Buon giorno donzella mia cara <3
Questa mattina ho deciso di accantonare tutto ciò che devo fare per dedicarmi a questa favolosa storia perché, insomma, dopo tre mesi merita il suo spazio per essere letta e recensita!
Questa prima parte è molto intensa, ci mostri l’introspezione di Katherine, di una donna che ha il compagno lontano da sé, una moglie che si appresta ad un compito arduo e pesante come quello di accertarsi che i suoceri si fossero trovati su quel maledetto aereo, non è una cosa facile mentalmente.
L’ambiente gli ricorda solo che lui, è un continuo riportarla alla sua presenza, al suo mondo e al loro rapporto e mi piace come hai giostrato la cosa con tatto e con devozione completa.
Katherine ha un rispetto totale del marito e di ciò che fa, è un rapporto fondato su basi solide e qui si vede, si legge con intensità magnifica, bravissima!
La presenza di Fabian la rassicura perché è un volto noto, è qualcuno che conosce e che sa essere un amico di Chris, mi piace come lei “dipenda” da lui in quel momento, dalla sua presenza e dalla sua guida, mi piace anche come lui abbia dato supporto a lei rassicurandola che non avrebbe visto niente di disturbante è un’accortezza che le fa ma mi piace, rendi palpabile il rapporto tra i Navy SEALs, ottimo.
Penso che per una donna arrivare a leggere la targhetta sulla porta con il nome del marito sia di solito un motivo di orgoglio, di vanto ma qui penso che sia stato un colpo al cuore, una pugnalata all’animo già ferito della donna e poverina, stavo male con lei, sappilo.
Questo breve strascico tra la donna e Fabian è dolce amaro perché appesantisce tutti e due gli animi con il pensiero della guerra e della morte, ma nonostante ciò Katherine riesce a rincuorare l’uomo facendolo sentire importante nonostante la sua età, quanto è tenera questa donna? Insomma mette da parte il suo male interiore per rassicurare un vecchio lupo di mare della sua importanza in questo mondo, adorabile e sensibile ad un livello altissimo.
Il fatto che lei si lasci cullare dalla poltrona del marito, insieme alla foto del loro matrimonio rischiano di far vacillare la mente della donna, ma così facendo ci mostri la tua bravura nel rendere la sensibilità dei tuoi personaggi, ovvero in maniera perfetta e sentita.
Questi piccoli dettagli sui genitori di Chris denotano l’attenzione con cui Kate ha sempre ascoltato il marito, pendendo dalle sue labbra anche per questo aspetto della vita, qualcosa che tutto sommato non avrebbe comportato nulla nella loro relazione ma che lei ascolta, fa del dolore del marito il suo, empatizzando con lui ed è una scena meravigliosa, intensa e fantastica da leggere.
Dico sul serio tra le tue parole si denota la sofferenza e il peso con cui lui ha parlato alla donna dei suoi genitori, l’importanza che avevano per lui e l’amore nei loro confronti.
Hai plasmato una donna forte, una persona capace di tenere testa al dolore per il bene della famiglia e, sinceramente, conoscendo come sei tu non mi aspettavo altro sotto questo aspetto. E’ fantastico leggere di qualcuno che è consapevole dei suoi limiti e del suo dolore ma che lo vuole affrontare lo stesso per cercare di ammorbidire il peso che pesa sulle spalle del compagno, è straziante ma meraviglioso.
Le scene dell’ascolto della scatola nera sono toccanti e pesanti a livello mentale, soprattutto perché sappiamo come è finito quel volo, cosa ha comportato per Christian quel giorno.
E’ terribile leggere ed immaginare la voce del comandante che comunica con la torre di controllo “ignaro” di ciò che accadrà, mi ha messo i brividi unito agli sguardi delle due persone in quella stanza, sei bravissima perché mi hai fatto percepire l’ansia con cui loro stanno affrontando il tutto, brava.
Mi piace come lei sia avida di sapere nonostante la tensione e nonostante il dolore, mi piace questo suo interrompere il nastro per prendere fiato e chiedere in modo da capire al meglio cosa accade, cosa sta succedendo all’interno del veicolo. Hai reso il tutto con un realismo pazzesco.
Okay, questa rivelazione è toccante, è dolorosa e carica di una sofferenza unica e affine a quella che Katherine sta passando in quel momento.
Non so se questa parte tu l’abbia aggiunta così volontariamente o cosa ma la situazione riflette la psiche della donna, ritrovarsi ad ascoltare una confessione d’amore che non si sa che fine farà, un amore che non sai se potrai rivedere o meno e che è fondamentalmente ciò che Kate sta provando in quel momento, penso che rimarrà più scioccata da quello che dall’incidente in sé. Ovviamente sono due fatti che stanno su due piani diversi ma che influiranno su di lei, penso.
Complimenti perché hai reso il tutto in maniera toccante e leggera, brava.
Ci spostiamo tornando a Kabul, dal nostro Christian.
Ci butti direttamente nel conflitto, lì dove ci avevi lasciato, nel bel mezzo di un conflitto.
Ci mosti Flores ferito e ad un passo dalla morte, un momento strano e sofferto, qualcosa di mistico e di profondo.
Il generale racconta alcune cose del suo passato, cose che noi sappiamo solo grazie ai ricordi e alla tua os ma qui ce li presenti crudi come se fosse la prima volta che li sentiamo, la futura moglie che muore in una sparatoria tra le sue braccia e il parallelismo è magnifico ai miei occhi. Brava.
L’arrivo di Alexander è improvviso e non previsto, devo ammettere che per un attimo ho pensato che fosse un nemico, qualcuno che avrebbe attentato alla vita di Chris, qualcuno che avrebbe potuto infliggere male al nostro protagonista e invece no.
