Cara Maqry (o Mary, o tata, o amore, o tesoro, o tutto quello che sono arrivata a chiamarti in questa breve avventura che abbiamo vissuto insieme),
Perdonami se passerò solo a questa storia tra tutte quelle che hai pubblicato per la sfida, ma mi sono accorta che il tempo è quello che è e ci tenevo a fare un lavoro un po' carino per la fine di questa sfida. (e perdonami se mi ripeterò un po' qui e un po' là, non sono dotata di un grande dono della sintesi quando sono emozionata, né un dono della buona grammatica e del buono stile).
E allora ti dico: ho amato la prima storia, Lee m'è rimasto dentro insieme alla sua radio e poi m'è rimasto dentro anche un certo fantasma, che non sta né qui, né là. E che titolo, tu che dici sempre che non riesci a trovare titoli. Invece li sai trovare e ti sei sempre dimostrata un'ottima compagna di squadra, aiutandoci a trovare i nostri.
Ora mi riprendo un po', scusa se la recensione sarà un vero disastro. Sono un disastro anche io in questo momento (ops). Ci tengo però a dirti cosa penso di questa, questa storia. Sapevo che ti saresti superata con l'ultima drabble, tu che avevi il panico di non saper che pubblicare e arrivi pubblicando una storia che mi spezza il petto, poi mi stritola l'anima e mi riappacifica. Mary, io non so come diavolo fai ogni volta, ma mi sai ammazzare con le parole, tutto in senso positivo ovviamente. Non so perché sono così macabra, me l'avrai insegnato tu con la tua negatività e la tua ansia di notte in chat ad urlare per qualcosa, me l'avrai insegnato tu ogni giorno, mentre mi insegnavi il valore della amicizia. In chat di notte a sclerare le notti, ché nelle notti in cui non ci sentiamo ora mi sento come Seamus senza il suo Dean. O come Hermione, ché abbandonata a casa da sola da Fred scrive una lettera a George per mangiare schifezze tutte notte, ma lui le dice che non può perché deve pensare ad Angelina. Però così la faccio macabra di nuovo, so cavarmela anche da sola, so che l'amicizia rimane. So che un messaggio anche non si notte, anche su un gruppo, vale come un dipinto che si apre e vale come Dean che entra e allontana il vuoto con un soffio di fiato.
La amo anche per questo, la tua storia. Perché è vuoto e io amo il vuoto, e poi è pieno e io amo l'idea di un vuoto che si riempie e colpa quello che si era perso, magari in un modo inaspettato, in un modo uguale o in qualsiasi altro modo. Credo che sia tanto azzeccato, tanto bello, tanto vero.
Ora la pianto, giuro che la pianto perché sono una lagna. Voglio solo dirti una cosa: grazie per avermi riportato a scuola con la tua storia, grazie di avermi riportato alla guerra, con questa storia. Grazie per avermi mostrato un sorriso nella guerra, grazie per avermi fatto vedere quell'altra faccia di una battaglia che porta via vite. Come sempre, sei stata di una bravura che non so quantificare. Hai perfino usato una lingua diversa per dare quel tocco in più alla storia: sei sempre piena di sorprese.
Concludo ringraziandoti ancora una volta. Grazie per essere stata la compagna che sei stata, grazie per avermi supportata, grazie per aver scritto con tanta passione, grazie per le strategie, grazie per gli scleri, grazie per gli spaventi, grazie per le ciabatte e poi grazie per gli abbracci. Ti voglio bene, te ne volevo già prima, ma ora che siamo cognati te ne voglio un po' di più.
Spero di non averti rovinato la giornata con questa recensione che non ha un senso, me ne rendo estremamente conto.
Sia ❤ |