Recensioni per
Chárōn
di Altair13Sirio

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/05/21, ore 22:39
Cap. 1:

Ciao! E' la prima storia che leggo scritta da te e ti garantisco che non sarà l'ultima! Veramente bella! 
Mi piace molto che tu abbia mantenuto l'aspetto geografico vago, nella mia testa è stato subito Roma, con il Tevere e il Verano, ma potrebbe essere Londra, Parigi, Monaco...un posto a caso. Perchè in fondo non è importante e va bene così. Il focus del racconto è piuttosto l'abitacolo del carro funebre, un posto se vogliamo liminare, un confine fra mondi. E il nostro Albert, proprio come il Charoon che da il nome alla storia, fa da tramite fra questi due piani. Un po' un'anticamera per abituare i novelli defunti all'idea di essere morti...è un pensiero dolce e struggente. Lo stile è del tutto coerente con l'idea che vuoi trasmettere: malinconico, ma non solenne, quasi ironico a tratti. Un invito a prendere la vita con leggerezza, perchè tanto ce la mette già tutta di suo ad essere difficile. La complessità del personaggio di Albert è meravigliosa, specialmente perchè sei riuscito a farla risaltare fra i silenzi, quasi che il personaggio stesso si facesse da parte per lasciar spazio a Marco, a cui è dovuto questo ultimo momento sotto i riflettori. Bellissimo, complimenti. 

Leggerò senza dubbio altro di tuo, perchè hai davvero una bella penna! 
A presto!!

Recensore Master
06/05/21, ore 22:36
Cap. 1:

Ciao! Ho scelto questa storia incuriosita dal titolo ed è stata una piacevole sorpresa.

Parti subito con il dialogo, e questo già mi piace perché ci metti subito in contatto con i protagonisti e ci permetti di capire qualcosa delle loro personalità. Albert accompagna i defunti nel loro ultimo viaggio, ma non si tratta solo di guidare una macchina, viaggia con loro osservandoli e cercando di comprenderli. Come ci si sente quando ci si rende conto di essere morti? Cosa prova una persona mentre si avvicina il momento della sua sepoltura? Albert, negli ultimi due anni, deve aver visto talmente tante persone che ormai può immaginarlo facilmente. Quello che mi ha colpito di più di questo moderno Caronte è che non sembra, come dire, assuefatto dalla situazione. Certo, è abituato a parlare con i defunti e questo ormai per lui è diventato normale, ma non li tratta con distacco. Ha scoperto per caso di avere un potere e lo ha visto come una missione per poter dare qualcosa alle persone che si trovano in un momento così delicato e difficile.

Vediamo in effetti Marco aprirsi con lui, raccontargli le sue aspirazioni e i suoi rimpianti e si sente così a suo agio che si trova a chiacchiere e fargli domande. Il momento in cui Albert racconta la storia del bambino è commovente, in poche frasi hai dipinto perfettamente questa immagine tristissima. Subito dopo però ho notato una cosa molto bella; tra Albert e Marco sembra crearsi un’empatia reciproca. Per Albert non è facile ricordare la storia del bambino, Marco se ne rende conto ma in quel momento pensa che forse a lui ha fatto bene parlarne ed è contento per quello, e per poter ricambiare l’appoggio che ha ricevuto.

Mi ha colpito infine il fatto che Albert si appunti i nomi dei defunti nell’agenda, come volesse tenere traccia di quelle conversazioni e dei contatti con quelle persone. Perché non sono solo fantasmi ma persone vere, ognuna con la propria storia alle spalle. Questo suo ruolo gli porta anche un grosso peso, anche lui ha bisogno di riprendersi un momento quando vede andare via una persona, non è un supereroe che si atteggia davanti alla morte, è un uomo che la vive molto da vicino. È una persona che cerca di fare del suo meglio per aiutare le persone che ha davanti, che non si preoccupa di cosa penseranno i parenti nel fare un percorso più lungo per arrivare al cimitero, e neppure di ricevere una scossa toccando i defunti, perché sa che in quel momento è la cosa giusta da fare.

