Recensioni per
Belong To Nowhere
di Soul Mancini

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
19/05/21, ore 14:08
Cap. 1:

1° Classificata al contest "Let's Cliché!" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP - FORSAKEN DI SOUL MANCINI

- Grammatica e stile: 9.7/10
La grammatica si presenta ineccepibile, tuttavia vi è qualche errorino dovuto alla distrazione che ti segnalo:
[…] Aveva i capelli biondo cenere proprio come i miei, gli occhi grigio-verdi proprio come i miei […] La presenze del secondo proprio come i miei risulta un po’ ridondante e, seppur per un istante, rende un po’ stonata la lettura. -0.10
[…] Mi metteva il voltastomaco […] Le locuzioni italiane impiegate con voltastomaco sono generalmente tre: avere il voltastomaco, dare il voltastomaco o far venire il voltastomaco. -0.10
[…] “Bess, tesoro, ciao!” mi affianco Fanny […] C’è un errore di battitura, affiancò. -0.10

Lo stile è stato fantastico. Come sempre intarsiato di dettagli a cui solo tu potresti pensare – il vinile ascoltato dal lato A, la descrizione del locale, potrei andare avanti per ore –, questo racconto dà piena prova di sé in ogni punto da te narrato: dialoghi, narrazione, attimi descrittivi si susseguono senza dare tregua al lettore, che, seppur non sia una storia che si possa definire corta, si ritrova alla fine senza neanche aver avuto il tempo di comprenderlo.
Un ottimo uso degli incisi, del lessico preciso e mai banalmente dozzinale, eccellente l’utilizzo della punteggiatura che chiarifica il discorso, ottima la partitura dei paragrafi. Ho trovato la storia, dal punto di vista stilistico, forse la migliore di tutto il contest, meraviglioso davvero!

- Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Mettere un punteggio più basso sarebbe stato blasfemo. Questa storia è intrisa così tanto dei suoi personaggi, che persino il più insignificante di loro, in realtà, presenta una psiche piuttosto approfondita.
Parto fin da subito con la descrizione puntuale della mamma di Bess, una donna che delinei attraverso i ricordi che la bambina possiede di lei: una donna incredibile, bella e ribelle, in cui la bambina non riesce a fare a meno di rispecchiarsi – perché si sa, ai figli piace assomigliare al genitore più casinaro. E questa bellezza esteriore, quest’animo indomabile, se dapprima reliquia d’un dolce ricordo, adesso è diventato un dolore insopportabile da gestire, e questo dolore i membri della famiglia lo vivono in maniera del tutto differente.
Il padre, per esempio. Un personaggio che, agli occhi del lettore, appare come un orrendo egoista, incapace di far fronte all’incubo che sta vivendo; pur perfettamente consapevole – o forse neanche – del dolore delle figlie, non riesce ad essere partecipe come dovrebbe, e si ritrova vittima e carnefice di una situazione che, in realtà, non avrebbe mai voluto vivere. Ammetto, mi ha fatto pena più che rabbia, anche se ciò che ha compiuto non è giustificabile.
E poi c’è la tua protagonista, la tua incredibile Bess, con i tremori, la paura, o forse l’angoscia dettata dal suo sentirsi terribilmente sola. Una bambina, che si ritrova ad affrontare tutto questo, abbandonata dalla sua dolce madre, e perfino dalla sorella e dal padre – la prima per occuparsi di lei, il secondo perché ormai preda d’un vizio ben peggiore. E Bess, cosa fa? Prova a crescere. Una soluzione a cui tutti i bambini cercando di andare incontro, ma il tuo personaggio lo fa nel modo più sbagliato, o forse direi più sbagliato per la società: in fondo, che potrebbe mai fare, una bambina lasciata allo sbando?
E qui appare sullo sfondo una seconda possibilità, un modo per ricominciare: l’Alibi. Ti giuro, ho adorato il nome così evocativo, quasi esplicativo della circostanza: perché noi tutti, con i nostri problemi, con i nostri scheletri nell’armadio, ci sguazziamo nei nostri alibi, creandoci seconde opportunità per poter giustificare i nostri sbagli. Ed è evidente che la tua Bess si senta in questo modo, pronta a rinnegare tutto quello che è stata e che adesso le fa schifo, perché le ricorda il dolore, l’angoscia, il terrore. E lascia tutto questo indietro, andando incontro ad un continuo “cercare altro”, nella vana speranza che quel senso d’impotenza possa, un giorno, sparire. Veramente una grandissima caratterizzazione, complimenti.
Spezzo, infine, una lancia a favore di Yelena. Che gran bel personaggio. Forse il mio preferito. Una dedizione incredibile, così ossessiva da portarla addirittura su una strada che forse lei non avrebbe mai voluto intraprendere. E lo fa solo per aiutare la sorella, muovendosi attraverso la disperazione. Un simbolo, che rappresenta speranza e contemporaneamente panico, voglia di ricominciare e macigni che ti fanno rimanere sempre al punto di partenza.
Eccellente caratterizzazione, bravissima!

