Recensioni per
Per il Bene Superiore
di Arlie_S

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Veterano
14/04/21, ore 22:05

Ciao! Eccomi qui per lo scambio del Giardino. Ho adocchiato qualche storia e alla fine sono finita su questa: un po’ perché questo è il mio fandom di comfort, un po’ perché adoro le storie che raccontano dello struggimento di Silente e che cercano di sondare quello che è il lato scuro della sua esistenza, semi-citando i Pink Floyd, mi incuriosiscono sempre moltissimo.
Devo premetterti che il finale di questa storia mi ha commossa molto: la ripresa della citazione del libro, che sul finale si conclude, con Albus che arriva in quel bagliore dorato che è la morte, e trova lì Ariana ed i genitori ad attenderlo, è stato veramente toccante. Non si sa se siano davvero le visioni del dopo o sia arrivato davvero a rincontrarli – e, sinceramente, poco importa. Ha raggiunto quello che è il suo obbiettivo, dopo quasi un secolo: riuscirà a chiedere loro perdono, riuscirà a dirgli quanto si è reso conto di essere stato egoista e poi vigliacco, nella sua vita da grandissimo mago. È quello che confesserà anche ad Harry, poi, in quel limbo che ancora sa di morte: le cose più difficili da dire si riescono solo a pronunciare quando ormai tutto sembra perduto o è sul punto di farlo. Lui è stato certamente torturato dai fantasmi del suo passato, quel passato che, anche nella grotta dove era nascosto il medaglione di Salazar Serpeverde, viene a tormentarlo dall’interno, enfatizzato dalla pozione e dalla tortura di Voldemort.
Mi è piaciuto come tu abbia ripercorso quasi ogni tappa di questo suo percorso di colpa prima e di redenzione poi: se all’inizio la colpevole di una morte è Ariana – che lui non riesce ad incolpare ma che non riesce nemmeno a perdonare del tutto, per quello che la morte della madre ha comportato nella sua vita – poi lui si sentirà colpevole per la morte della stessa, in un rincorrersi di sensazioni che sanno di “contrappasso”. La prima sensazione è quella della frustrazione, quella che Silente racconta ad Harry: all’alba dei suoi diciotto anni, forte e fiero, deve mollare quello che sembrava un futuro dorato per tornare a casa, a rintanarsi in un villaggio, con le radici che sembrano invece catene. Mi piace come lui inizi ad elaborare il pensiero di un “mondo diverso”, quello che lui evoca nei suoi “se”, ancora prima che quel ragazzo dai capelli dorati compaia alla sua finestra, sconvolgendo la vita sua e della sua famiglia. Perché se lo stava facendo con amore e con responsabilità, non poteva fare a meno di sentirsi condannato per una colpa non sua, con una sentenza ingiusta, la stessa che ha tolto la vita a suo padre e lui a loro. Entrambi hanno sacrificato tutto per quella famiglia; Albus lo fa, cerca di consolare Ariana, tenta di essere il fratello che non sa essere e che Aberforth, invece, diventa senza sforzo. Perché, per lui, invece, lo sforzo c’è ed eccome: avrebbe dovuto essere tutt’altro, con Elphias, e non rinchiuso lì a rassettare quella cucina che ancora odora di Kendra.
Nel suo sogno, poi, molti anni dopo, si saggia la colpa venire a galla: è un sogno distorto, un incubo che mescola e fa emergere quanto ancora sia tormentato da ciò che è stato, da ciò che ha pensato, da una morte che lui – anche solo involontariamente – ha comportato, avvicinandosi a quel ragazzo, amandolo e temendolo, sognando con lui la vita della gloria. Ariana è morta, la colpa è anche – soprattutto – sua e continua a rimandare lo scontro con il suo amore, il suo nemico: non vuole scoprire chi sia stato ad ucciderla, perché quella sarebbe una pena molto peggiore della morte che potrebbe arrivare a colpirlo per mano di Grindelwald. Si sveglia, sudato, affranto e capisce che è il momento di fare ammenda per quella colpa che ha impressa, come il viso di Ariana, “nelle retine e lì, esangue e tremante, sarebbe rimasta fino alla fine dei suoi miseri giorni” (ti ho riportato la frase perché l’ho trovata davvero bellissima).
Poi il momento del ritrovamento della Pietra della Resurezzione: mi è piaciuto molto il modo in cui hai descritto il perché e le emozioni che lo hanno portato ad indossare l’anello. La Rowling ce lo spiega brevemente, nella giustificazione che Silente dà ad Harry, però vederlo è stato molto vivido. Un tempo li avrebbe rivoluti indietro per poter avere la sua vita per sé; per amore, sì, ma soprattutto per la libertà. Lì li avrebbe voluti per chiedere, invece, la loro assoluzione, anche adesso – forse – non solo per amore. Leggo sempre un pochino di egoismo in questa consapevolezza ma, in fondo, chi non lo è? Chi non vorrebbe sapere di essere stato perdonato da qualcuno a cui, il perdono, non può più essere chiesto? E anche se lì, in quella tentazione, vi era nascosta una maledizione molto più antica e dolorosa, insinuatasi nel suo sangue prima che riuscisse a distruggere l’anello, dopo ogni sua azione ritrova il senso che merita: sta morendo, per sua scelta, per il vero Bene superiore. Non quello che ha rincorso in sogni di ragazzo ambizioso ma quello volto a fare la cosa giusta, per sconfiggere un male che sembra ancora più grande di quello che loro due avrebbero potuto portare, più di quello che Grindelwald sognava. E adesso sa che Ariana lo perdonerà e, mentre scivola giù, può già vederla. Lo ripeto, è stata veramente molto toccante questa scena e mi è piaciuta questa espiazione che riconosco non solo provenire dagli altri ma anche da lui stesso, che nella testa si crea quell’immagine di perdono – di cui è lui, per primo, l’artefice.
Scusa il papiro di sclero, ti faccio i miei complimenti perché la storia mi è piaciuta moltissimo. Ho letto nelle note che eri un po’ “spaventata” di non aver reso per il meglio il momento, invece l’ho trovato molto convincente. Ti segnalo soltanto che c’è qualche refuso qua e là, ad esempio in questa frase: “Quelle orrida mostro, non volendo nemmeno gli unici due membri della famiglia che gli restavano intorno?”. Nulla di che, giusto per fartelo presente nel caso volessi sistemarlo.
Ti mando un abbraccio e alla prossima!

