Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
12/12/21, ore 19:52

Ingegnoso l'omicidio del Conte di Polignac, e ti faccio i miei complimenti per la sapiente narrazione storica, nonchè delle foto a dir poco splendide.

Recensore Veterano
11/08/21, ore 08:13

Oscar stessa,, si è presa l'onere di comunicare al Duca d'Orleans, che Il Conte Jules de Polignac è stato ucciso da ignoti e con la sua morte le accuse a suo carico sono cadute, quindi ora poteva, nuovamente, considerarsi persona libera.
Il Conte di Compiègne, poco dopo, confesserà al Duca di essere lui stesso l'autore del delitto, nel tentativo di rinsaldare il loro rapporto. Intanto Napoleone inarrestabile, continua a mietere successi, dimostrando una spietatezza, che mette a dura prova le convinzione di Alain. Ora probabilmente comincia a prendere coscienza che il Corso, pur di raggiungere i suoi scopi è determinato a tutto.

Recensore Junior
04/07/21, ore 21:12

Un bellissimo capitolo su più livelli cara Agrifoglio !!
All’inizio sono svelati il mistero sull’identità della vittima e sulle motivazioni dell’omicidio avvenuto alla fine del precedente capitolo Poi assistiamo al tentativo di seduzione di Andrè da parte di Joséphine de Beauharnais La parte centrale del capitolo però è occupata dalle imprese belliche e dalla furbizia di Napoleone oltre che dai conflitti di coscienza di Alain
Amaro ma di effetto è l’incontro fra Oscar ed il duca d’Orléans Lei detesta lasciarlo andare e nonostante tutto insiste nel farlo personalmente Come qualche capitolo fa lui è beffardo e lei si trattiene a stento ma non può fare a meno di stupirsi della sorpresa del duca alla notizia del delitto. L’atmosfera è opprimente , il duca è sfacciato e le sue fastidiose risate risuonano fra le volte della fortezza
Poi avviene l’incontro chiarificatore perché il conte di Compiègne si introduce di soppiatto nel Palais Royal disabitato e polveroso ( bella l’immagine del duca d’Orléans che passa le dita sul tavolo impolverato o del conte di Compiègne che indica con enfasi le ragnatele ) e notifica al duca d’Orléans che il conte Jules de Polignac non si è certo suicidato…… Il duca d’Orléans in un lampo capisce ma pone come condizione per riprendere a sovvenzionare il suo alleato che questi gli faccia da spia in terra d’Italia dove ormai si stanno svolgendo i giochi napoleonici Il duca d’Orléans infatti è stato scarcerato ma è pur sempre agli arresti domiciliari perché la sua partecipazione alle attività spionistiche per far scoppiare la guerra con l’Inghilterra è pur sempre esistita anche se non è stata divulgata per il buon nome e per la stabilità della corona……
Poi André si reca a palazzo Nancy per consegnare al suo proprietario , un alto funzionario francese, alcuni importanti documenti e mal gliene incoglie perché ci incontra Joséphine de Beauharnais, grande amica della duchessa ed ospite della casa ,che ricomincia a circuirlo con le sue lusinghe di consumata seduttrice La bella creola vuole sia raccogliere informazioni da dare a Napoleone che sedurre André che l’ha colpita sin dal loro primo incontro al fiume E’ singolare la fedeltà a corrente alternata di questa donna che vuole aiutare Napoleone politicamente e che a modo suo gli vuole bene ma che non disdegna di soddisfare i suoi impulsi. Ed è singolare come alterni lascivia ed ingenuità ,calcolo e spontaneità, bontà e spregiudicatezza affetto e tradimento…… Lei era proprio così….. Nella scena del caffè non sbaglia un gesto od una parola e neppure i toni e le espressioni In lei ingenuità e dissimulazione sono così perfettamente compenetrate ed amalgamate che non è facile smascherarla quando mente o finge .Andrè però è Andrè e non manca di fedeltà ad Oscar. Mi chiedo quanto tutto ciò potrà reggere e quanto Joséphine de Beauharnais potrà continuare a camminare sul filo del rasoio senza tagliarsi….
