Ma ciao! Che sorpresa ritrovare questa storia e vedere che hai deciso di riprenderla e proseguirla, sono rimasta così piacevolmente stupita che sono passata da qui, anche se sono giorni che mi dico di proseguire con la favola ispirata a Amore e Psiche e le altre storie... ma spero di avere molto più tempo tra pochi giorni per rimettermi in pari con tutto (visto che anche tu hai una produzione immensa tra cui scegliere!).
L'ultima volta che ho letto questa storia erano due anni fa circa... insomma, è un bel po', però ricordo che mi piaceva moltissimo, forse perché la ritenevo quella più "vicina" all'idea che mi sono fatta io di Loki e Sigyn, che si innamorano, si sposano dopo tante difficoltà e ostacoli e poi creano una bella famiglia con i loro bambini e lo zio Thor accanto(in altre storie le cose non sono così "rosee").
Qui troviamo la piccola Sonje che, evidentemente, ha ereditato la curiosità e anche un po' di sfrontatezza da papà Loki e approfitta del fatto che i genitori sono impegnati con i nobili venuti a conoscere il piccolo Vali per esplorare la camera dei genitori e aprire tutti i cofanetti di mamma! E per fortuna i genitori intervengono proprio quando la bambina ha trovato la penna con la piuma nera e le rune incise sopra, altrimenti chissà cosa avrebbe potuto combinare nella sua ingenuità, ovviamente Sonje non può capire quali oggetti possano essere magici e pericolosi. Loki, comunque, "finge" di sgridarla e poi, insieme a Sigyn, ricorda come quella penna sia legata ad uno dei loro primi incontri, quando Sigyn era ancora una ragazzina e lui si divertiva a spaventarla! Mi era rimasto impresso il fatto che nel tuo headcanon usi e costumi di Vanheim erano più rigidi di quelli di Asgard, specie per ciò che riguardava le donne, e questa precisione nel definire il mondo che hai creato mi ha sempre affascinata, regala ancora più verosimiglianza a questo tuo universo (un po' come in GoT che ogni Regno ha le sue caratteristiche, Approdo del Re ricorda le corti francesi rinascimentali, Grande Inverno le corti del Medioevo e così via). Sigyn sorprende Loki in biblioteca proprio mentre sta scrivendo con quella penna, Loki si allontana per impedire che nascano pettegolezzi riguardo lui e la giovanissima Sigyn, ma dimentica la penna che la ragazzina, affascinata, prende e nasconde, percependone la grande potenza magica. E la presenza della penna nella camera di Sigyn diventa una sorta di simbolo, un po' come la presenza di Loki nei suoi pensieri. Sigyn si rende conto di dover restituire la penna a Loki ma, più il tempo passa, più è difficile farlo, trovare una ragione per cui non solo l'ha presa lì per lì ma anche perché l'abbia tenuta così a lungo. In realtà Sigyn non comprende, o forse non vuole confessare neanche a se stessa, che avere la penna di Loki è un po' come avere con sé una parte di lui e preferisce convincersi di averla presa perché era bella e preziosa.
Ho visto che questa storia continuerà nei prossimi capitoli, per cui cercherò di passare prima possibile e di finire di leggerla, prima di ritornare all'altra storia. Per fortuna tra pochi giorni sarò finalmente più libera!
A presto quindi e ancora tanti complimenti, è davvero una grande gioia ritrovare queste storie che magari avevo iniziato a leggere anni fa, è come il ritorno di un caro amico!
Abby |