Recensore Master
14/04/21, ore 21:18

Ciao!
Passo a recensire questa storia perché non ho avuto ancora modo di leggere molte di quelle partecipanti al contest di Vintage, eppure il concetto alla base del contest mi incuriosisce molto. I cliché, se esistono e sono divenuti tali, è proprio perché possono funzionare.
Mi è piaciuta la citazione che hai scelto in apertura del primo paragrafo, perché inquadra subito il personaggio di Silente con una sua debolezza, che sappiamo aver avuto un esito tragico in relazione all'amata sorella. La saga è raccontata per la maggior parte dagli occhi di Harry Potter e raramente il Preside di Hogwarts si mostra così a Harry. Così, costretto nell'ambiente chiuso di Godric’s Hollow e ambizioso di gloria, lo introduci tu.
Mi è piaciuta poi la scelta di continuare con queste citazioni anche nei paragrafi successivi, così la tua storia si presenta ad ampliare qualcosa che nei sette libri è solo raccontato - da Silente, come nelle citazioni che hai scelto, o da altri.
Penso che tu sia stata brava a entrare nella testa di un personaggio così complesso e a raccontare che cosa l'ha mosso, nei tre momenti salienti della sua vita che hai deciso di fargli rivivere di fronte alla morte. Tutta la vita davanti agli occhi è un cliché popolare eppure funzionale, perché è inevitabile fare i conti con se stessi e Albus Silente ha di che rammaricarsi. Hai narrato questi tre ricordi in un crescendo di coinvolgimento: il terzo, l'ultimo, mi è sembrato così reale. Solo qualcosa di molto intenso poteva spingere il mago formidabile che era Silente a un tale cedimento di fronte a un Horcrux.
Ho trovato il titolo da subito adeguato alla tua storia, perché è quel "bene superiore" che ha macchiato l'esistenza del protagonista, ma alla fine mi ha colpito molto come l'hai in qualche modo ribaltato, intendendolo in maniera differente dalla citazione di Grindelwald, presentando il vero bene, così diverso dalle ambizioni giovanili.
È stata una piacevole lettura e ti faccio un in bocca al lupo per il contest.
Alla prossima!
Legar