- Utilizzo del cliché: 15/15
Anche qui, suppongo sia superfluo dirlo, parametro completamente rispettato. Il cliché impiegato era genitori fantasma, e devo dire che più fantasma di così si muore – e mi rendo conto che forse suona un po’ improprio, visto la fine della madre di Bess. Assistiamo a due figure che aleggiano all’interno della storia, ognuna con la propria assenza: la madre di Bess, che permea tutta la storia di ricordi felici, tuttavia – proprio perché sono felici – fanno male, giacché fa sempre male sapere che qualcosa – o qualcuno – non può più tornare. Una figura positiva che però è intrisa di sensazioni, emozioni negative.
E poi c’è il padre, una figura che il lettore non può fare a meno di biasimare, per via della sua noncuranza, del suo egoismo e di quel vizio che lo portano a dimenticarsi persino delle sue figlie.
Questa storia insegna cosa può accadere a qualcuno che si ritrova, ad undici anni, senza punti di riferimento a cui attingere, senza quella pacca sulla spalla che a volte servirebbe solo a dirti che va tutto bene. E lo sa, Bess, che non va tutto bene, perché invece di cercare di spendere tempo a convincere il padre ad esserci, preferisce nascondersi anche lei, dimenticandosi persino di avere ancora una famiglia. I genitori, quei genitori che ha tanto amato, adesso sembrano di una consistenza quasi inesistente. E tutto ciò è accaduto per sbaglio, per un errore, o forse perché il destino aveva stabilito in questo modo.
Bess è il frutto di qualcosa di mostruoso, e questo cliché ce lo dimostra: per un bambino, ad undici anni, possono esistere anche cose più brutte dei mostri nell’armadio.
Perfetta anche in questo caso, complimenti.

- Gradimento personale: 5/5
Questa storia non mi ha fatto stare bene, per niente. Mi ricorda tanto un episodio della mia infanzia – con l’unica differenza che io avevo tante persone che si sono prese cura di me. Riesco a comprendere pienamente ciò che prova Bess, il suo disagio, la sua non appartenenza a niente, perché alla fine è un po’ così che ti senti quando muore qualcuno di così importante: svuotato, e non hai voglia di reagire, almeno non quando sei così piccolo. Vorresti urlare, dire agli altri che sì, c’è qualcosa di tremendamente sbagliato in questo mondo se un bambino, ad undici anni, deve fare a meno di un genitore. Davvero, un racconto spiazzante e orribilmente attuale, che fa affidamento sulla coscienza del lettore per aiutarlo a comprendere una realtà che dovrebbe essere migliore di quella che è.
Ma poi una frase che mi ha fatto sorridere troppo: Era molto affascinante, Ethan. Ethan ed Ives, oddio! Non ci posso credere, quando me li sono ritrovata tra capo e collo stavo per cadere dalla sedia! Si vede che Bess ha buongusto, brava la ragazza!
Insomma, una storia fantastica, Soul, complimenti!