Si apre così un’altra parte del capitolo e ritroviamo Napoleone in bilico fra pragmatismo e sogni di gloria, intento a sognare di emulare le gesta di Annibale mentre valica i passi alpini. Per lui non ci sono elefanti da far transitare ma pezzi d’artiglieria da trasportare per improbabili sentieri alpestri…. Ed il freddo che sta mettendo a dura prova la resistenza dell’armata di riserva….. Bella la descrizione della marcia fra sofferenze dei soldati e piccoli privilegi degli ufficiali superiori e bella la descrizione dell’ospizio dei monaci, del loro operato per alleviare le sofferenze dei viandanti e bellissima e commovente è la storia del cane Barry.
Arrivano alla fine le battaglie e la prima di esse è quella del forte di Bard La situazione è drammatica perché i difensori della fortezza ,dato lo stato dei luoghi ,giocano praticamente al tiro a segno con i soldati nemici che non hanno modo di difendersi. Bonaparte deve giocare d’astuzia e dopo parecchi giorni ce la fa ma a costo di grandi perdite. Superba ed immaginifica è la scena dei fasci di vimini infuocati che rotolano e rimbalzano sulla rupe o che fanno impennare il cavallo di Napoleone, illuminando tutto e mandando a farsi benedire i propositi di segretezza del generale corso. Epica è la parte in cui Alain scala la strada in salita che conduce alla fortezza ,schivando raffiche nemiche e un fascio di vimini infuocato , per poi incrociare lo sguardo del generale de Jarjayes…. Fortuna che entrambi abbiano abbassato i fucili…..
Bello ed entusiasmante è il punto in cui Napoleone Bonaparte provoca la frana per arrestare la corsa del generale de Jarjayes….
Ora però il generale corso è finalmente entrato in Italia ma con un esercito decimato sia sotto il profilo degli uomini che sotto quello dei pezzi d’artiglieria Non può più permettersi di sbagliare e di subire perdite e deve ottenere il massimo risultato col minimo sforzo e col minimo sacrificio di soldati e di armi. Ancora una volta gli viene in aiuto Annibale. Splendida evocativa e suggestiva è la tua rievocazione in chiave napoleonica della battaglia del lago Trasimeno che ora si sposta nel nord Italia e diventa la battaglia del lago di Viverone….. Bonaparte stermina l’esercito piemontese, aggira il reggimento del generale de Jarjayes e prende Torino. Ed ora?
Poi però arrivano Pavia e Marengo e con esse i rimorsi di coscienza di Alain L’uomo conosce bene la guerra e le bassezze umane ma non ci si può mai sottomettere fino in fondo. Con dolore assiste all’eccidio dei civili uccisi sommariamente e delle madri che fanno da scudo ai figli Mezza città è andata in fumo per un ordine che a noi moderni appare criminoso ma Alain non può che guardare ed ingoiare. Stessa cosa per la mattanza del lago di Viverone che sembra più un’esecuzione che una battaglia ad armi pari.
Tutto ciò non piace ad Alain e gli ricorda pure gli eccessi e le deviazioni dei rivoluzionari Anche loro come Napoleone Bonaparte lo hanno prima conquistato e poi deluso. Alain oltretutto non è un ingenuo né uno sprovveduto e sa che Napoleone è un tipo freddo e vendicativo che non perdona Ha rischiato tanto in quell’alba quando ha abbassato il fucile davanti al generale de Jarjayes e gli ha fatto il saluto militare ed ora sa che contraddire Napoleone può portare al plotone d’esecuzione . Quant’è difficile poi rimettere nel cassetto un sogno in cui si è creduto molto, che ha riempito le nostre giornate ed illuminato la nostra mente!
Non farci aspettare troppo sei una garanzia ti seguo!!

