Recensioni per
E dei remi facemmo ali al folle volo V
di sacrogral

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
08/05/21, ore 19:40

Ancora non ho capito se invidio più la tua mano o la tua testa. Apprezzabile questo folle volo V da entrambi i punti di vista, e sempre più accattivante il ritratto che fai del marchese. Spiace un po' per quel ceffone a Oscar, ma del resto è nel tuo stile, che non finisce mai di sorprendermi.
E ora dove ci porterai, per torturarci con altri capitoli e altre parole?
Pina

Recensore Veterano
01/05/21, ore 14:34

“L’ignoranza è una benedizione,
ma perché la benedizione sia completa, l’ignoranza deve essere così profonda da non sospettare neppure se stessa.”
Edgar Allan Poe

Fa male l’incontro con lo schiaffo denso di significato e che stringe in una mano chiusa a pugno gli spunti e i contenuti profondi di questa storia.
Il gesto feroce e le parole impietose li scagliano addosso a protagonisti e spettatori, naviganti senza lanterna, abbagliati dalle medesime ingannevoli certezze, dalla presunzione di conoscere le manifestazioni di ciò che si crede realtà. Inganna il giudizio, anzi il pregiudizio, e l’ignoranza diventa dannazione nel lavacro dei sensi allertati a raccogliere quell’esperienza che, per l’uno, monsieur le Marquis, è unica chiave del sapere.
Dietro ai sensi vedi che la ragione ha corte l'ali, vediamo se il Sommo Poeta aveva ragione, giro pagina e proseguo il volo. 

A presto, 
Minaoscarandre 
(Recensione modificata il 01/05/2021 - 02:36 pm)

Recensore Veterano
30/04/21, ore 22:41

Brave Chevalier à l'armure flamboyante,
colmando le lacune, il philosophe (novello Ulisse che vuole spingersi fino ai confini del mondo conosciuto?) sta forse dicendo ai nostri eroi che la vita è breve e quindi si deve osare?
a questa tanto picciola vigilia
de’ nostri sensi ch'è del rimanente,
non vogliate negar l'esperienza,
e proseguendo se....
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza

quale conoscenza donerà il Dannato Maudit ai nostri eroi? Quale virtute potrebbe mai scaturire dall’esercizio  della lucida cattiveria di cui il  Marchese è spregevole saggista?
La scrittura è fluida, il racconto avvincente, Andrè è come sempre coraggioso e protettivo, Oscar è come sempre leale ed avventata.
Resto in febbrile attesa del prossimo capitolo.
 

Recensore Junior
29/04/21, ore 09:55

Mio carissimo Gral rispondo qui al tuo quesito: era notte quando me lo hai chiesto, i giorni sono trascorsi, ne è sorto un altro e adesso spicco il volo due volte, anzi tre volte, mentre rileggo e raccolgo in un unico commento i tuoi ultimi due testi.   
Tre per la presenza del volo nel volo, digressione pindarica, che oggettiva il narrato mettendo i protagonisti di ieri in contesto con l’originalità dello scritto di oggi e restituisce a noi lettori un’immagine precisa e calzante di loro, di chi sono realmente, di chi erano e dei ruoli che vivono adesso proprio come allora quando erano bambini ma pur sempre loro.
L’altalena diventa deus ex machina e non l’inutile pomeriggio della fanciullezza nel ricordo di André. È tramite e strumento del ritorno, che riconduce al punto di partenza cioè ai protagonisti, è analessi, espediente narrativo dello scrittore che rallenta e arricchisse il tempo della storia presente, vi entra e permette al narratore di esaltare la leggerezza del passato di contro alla serietà del tempo cambiato, della situazione in cui i personaggi si trovano adesso.
Dunque De Sade non si smentisce così come non lo fai nemmeno tu, mio carissimo Gral.
Io non  sono esperta di Filosofia perciò, seppure me lo sono chiesta spesso, non so decidere se “Bene e Male siano parole vuote”, se abbiano puro valore nominale, se esistano soltanto come entità individue e non trasferibili, ma sembri spostare, anzi trasli, il contenzioso a livello semiotico, il “linguaggio” diventa da convenzionale a mentale, aliquid stat pro aliquo? Monsieur le Marquis provoca per mano dell’autore, dà al proprio vino il nome Maledetto, realtà di cui non ammette l’esistenza, ed è una sfida bella e buona a chi legge e ai protagonisti stessi che di quell’universale non fanno semplice flatus voci.  
Un non tropo, il Maudit, all’elemento sintagmatico in praesentia non si sostituisce il paradigmatico in absentia, non è neanche metafora di altro. Il Marchese ne è convinto, vediamo adesso se e come riuscirà nell’intento di persuadere i nostri, 
intanto li ha affrontari e separati, se vincerà lo deciderà lo scrittore. 

Ci aspettiamo a vicenda mio Gral, sta bene così ma vedrò di non mettere alla prova la tua pazienza.