Totale: 39.7/40

Recensore Master
26/03/21, ore 19:43
Cap. 1:

Soul, eccomi qui…
Oddio, ho temporeggiato un pochino per recensire questo capitolo sia perché volevo avere il tempo e la calma necessari per scrivere tutto ciò che ho in mente in riferimento a ogni singolo momento della trama, sia perché mi faceva stare malissimo l’idea di commentare un racconto tanto drammatico e doloroso.
Allora, innanzitutto so già che con questo testo mi asfalterai al contest di Vintage ed è GIUSTO così! Hai scritto qualcosa di veramente ma veramente bellissimo, talmente bello e vivido da far male… giuro, non so neanche quali parole utilizzare per dirti cosa mi hai fatto provare.
Ma partiamo dall’inizio, perché non voglio perdermi pezzi!
Inizialmente non avevo capito cosa effettivamente fosse successo a Bess, cioè, dalle prime righe non ho subito pensato che la madre fosse morta; però poi sono subito entrata in questa spirale di dolore insieme a lei e Yelena, e sai una cosa?
Ho trovato un certo parallelismo con la storia del mio povero Ethan: non è bastato che gli morisse la madre senza neanche averne chissà quale ricordo, in più anche il padre ha smesso di curarsi di lui e ha finito col togliersi la vita, lasciandolo completamente solo. Ora, io non dico che la situazione di Bess sia migliore, ma almeno emotivamente ha potuto contare su sua sorella – poi non so quanto questo legame abbia resistito nel corso del tempo, verremo a scoprirlo immagino – ma comunque si sono date forza in un modo o nell’altro.
La prima scena mi ha veramente distrutto. Non riuscivano a mangiare e tutto sembrava vuoto, incolore, perché l’assenza della madre era talmente presente (scusa il gioco di parole) da far sentire tutti vuoti e incolori a loro volta, ma anche pieni di dolore indescrivibile.
Quando poi il “padre” se n’è andato e ha lasciato le ragazze da sole, giuro che mi sarebbe tanto piaciuto entrare nella storia e prenderlo a sberle, come invece nessuno ha fatto evidentemente! Ma tu puoi abbandonare così le tue figlie, in preda al dolore e al disorientamento più totali? Poi Bess era una bambina, cazzarola!
Io non ho veramente parole, credimi… -____-
Mi hanno intenerito molto Bess e Yelena che si abbracciavano e tentavano di non cadere a pezzi l’una col supporto dell’altra, e poi hanno fatto bene ad andare dalla vicina di casa per non rimanere in quello schifo di casa, abbandonate come due cani in autostrada… che rabbia, giuro che avrei voluto prendere a pugni quel coso lì, troppo codardo per reagire! E sono d’accordo con Bess quando ha detto che, se a morire fosse stato lui, la madre non sarebbe stata tanto debole e codarda, pff!
Ed ecco che poi, dopo l’iniziale supporto ricevuto dalle altre persone, le ragazze si ritrovano da sole e smarrite, senza che qualcuno continui a preoccuparsi per loro o che le aiuti.
Mi dispiace davvero tantissimo e mi spezza il cuore vedere il lento e degradante mutamento di Bess, costretta a crescere troppo in fretta per colpa di questa orribile situazione. Mi ha distrutto quando ha appreso che Yelena avrebbe cominciato a lavorare perché il padre non stava più lavorando, perché in quel momento ha capito che davvero tutto stava andando a rotoli più di quanto già non fosse successo per la scomparsa di sua madre. Ci sta, è comprensibile che sia rimasta un po’ scettica all’idea che anche Yelena la “abbandonasse”, anche se poi ha capito che lo stava facendo per forza, per il loro bene, che non avrebbe voluto lasciarla ma che è stato necessario.
Che tristezza, davvero, e tutto per colpa di quel DINOSAURO senza cuore né un briciolo di coraggio! Ma perché la gente si comporta così? Perché mette al mondo figli, si riproduce, se poi alla prima difficoltà li molla come fossero pacchi postali o rifiuti ingombranti? AAAAAAAAAAHHHH CHE RABBIA!!!!!
Okay, tentiamo di calmarci, su ^^”””
E INVECE NO! Perché subito dopo c’è un’altra scena straziante, sempre dovuta alla schifezza che è quel coso lì che ha contribuito al concepimento delle due ragazze… Bess torna a casa e lo trova, si illude, ci spera, si augura che stavolta lui non la lasci, che visto che è sobrio forse qualcosa sia cambiato, migliorato, invece…
Eccolo che cerca alcol in casa e, quando si accorge che non ce n’è, prende e se ne va a trovarlo altrove… oddio, io non ho veramente parole, non so neanche cosa dire perché le uniche cose che mi vengono in mente sono insulti, improperi e imprecazioni varie, il che è meglio evitarlo…