Lui lo riconosce e gli svela la posizione di Gwen e questo momento è così tenero, così bello e forte da leggere che davvero l’ho adorato!
Il modo con cui ci hai mostrato l’incontro tra la giovane e il fidanzato è toccante, una donna ferita ma che vorrebbe combatterlo ancora, vorrebbe liberare su di lui l’ansia e la frustrazione che ha indosso per ciò che è accaduto, è meraviglioso e stupendo.
L’hai resa disperata in ogni senso del termine, disperata perché è felice di vederlo ma disperata per essersi sentita abbandonata. Magnifico.
Ho adorato questo suo attaccamento ad una promessa che, immagino fosse stata la cosa che l’aveva aiutata a rimanere salda a quel mondo, quella voglia di mettergli le mani addosso per aver infranto la promessa è un’immagine stupenda, anche il fatto che lei svenga perché sa di essere al sicuro.
Passiamo al punto di vista di Samuel e questo semplice spezzone di “tranquillità” tra il giornalista e Karim è toccante e ben scritto.
Ci mostri questo lato di lui che non conoscevamo, quel qualcosa che lo rende meno uomo agli occhi della loro Legge, qualcosa che penalizzerebbe assurdamente la donna.
Samuel poverino pensa come un americano ed è magnifico questa sua differenza, lo rendi estraneo anche se sensibile ai temi della loro religione e della loro vita.
Mi è piaciuto come lo hai “usato” per portare a galla queste sfaccettature, queste differenze, facendo rimanere ognuno di loro nei loro mondi. L’ho trovato adatto e molto vero, vero perché questa cosa della donna che deve essere madre a tutti i costi la conoscevo già per via di una ragazza musulmana che vive nel mio paese, obbligata a sposarsi e a diventare madre entro i ventitre anni altrimenti secondo i loro modi sei fuori mercato.
E’ una cosa che a noi occidentali fa accapponare la pelle ma per loro è normale, è il modus operandi.
Complimenti perché sei riuscita ad inserire questi particolari con una bravura magistrale, bravissima.
La fine di questo paragrafo mette ansia sapendo di come avevamo lasciato la sorella di Samuel, ad un passo dal crollo emotivo per via dell’operazione, senza sapere se si sarebbe risvegliato o meno quindi grazie per avermi fermato per alcuni secondi il fiato.
Daniel è vivo e ce lo mostri con un breve paragrafo a fine capitolo -perché ovviamente l’ansia era da mantenere, giusto?- qualcosa di corto e veloce, una scena come un'altra: un medico nella stanza del paziente che annota qualcosa sulla cartelletta, sì, certo, se non fosse che l’uomo ha subito da ridire, che riesce a beccarsi con la figlia anche in quel contesto solo per non farsi vedere debole.
Insomma ho adorato questa parte, anche l’ultima frase riferita a Samuel è davvero carina e sentita. Brava.
Aspettavo questo capitolo da tre mesi solo per sapere se Daniel vivesse o no ed ora mi dovrò mangiare le mani per sapere se Flores vive o muore, devo ammettere che riesci a lasciarmi con la voglia di leggere solo per sete di conoscenza, quella classica curiosità che ti porta a divorare un libro in meno di tre giorni, quella necessità di sapere come andrà a finire e come i personaggi si muoveranno, insomma non vedo l’ora di leggere!
Il testo è scorrevole nonostante la lunghezza, questo tuo cambiare punto di vista aiuta a spezzare il tutto e a renderlo maggiormente apprezzabile, quindi complimenti per questa scelta!
Non ho riscontrato alcun errore né di battitura né di ripetizione quindi complimenti per l’attenzione che ci metti per revisionare i capitoli, non so come tu faccia ma meriti tutti i miei inchini più regali possibili.
Le varie vicende mi piacciono sempre di più, si intrecciano con bravura e maestosità creando un’opera magnifica e perfetta ai miei occhi di lettrice accanita di questa storia!
Mi fai amare i protagonisti ad ogni capitolo, li rendi più umani possibile nelle situazioni che descrivi, li hai caratterizzati magnificamente e li mantieni tali, inutile dire che sei bravissima.
L’unico appunto che voglio ed esigo farti perché lo sai che sono una persona scrupolosa ed odiosa è il seguente:
Prendi la tua insicurezza, chiudila in un sacchetto con il doppio nodo, poi attendi gli sazzini, consegnala a loro e salutala. Se vuoi fare cose illegali vai nel bosco e brucia il sacchetto, non mi importa, l’importante è che te ne disfi, anche un poco alla volta ma fallo.
In questo capitolo non c’è nulla per cui avere il timore di pubblicare, è tutto scritto con una delicatezza e una sensibilità incredibile.
Sai che sono quella classica persona che dice sempre ciò che pensa quindi se dovessi dirti che c’è qualcosa che non quadra te lo direi ma, indovina? Non c’è <3
Detto ciò ti chiedo scusa per questa spatafiata lunga non so quanto, ho quasi il timore di vedere il numero di stronzate che ho scritto.
Ti rifaccio i complimenti e ribadisco che è un capitolo magnifico ai miei occhi e penso anche di tutti quelli che lo leggeranno dopo di me o che lo hanno già letto.
Prenditi tutto il tempo che ti serve e se ciò significa altri tre mesi va benissimo, anche perché hai sfornato un’opera d’arte quindi va benissimo!
Ora la smetto di scrivere cavolate e ti saluto, ciao donzella cara <3
Se tu non credi in te stessa, beh, stai pur certa che io lo faccio per te <3 <3 <3 |