Ciao! Premesso che non conosco benissimo il fandom, solo qualcosa a grandi linee, ma ho promesso di aspettare a guardare l'anime per vederlo coi figli di una mia amica...quindi... però ecco qui.
E inizio col dire che certe volte, le ff escono e basta e bisogna farle uscire.
E questa, devo essere onesta, è una bella perla che ti è uscita.
Le tematiche trattate sono forti, rese ancora più forti dalla narrazione in prima persona, che, per quanto io non la ami particolarmente, in questo caso è stata la scelta perfetta, quella che ha dato alla ff una marcia in più!
Tra l'altro l'hai gestita benissimo. Hai bilanciato perfettamente il racconto, e proprio il fatto che arrivasse dalla vittima, ha reso il tutto totalmente coinvolgente.
Dallo sgomento, al dolore, al piacere derivato successivamente come meccanismo di difesa, forse non sano, ma ugualmente efficacie. Li ha resi pari.
E poi c'è stato il dolore finale e il dover ammettere che il problema non era lo stupro il sè, il dolore che ha provato nell'essere preso così brutalmente da non provare più piacere, ma solo un dolore bruciante e paralizzante al punto da non riuscire nemmeno più a implorare di smettere, ma l'umiliazione di non essere riconosciuto, di essere stato un mero strumento nella vendetta dell'altro, un mezzo per sfogare rabbia e frustrazione.
E la conclusine, assolutamente perfetta. Non voler uccidere il colpevole, ma la sorgente di tutto ciò.
Davvero un piccolo capolavoro, una scrittura impeccabile!
Spero di aver occasione di leggere altro!
Alla prossima!
Dalamar

Ehy! Ho letto la tua storia... Mi è piaciuta. Sia i protagonisti che la ship sono insoliti: Shigaraki e Dabi. Non sono molto le fanfiction italiane che esplorano le possibilità di una loro relazione, per cui è stato interessante vedere in che modo si sarebbe potuta evolvere. E io la immagino prendere una piega molto simile a quella che le hai dato tu. Non c'è amore, nè affetto; c'è solo carnalità, violenza, ruvidezza, egoismo. I personaggi non ne risultano snaturati, anzi: ambedue traggono beneficio da quella tacita 'imposizione'. Mettono in primo piano i loro bisogni, non pensando alle conseguenze di quei gesti. La malasanità viene da loro malcelata sotto un'apparente normalità. Questo perché ci viene narrata dalla prospettiva di una personalità instabile come quella di Shigaraki. Il racconto si dispiega sotto il flusso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti che oscillano incostanti tra due poli, tra il desiderio di accettazione e quello di distruzione. Veniamo così a conoscenza di un lato di Shigaraki più fragile, volubile, emotivo, solo. Vista dalla sua prospettiva, poi, Dabi ci appare una figura "sfuggente", priva di qualsiasi delicatezza e concentrata tutta su di sè al punto da abusare e usare un altro. Lui è mosso solo da rabbia, vendetta, odio e ossessiva ricerca di attenzione; tutti sentimenti in linea con la sua controparte cartacea. Concludo complimentandomi con il tuo stile di scrittura... L'ho trovato scorrevole e 'delicato': il tutto procedeva senza intoppi, facendo visualizzare le scene e lasciandoti immergere in esse. Un ulteriore nota positiva è che non hai romanticizzato i temi trattati, ma li hai descritti in modo 'oggettivo' e nudo. waldeinsamke_it00

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