CIOÈ MA COME SI FA A COMPORTARSI IN QUESTO MODO?
Veramente, veramente, BASTA!
E la povera Bess è rimasta sola, in preda al panico, per chissà quanto tempo… cristo santo, ma qualcuno chiami i servizi sociali!!!! Guarda, se la storia fosse ambientata nel Law&OrderSVU!AU (???), a questo demente nessuno avrebbe permesso un simile comportamento: gli avrebbero tolto le figlie e gli avrebbero dato qualsiasi condanna possibile pur di fargliela pagare, ma che diamine!
Olivia Benson, dove sei???
Ed ecco che Bess, poi, per sottrarsi ad attacchi di panico vari ed eventuali, inizia a uscire per non ritrovarsi oppressa tra quelle quattro mura, ma soprattutto per non incontrare neanche per sbaglio il pezzente. Giustamente, cosa doveva fare?
Certo che è veramente doloroso pensare a una ragazzina così giovane che vaga da sola per le strade, anche perché non è che viva proprio nel quartiere residenziale dell’élite ^^”
Ma è il suo modo di sopravvivere e, visto che nessuno le mostra come fare e come sopravvivere, trova la sua strada, per quanto sia sbagliata e dura… povera Bess, oddio, ma quanto sono triste per lei ç_______ç Soul, con questa storia mi hai spezzato il cuore e non oso immaginare cosa combinerai nei prossimi capitoli, ho già paura…
MA VIKTOR *_____________________* ecco il primo Easter Egg della storia, ti giuro che NON VEDEVO L’ORA che apparisse qualche personaggio che già conoscevo, mi chiedevo se già in questo capitolo Bess avrebbe conosciuto qualcuno di loro, poi quando ho visto Viktor e scoperto che andavano pure alle elementari insieme, il mio cuore si è riempito di gioia!!!!
Sai quanto mi fanno spaccare dal ridere i due fratelli polacchi, quindi è logico che io abbia subito scleratoooooo!!!!
Ed è fantastico come quindi Bess sia stata introdotta all’Alibi; Alibi che risulta essere il luogo meno ospitale e più accogliente per tutti quei ragazzini presi a schiaffi, a pugni e a calci dalla vita, cavoli… lo hai descritto proprio così, è stata un’immagine fortissima e sono rimasta colpita dal modo in cui Bess ha affrontato questa prima “gita” all’Alibi.
L’ho vista timorosa nei confronti di Bogdan, il che con il senno di poi mi fa veramente ridere, davvero XD poi l’ho vista indecisa sul da farsi, refrattaria all’idea di parlare con Fanny – che poi so che diventerà una sua grande amica – e anche di prendere qualcosa da bere. E quando è praticamente scappata perché si sentiva inadeguata, ho quasi avuto paura che non sarebbe tornata tanto presto – oddio, a ‘sto punto non so cosa sarebbe stato meglio, effettivamente…
Invece Bess si doveva soltanto preparare per essere all’altezza di quello squallore tanto luminoso, che comunque nel giorno in cui sua madre avrebbe dovuto compiere gli anni l’ha aiutata a non pensarci per un po’ e a capire che forse aveva trovato un posto in cui sentirsi a casa, per quanto squallido e super bettola!
Povera, povera… ç_______ç
Bellissima comunque la scena in cui ascoltava i Jefferson Airplane, ottima scelta musicale e poi mi piace anche come la tua bimba disagiata vive quel momento tanto difficile, sempre da sola… :/
Poi Bess comincia a essere sempre più consapevole di sé, del suo corpo, di cosa e di chi vuole essere, di come vuole rapportarsi con gli altri e del fatto che appartiene molto di più all’Alibi rispetto che alla casa in cui è cresciuta.
Tra quelle quattro mura è sempre più sola, anche Yelena è assente ogni giorno di più – tutto per colpa di quel coso, eh, attenzione! – e quindi non le importa di rubare dalle tasche dell’unica persona che si spacca la schiena in ogni modo possibile per mantenerla, non le importa perché è talmente giovane e maltrattata dalla vita che sta solo cercando di sopravvivere a modo suo.
Ed ecco che prende confidenza con l’Alibi, con i ragazzi che lo frequentano, e inizia anche a modificare il suo aspetto per assomigliare a quei ragazzi, sì, ma anche per essere talmente eccentrica da ritrovarsi sempre più al centro dell’attenzione.
Attenzione che in casa sua non riceve da mesi, da quando sua madre se n’è tragicamente andata e si è portata appresso un sacco di dolore…
Ma ora, per “distendere un po’ la tensione”, devo ASSOLUTAMENTE copiarti quanto segue:
“Fanny?”
“Sì?”
“Ma siamo in piedi o sedute?”