Ti faccio i miei complimenti per questa one-shot veramente bellissima. Ho trovato l’idea molto bella e originale, inoltre la tematica della morte è molto delicata e l’hai trattata con molta capacità e rispetto. Leggere questa storia è stato un bel viaggio nel quale mi sono sentita molto coinvolta; in alcuni momenti ho sorriso, in altri mi sono commossa e ho empatizzato con entrambi i personaggi. Hai uno stile di scrittura molto fluido, hai bilanciato bene i dialoghi e descrizioni e il tutto risulta scorrevole piacevole da leggere ma senza mai perdere la sostanza. Sono contenta di questo scambio, tornerò a trovarti molto volentieri.

Un saluto e alla prossima!!

Recensore Master
05/05/21, ore 10:01
Cap. 1:

ciaoo eccomi per lo scambio a catena.
sul finale mi è proprio scesa la lacrimuccia, tre sono stati gli step:
- il raconto del bambino morto è davvero straziante.
- Marco così felice di aver avuto un amico anche da morto, che persona stupenda deve essere stata anche da vivo
- Albert che si appunta ogni volta i nomi sulla sua agendina

sono scene vramente toccanti, hai una capacità di toccare il cuore di chi legge disarmante e una sensibilità davvero rara, complimenti vivissimi, anche per la fantasia ovviamente.

Mi è sembrato di leggere un po' una fiaba per bambini, sullo stile di Collodi e credo di farti un enorme complimento.

mi è piaciuto come hai saputo condire un tema così delicato con tanta ironia, tipo quando Marco parla della cugina ahah l'insulto è davvero epico.. e quando si rende conto che Rita, la sua ec invece lo amava davvero aarrgh mo ripiango

anche l'inizio con lui che vorrebbe andare a mangiare un gelato, ma che tenero è.

Questa storia meriterebbe di essere pubblicata, cerca un editore, partecipa a un concorso, se non lo hai già fatto, tu hai un potenziale davvero grande. Sei uno Scrittore con la S maiuscola.

ci si rivede al libero <3
Lu

Recensore Master
25/04/21, ore 22:09
Cap. 1:

Ciao Altair,
è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e mi hai piacevolmente colpito.
La storia che hai scritto è molto interessante, inoltre tratti una tematica non facile in un modo davvero esemplare. Inoltre, l'idea è molto originale.
Ho trovato i personaggi di Albert e Marco davvero ben strutturati e molto credibili; sei riuscito a dare un bel spessore ai tuoi personaggi, nonostante questa sia una one-shot, cosa non propriamente facile.
Mi è piaciuto che Albert veda il suo ruolo, il suo lavoro come una missione. Aiutare, chi è trapassato, ad accettare quell'ultimo viaggio con serenità, non fargli sentire il peso della morte. Il legame che si è venuto a creare tra i due protagonisti sembra quello di due amici di vecchia data. Il loro dialogo era molto naturale, per nulla forzato; anche le pause e i silenzi hanno avuto una tempistica perfetta. Proprio come quando si è con un amico di vecchia data.
Albert in poco tempo è riuscito a far sentire a proprio agio Marco, il quale ha ben accettato il suo stato, strappando più di qualche sorriso all'autista. Insomma, se dovessi essere morto e mi svegliassi fantasma, non sarei proprio felice. XD
Ma Albert è bravo proprio in questo, nel far sentire a suo agio i defunti e nel fargli lasciare questo mondo senza nessun conto in sospeso o rammarico.
Quando ha raccontato del suo "fallimento" ho potuto sentire la sua tristezza. Già la morte di un bambino è tragica di per sé, se poi una persona è "costretta" a vedere una scena straziante di quel tipo, non può che rimanerci molto male e segnato per parecchio tempo.
Anche il gesto finale di Albert l'ho molto apprezzato. Segnarsi il nome della persona accompagnata nell'ultimo viaggio, mi è sembrato come un modo per non dimenticarsi di ciò che è stata, della sua esperienza, delle sue parole.
Una storia che ho letto con molto piacere.
A presto.
Mask.

