Recensioni per
Oltre l'inganno
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 81 recensioni.
Positive : 81
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Altro capitolo grazie al quale possiamo ammirare i complicati rapporti tra Asir e Vanir... o meglio, tra Loki e chiunque. E' particolarmente interessante vederlo mentre ha a che fare con Freyr, che finora mi sembra il personaggio a lui più somigliante. Le interazioni tra i due sono divertenti e intriganti, fungendo inoltra da anticipo ai dolcissimi momenti con Sygin, dove al solito il Principe degli inganni si mostra misterioso e 'dominante', per così dire, ma sempre affettuoso( senza cadere nel ridicolo). Il linguaggio è come sempre estremamente accurato e le descrizioni al punto, non vedo l'ora di continuare, sperando l'uni non si metta in mezzo.

Recensore Master

Ciao, finalmente ce l'ho fatta a passare di nuovo da questa storia, per adesso mi concentro su questa per cercare di rimettermi in pari prima di riprendere a leggere anche le altre! Eravamo rimasti che Loki e Sigyn sono sempre più presi l'uno dall'altra, ma non possono rivelarlo a nessuno perché Loki si trova in una posizione molto scomoda, come consigliere del Re di Vanheim, e se venisse fuori che Sigyn si è concessa a lui, uno "straniero" del quale devono accettare giocoforza l'aiuto, sarebbe la fine per lei. Non sono riuscita a inquadrare benissimo Njord, più che altro lui non ha volgia di fare niente e lascia che sia Loki a governare al suo posto, ma suo figlio Freyr è veramente una brutta persona, un inetto, meschino, che vorrebbe quello che Loki si è guadagnato con astuzia e impegno, ma che non è stato capace di ottenere e quindi prova astio e invidia per lui. Temo che possa essere un nemico pericolosissimo soprattutto per Sigyn.
Nel frattempo Sigyn deve affrontare la pesantezza del condurre una doppia vita, da un lato l'amante di Loki e dall'altro la brava Principessa che deve accogliere gli ospiti, essere sempre gentile e composta, come se fosse una bambola. In questo caso si trova a parlare con la madre e la sorella di Theoric (chi si rivede! Non ne avevamo sentito la mancanza... XD) che, a quanto sembra, vogliono tesserle le lodi del giovane perché sperano in un matrimonio tra loro. Anche questo non depone certo a favore di Theoric, che è tanto vigliacco da mandare avanti mamma e sorella perché parlino bene di lui, ma andiamo, non si vergogna? Insomma, comunque Sigyn riesce a sfuggire alle due donne con una scusa e si ritrova nella parte della serra che Loki le ha riservato, e lì ritrova un po' di pace. Mi piace moltissimo pensare a Sigyn come a una guaritrice e un'appassionata di erbe medicamentose, fiori e pozioni, è una cosa che si ritrova spesso nei miti norreni ed è anche la mia idea di "strega" intesa in senso buono, una persona saggia, che conosce i poteri delle erbe e della natura e che sa usarli per aiutare la gente... insomma, proprio come Sigyn! In questo modo me la fai amare ancora di più. E ho adorato le riflessioni di Sigyn nella serra, prima che incontri Loki. Chi non la conoscesse potrebbe pensare che è ovvio, quasi scontato, che lei non voglia sposare il "buon partito" come potrebbe essere Theoric ma che sia affascinata dal "cattivo ragazzo", Loki (anche se poi la storia dimostrerà il contrario, visto che Theoric farà la figura del vigliacco e dello spocchioso mentre Loki rischierà la vita per salvare Sigyn). Ma qui non si tratta solo di fascino o di attrazione fisica, come avevo scritto anche nella scorsa recensione, sebbene ovviamente questa parte abbia il suo peso nel legame tra i due. Sigyn non sta pensando a quanto Loki sia più bello di Theoric o a quanto sia appassionato a letto, lei sta pensando proprio al tipo di vita che le si prospetterebbe come moglie di Theoric, ossia una vita falsa, ipocrita, in cui dovrebbe continuare a fingere di essere la bella bambolina che tutti si aspettano, fare la brava moglie, accettare i discorsi insulsi e la pochezza di un marito che manda avanti madre e sorella per parlare bene di sé. Quello che lei vive la notte con Loki non è solo sesso, passione o desiderio, anche se questi ci sono senz'altro: Loki le ha insegnato a conoscere le piante, la magia, con Loki può parlare di politica, di storia e di mille altre cose, con Loki lei è se stessa, è LIBERA, ed è questo che conta, è per questo che Loki è davvero la sua metà esatta, la sua anima gemella, perché ognuno dei due permette all'altro di essere migliore. Anche Loki si rende conto, durante la lunghissima e insulsa serata con il Re e i nobili di Vanheim, di quanto in realtà sia Sigyn l'unica vera attrattiva di quel luogo. Re Njord pensa di essere diventato valoroso tutto d'un tratto solo perché Loki ha governato per lui, e adesso vorrebbe scioccamente fare guerra a tutti i Paesi vicini; dall'altra parte Freyr, invidioso e subdolo come una serpe, domanda a Loki perché non accontenti suo padre. Insomma, in tanta corruzione e marciume l'immagine dorata e luminosa di Sigyn e il suo incontro con lei diventano per Loki l'unica cosa che valga la pena avere, l'unica cosa che lo libera dallo squallore di quella corte corrotta e inetta. Le ultime due parole del capitolo sono "Erano perduti", ma io credo che invece sia il contrario, proprio perdendosi l'una nell'altro Loki e Sigyn si ritrovano e possono scegliere di vivere la vita che vogliono davvero e che meritano, non una vita di finzioni.
Ancora un capitolo incantevole e appassionante, pieno di spunti e di momenti di riflessione, di introspezione dei personaggi e di una perfetta cornice di un'epoca e un mondo lontani.
Entrare nelle tue storie è sempre come entrare in un incantesimo!
Complimenti e alla prossima!
Abby