Un abbraccione e a presto,
sempre solo tua di fuoco e Fiamma, che sta bene e  “fa quello che sta facendo”.
F.

Recensore Master
26/04/21, ore 11:15

Mio caro Cavaliere, precedentemente avevo espresso il desiderio di sapere, quanto prima, come si sarebbe evoluta la situazione, alquanto strana e particolare, nella quale si erano tuffati sia Oscar sia André con la loro visita al Marchese de Sade. Come già rammentatovi, non avevo avuto, al tempo, l’occasione per saggiare quanto da voi riportato e creato circa questo personaggio, ma leggendo questo passaggio si è fortemente in grado di capirne, in piccolissima parte, la psicologia: quella di un uomo che non teme nulla, tanto meno il giudizio degli uomini, e che il suo massimo godimento è il riuscire a cercare di togliere qualsiasi freno inibitorio alle persone con cui viene in contatto, senza andare tanto per il sottile e, come in questo caso, abbandonando la sua aria di accoglienza e facendo emergere la sua personalità da folle, che sembra vedere oltre le persone che ha di fronte e gioca a scoprire cosa si annidi nei loro animi, sperando di trovare gli istinti più sordidi, che possano fare compagnia ai suoi. Certo che Oscar e André hanno peccato di presunzione ad andare da soli nella tana del diavolo, mascherato da marchese, cadendo così nella sua trappola. Il piacere che egli ottiene dalla sofferenza altrui, sia fisica, quella inferta ad André, che morale, quella fatta subire a Oscar, con quei palpeggiamenti che l’hanno fatta rabbrividire, nella speranza che perdesse il controllo vedendo il suo amico picchiato da un’orda di persone senza scrupoli, completamente assuefatta agli ordini del marchese, è il suo scopo finale. Quindi anche chi non conoscesse questo personaggio, tramite la vostra penna può averne un quadro molto ben delineato. Ora, s’il vous plait, non fateci attendere troppo per sapere cosa accadrà ai nostri due ragazzi, imprigionati loro malgrado insieme in quella stanza in compagnia di una bottiglia di Maudit, che qualcuno agogna abbia gli effetti che i due hanno raccontato si verifichino dopo averlo assaggiato. Sortirà il suo effetto malefico anche su di loro o sapranno essere al di sopra di quella che pare essere una superstizione? Non mi resta che attendere che ci mettiate a parte di ciò che avete congetturato.
Vi giunga il solito saluto, accompagnato da un inchino alla vostra capacità di coinvolgere il lettore, anche utilizzando personaggi ambigui e perversi, essendo in grado di farne emergere la personalità, in maniera da avere un quadro più ampio del mondo in cui sono vissuti e hanno lasciato, sia nel bene che nel male, la loro impronta, che è giunta fino a noi. A presto!

Recensore Veterano
26/04/21, ore 10:56

Allora, esiste l'autore ed esistono i personaggi. Quando la penna dell'autore è così potente da rendere i personaggi persone viventi, il vero Talento si mostra in tutta la sua chiarezza.
Entrambi ora son prede, la sincerità che pensavano essere la giusta via verso la verità si è ritorta contro di loro.
Mette a nudo lei il Marchese, colpisce più duramente dello schiaffo.
Lei che sa, che ha sempre saputo di essere una donna, con il cuore di una donna, una donna che indossa una uniforme. Lei, la cui intelligenza sa vedere ciò che il mondo dorato cela dietro seta e gioielli preziosi. Che guarda ogni giorno la disuguaglianza e non riesce più a saperla accettare.
il Marchese ne ha capito la lealtà, l'onestà, scava con le parole nei dubbi e nelle incertezze di lei. La mette davanti ad una evidenza incontestabile, lei, donna, nulla potrebbe davanti alla forza di molti uomini.
Lui, uomo innamorato, nulla può opporre contro la determinazione di lei, contro il furore dell'offeso Marchese. Pronto a tutto per lei, anche a dannare se stesso.
Imputato davanti ai giudici, così si è sentito il Marchese, accusato senza essere ascoltato.
Perché hanno ferito il suo orgoglio di philosophe, di uomo che a nulla crede se non alla realtà che ne guida i pensieri e gli istinti.
E lo scopriranno a loro spese se il Marchese è colpevole. Saranno separati e soli, ad affrontare se stessi, lei che deve capire le sue incertezze. Lui che deve accettare le sue nuove certezze.
Sarà una lunga notte. Sarà un folle volo.
La tua scrittura è brivido. Grazie

