Recensioni per
Caleidoscopio
di Luschek

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/12/21, ore 14:47
Cap. 4:

Cara Luschek ♥
Lo so che sono passati mesi, anni, secoli, case, auto, libri e fogli di giornale dall'ultima recensione a questa storia, ma oggi mi è ricapitata sotto gli occhi, mi sono ricordata QUANTO mi abbia fatto male (in senso buono!) e ho deciso di "concludere l'opera", perché si merita ogni commento e stellina e kudos di questo mondo ♥

Posso cominciare dicendo che avevo già i lacrimoni alla citazione d'apertura? No ok, tutto a posto, giuro, Zeke mi ha solo tirato un po' di pietrisco negli occhi. Comunque, partiamo dall'incubo e procediamo con ordine: si inizia in quarta con ansia, angoscia e una specularità con il reale perfettamente identificabile... un'introduzione che si riaggancia al finale in un circolo perfetto di buio e luce – almeno, io l'ho interpretato così.

La scena con Reiner sua madre e Gabi è particolarmente toccante: si percepisce tutta l'angoscia e disperazione di un genitore costretto a vedere il proprio figlio che soffre. Nonostante tutto l'astio che provo per Karina e la consapevolezza che, in parte, sia anche colpa sua se Reiner è ridotto così, non mi sento di infierire su un dolore che nessuno dovrebbe mai provare. Dubito che, comunque, potrà mai comprendere il male che ha causato con la sua ottusità. L'arrivo del padre di Bertolt è stato destabilizzante: da una parte sapevo che, prima o poi, sarebbe comparso; dall'altra non mi aspettavo che sarebbe stato proprio in questo frangente delicatissimo. La reazione di Reiner, poi, mi ha distrutta. È terribile rivedere in qualcun altro i dettagli e le caratteristiche di qualcuno che abbiamo perso.
E tu non hai il diritto di spezzarmi il cuore in questo modo. Il loro confronto è magistrale. Commovente, teso nei punti giusti, permeato di una dolcezza che Reiner non si aspetterebbe mai di poter meritare, ma che lui è disposto a donargli perché, a differenza di tutti gli altri, ha capito come funziona la vita. Perché, al contrario di Karina, che riversa la colpa sui demoni di Paradise, lui è in grado di accettare le proprie responsabilità di genitore e di riconsocere anche quelle di Bertolt: erano bambini che hanno agito secondo ciò che gli era stato insegnato, ma erano comunque bambini dotati di una volontà, di ideali, di libertà di agire. È vero: se Bertolt e Annie avessero voluto abbandonare la missione, l'avrebbero fatto. La confessione di Reiner sui sentimenti che lo univano a Bertolt è stato un atto di coraggio inaspettato e le parole del padre sul lasciar andare i morti mi hanno devastata, semplicemente perché sono vere. Certo, traslate in un'altra "epoca" e in un'altra mentalità, semplificando di molto il processo di elaborazione del lutto, ma è quello che bisognerebbe fare, almeno idealmente: accettare la dipartita di chi ci è stato caro e cercare di andare avanti nel modo più sano possibile – non da soli, mai da soli, ma provare almeno a farlo.

Passo per un momento a Porco, perché sebbene sia in un certosenso "assente" dalla scena, rifiutandosi di vedere Reiner, trovo la sua linea narrativa assolutamente complementare a quella di Reiner. La sua ira è comprensibile, sebbene irrazionale. Non la giustifico, ma hai spiegato benissimo il meccanismo di ragionamenti che scattano in lui nel venire a conoscenza della malattia di Reiner. È come se pensasse che l'amore si possa scegliere, cosa che in realtà non può fare nessuno, nemmeno lui, e risulta ottenebrato dal suo esigere che Reiner sopprima dei sentimenti non scaturiti per sua scelta. L'ho trovata una reazione terribilmente umana nella sua incoerenza.
La rivelazione su Zeke è stata alquanto inaspettata, ma l'ho trovato un buon modo per far capire a Porco che nessuno sceglie di ammalarsi in quel modo – il fatto che sia capitato a colui che, in apparenza, è il meno emotivo di tutti, deve essere per lui particolarmente significativo. Il loro confronto me lo sono visto davanti agli occhi, grazie anche a quelle piccole "accortezze visive" di cui costelli sempre le tue storie: sembra di vedere le tavole del manga in molti passaggi. Per esempio, quando Porco si pone quell'ultimo interrogativo, proprio mentre Zeke gli lancia la palla: l' ho davvero visto una vignetta del manga di fronte agli occhi.

Ci avviciniamo al finale e si avvicina il mio magone :D
Lehner mi è andato di traverso dalla prima frase che pronuncia, sapevilo ahahah però è stato molto interessante ricevere un parere medico così approfondito sulla hanahaki. Non sono esperta del trope, però, appunto, mi è piaciuto il fatto che tu ti sia voluta concentrare anche sulla sfera più tecnica della malattia – anche se esposta da un individuo discutibile, ma penso l'intento fosse quello :')
Ho trovato la decisione di Reiner di operarsi perfettamente in linea col suo personaggio, per quanto devastante... lui non sarebbe mai in grado di concedersi la morte per fuggire dai suoi errori, così come non ne è stato in grado quando stava per suicidarsi nel canone. Non è il tipo di persona che può perdonarsi, per questo trovo coerente il suo desiderio di tornare a servire Marley, pur senza i propri ricordi.
Il finale... il finale è stata una mazzata nello stomaco, nel cuore, nei polmoni, un qualcosa che annichilisce. C'è una poeticità latente, nella scena di Bertolt e Reiner sulle mura, nel modo in cui Bertolt si dissolve in quei petali eterei, ma anche una crudezza inevitabile in quell'interrogativo finale, totalmente disincantato. Sono di nuovo ridotta a uno straccetto intriso di lacrime, sapevilo, nonostante non fosse la mia prima lettura.

