Carissima guascosazza del mio cuore!
Mi ero ripromessa che questo sabato lo avrei passato a recuperare cose e così faro e, siccome è tutta colpa tua se sono nel vortice di AoT, è anche giusto che io ti rompa le scatole con le mie recensioni, sciorinando parole su parole perché, come sai, quando si tratta di te io non riesco a rimanere sul breve, ecco U.U
Ed è un bene, questo ormai lo sai!
Io, questa shot, l'ho appena riletta due volte. Due volte. Una per leggerla sotto al punto di vista di Reiner e l'altro sotto al punto di vista di chi è al di fuori, e ho capito una cosa: in questa breve introspezione, noi siamo la canna di fucile, quella che è lì, ferma, immobile, di fronte ad un uomo distrutto da tutto, ormai senza speranze, attaccato a poche cose e tutte fragili. Qualcuno che ha viaggiato per mettersi contro un nemico con cui poi ha instaurato dei legami; qualcuno che, in fin dei conti, forse è l'artefice di quel conflitto tra casa sua e casa di altri.
Con in mezzo il pensiero e la presenza costante di Bert... che fa da contrasto a una scena grigia, dove Reiner tenta di andarsene via per sempre, togliersi il peso addosso di responsabilità che non è più in grado di tenere sulle spalle. Qualcuno a cui sono rimasti pochi anni di vita, ma che non può nemmeno attendere che questi scadano da soli. Non può... vuole che tutto finisca prima, perché da quel giorno, su quelle mura, dove ha visto Bert per l'ultima volta, gli è stato portato via tutto e ripeto, questo contrasto, questo senso di asfissia, di un cuore che non riesce nemmeno più a battere che, come dici tu, inciampa su se stesso", è tutto.
Da una parte c'è un uomo vuoto e finito, dall'altra c'è una luce che riesce a vedere di sbieco, voltandosi appena, che gli ricorda perché... perché non è il momento, perché deve restare, per chi e per quali ragioni... deve restare, perché Bertholdt, per quel sogno di tornare a casa, alla fine non c'è tornato...
La parte del tentato suicidio di Reiner è stato un colpo al cuore; la sua decisione quasi ferma, eppure tradita da uno sguardo ricco di terrore, mi hanno strappato il cuore a metà... tu hai invece preso questo tema con le pinze, hai dato un "perché", hai contestualizzato umanamente il tutto; ogni cosa che potevamo leggere in quegli sguardi che tremavano, con la canna di un fucile in bocca e un dito che tremava pronto a porre fine a tutto quanto, lasciando ad altri la responsabilità di una battaglia che forse Reiner ha sempre saputo di non poter vincere...
Forse te lo avevo già detto, ma ho trovato questa storia come un imbuto rovesciato: stretta all'inizio, soffocante, poi ad un certo punto si libera, quasi prende fiato lentamente, il cuore inizia a battere quasi in modo normale, e i ricordi di Bert tornano, cancellano per un attimo l'idea che non vi sia un solo motivo per andare avanti.
E Reiner, se non può vivere per se stesso, deve farlo per il sacrificio di chi ha amato... e che ama ancora. Come Falco, parte di quella forza che l'ha spinto a non premere il grilletto... insomma co'... io non so che dirti.
Tu in questo vortice mi ci hai trascinata senza premura, però continui pure a distruggermi anima e corpo con questi frammenti che sono pillole di veleno, ma dolcissime.
Perché danzare nell'animo umano non è facile, ma tu lo fai sempre con maestria e, tra l'angst più profondo e scuro, riesci comunque a mostrarci una mano... a mostrarla a Reiner per dirgli, in qualche modo, di resistere ancora un po'.
Basta, mi sta venendo il magone, la chiudo qui e passo all'altra ç_ç Ti odio tantissimo e ti amo tantissimo ç_ç
Come se fa?
Mirytua |