Recensore Master
15/04/21, ore 14:14
Cap. 1:

Buongiorno, eccomi qui per lo scambio a catena del Giardino. Spero non ti dispiaccia io abbia scelto questa storia, ma la trama mi intrigava troppo, non ho potuto farne a meno. Sono rimasta davvero piacevolmente colpita da questa OS, l’idea l’ho gradita moltissimo e tutto il tempo ho avuto questa sensazione di essere spettatrice silenziosa invisibile – io, non il fantasma, io! – di qualcosa di importante e solenne.
Albert ha un dono straordinario ma allo stesso tempo doloroso e difficile: io penso che una cosa simile non si potrebbe neppure concepire da chi ha un carattere troppo emotivo e che si fa coinvolgere, perché si tratta pur sempre di accompagnare nell’ultimo viaggio l’anima di un defunto. Il dialogo è impostato benissimo, è naturale e costellato di diverse sensazioni da parte di entrambi: il parlato è giovanile da una parte, consapevole, curioso, e pure tranquillo oltre ciò che avevo immaginato. Il loro colloquiare è fluido, interessato, così come lo è l’intento dell’autista di aiutare.
Hai approfittato di mostrare il mondo esterno durante il viaggio così da poter dare importanza alla richiesta di Marco, nonostante il tragitto preimpostato, e mi sono sciolta quando ho scoperto che l’ha fatto per l’ultimo desiderio del ragazzo. La parte finale dedicata agli ultimi scambi di parole prima del distacco, hanno fatto male in un certo senso e dato anche uno spunto di riflessione parecchio interessante: le domande più che lecite di Marco portano l’autista ad esporsi forse più del dovuto, ma in fondo è così: il suo dono lo usa per fare del bene agli altri, e nonostante possa essere davvero complesso possederlo a volte, la pace che può suscitare in un momento di tale intensità, è impagabile e indimenticabile. Il particolare dell’agenda mi ha stretto il cuore, così come l’esperienza del bambino e della sua disperazione.
Albert è come un grande archivio di ricordi che conserva le memorie, gli ultimi scambi di pensieri e di desideri di chi sta per arrivare dall’altra parte. Questo racconto mi ha molto colpita, mi sono emozionata, mi sono sentita triste e a tratti sollevata, e sul finale, dopo aver riso, sorriso e essermi fatta prendere dalla malinconia, mi sono sentita leggera per Marco, che ha compreso il suo trapasso e sa che è inevitabile, ma anche in apprensione per Albert. Insomma, lui custodisce la memoria di ognuno di loro, ma a volte deve essere davvero pesante, però lo fa lo stesso e continuerà a farlo.
MI complimento per la scelta di portare avanti un tema simile con la schiettezza nel mostrare le cose come stanno, ma con la delicatezza di farlo in modo da non arrecare maggiori dolori e spaventi a chi viaggia per l’ultima volta. Il modo colloquiale con cui parla il protagonista aiuta a mettersi a proprio agio e seguire con tanto interesse le interazioni e i discorsi. Ho trovato interessante la scelta di poterli far parlare, ma non toccarsi, eppure lui quel lampo di grande dolore se lo tiene lo stesso anche solo per poter dare un contatto, un ultimo contatto a chi se ne va.
Il testo è steso bene, la lettura scorre quieta e alterna un susseguirsi di diverse emozioni scatenate dalle sensazioni provate dal trapassato. Hai fatto davvero un ottimo lavoro, mi complimento, sei stato una scoperta piacevolissima. Mi auguro di ritrovarti presto, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
14/04/21, ore 19:59
Cap. 1:

Ciao! È la prima volta che leggo qualcosa di tuo, ma ne sono rimasta piacevolmente stupita perché hai proprio uno stile fluido e bello.
Non avevo letto mai niente del genere prima d'ora, hai scelto di trattare un tema così triste in un'ottica fantasiosa e a tratti anche simpatica.
Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui Albert prende con molta calma il fatto che possa comunicare con le anime dei defunti e cerchi di metterli a loro agio, certamente nessuno è pronto a morire ma Albert cerca di rendere questo passaggio più facile.
Marco dal canto suo la prende abbastanza bene, chiacchierando con Albert e raccontando di sua cugina, per cui ha creato un insulto apposito, proprio come farebbero due persone che si conoscono durante un viaggio.
In effetti sorge spontaneo porsi domande sul dono di Albert e la curiosità di Marco è ben ripagata perché l'autista condivide volentieri quest'informazione, ho trovato dolcissimo il dettaglio della nonna seduta accanto al nonno, ricordando che chi si ama ci resta sempre accanto.
Il fatto che Albert ne faccia una missione personale assicurarsi che le anime non abbiano rimpianti è un segno di grande altruismo e nobiltà d'animo, lui ha la possibilità di esaudire l'ultimo desiderio di chi sta per lasciare il mondo terreno. È stato bellissimo leggere la scena del fiume, una piccola deviazione, ma che per Marco ha fatto la differenza e lo ha reso felice un'ultima volta.
Le riflessioni al cimitero le ho apprezzate tantissimo, Marco si rende conto che forse è stato lui a sbagliare con la sua ex, ma ormai è tardi per saperlo e prende con ironia il fatto che la cugina non si sia presentata. Il dettaglio della scossa quando si toccano, stabilendo un limite o una sorta di barriera invisibile tra i due mondi, ma ad Albert non importa più di tanto.
La storia del bambino è veramente toccante, non c'è un modo facile per spiegarlo a un bambino e la cosa più triste è il fatto che provi ad attirare l'attenzione della madre, che non può vederlo. Quello di Albert è sia un dono che un fardello, a seconda dei casi, ed è comprensibile che resti deluso quando non riesce ad alleviare il dolore di chi accompagna. Tuttavia nel caso di Marco gli ha dato un ultimo barlume di felicità e questo lo aiuta a sentirsi pronto ad affrontare il suo viaggio verso l'ignoto, perciò ha svolto egregiamente il suo compito e mi è piaciuto un sacco il dettaglio dell'agenda.
Ti faccio i miei complimenti, in questa storia c'è il giusto equilibrio tra dialoghi, descrizioni e introspezione, senza tralasciare nulla.
A presto!

Recensore Master
10/04/21, ore 11:11
Cap. 1:

Ciao, eccomi a recensire per lo scambio del giardino.

La ritengo una lettura originale non tanto per il tema fantasmi e capacità di vederli, ma per come l'hai trasposto e trattato. Albert ha un dono che per molti sembrerebbe una maledizione se non fosse per la sua predisposizione a credere che questa capacità rappresenti una sorta di missione per lui. Certo, se c'è l'ha un motivo ci sarà pure, e il fatto che Albert sia una persona calma, riflessiva e disincantata sia nei confronti della vita che della morte la dice lunga. Lui è la persona giusta, quella capace di aiutare il defunto ad accettare più serenamente un passaggio obbligato della propria esistenza: la sua fine. Perdere la vita da giovani è comunque innaturale, come per Marco, che sembra essere appena trentenne anche se c'è qualcosa d'infantile nel suo modo di esprimersi. Per non parlare della storia del bambino che non voleva separarsi dalla madre; una scena straziante, direi. Il racconto, per quanto abbia una nota surreale visto l'argomento trattato resta un viaggio pieno di garbo, con una linearità a tratti quasi disarmante: se da una perte mi ha trasmesso sollievo, dall'altra mi ha lasciato una nota di tristezza in bocca perché sebbene Marco sembri accettare il suo destino in realtà non si sa che fine faccia una giunto al cimitero.
Per quanto riguardo lo stile e la grammatica, niente da eccepire. Il testo è ben curato, e sia nei dialoghi che nella parte puramente descrittiva non ho notato un errore che sia uno, perciò, complimenti davvero! Penso anche che da questa shot deliziosa potresti ricavare una long, perché Albert è un bel personaggio, e penso che varrebbe la pena approfondirlo.

Tea.