Recensore Master
09/04/21, ore 20:13

Buonasera cara, eccomi qui con piacere a leggere l’ultimo aggiornamento presente sul tuo profilo. Ho trovato davvero affascinante ed estremamente dolorosa questa OS, mi complimento per lo straordinario lavoro di introspezione che hai fatto sul personaggio. Non ti sei soltanto soffermata su Silente e sulla sua vita, no, ma hai anche portato avanti i fatti accaduti con l’evoluzione del suo pensiero rispetto alle sue azioni, da giovane, da adulto e nel momento della fine.
Grazie al modo in cui hai concepito e sviluppato la storia sono riuscita a comprendere molto del personaggio, del suo rapporto con i familiari, gli unici rimasti fisicamente con lui e non solo, anche con coloro che non ci sono più. Ogni sua scelta ha un peso specifico nella sua esistenza, e ogni cosa che ha fatto è stata portata per il bene di qualcun altro, per il bene non suo, e via di sofferenza, di pensieri tenuti per sé; vedo spesso qui la voglia di evadere, rimandare, di chiedersi che verrà un giorno per sé, per ciò che voleva fare, invece di dover procedere con i suoi programmi. La presenza costante di Ariana e del fratello, con cui interagisce e su cui è impostata parte dei dialoghi, si scansa con la comparsa di Gellert, e lì tutto cambia.
Ambizione potente, consapevolezze diverse e così, fino a ciò che accade, fino all’inevitabile e dove i sensi di colpa sono così fisici e costanti da bruciare sempre, costantemente, da bruciare vivi sulla carne e nella testa, perché per quanto i fratelli di Albus non ci siano più, non l’hanno abbandonato per un attimo, così come i genitori.
E non certo per il dolce ricordo della famiglia, anzi…
Perché lui, ritenendosi completamente responsabiledi ogni singola operazione che ha portato loro alla dipartita, se li porta stampati in mente fino all’ultimo respiro di vita, con un grande, unico, immenso senso di colpa dannata che rende la sua vita un interminabile inferno psicologico.
Riesce a ritrovare la dovuta – e meritata infine – serenità soltanto dopo la morte, dopo che Piton lo ha colpito con la maledizione dell’Avada Kedavra. È il primo momento in cui rivede i propri familiari riuniti, sereni, sorridenti, e nella morte riesce a risplendere di nuovo di leggerezza. E anche questo, per un bene più alto, diverso.
Io penso che la sua testa nella sua esistenza sia stata un continuo travaglio di colpe, sensazioni orribili, malessere, immagini dolorose, pena, coraggio da dover mandare avanti, scelte sbagliate ritorte contro nel modo più pericoloso. Eppure il finale pulisce tutto, ridona quiete, una quiete sperata per troppi decenni.
E io sono innamorata, davvero, hai fatto un lavoro straordinario sul personaggio, ho apprezzato ogni singolo passaggio della sua evoluzione e di chi era coinvolto in essa. Hai riportato frasi fondamentali all’inizio di ogni stacco temporale, hai aperto una porta sulla sua mente mostrandoci tutto, ogni singola debolezza, ogni consapevolezza, ogni lacrima trattenuta, l’odio morso nella lingua… tutto, Albus nel bene e nel male, in ciò che ha fatto e che ha trattenuto, in ciò che ha pensato e che ha dovuto sopportare. Meraviglioso, doloroso, coinvolgente e a tratti destabilizzante. L’empatia si fa sentire soprattutto in momenti di crisi, ed ho sofferto nel vederlo vivere ciò che ha passato. Mi complimento per la gestione del prompt, per il viaggio complesso che hai fatto per concludere questa storia, e per il modo impeccabile in cui è scritta: lavoro pulito, particolareggiato, movenze IC del personaggio di cui hai mostrato grande conoscenza e struggente interpretazione. Spero di poter essere nuovamente qui per leggere qualcos’altro di tuo cara, alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Veterano
09/04/21, ore 18:13

Ciao! Eccomi qui per lo scambio del giardino!
Ho deciso di passare da questa storia perché Silente è un personaggio che mi piace davvero tanto: è acuto, brillante, pieno di un “altruismo egoista” che lo porta alla ricerca del bene superiore, un personaggio che – almeno per come lo vedo io – vede il mondo in bianco e nero, e quando finisce nel grigio, si sente come se fosse avvolto dal nero…
Insomma: Silente ha decisamente un posto speciale nel mio cuore, e l’idea di ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita mi piaceva molto.

