Recensioni per
Colori, dolori
di Ciuscream

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/03/21, ore 16:40

Ma tu perchè sei sempre così intenzionata a strapparmi il cuore a ogni storia che leggo? Lo vuoi? Toh, te lo servo su un piatto d'argento, tanto ormai è tutto spappolato e non mi serve più. Scema anche io che mi vado a scegliere una storia con protagonisti quei due rotolini e l'angst fra gli avvertimenti, ma devi capire che nonostante il mio amore per la wolfstar io adoro Lupin e Tonks insieme e non ho saputo resistere a leggere qualcosa di tuo su loro due, pur consapevole di come sarebbe andata a finire. E che ti devo dire? A parte la tua solita perfezione stilistica, davvero insegnami come fai a creare queste frasi che trasudano eleganza e passione da ogni parola, mi lascia senza parole come ogni volta tu riesca a entrare nella mente dei personaggi e a restituirci queste introspezioni così precise, così IC, così loro. Remus e Tonks sembrano quasi l'uno l'opposto dell'altra, due anime complementari pur nella profonda diversità, che sembrano fatte apposta per unirsi a dispetto di tutte le diversità. Remus riconosce e aspira alla luce trasmessa da Tonks, e che meraviglia è il paragone con i petali dei fiori? Lei che possiede tutti i colori, e oh, ho adorato come questo si agganci al canone della sua natura di mutaforma, mentre lui è terrorizzato dall'assenza di questi, perchè il bianco e il nero sono il simbolo e il richiamo di quella notte che per Remus è sempre stata una condanna. La luce di Tonks diventa salvezza, mentre lei non teme nemmeno una delle spine del compagno, ma le accoglie e le ama perchè sono l'essenza di lui e quando amiamo qualcuno lo amiamo fino alle radici più profonde.
Le difficoltà aumentano e le differenze sembrano contare molto più dell'amore: Remus cerca rifugio nell'alcol, mentre Tonks è sempre la più coraggiosa, rimane fedele a se stessa, a loro, alla famiglia che stanno creando insieme. Che coraggio, che pazienza, quella donna. E che umanità: giustamente non nasconde la fatica, non nasconde che la tentazione di odiare tutti quei tratti che allontanano suo marito da lei è molto forte. E per chi non lo sarebbe? Tante altre avrebbero già buttato la spugna, ma lei riesce ad andare oltre.
Il momento del ritorno di lui è il mio preferito e non sai quanto ti sia grata di averlo scritto, perchè diamine, è un missing moment prezioso che avrei tanto voluto leggere: Dora lo ha perdonato probabilmente nell'istante stesso in cui se n'è andato, ma fa benissimo ad alzare la voce ora, a fargli capire quanto quello che sta avvenendo sia infinitamente più grande di loro, che il mondo non ce l'ha solamente con Remus ma con entrambi loro e con il futuro della loro famiglia. Ho amato il loro scambio di battute dall'inizio alla fine, diamine, questa è parità, questa è famiglia, perchè le cose non possono funzionare sempre così? Quanto bene mi ha fatto leggerne proprio oggi, tesoro.
La parte finale era inevitabile ma faccio comunque fatica a commentarla, faccio fatica a vedere Hogwarts così ridotta e mi piange il cuore nel vedere come quasi non siano riusciti a salutarsi, ma solo a sfiorarsi con lo sguardo un'ultima volta, prima di tornare a essere entrambi delle rose. Mi consola e allo stesso tempo mi spezza il cuore pensare che però entrambi abbiano mantenuto la loro promessa Gli accenni alla voce di Moody, la voce della coscienza e del coraggio, sono stati il colpo di grazia finale.

Tesoro, in bocca al lupo, ma non ne hai bisogno.
Al prossimo capolavoro, ti abbraccio forte!