Recensore Veterano
06/04/21, ore 19:52
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi finalmente qui per leggere e commentare la tua storia!
Parto subito col dirti che mi è piaciuta davvero molto, l'ho letta tutta d'un fiato senza annoiarmi, complice lo stile scorrevole e piacevole, i dialoghi divertenti e bel costruiti, che mostrano il viasuto di entrambi i personaggi e le loro emozioni. Mi ha divertita la prima parte, con Marco ancora incredulo della sua condizione di "trapassato" e Albert che con pazienza e gentilezza gli spiega la situazione, tranquillizzandolo come può. La parte conclusiva è stata invece molto toccante e profonda, mi piace come Albert si senta in qualche modo investito di un ruolo fondamentale, qualcosa che nessun altro eccetto lui potrà fare. Come direbbe un certo zio Ben, "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" dopotutto.
Marco non ha tutti i torti, deve essere difficile in certi momenti per Albert, come quando si è trovato ad assistere alla scena straziante del bambino che cerca la mamma. Una roba del genere è un vero pugno nello stomaco! In effetti, proprio in questi momenti il ruolo di Albert diventa cruciale: se un'anima non accettasse il suo destino in maniera serena, sarebbe condannata a vagare per sempre come fantasma, immagino. Per fortuna il nostro "Caronte" è ben diverso dalla sua controparte dantesca XD è una persona schietta ma comprensiva, che sa ascoltare e anche dare anche ottimi consigli. E Marco alla fine si rende conto di essere stato molto amato in vita... certo, forse non dalla cugina strizzarape, ma si sa che i parenti sono i peggiori serpenti alle volte! 😂
Ti faccio davvero tanti complimenti, credo che questa storia potrebbe essere tranquillamente l'inizio di una serie o di una long, secondo me i presupposti ci sono tutti! Chissà quante altre storie Albert inserirà sul suo "diario di bordo", quante altre belle amicizie ha stretto e stringerà nel corso della sua carriera! Grazie a lui, di sicuro gente come Marco affronterà l'aldilà, qualunque cosa sia, in maniera più tranquilla e con un sorriso. E saprà che, finché sarà ricordata, non lascerà mai questo mondo del tutto ^^
Molto interessante infine anche la faccenda della "scossa" che Albert avverte nel toccare i trapassati, come se effettivamente il mondo terreno e quello "altro" siano due cose separate per natura e ci siano comunque delle regole precise da rispettare. Ma in fondo, un piccolo strappo alla regola non ha mai ucciso nessuno, per restare in tema ("badum tsss" XD) .
Sono molto contenta di aver partecipato a questo scambio, un saluto e buona ispirazione! ^^

Zob.

Recensore Master
31/03/21, ore 19:04
Cap. 1:

Uelà! Quanto tempo! Mi ricordo di aver cominciato eoni fa il tuo diario di viaggio ma ho visto il titolo e la descrizione di questa storia e ho deciso di fiondarmi qui.
Caronte, un titolo molto appropriato per un traghettatore di anime, che si intrattiene con loro, che cerca di accompagnarli con dolcezza nei loro ultimi istanti come anime su questa terra. E certo che si tratta di una vera e propria missione divina, come definirla altrimenti! Albert è il classico brav'uomo, semplice e umile, investito di un incarico notevole e fondamentale come quella di offrire un briciolo di conforto a coloro la cui vita terrestre è terminata; Marco è un'altra persona semplice, una come tante con un lavoro come tanti con un ultimo desiderio molto singolare, quello di passare ancora una volta vicino al fiume. Mi chiedo mai quali ricordi si siano consumati da quelle parti ma Marco se lo tiene per sè e in fondo è giusto così. Ammetto che quando Albert si dispiace di non aver sempre potuto offrire un servizio di eccellenza ai propri "clienti" un po' il magone è venuto anche a me ma quantomeno con Marco gli è andata meglio. La ex fidanzata è venuto a trovarlo ma non la cugina strizzarape; e vabbè pazienza (ma che razza d'insulto è poi strizzarape XD).
Giustamente, Albert tiene un diario di tutti i fantasmi con i quali ha conferito chissà da poter serbare di loro sempre un ricordo, perché in fondo si sa, nessuno muore mai veramente fino a quando c'è qualcuno a ricordarsi di loro.
Una bella OS emozionante come raramente se ne vedono su EFP, complimenti!
Un saluto e a presto,
Will D.

