Cara Luschek ♥
Lo so che sono passati mesi, anni, secoli, case, auto, libri e fogli di giornale dall'ultima recensione a questa storia, ma oggi mi è ricapitata sotto gli occhi, mi sono ricordata QUANTO mi abbia fatto male (in senso buono!) e ho deciso di "concludere l'opera", perché si merita ogni commento e stellina e kudos di questo mondo ♥
Posso cominciare dicendo che avevo già i lacrimoni alla citazione d'apertura? No ok, tutto a posto, giuro, Zeke mi ha solo tirato un po' di pietrisco negli occhi. Comunque, partiamo dall'incubo e procediamo con ordine: si inizia in quarta con ansia, angoscia e una specularità con il reale perfettamente identificabile... un'introduzione che si riaggancia al finale in un circolo perfetto di buio e luce – almeno, io l'ho interpretato così.
La scena con Reiner sua madre e Gabi è particolarmente toccante: si percepisce tutta l'angoscia e disperazione di un genitore costretto a vedere il proprio figlio che soffre. Nonostante tutto l'astio che provo per Karina e la consapevolezza che, in parte, sia anche colpa sua se Reiner è ridotto così, non mi sento di infierire su un dolore che nessuno dovrebbe mai provare. Dubito che, comunque, potrà mai comprendere il male che ha causato con la sua ottusità. L'arrivo del padre di Bertolt è stato destabilizzante: da una parte sapevo che, prima o poi, sarebbe comparso; dall'altra non mi aspettavo che sarebbe stato proprio in questo frangente delicatissimo. La reazione di Reiner, poi, mi ha distrutta. È terribile rivedere in qualcun altro i dettagli e le caratteristiche di qualcuno che abbiamo perso.
E tu non hai il diritto di spezzarmi il cuore in questo modo. Il loro confronto è magistrale. Commovente, teso nei punti giusti, permeato di una dolcezza che Reiner non si aspetterebbe mai di poter meritare, ma che lui è disposto a donargli perché, a differenza di tutti gli altri, ha capito come funziona la vita. Perché, al contrario di Karina, che riversa la colpa sui demoni di Paradise, lui è in grado di accettare le proprie responsabilità di genitore e di riconsocere anche quelle di Bertolt: erano bambini che hanno agito secondo ciò che gli era stato insegnato, ma erano comunque bambini dotati di una volontà, di ideali, di libertà di agire. È vero: se Bertolt e Annie avessero voluto abbandonare la missione, l'avrebbero fatto. La confessione di Reiner sui sentimenti che lo univano a Bertolt è stato un atto di coraggio inaspettato e le parole del padre sul lasciar andare i morti mi hanno devastata, semplicemente perché sono vere. Certo, traslate in un'altra "epoca" e in un'altra mentalità, semplificando di molto il processo di elaborazione del lutto, ma è quello che bisognerebbe fare, almeno idealmente: accettare la dipartita di chi ci è stato caro e cercare di andare avanti nel modo più sano possibile – non da soli, mai da soli, ma provare almeno a farlo.
Passo per un momento a Porco, perché sebbene sia in un certosenso "assente" dalla scena, rifiutandosi di vedere Reiner, trovo la sua linea narrativa assolutamente complementare a quella di Reiner. La sua ira è comprensibile, sebbene irrazionale. Non la giustifico, ma hai spiegato benissimo il meccanismo di ragionamenti che scattano in lui nel venire a conoscenza della malattia di Reiner. È come se pensasse che l'amore si possa scegliere, cosa che in realtà non può fare nessuno, nemmeno lui, e risulta ottenebrato dal suo esigere che Reiner sopprima dei sentimenti non scaturiti per sua scelta. L'ho trovata una reazione terribilmente umana nella sua incoerenza.
La rivelazione su Zeke è stata alquanto inaspettata, ma l'ho trovato un buon modo per far capire a Porco che nessuno sceglie di ammalarsi in quel modo – il fatto che sia capitato a colui che, in apparenza, è il meno emotivo di tutti, deve essere per lui particolarmente significativo. Il loro confronto me lo sono visto davanti agli occhi, grazie anche a quelle piccole "accortezze visive" di cui costelli sempre le tue storie: sembra di vedere le tavole del manga in molti passaggi. Per esempio, quando Porco si pone quell'ultimo interrogativo, proprio mentre Zeke gli lancia la palla: l' ho davvero visto una vignetta del manga di fronte agli occhi.
Ci avviciniamo al finale e si avvicina il mio magone :D
Lehner mi è andato di traverso dalla prima frase che pronuncia, sapevilo ahahah però è stato molto interessante ricevere un parere medico così approfondito sulla hanahaki. Non sono esperta del trope, però, appunto, mi è piaciuto il fatto che tu ti sia voluta concentrare anche sulla sfera più tecnica della malattia – anche se esposta da un individuo discutibile, ma penso l'intento fosse quello :')
Ho trovato la decisione di Reiner di operarsi perfettamente in linea col suo personaggio, per quanto devastante... lui non sarebbe mai in grado di concedersi la morte per fuggire dai suoi errori, così come non ne è stato in grado quando stava per suicidarsi nel canone. Non è il tipo di persona che può perdonarsi, per questo trovo coerente il suo desiderio di tornare a servire Marley, pur senza i propri ricordi.
Il finale... il finale è stata una mazzata nello stomaco, nel cuore, nei polmoni, un qualcosa che annichilisce. C'è una poeticità latente, nella scena di Bertolt e Reiner sulle mura, nel modo in cui Bertolt si dissolve in quei petali eterei, ma anche una crudezza inevitabile in quell'interrogativo finale, totalmente disincantato. Sono di nuovo ridotta a uno straccetto intriso di lacrime, sapevilo, nonostante non fosse la mia prima lettura.
Cara Lusch, questa credo che sia davvero, a mano basse una delle mie storie preferite su Attack on Titan, se non la mia preferita in assoluto. Mi sono avvicinata alla tua scrittura tramite essa, nonché all'AU della hanahaki, per me totalmente sconosciuto, e sei riuscita a conquistarmi sin dalle prime righe. Questi personaggi ti appartengono i ntoto: emozioni, gesti, pensieri; li hai fatti tuoi e ce li restituisci su carta con la stessa intensità che conosciamo dall'originale. Anzi, oserei dire che sia addirittura superiore, in più di un passaggio ♥
Ti ringrazio per aver scritto questa storia meravigliosa e spero di riuscire a recuperare anche tutte le altre ♥
Ti mando un abbraccio corazzato, e a prestissimo!
-Light-
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