Nuovo recensore

Ciao!
ti ho letta già da alcuni giorni, ma la real life e gli esami hanno preso il sopravvento!
perdonami se non seguirò tutti i tuoi aggiornamenti e recensirò un po' in ritardo!
ritorniamo alla mia serie preferita, il tuo primo universo e i tuoi Loki e Sigyn "originali": una stupenda sorpresa con uno stupendo capitolo! Meravigliosa l'immagine di Sigyn che si presenta al banchetto in una veste che tradisce quanto sia diventata donna senza dichiararlo apertamente: la sensualissima chioma trattenuta da preziosi, l'abito sottile eppure ammiccante sono segni impercettibili, ma per Loki molto chiari - e forse il biglietto che custodisce nella giubba glielo rende lampante- di come Sigyn sia effettivamente sbocciata raggiungendo la pienezza di se con una scelta consapevole e autonoma del proprio percorso.
Loki per lei è anche questo, si capisce bene dalla riflessione nella serra: non un mezzo per una ribellione infantile, ma ciò che desidera per se stessa e non si vergogna (più) di ricercare.
Odinson (perché Loki è molto più figlio di Odino di quanto non lo sia Thor: mi avevi messo il tarlo, ho riguardato The Dark World e Ragnarok; le loro attitudini e frasi sono identiche, cambia solo il fine perseguito, cambia l'emotività dietro le scelte, ma Loki è l'unico vero figlio di Odino, almeno moralmente) su questo è più "indietro": nonostante desideri Sigyn e abbia ben chiaro che la loro non è più una questione di solo desiderio, non ha il coraggio di concedersi la serenità di un amore corrisposto, sano e comunque colmo di desiderio.
Ecco, la danza tra fedeltà e inganno, dove la fedeltà e l'inganno sono principalmente quelli nei confronti di se stessi: Loki che cerca Sigyn molto più di quanto Sigyn avesse pronosticato o, forse, sognato, che conserva il bigliettino di lei come il primo degli innamorati nonostante rischi di buttare all'aria un piano rischiosissimo, che impazzisce di gelosia grazie alla semplice immaginazione, che con lucida sincerità ammette a se stesso di star scivolando lungo una china pericolosa, già innamorato più di quanto sia in grado di confessare, che tesse imboscate all'amata come un fidanzato, eppure non riesce ad ammettere a se stesso che il piano è già irrimediabilmente andato a monte - e non lo ammetterà mai, perché scaricherà la colpa di questo su Sonje, ma non è una bambina che ha mandato a monte tutto, è lui; Sigyn, che parla con la madre di uno spasimante, che si odia per la propria indipendenza, eppure ammette con se stessa il proprio amore immediatamente.
Torna di nuovo il tuo gioco di specchi, la tua storia quasi mitica e intramontabile della devozione fra inganno e fedeltà, e torna nella pienezza di una storia d'amore fatta di attimi rubati e di bugie che non si ha più voglia di raccontare.
Loki vuole essere scoperto, in questo capitolo è ovvio: il bigliettino nella giubba, dove un qualunque cortigiano lesto di mano può trovarlo, il fitto amoreggiare nella serra, dove avrebbero potuto essere visti, l'invito nelle sue stanze e il rimprovero mancato per perle e coralli sparpagliati sul mobile, sono segni del fatto il dio dell'inganno, da sempre attento ai dettagli (è lui che rimprovera Sigyn per l'anello dimenticato) stia abbassando la guardia, di come VOGLIA essere scoperto.