Recensore Veterano
29/03/21, ore 11:52
Cap. 1:

Ciao! Eccomi finalmente qui!
Come potevo non scegliere questa tua perla? La sola ed unica introduzione mi ha incuriosita a tal punto da aprire la storia quasi senza accorgermene, immergendomi nella lettura e tenendo gli occhi incollati allo schermo dall’inizio alla fine.
Innanzitutto ti faccio i miei complimenti per il tuo modo di scrivere: pulito, lineare e preciso. Scorrevole e spietato, perché racconta gli avvenimenti della trama senza lasciarti neppure il tempo di elaborare quanto sta accadendo. C’è una nota di mera malinconia tra queste parole, suggestiva, capace di scuoterti. Fa riflettere sulla vita, sulla conseguente morte e sul suo significato. Mi sono venuti i brividi e mi ha commossa, perché sei riuscito ad esprimere un significato tanto profondo quanto misterioso. L’ignoto, la paura di passare oltre. Di avere rimpianti, conti in sospeso e di non essere realmente pronti. D’altro canto, come giustamente ci fa notare Albert, nessuno è mai e davvero pronto a morire, ad abbandonare la vita terrena per l’eternità(?). Tutto questo è così toccante e straziante... se avessi scritto io una storia del genere, avrei passato tutto il tempo a piangere. Ed il racconto del bambino che chiama disperatamente la madre che, però, non può sentirlo ti stringe il cuore in una morsa.
Quello di Albert, non è sicuramente un lavoro facile; ci vuole fegato, ci vuole coraggio ad accettare ed affrontare una simile e tragica realtà. Eppure, nonostante tutto, riesce comunque a trovarne il lato positivo: parlare con i morti, addentrarsi nei loro pensieri, remore e rimpianti, lo appaga più di quanto potrebbero fare i vivi.
Questa OS è qualcosa di straordinario, nella sua semplicità, delineata magistralmente in un contesto che non lascia nessuno indifferente.
Finisce dritta tra i preferiti <3.

Alla prossima,
Kseniya
(Recensione modificata il 29/03/2021 - 11:55 am)

Recensore Master
17/03/21, ore 09:32
Cap. 1:

Ciao, piacere di conoscerti.
Ho trovato per caso questa storia e devo dire che sono felicissimo di averla letta.
Ho trovato l'idea di base molto bella e originale: un autista di carro funebre che è in grado di parlare con le anime di chi è recentemente trapassato, e tra una battuta e un incoraggiamento riesce a rendere quell'ultimo viaggio forse meno pesante.
Hai una scrittura piacevole, elegante, che rende la lettura assolutamente gradevole e in questa fattispecie ha reso molto bene il tono malinconico e un po' struggente della vicenda.
Fra Albert e Marco si crea immediatamente una sintonia, che forse aiuta il secondo a prendere confidenza con la sua nuova condizione di trapassato. Tra i due si instaura un'immediata empatia, si intuisce che se si fossero conosciuti da vivi, forse avrebbero anche potuto diventare amici.
Una bellissima storia, ancora complimenti e a presto!

Recensore Junior
14/03/21, ore 17:40
Cap. 1:

Ciao, ho letto solo ora questa tua storia e devo dirti che l'ho adorata. Ho sempre apprezzato le storie in cui alcune persone riescono a vedere e a parlare con i fantasmi. Ho visto anche alcune serie tv di questo tipo ed ero molto curiosa nel leggere una storia che parlava di questo.
Devo dirtelo sono felicissima di averla letta, sono rimasta incollata allo schermo finché non l'ho finita e ne ho apprezzato ogni rigo. Mi è piaciuto molto lo scambio di battute tra Albert e Marco da prima freddo e poi confidenziale e amichevole, hai veramente descritto bene il rapporto tra il fantasma e il suo "Autista". Mi ha un po' rattristato il finale con la ex di Marco distrutta dal dolore e la zia, che non si è neanche presentata al funerale.
Mi è piaciuta anche l'idea della scossa dovuta al contatto tra un fantasma e un vivo.
Detto questo, forse mi sono dilungata un Po troppo, ma ho veramente adorato questa storia, spero che ne scriverai altre su questo argomento e per ti saluto.
Ciao da striscia_04.

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