccolta. La prima cosa che salta all'occhio è che hai decisamente un bello stile- pulito, elegante, non eccessivamente ricercato ma nemmeno terra, costruito con cura attorno a una precisa immagine, quella del volo e delle ali, che oltre ad essere decisamente appropriata per i personaggi in questione, percorre tutto il testo senza risultare ridondante. Apprezzo anche molto come tu sia riuscito a condensare l'essenza di un rapporto come quello di Erwin e Levi, complesso e di difficile definizione, in così poche parole, sfuggendo al rischio di produrre un componimento troppo scarno e sintetico: nelle righe che hai scritto, c'è tutto quello che c'è da sapere su questi due personaggi- l'ansia di sapere che ha guidato ogni passo nella vita di Erwin, la fedeltà totale di Levi che lo lascia andare nella consapevolezza che, anche nella morte, a lui spetterà percorrere il sentiero che il suo Comandante ha già segnato, la gratitudine di Erwin racchiusa in quell'unica parola, Grazie, che Levi ancora sente risuonare all'orecchio. Per essere un primo tentativo, scritto senza neanche l'aiuto di un rewatch, direi che hai di che essere orgogliosa.
Complimenti quindi per il lavoro fatto, attendo le altre drabble che cercherò, tempo permettendo, di commentare secondo i tempi di usciti.
Alla prossima!
Catcher