Recensore Veterano
29/06/21, ore 19:11

Ciao Agrifoglio, finalmente sono riuscita a mettermi in pari con la lettura di questo tuo lavoro, davvero notevole. Ammetto di non ricordare perfettamente la storia dell'epoca (dai tempi della scuola è passato un pò di tempo:D) ma recentemente ho letto" Eroica" della Ikeda che descrive l'avvento al potere e il declino di Napoleone e mi è servito per "rispolverare" un pò di nozioni. Sei stata davvero brava ad inserire personaggi di fantasia nella Storia vera, quasi che fossero realmente presenti. Tutto ciò richiede un gran lavoro di approfondimento e ricerca per non risultare forzato o fuori luogo. Ti faccio dunque i complimenti per l'enorme sforzo compiuto fin qui, ma si sa, quando una cosa piace, la fatica si sente meno;)
Un caro saluto, a presto!

Recensore Master
28/06/21, ore 22:49

Sempre più ricchi e complessi i tuoi capitoli. La preparazione storica è innegabile, ma è grazie alla tua abilità di narratrice che ci fai letteralmente vivere ogni singola scena. Il duca d'Orleans è libero grazie a Maxence che uccide Polignac senza remore pur di avere di nuovo una vita agiata. Alain inizia a vedere Bonaparte sotto una luce diversa, non è più su un piedistallo. Anche Josephine rischia una rovinosa caduta, specialmente se Napoleone scoprirà i suoi tradimenti. Ti rinnovo i miei più vivi complimenti. A presto.

Recensore Master
27/06/21, ore 14:21

Cara Agrifoglio, sei portentosa!
Il tuo racconto, fin dalle prime battute mi era sembrato originale, fuori dal comune e molto impegnativo, per la complessità degli avvenimenti, per la molteplicità dei personaggi, per la vastità temporale che racchiude importanti cambiamenti epocali.
Solo andando avanti con la storia, ho, anzi, abbiamo scoperto l' ucronia, da allora immagino il lavoro da parte tua è diventato ancora più complicato da gestire infatti i capitoli si sono giustamente diradati .
In questa puntata ci narri soprattutto le imprese di Bonaparte e arricchisci lo scritto con immagini, cenni storici e molto suspense.
Le battaglie di Pavia e del lago Viverone mi erano sembrate in effetti troppo cruente ed efferate, vere e proprie stragi ,ma considerando che Napoleone avesse degli obiettivi ben precisi e una sconfinata ambizione, potrebbe pure aver massacrato donne e bambini senza tanti problemi di coscienza , come dici in una risposta, allora non c'era la convenzione di Ginevra, in guerra tutte le atrocità erano permesse e considerate quasi normali. Alain pero' a questo punto della storia si chiede se veramente il suo idolo non abbia una personalità tutta differente da come lui lo aveva idealizzato. Comprende di aver fatto dei grossi errori di valutazione, soprattutto dopo esser stato sul punto di dover uccidere il generale Jarjayes .
Da canto suo anche Oscar è preoccupata, si confida col marito temendo che quell'uomo ormai possieda un inarrestabile potere e sarà ben difficile che in tanti si possano alleare contro di lui e batterlo affinché non conquisti tutta l'Europa.
Sul duca D' Orleans ancora mi (e ti) chiedo, come sia possibile, nonostante l' accusa di alto tradimento alla Corona, la prigionia di André e le lettere compromettenti, possa esser stato scarcerato così, tanto più dopo che il conte di Polignac è stato ammazzato:era proprio evidente che l'omicidio fosse stato organizzato apposta.
Avevo inizialmente pensato che il conte di Compiegne avesse assassinato la moglie, per averlo abbandonato senza un soldo e chiesto l'annullamento del vincolo matrimoniale, invece lui lo ha fatto per rinsaldare i rapporti con Orleans e diventare un suo fedele servitore .
Ora resterà da capire se e cosa succederà aJosephine , anche lei , dopo aver mandato a Bonaparte un messaggio sbagliato e aver fatto delle avances ad André, non naviga in buone acque. Chissà fino a quando Napoleone sarà disposto a perdonare i suoi tradimenti?
La storia è davvero molto ricca e ancora lontana dalla conclusione. Arriveremo al 5 maggio 1821 : " Ei fu siccome immobile....."
Staremo a vedere.
Buona domenica