Non gli avrà  mai il coraggio di chiedere Sigyn in moglie: Loki è un insicuro che spaccia anche a se stesso la propria arroganza per sicumera; sa che verrà considerato "non degno" una volta di più, sa che non avrà ciò che desidera (più della corona, molto più della corona, perché se solo la volesse quanto vuole Sigyn, se la sarebbe già presa, non avrebbe aspettato la morte di Njord) e sa di non poterlo accettare; si sta mettendo in una posizione tale da apparire "il male minore" e garantirsi la vittoria.
Vuole Sigyn, anche se non lo sa - o si imbroglia, fingendo di non saperlo- più di tutto.
Tuttavia lei è troppo importante: non può rischiare di perderla. Spera che li scoprano, di gestire la situazione nel caos che ne seguirà, nonostante questo butti a gambe all'aria ciò che ha sempre desiderato: un trono da cui ridere in faccia alla sua presunta inadeguatezza.
semplicemente geniale!
un bellissimo universo, un bellissimo capitolo, un Loki è una Sigyn grandiosi come sempre.
che altro dirti? Aspetto tue notizie (e spero di poter scrivere presto altre recensioni, possibilemente in italiano comprensibile😅) 
un abbraccio e grazie per questo tuo racconto,
Roberta

Recensore Master

Cara Autrice e cicciottosa Fatina,
ho letto una frase che vale tutto il capitolo: quella che Loki rivolge al nobile di censo, pregna di tutto il suo disprezzo guerriero, della sua superiorità bellica, della sua alterigia tattica. Potentissima l' immagine che ne scaturisce: un principe capo dei suoi eserciti, primo tra tutti a condurre gli assalti e a pulire le armi sulle casacche dei morti, da un lato; la molle altezzosità di chi nulla sa e ha vissuto. Il grido belluino del vincitore, immerso fino ai ginocchi in una melma ferrosa, contro la risata melense celata dietro un fazzoletto ricamato. Ho amato selvaggiamente quella risposta! Ho sentito la rabbia di Loki e il suo velenoso tono sulle mie labbra. Ho esultato anch'io, per lui, e mi sono entusiasmata.
Ho creduto di essere al cinema anche per un' altra immagine: quella delle carezze di Sigyn sul corpo segnato del principe esule. L' ingenuità che non perde la purezza, ma conquista l' esperienza di rapire le attenzioni virili, di incantare il mago senza malizia, di suscitare amore. Loki é già innamorato di lei. Sono certa che lo sappia già. Lei lo spinge a uscire dal buio, perché ella é luce che non conosce vergogna. Non é ipocrita, non é finta: si conosce, si comprende, si accetta e si rispetta, fedele a se stessa. Ecco la profonda uguaglianza tra i due: si vedono per ciò che sono e agiscono per realizzare le loro aspirazioni.
Sei sempre fantastica e questa epopea mi piace moltissimo. Lascia questi lidi, buttati nella mischia. Sei troppo brava per restare qui! Vattene!
Ma prima... CULO! Il Colonnello merita di trombare, ricordatelo!