Recensore Veterano
25/04/21, ore 11:38

Capitolo gustato lentamente, come il calice del miglior vino.
Mi figuro davvero il Marchese/Anthony Hopkins/Dr. Lecter, con il suo sguardo nero e cupo come la notte più buia, mentre mette Oscar/Clarice davanti alla verità (perché, alla fine, di questo si tratta), e lei, quasi come ipnotizzata, bianca come una rosa e pure come un agnello, non reagisce. Povero Andre' che non può far nulla per proteggere la sua amata e viene malmenato! E adesso saranno costretti entrambi  a bere il Maudit, il vino maledetto. E neanche un calice, ma un'intera bottiglia a testa! Chissà cosa succederà e come reagiranno!
Finale sospeso e pieno di suspense che lascia letteralmente nell’impazienza. non vedo l'ora di leggere il seguito!
In trepidante attesa, sempre con profonda ammirazione, Galla
Ps. Penso proprio che in questi giorni mi rivedrò per l'ennesima volta "il silenzio degli innocenti", per rivedermi ancora il fantastico Hopkins/Lecter/Marchese!
(Recensione modificata il 25/04/2021 - 11:39 am)
(Recensione modificata il 25/04/2021 - 12:41 pm)

Recensore Master
24/04/21, ore 09:38

Guarda, ripasso dopo per scriverla un po' meglio 'sta review, comunque mi sto divertendo pazzamente.
Mi spiace per André a cui tocca sempre il trattamento peggiore - se c'è uno che prima o poi finisce pestato è lui, del resto ci è abituato, Nonnina lo ha cresciuto così, resiliente.
Il Marchese non ha proprio freni - dice quello che vuole e fa quello che vuole. Il vino ha davvero qualcosa? Il vino non c'entra nulla, abbassa solo un pochino i freni inibitori? Solo un pochino? E che succederà a quei due in una stanza da soli? Lo strappo 2? Fino ad ora 'sto vino sembra portare a galla il peggio delle persone... è da vedere se Oscar e André hanno un "peggio" oppure no.
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E c'hai ragione anche tu, resiliente è la parola degli ultimi anni ed io ho peccato ;P
Prima c'era proattivo che all'inizio mi faceva venire in mente una nuova marca di yogurt dai poteri inquietanti. E poi è arrivata la resilienza. E infine l'agilità.
E' che una volta la gente andava a Messa e aveva le virtù teologali e cardinali con cui misurarsi, e ora, che ha deciso che son belle favole, vuole ogni tanto delle virtù nuove con cui allenarsi - o far allenare gli altri. Perché 'ste parole - per lo più - nascono in ambito lavorativo, di solito per spiegarti perché non avrai quell'aumento ;P

Io non sono brava ad analizzare un testo, mi piacerebbe, mi piacerebbe tanto poter dire chiaramente in ogni punto cosa funziona e perché e cosa non funziona e come avrebbe potuto funzionare meglio - per le storie ho un approccio da nerd, e penso sia per questo che le fanfiction mi piacciono parecchio (e guarda che di brutte e tremende ne ho lette tante, ma tante). Spero che continuerai a scriverne tante perché dai più soddisfazione della cioccolata (e sono a dieta, so quello che dico).
(Recensione modificata il 26/04/2021 - 10:53 pm)

Recensore Junior
24/04/21, ore 09:20

Ma che diavolo sta succedendo qui?
Caro marchese dei miei stivali, all'inizio pensavo fosse una messinscena, ma di certo schiaffeggiare e strangolare Oscar e far picchiare pesantemente André (almeno ha avuto l'accortezza di non far pestare il viso, l'occhio "sano" potrà vedere ancora luce per un po'! Chissà se sarà proprio De Sade a rivelare questo segreto a Oscar) mi fa dubitare di tutto!!
Ti ricordo che tu mi piacevi perché mi stavi simpatico non per certo per i tuoi...beh...sì...chiamiamoli divertimenti personali!
E comunque, marchese molto meno caro, ti ricordo che se dovessi mettere in gioco la vita di uno dei due, l'altro se ne fregherebbe altamente e imbraccerebbe il fucile anche contro una donna indifesa.

Ma ora passiamo a te, Sacrogral!
Cosa mi stai combinando?! Che mi tieni nascosto? Va bene che il marchese è un poco permaloso...ma qui siamo al parossismo!
Attendo impaziente perché qui c'è da preoccuparsi! (Se magari alla fine della storia Oscar confessa anche i suoi sentimenti per André, meglio hahaha. Quel poveretto merita un minimo di felicità!)

Ti saluto!
Francesca

Recensore Junior
23/04/21, ore 23:15

Ciao~
Ti leggo sempre, sono stata colpita da quasi tutto ciò hai scritto, che per me ha una qualità così elegante e struggente nello stile. Non ti ho mai lasciato un commento perché dalle tue introduzioni mi lasci un po' il senso del tuo marchese de Sade: certamente il tuo OC più affascinante, ma se fosse in carne ed ossa davanti a me quanto mi intimidirebbe?
Non dico questo per offenderti, al contrario semmai... Sei così ricco di spunti letterari, di intuizioni per intrecci inediti, forbito nel linguaggio che non so come approcciarti senza risultare banale. Ecco, verosimilmente è ciò che ti risulta appunto da queste righe, ma sono del parere di dover lasciare almeno una recensione, prima o poi, agli autori che riescono a dare vita ai personaggi che amo, e di certo tu sei uno dei migliori a farlo.
Un abbraccio