La storia che hai scritto è ben strutturata ed impaginata bene.
La divisione del testo in questi tre momenti ben distinti è sicuramente molto efficace e intuitiva, e l’ho decisamente apprezzata (soprattutto, ho amato il primo momento, quello in cui ci fai percepire l’insofferenza di Albus e il suo desiderio di essere un bravo fratello, nonostante “per natura” non sia proprio il genere di persona che si rinchiude in casa per badare ai fratelli… Gellert, da quel punto di vista, dev’essere stato proprio una bella distrazione!)
La storia è davvero struggente, ma non sarebbe potuta essere altrimenti (piango).
Sei riuscita a trasmettere davvero bene le emozioni dei personaggi, e per questo ti faccio tanti complimenti.
L’unica cosa che ha reso il testo poco scorrevole, in realtà, sono i frequenti errori di battitura. Quindi, quando dopo il contest avrai la possibilità di correggerli, ricordati di farlo: il testo ci guadagnerà molto!

Recensore Veterano
07/04/21, ore 21:55

Ciao Arlie_S!
Ho visto il tuo commento nel post di scambio su FB e leggendo Hp (che è in assoluto il mio fandom del cuore) sono subito passata a leggere qualcosa. Neanche dirlo che ho letto la trama del tuo ultimo lavoro e subito mi ci sono fiondata.
Ho sempre provato ad immaginare anch'io questi tre momenti, soprattutto l'ultima a casa Gaunt. Sono episodi citati, di cui ci fanno intravedere una piccola istantanea ma che non sono approfonditi. E trovo bellissimo viverli dal punto di vista di Silente, di cui si legge tutto il percorso e l'evoluzione psicologica. Personalmente mi sarei portata anch'io la spada a casa Gaunt piuttosto che portare in giro l'anello maledetto. Tanto meno a Hogwarts. Quindi condivido appieno come hai immaginato e descritto la situazione.
Tornerò sicuramente a leggere qualcosa di tuo.
Un abbraccio
Beatrix

Recensore Master
06/04/21, ore 11:37

Impressionante lavoro che parte da un dolce inizio, più che adatto a mostrare il legame tra i due fratelli, fino agli orribili incubi e al grandissimo rimorso di Silente, accompagnato da scorci di canon che rendono il tutto ancora più efficace. I miei complimenti.

Recensore Master
06/04/21, ore 10:36

Ciao, eccomi per lo scambio libero. Questa shot mi piace! Trovo l'idea di suddividere la storia in tre momenti della vita di silente molto bella, specialmente se questi momenti sono collegati l'un l'altro dal fatto che sono stati importanti per lui, e li hai uniti facendosi capire che questi ricordi sono scaturiti dal fatto che silente stia per morire. Il personaggio inoltre l'ho trovato molto ic in tutti e tre i momenti e dimostra quanto tu lp conosca e lo apprezzi.
A presto.

Recensore Master
01/04/21, ore 14:07

Heylà! Ho visto che questa fic partecipa ad un contest in cui mi ero iscritta (anche se mi son poi dovuta ritirare) e la cosa mi ha incuriosito, motivo per cui ho deciso di passare proprio da qui. Anche se quel che mi ha lasciato più curiosa ora è sapere quale fosse il cliché da te scelto.

Anyway, come autrice non ti conosco, vuoi anche perché scriviamo su fandom completamente diversi, quindi sei stata una piacevole scoperta. Mi piace infatti come hai voluto strutturare la storia, impostando un ritmo interessante che affronti con una narrazione fluida e introspettiva, dove ogni decisione di Albus divisa in questi tre momenti viene analizzata e portata alla luce, rivelando di più di un personaggio complesso come è stato il Preside (e ragazzo prima).
Ma anche il fatto di voler cominciare con la scena in cui chiede a Piton di uccidere, per poi ripercorrere le tappe dalla giovinezza in avanti e chiudere il cerchio nel momento in cui la maledizione gli viene scagliata addosso e lui muore, potendo finalmente riunirsi con Ariana e la sua famiglia, mi è sembrata una scelta davvero azzeccata e soprattutto molto ben sviluppata. Dà proprio l’idea di un cerchio che si chiude, perché c’è questo suo rammarico che prende piede nella prima parte – dov’è un ragazzo arrogante che non vuole la responsabilità familiare che gli tocca, ma promette a se stesso comunque che se ne farà carico per poi fallire miseramente – e mano a mano si gonfia, riempiendo la vita e le scelte di Albus.
E ti dirò, non sono una grande fan di Harry Potter, nel senso che conosco i film, ma non ho mai letto i libri e più di tanto non ricordo, però ho trovato molto semplice seguire le vicende e comprendere il personaggio di Albus per come lo presenti. Non sono la persona più adatta per giudicare la sua caratterizzazione, ma per quanto riguarda il suo senso di colpa per Ariana, ciò che è stato e che ha fatto, secondo me sei stata molto brava nel mostrarlo. Inoltre una cosa che davvero mi è piaciuto molto è il modo in cui Grindelwald è una nota di sottofondo che si insinua nella storia con sinistra eleganza, mi piace davvero, soprattutto nella parte in cui trova la pietra, come in qualche modo sia presente e pesi sull’esistenza di Albus.
Complimenti davvero!

