Ciao, finalmente ce l'ho fatta a passare di nuovo da questa storia, per adesso mi concentro su questa per cercare di rimettermi in pari prima di riprendere a leggere anche le altre! Eravamo rimasti che Loki e Sigyn sono sempre più presi l'uno dall'altra, ma non possono rivelarlo a nessuno perché Loki si trova in una posizione molto scomoda, come consigliere del Re di Vanheim, e se venisse fuori che Sigyn si è concessa a lui, uno "straniero" del quale devono accettare giocoforza l'aiuto, sarebbe la fine per lei. Non sono riuscita a inquadrare benissimo Njord, più che altro lui non ha volgia di fare niente e lascia che sia Loki a governare al suo posto, ma suo figlio Freyr è veramente una brutta persona, un inetto, meschino, che vorrebbe quello che Loki si è guadagnato con astuzia e impegno, ma che non è stato capace di ottenere e quindi prova astio e invidia per lui. Temo che possa essere un nemico pericolosissimo soprattutto per Sigyn.
Nel frattempo Sigyn deve affrontare la pesantezza del condurre una doppia vita, da un lato l'amante di Loki e dall'altro la brava Principessa che deve accogliere gli ospiti, essere sempre gentile e composta, come se fosse una bambola. In questo caso si trova a parlare con la madre e la sorella di Theoric (chi si rivede! Non ne avevamo sentito la mancanza... XD) che, a quanto sembra, vogliono tesserle le lodi del giovane perché sperano in un matrimonio tra loro. Anche questo non depone certo a favore di Theoric, che è tanto vigliacco da mandare avanti mamma e sorella perché parlino bene di lui, ma andiamo, non si vergogna? Insomma, comunque Sigyn riesce a sfuggire alle due donne con una scusa e si ritrova nella parte della serra che Loki le ha riservato, e lì ritrova un po' di pace. Mi piace moltissimo pensare a Sigyn come a una guaritrice e un'appassionata di erbe medicamentose, fiori e pozioni, è una cosa che si ritrova spesso nei miti norreni ed è anche la mia idea di "strega" intesa in senso buono, una persona saggia, che conosce i poteri delle erbe e della natura e che sa usarli per aiutare la gente... insomma, proprio come Sigyn! In questo modo me la fai amare ancora di più. E ho adorato le riflessioni di Sigyn nella serra, prima che incontri Loki. Chi non la conoscesse potrebbe pensare che è ovvio, quasi scontato, che lei non voglia sposare il "buon partito" come potrebbe essere Theoric ma che sia affascinata dal "cattivo ragazzo", Loki (anche se poi la storia dimostrerà il contrario, visto che Theoric farà la figura del vigliacco e dello spocchioso mentre Loki rischierà la vita per salvare Sigyn). Ma qui non si tratta solo di fascino o di attrazione fisica, come avevo scritto anche nella scorsa recensione, sebbene ovviamente questa parte abbia il suo peso nel legame tra i due. Sigyn non sta pensando a quanto Loki sia più bello di Theoric o a quanto sia appassionato a letto, lei sta pensando proprio al tipo di vita che le si prospetterebbe come moglie di Theoric, ossia una vita falsa, ipocrita, in cui dovrebbe continuare a fingere di essere la bella bambolina che tutti si aspettano, fare la brava moglie, accettare i discorsi insulsi e la pochezza di un marito che manda avanti madre e sorella per parlare bene di sé. Quello che lei vive la notte con Loki non è solo sesso, passione o desiderio, anche se questi ci sono senz'altro: Loki le ha insegnato a conoscere le piante, la magia, con Loki può parlare di politica, di storia e di mille altre cose, con Loki lei è se stessa, è LIBERA, ed è questo che conta, è per questo che Loki è davvero la sua metà esatta, la sua anima gemella, perché ognuno dei due permette all'altro di essere migliore. Anche Loki si rende conto, durante la lunghissima e insulsa serata con il Re e i nobili di Vanheim, di quanto in realtà sia Sigyn l'unica vera attrattiva di quel luogo. Re Njord pensa di essere diventato valoroso tutto d'un tratto solo perché Loki ha governato per lui, e adesso vorrebbe scioccamente fare guerra a tutti i Paesi vicini; dall'altra parte Freyr, invidioso e subdolo come una serpe, domanda a Loki perché non accontenti suo padre. Insomma, in tanta corruzione e marciume l'immagine dorata e luminosa di Sigyn e il suo incontro con lei diventano per Loki l'unica cosa che valga la pena avere, l'unica cosa che lo libera dallo squallore di quella corte corrotta e inetta. Le ultime due parole del capitolo sono "Erano perduti", ma io credo che invece sia il contrario, proprio perdendosi l'una nell'altro Loki e Sigyn si ritrovano e possono scegliere di vivere la vita che vogliono davvero e che meritano, non una vita di finzioni.
Ancora un capitolo incantevole e appassionante, pieno di spunti e di momenti di riflessione, di introspezione dei personaggi e di una perfetta cornice di un'epoca e un mondo lontani.
Entrare nelle tue storie è sempre come entrare in un incantesimo!
Complimenti e alla prossima!
Abby |