Cara Nuel!
Recuperare questa storia era uno dei miei crucci durante la mia assenza dal mondo delle fic. E questo capitolo è così tremendamente giusto, il Zemo che racconti così profondamente sé stesso, Bucky così fiero e disperato insieme, che mi pento di non aver comunque recensito prima il capitolo. Non finisce bene, affatto. Il silenzio di Bucky è tremendamente eloquente e Zemo capisce perfettamente perché è stato liberato e cosa vuole Bucky, già solo per aver perso quella colonna portante che è stata Steve, amico, amore, scopo e così via.
Zemo, da bravo villain cerebrale, non inganna affatto Bucky. Non lo illude sull’amore, tanto da rimanere fedele a quella moglie morta per cui ha messo a ferro e fuoco il mondo. Non lo illude su ciò che farà a lui, Bucky, usandolo e risvegliando quella macchina mortale che fu il Soldato d’Inverno. Non mente sui suoi intenti (forse) e non si proclama meglio di quello che è. Eppure io amo i personaggi che rivelano il peggio di loro e sono fieri di mostrarlo. Leggendo, ho immaginato e temuto che Bucky, scegliendo di essere il compagno di Zemo, potesse effettivamente perdersi, eppure la sua scelta di cadere nuovamente nell’abisso, reiterando quella tragica caduta che cambiò la sua vita una volta e che determinò la morte del sergente Barnes e l’inizio di una nuova esistenza dominata dall’ombra, ma necessaria, che il Winter Soldier non teme. E quindi c’è una nota struggente, c’è il barone che è reso magnificamente, c’è Bucky che si piega a un sentimento necessario, ma che lo fa senza perdere la sua grandezza. Davvero brava <3
Un abbraccio,
Shilyss |