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH QUESTO NON DOVEVI FARMELO, ECCO IL SECONDO EASTER EGG DELLA STORIA AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH XDDD QUALCUNO MI DICA CHE NON È VEROOOO!!!!
Okay, tentando di ricompormi (?), beh… congratulazioni a Bess che ha avuto il suo primo ciclo e anche la sua prima sbronza colossale tutto nello stesso giorno!!!! Certo che è stato proprio un bel mix, ahahahahahahahahahahahahah!
Ed ecco che finalmente cominciano ad apparire tutti i ragazzacci dell’Alibi, e finalmente Bess non ha più paura di nessuno di loro e, anzi, si comporta in maniera sfacciata, diretta e sicura di sé, proprio come la conoscevo prima di sapere tutto il background che hai costruito per lei!
Certo, poi dietro a tanta determinazione ora so che c’è anche tantissimo dolore, ma in un modo o nell’altro almeno lei ha reagito, anche se è soltanto una ragazzina di undici/dodici anni che ha subito una perdita terrificante. Mentre invece il suo procreatore, quel coso lì, non è riuscito a tenere in piedi la famiglia e si è lasciato andare peggio delle figlie… che disgusto, guarda, ma lasciamo stare, va’!
Comunque, ecco che poi si viene finalmente a scoprire che lavoro fa Yelena di notte, quando usciva agghindata e in tiro e Bess – pur avendo sospetti – non aveva capito cosa facesse esattamente.
Ha cominciato a prostituirsi perché guadagna bene e non vuole che a sua sorella manchi niente, certo, ma allo stesso tempo Bess è arrabbiata perché poi il “padre” spende anche i suoi soldi per andare a ubriacarsi, quando è solo colpa sua se Yelena si è ritrovata invischiata in uno schifo simile…
Molto commovente il modo in cui hanno parlato, anche il modo in cui Bess ha accettato la cosa e non l’ha fatta sentire giudicata… però che tristezza infinita, veramente, io non ho proprio parole :(
Ed ecco che sul finale arriva l’Easter Egg numero tre: IVESÐAN *_____________________________*
Tu non sai da quando li stavo aspettandoooooooooooooooooo!!!!
Che bello, vedi? Mi basta che loro facciano un’apparizione divina (?) e io mi sciolgo!
Ed ecco che un pochino Bess si sente in colpa per star trascorrendo l’anniversario di morte di sua madre in quel modo, parlando di frivolezze con gente che fino a poco prima era sconosciuta e che ora è diventata la sua famiglia.
Ora per loro si prospetta sicuramente la giornata al mare in cui Ethan ha paura delle api, ma l’ape punge Ives e poi si prende pure un’insolazione – Ives is the new Joe comunque AHAHAHAHAHAHAH speriamo non per l’eroina, ma questo è un altro discorso!
Soul, veramente, è stato un viaggio doloroso in cui sei comunque riuscita a mostrare tutta l’evoluzione di Bess, il suo cambiamento quasi obbligato, la sua rapidissima crescita e il modo in cui ha sbattuto la faccia contro il muro della realtà!
È stata strappata all’innocenza in un istante e ha impiegato un anno – se non di più – per accettarlo e per assimilarlo… certe ferite non si rimarginano, ma in un modo o nell’altro bisogna trovare il modo per conviverci e per portarle con sé senza lasciare che ci distruggano, e lei un po’ ci sta provando, anche se non so fino a che punto non sarà distrutta da tutto ciò…
“Complimenti” è una parola riduttiva, quindi mi limito a ringraziarti per questo testo stupendo e per tutte le emozioni che mi hai trasmesso, davvero, non sai quanto mi hai coinvolto e quanto sono entrata in sintonia con Bess grazie alle tue parole!
Anche “in bocca al lupo per il contest” sono parole inutili, di sicuro non ne hai il minimo bisogno!
Perciò la smetto e ti dico solo che non vedo l’ora che aggiorni questa storia su Bess, sono sempre più curiosa *______*
Alla prossimaaaa ♥