Bennina

Recensore Master
06/03/21, ore 10:54

Ciao Cius,
storie allegre ne abbiamo?
Scherzi a parte, questa, per quanto mi riguarda, è una delle recensioni più difficili da scrivere/lasciare. Non pensare a nulla di male eh, il testo come sempre è scritto benissimo; riguarda, più che altro, la sfera dell’emotività. È una fanfiction molto forte dal punto di vista sentimentale, ma allo stesso tempo molto bella, anzi sublime. È difficile da commentare, perché quando ho visto i due protagonisti -oltre al titolo, che non faceva sperare in nulla felice - ho avuto il presagio che sarebbe andata a finire male, considerata anche brutta fine che fanno nella storia. Ed infatti è stato così, ma questo non leva nulla alla bellezza, alla poetica del tuo scritto, una perla di rara bellezza; un elaborato denso di emozioni, che non molto spesso si legge su questo sito.
Anche se non avessi scritto i loro nomi, si sarebbe perfettamente capito chi fossero i protagonisti della tua fan fiction. Hai descritto le loro emozioni, le loro inquietudini, ciò che pensano del rapporto che stanno vivendo, in un modo talmente vivido e fedele alla caratterizzazione dei personaggi, che era praticamente impossibile sbagliarsi. Anche uno come me, che non impazzisce per la saga del maghetto con gli occhiali alla John Lennon, li avrebbe riconosciuti istantaneamente.
Remus è vittima della sua maledizione, del suo convincersi che è sempre sbagliato, che la sua presenza possa soltanto provocare, alle persone che gli sono intorno, quelle che ama, sofferenza e dispiaceri. Il suo mondo è monocromo, una continua ed infinita sfumatura di nero, l’unico sprazzo di colore è dato dalla donna ch ama, ma a cui vuole rinunciare per paura.
Crede che l’unico modo per portare gioia e serenità a Ninfadora sia rifiutare il suo l’amore. Il suo corpo, la sua anima è cosparsa di spine, e si sa, le spine, quando le tocchi, provocano solo dolore. Ma ne siamo così sicuri? È sempre vero? I petali possono adagiarsi su quegli aculei senza rischiare di farsi male, senza rischiare di essere perforati, senza rischiare di essere irrimediabilmente rovinati, e questo Dora lo sa. Volteggia come un petalo intorno a Remus, attorno al suo dolore, si posa delicatamente sulla sua anime e le lenisce il suo dolore. All’apparenza può sembrare delicata, indifesa, ma non è così: è forte, è decisa, ma soprattutto ama Remus per ciò che è, lo ama così com’è, con tutti i suoi difetti, con tutte le sue problematiche, con tutti i suoi dubbi.
Nonostante l’animo di Remus sia pieno di spine, riesce a percepire l’amore che la donna gli sta donando. Amore, che li ha portati a creare qualcosa di unico, irripetibile ed insondabile, come la creazione di una nuova vita. E finalmente fa la cosa giusta, ritorna da lei, nonostante le sue paure, nonostante la guerra che sta per incombere su di loro, perché ora ha qualcosa di molto importante per cui combattere. Lottare, impegnarsi, contro il male non è solo più un dovere morale, ma è diventato qualcosa di molto più grande, c’è in gioco il futuro del loro bambino, il futuro dell’unione di una spina e di un petalo.
Remus sa che ci sono alte probabilità che non ritorni vivo da quella guerra, ma deve parteciparsi, deve lottare, per dare un futuro migliore a Dora e a suo figlio Teddy. Molti dei suoi amici sono caduti, vittime dei Mangiamorte, ma lui continua a lottare. Lo deve fare per la sua famiglia. Affinché continuino ad essere al sicuro. È alle corde, ma continua. Ma, Ninfadora, non è stata mia una donna a cui si può dire cosa fare. Sente che il suo amato è in pericolo e non esita a gettarsi nella lotta, nonostante Teddy. E vede il suo mondo andare in frantumi. Dolohov sta facendo a pezzi Remus, e non può che assistere impotente alla sua morte. È qualcosa di folle, di pazzesco, che le spacca l’anima e che, purtroppo, le fa abbassare la guardia. È solo un attimo, anche lei è vittima della maledizione. Paradossalmente, però, quell’anatema le consente di mantenere fede alla sua promessa di vita: loro due insieme, sempre.
Come sempre, ti ringrazio per la bellissima lettura che mi hai offerto. È stato un piacere.
A presto.
Mask.

P.s. Sempre più curioso di vederti all’opera con una originale!

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