Cara Lusch, questa credo che sia davvero, a mano basse una delle mie storie preferite su Attack on Titan, se non la mia preferita in assoluto. Mi sono avvicinata alla tua scrittura tramite essa, nonché all'AU della hanahaki, per me totalmente sconosciuto, e sei riuscita a conquistarmi sin dalle prime righe. Questi personaggi ti appartengono i ntoto: emozioni, gesti, pensieri; li hai fatti tuoi e ce li restituisci su carta con la stessa intensità che conosciamo dall'originale. Anzi, oserei dire che sia addirittura superiore, in più di un passaggio ♥
Ti ringrazio per aver scritto questa storia meravigliosa e spero di riuscire a recuperare anche tutte le altre ♥
Ti mando un abbraccio corazzato, e a prestissimo!

-Light-

Recensore Master
15/05/21, ore 11:07
Cap. 4:

Buongiorno, carissima!
Avrei voluto recensire questa storia con maggiore puntualità, ma ho passato quest'ultimo mese a riprendermi dalla lettura di quella... fanart coreana, perché mi rifiuto di chiamarlo capitolo e ancor di più mi rifiuto di chiamarlo finale (specie considerati gli spoiler sulle pagine aggiuntive, ammesso che siano veri, e purtroppo non vedo improbabile che lo siano).
Detto questo, devo dire che questa storia, nella sua brevità, è risultata molto ben fatta, ed è riuscita a dare a tutti il giusto tempo di svilupparsi e far capire i loro pensieri. La cosa che mi è più piaciuta è che, nonostante si passi il tempo a descrivere il lento declino di Reiner in seguito ad un lutto atroce, ogni scena è permeata da un senso di calore, di vicinanza, dall'amore che comunque prova per Gabi e per la madre e per tutti i suoi compagni. La scena in cui parla con il padre di Berthold all'ospedale mi ha letteralmente sciolto il cuore, perché adoro vedere ogni variante e tematica legata ai rapporti genitori-figli in una storia, e mi è piaciuto molto come il signor Hoover abbia confortato Reiner. La scoperta che Zeke fosse ammalato per via di Pieck l'ho apprezzata nel contesto, ma di per sé mi ha lasciata un po' stranita (credo onestamente che Zeke non sia capace di essere così coinvolto da un'altra persona; l'unica eccezione era Eren), però mi è molto piaciuto il suo dialogo con Porco. E niente, il finale è stato tragico, però appropriato.
Alla prossima!
Catcher
Recensione tremenda, me ne rendo conto, ma è la prima da un mese, quindi spero che non ti dispiaccia troppoXD.

Nuovo recensore
11/04/21, ore 14:57
Cap. 4:

(ammetto che ho fatto il recupero nickname & psw solo per poter lasciare una recensione a questa fanfiction)

Ho terminato la lettura ieri notte e realizzato quanto, nonostante l'angst e la malinconia, tu sia riuscita a trasmettere comunque una delicatezza degna del main theme che hai scelto, quello dell'hanahaki. La premura nello spiegare, nel caso di Porco e Pieck, le loro accezioni di carattere più intense e realizzare come fossi già arrivata a questa conclusione mi ha confermato quanto questo lavoro sia frutto di un grande amore per i guerrieri e per i loro ( purtroppo ) inesplorati lati narrativi. Ho trovato molto attinente e realistica la parte dell'incontro tra il sig. Hoover e Reiner; considerando quanto nella vita di quest'ultimo la figura paterna sia stato un vuoto colmato solo dalla vergogna e dal bisogno di un riscatto sovrimposto da Karina, la scena che ha unito i due uomini intrecciandoli a fil comune con Berthold è stata splendida e ricca di significato. Adorabili Colt e Falco, la loro rigidità esagerata nell'etichetta è una cosa che ho sempre pensato essere credibile e l'hai realizzata alla perfezione.
Su una nota più comica ho ADORATO la scena COCK SHOW? (???lmao)

Ad ogni modo, grazie per esserti presa cura di questi particolari e soprattutto del Marley Arc in questo periodo dove molti, me compresa, sono ancora destabilizzati dal capitolo 139 e dalla mancanza di rispetto e coesione per i guerrieri. La scena finale mi ha ricordato molto Tsubasa Chronicle, sbloccandomi non pochi ricordi.

Per rimanere in tema ( dato che il significato dei fiori mi è caro e la scelta dei boccioli e petali rigurgitati è stata altrettanto accurata ) spero accetterai con rispetto un amaryllis per simpatizzare con l'orgoglio di aver scritto questo splendido inserto. Ancora complimenti ❤️