Recensore Master
22/03/21, ore 15:13
Cap. 1:

Sorellina!!! Oddio, finalmente riesco a recensire! Ho letto la storia venerdì pomeriggio, tutta d'un fiato, ma tra una cosa e l'altra non ho trovato mai il tempo per lasciarti il mio straccio di recensione, ora poi che il mio bimbo è in DAD non sai che delirio. Ma bando alle ciance e torniamo a noi!
Ogni volta tu ti sminuisci: sminuisci le tue parole, il tuo stile, i tuoi soggetti. Ebbene sappi che, secondo me, questa è una delle tue storie più riuscite, quella in cui ho notato una notevole maturazione nel tuo stile. Non c'è assolutamente nulla di fuori posto: hai trattato il tema della disgregazione di una famiglia, in un contesto e in un periodo storico come quello in cui vive Bess, con accuratezza e precisione. Non ci sono buchi di trama o incoerenze, davvero ti faccio i miei più sinceri complimenti!
Ed è stato davvero straziante leggere di come la famiglia di Bess, una famiglia tranquilla che viveva la sua vita in armonia, con gli alti e bassi tipici di ogni famiglia, ovviamente (la famiglia del Mulino Bianco non esiste e mai esisterà), che si distrugge letteralmente alla morte della madre, il caposaldo di tutto quanto. Il padre ben presto va alla deriva, forse distrutto dalla morte della moglie, o forse troppo debole per affrontarla e aiutare le sue figlie, che senza dubbio hanno bisogno di lui. E, infatti, ecco che tutto ricade sulle spalle di Yelena, che si ritrova a dover essere madre, padre e sorella per Bess. E i soldi non bastano mai e quindi le viene logico, e più semplice, fare il mestiere più antico del mondo. E mi è piaciuto moltissimo il fatto che Bess non la biasimi per questa sua scelta, anche perché, diciamocela tutta, un po' di quei soldi portati in casa da sua sorella li ha usati pure lei.
Bess, poi, la piccola di casa, si ritrova sbandata, senza più una guida, qualcuno che le dica cosa è giusto e cosa è sbagliato, e lei si ritrova prima a isolarsi dal resto del mondo e poi ritrova una nuova famiglia nel gruppo dell'Alibi. Certo, l'ambiente non è proprio di quelli salubri, ma si sa che la vita è proprio così e spesso la vita vera delle persone è più assurda di quello che si scrive nei romanzi, quindi ci trovo molta coerenza in quello che hai scritto.
Un altro particolare che ho apprezzato tantissimo è stato quello di inserire la prima mestruazione di Bess nel capitolo: di solito quando noi ragazze viviamo questo "dramma" (per me lo è stato XD) è nostra madre che ci "conforta". Bess, invece, ha avuto Fanny, la sua migliore amica e la sua "mentore".
Molto azzeccato anche il finale, in cui vediamo Ives e Ethan in tutto il loro splendore, ambientato esattamente un anno dopo l'inizio del capitolo: è passato un anno dalla morte della madre e la vita di Bess è cambiata radicalmente. Nel bene o nel male non sta a noi dirlo: ognuno deve essere libero di viverla come crede.
Sono convinta che Vintage amerà la tua storia, davvero!
In bocca al lupo e bacioni!
(Recensione modificata il 22/03/2021 - 03:13 pm)