P.S. grazie mille per le risposte esaustive, non so se succede a tutti a me da qualche tempo non funzionano i messaggi pvt , li ricevo ma non riesco a rispondere. Ciao
(Recensione modificata il 28/06/2021 - 10:40 am)

Recensore Master
27/06/21, ore 09:23

Ciao Agrifoglio. Molto bella l'immagine iniziale che hai scelto, facendomi volare con la fantasia. Un capitolo ricco di azione, dove si può notare il tuo impegno nel documentarti, amalgamando il tutto con i personaggi che conosciamo e tanti altri. Hai ben rappresentato Napoleone e ho riflettuto riguardo quello che possa provare Alain. Interessante anche quello che ho letto riguardo il Duca d'Orléans e il Conte di Compiègne. Nelle note mi è piaciuto quanto scritto riguardo il dipinto. Grazie per ringraziare chi legge e commenta. Al prossimo capitolo. Una buona domenica.
(Recensione modificata il 27/06/2021 - 09:25 am)

Recensore Master
26/06/21, ore 21:43

Capitolo molto ricco e interessante. L'alleanza tra il duca d'Orleans e il conte di Compiegne è bagnata del sangue di Polignac, vedremo a cosa porterà. La descrizione delle battaglie e degli stati d'animo dei protagonisti è come sempre spettacolare. Sei veramente preparata e con una conoscenza a livello tattico notevole. Chissà che dirà Napoleone dell'errore commesso da Josephine sulla data dell'arrivo di de Jarjayes? Intanto André sfugge alle sue attenzioni per un soffio. Alain non è in una bella posizione... è vero che in guerra e in amore tutto è permesso, ma a Pavia e al lago di Viverone Napoleone esagera. Complimenti vivissimi e a presto.