Ultima nota, ho notato parecchi errori di battitura o di distrazione; una rilettura e riuscirai sicuramente a sistemarli. <3

Recensore Master
31/03/21, ore 17:15

Buongiorno cara, eccomi ^^, mi intrigava moltissimo l'idea di una storia riguardo il passato oscuro di Silente e il suo modo di confrontarsi con gli errori/orrori del passato. Ho forse letto solo un'altra storia, finora, che esplora il rapporto di Albus con Ariana e il resto della famiglia e mi ha fatto davvero piacere leggere dei suoi ricordi in punto di morte. Credo che tu con lui abbia fatto davvero un bel lavoro di caratterizzazione: io non saprei da che parte girarmi nel gestirlo così giovane. Nel primo ricordo hai reso veramente bene la sua spocchia, la sua convinzione di essere destinato a grandi cose ma di dover rimanere confinato nella mediocrità che la morte dei suoi genitori gli impone, incolpando inconsciamente la sorella. Lei è veramente dolcissima e avrei voluto abbracciarla forte: si vede che per quanto Albus provi a starle vicino fra loro è presente una grande rigidità e si nota molto la preferenza di Ariana per Abeforth. Ben fatto! Inoltre ho trovato davvero ben reso anche il senso del dovere di Albus che gli impone di fare il possibile per la sua famiglia, tra cui insistere che Abeforth finisca la scuola. Nel frattempo vediamo formarsi nella sua mente l'idea di un mondo diverso e sappiamo bene dove questo lo porterà.
Gellert fa poi la sua comparsa sulla scena e nel secondo e terzo ricordo ho apprezzato moltissimo che tu non ti sia concentrata sul loro legame romantico, quanto più sul senso di colpa di Albus che lo porta ad avere diverse allucinazioni e che gli darà l'incentivo definitivo ad affrontare Gellert e a fermarlo per sempre nonostante la paura di quello che potrebbe rivelargli.
Il terzo e ultimo ricordo è forse il mio preferito perché racconta un missing moment al quale mi sarebbe piaciuto moltissimo assistere in prima persona. La fine con l'Horcrux che lo attacca è meravigliosa.
Il finale poi è davvero commovente e voglio credere che sia andata davvero così e che Silente si sia riappacificato con tutta la sua famiglia.
Ottimo lavoro anche sull'introduzione delle citazioni :) lo hai fatto al momento giusto e in modo equilibrato, brava :D
Ti faccio un in bocca al lupo per il contest **
alla prossima!

Leila

Recensore Master
30/03/21, ore 22:56

Ciao, sto passando a leggere le altre storie partecipanti al contest e la tua mi ha incuriosita fin dal titolo!
Hai fatto davvero un bel lavoro, mi è piaciuto molto il modo in cui hai diviso questi momenti significativi della vita di Albus. Hai reso bene la sua psicologia, il tormento e il rimpianto che caratterizzano questo personaggio; la scena dove lui perde la testa e indossa l'anello per rivedere la sua famiglia è davvero coinvolgente e ben scritta, così come il finale, che è estremamente dolce e delicato.
Mi è piaciuta un sacco anche questa parte; "Qualcosa vibrò facendolo girare di scatto verso la finestra in quella calda giornata ventosa. Dietro al vetro, con i capelli biondi arruffati dal vento e l’aria selvaggia e ribelle c’era un ragazzo.
«Ciao», esordì. «Tu devi essere Albus»."
Come già sai adoro la coppia Albus/Gellert e questo passaggio, per quanto semplice, mi è arrivato come un colpo al cuore e mi ha comunicato in modo diretto questa sensazione da "primo incontro".
Ancora complimenti e buona fortuna per il contest! <3
 

[Precedente] 1 2 [Prossimo]