Recensore Master
26/06/21, ore 20:40

Ed eccoti tornata, cara Agrifoglio, a dissipare alcuni dubbi che erano sorti con la lettura del capitolo precedente, soprattutto in merito al misterioso personaggio, caduto per mano del conte di Compiegne che, nell’ombra, aveva portato a termine il compito che si era prefissato. La povera vittima è il conte di Polignac e, nonostante si conosca chi possa essere il mandante, niente si può fare contro di lui, in quanto troppo vicino all’ambiente della famiglia reale. Il duca d’Orleans, rinchiuso nell’austero castello di Vincennes, viene lasciato libero di andare proprio da Oscar, che gli comunica la notizia, non senza prima fargli notare che al prossimo minimo sbaglio, nel quale il suo nome fosse stato implicato, per lui non ci sarebbe stata più via di salvezza. E’ con estremo rammarico che Oscar è costretta a lasciare andare il duca, il quale nell’andarsene non si perita di prendersi gioco di lei. Intanto il conte di Compiegne, dopo aver compiuto il misfatto, incontra proprio il duca per tentare di riavere la sua posizione sociale, dato che tutto quello che ha fatto è stato per favorire il duca d’Orleans nella sua scalata al trono. Da questo momento in poi il conte dovrà essere gli occhi e le orecchie del duca, e in particolare la sua voce in terra italica, dove egli si recherà per tenere sotto controllo i movimenti troppo espansionistici di Napoleone e che potrebbero mandare a pallino i piano del duca stesso. Intanto anche André è tornato a svolgere le funzioni che aveva prima di venire imprigionato in Inghilterra e, proprio mentre tenta di incontrare in duca di Nancy per consegnare dei documenti, viene proditoriamente circuito dalla bella Josephine sempre in cerca di notizie che possano essere interessanti per il suo amante. Questo capitolo è stato poi condotto con il tuo solito rigore nel creare una storia che possa essere, oltre che interessante dal punto di vista dell’intrigo, anche compatibile con il periodo, portando alla nostra conoscenza, per la tua ucronia, posti e situazioni dove si sono combattute battaglie vere e altre di tua invenzione ma che si incastrano magnificamente con la trama da te ordita in un continuo alternarsi di vicende che catturano il lettore. Questa volta la mia attenzione è stata decisamente catturata per le tue descrizioni delle zone che hai tirato in ballo: il forte di Bard e il lago di Viverone, entrambi a poca distanza da dove abito, per cui la mia curiosità nel leggere i particolari della costruzione del forte, che ho visitato più volte, mi ha catapultato fra quelle gole strette dove l’esercito di Napoleone cercava di dare l’assalto alla fortezza, che per sua costruzione e ubicazione era inespugnabile. Interessanti i pensieri di Bonaparte su come portare al collasso la guarnigione di Bard per poi così poter continuare sulla strada della prossima conquista. Mi è sembrato di vivere le scene della battaglia, con gli uomini stremati per lo sforzo, il freddo e i combattimenti in sé. Anche la battaglia sul lago mi è parso di poterla vedere, conoscendo il luogo dove Napoleone e il suo stato maggiore potevano essere appostati per osservare e dare il colpo di grazia agli avversari. Intenso lo scambio di sguardi fra il generale Jarjayes, che non avrebbe dovuto, a rigor di notizie, essere lì in quel momento, e Alain quando si sono trovati faccia a faccia prima che venisse dichiarata la ritirata. Nessuno dei due avrebbe voluto porre fine alla vita dell’altro, ma per Alain un tale atto potrebbe metterlo in cattiva luce anche se, le premesse di Napoleone, cominciavano a contrastare con le azioni messe in campo, trasformando tutto in una sete di conquista fine a se stessa per il prestigio di quel condottiero che mirava ad ottenere il potere e non forse per migliorare la situazione della Francia. Pensieri che sono tornati alla mente di Alain, il quale ha fatto il parallelo di quanto sta vivendo ora con Bonaparte e di ciò che al tempo della Rivoluzione erano i propositi di fratellanza e uguaglianza.
Un altro passaggio trattato con la maestria che contraddistingue tutto questo tuo lavoro, poiché presuppone un impegno costante di informazione, affinché tutto ciò che viene narrato abbia dei fondamenti e una logica, per cui non posso che associarmi a chi mi ha preceduto nei commenti, nel complimentarmi per la tua abilità di intersecare ogni più piccolo tassello, collocandolo sempre al posto giusto, mantenendo alto l’interesse in chi ti legge, con la curiosità poi di andare a verificare alcune cose lette per puro piacere personale.
Altri passi sono stati fatti e ora non mi resta che attenderti al prossimo aggiornamento augurandoti un buon lavoro.

Recensore Master
25/06/21, ore 17:10

Ma certo che Napoleone è proprio inarrestabile e spietato, povera Europa! Ho visto il forte di Bard, e il matto corso doveva essere davvero in gamba per riuscire ad abbattere una costruzione simile, se quello ricostruito ricalca l'originale distrutto.

Recensore Master
25/06/21, ore 09:53

Ciao,
un capitolo denso di battaglie, molto ben scritto.
Non si può fare a mano di notare la cura dei dettagli che poni in ogni stesura. Di sicuro prepari con cura e documentazione ogni dettaglio storico, compresi quelli che non sono avvenuti ma che appaiono come possibili. Il forte di Bard, la fuga dei Savoia, Pavia e Marengo ….. tutte realtà storiche inserite nella tua u-cronia con sapienza e preparazione.
A presto.

Recensore Master
25/06/21, ore 09:45

Ciao,
questa volta la mia recensione è un po' diversa dalle altre che ti ho lasciato.
Devo farti i complimenti per la preparazione storica che hai, per come ti documenti e prepari la stesura di ogni capitolo.
Narri delle atrocità della guerra per quella che è, con tutti i dubbi che devono avere provato i soldati al fronte di ogni conflitto, qualsiasi esso sia.
Ma senza voler cadere in discorsi complessi, di cui questa non è certo la sede opportuna, posso solo dirti che hai una preparazione, o quanto meno ti documenti, in maniera impeccabile.
A presto quindi e continua così!