Mia cara Betz, finalmente ti ritrovo con uno scritto a più capitoli: infatti mi stavo appunto chiedendo quando ci avresti regalato una storia più ampia e completa, dopo aver scritto delle splendide one shot, che a loro volta avevano ampliato e approfondito alcuni momenti della storia canonica e che avrebbero potuto esservi serenamente inseriti.
La tua scrittura, poi, è fluida e scorrevole, un vero piacere leggerla. Sempre con garbo e delicatezza delinei sia i personaggi che le ambientazioni, aiutando il lettore ad entrare ancor meglio nel clima di ciò che vuoi rappresentare, donandogli quella visione di insieme che lo fa immergere nel loro mondo. Io personalmente trovo che tu sia riuscita, in un qualche modo, quasi ad avermi letto nel pensiero, poiché molti degli aspetti che tratteggi sono quelli che mi sarebbe piaciuto vedere maggiormente approfonditi per, forse, creare quei famosi scenari alternativi alla storia che tanto amiamo, ma che, probabilmente, un po’ di amaro in bocca ha lasciato, per tutte quelle vicende rimaste in sospeso o passate troppo in velocità, soprattutto verso il finale della storia stessa.
Il punto dal quale hai scelto di partire è già di per sé un momento cruciale e decisamente uno spartiacque tra quanto accaduto fino a quel momento e quello che tu vorrai sviluppare per dare a loro la possibilità, forse, di un dopo. C’è già stato lo strappo e i due sono stabili elementi della guardia metropolitana. Tra loro sembra essersi instaurato un certo qual equilibrio, che nulla può avere a che vedere con tutto ciò che condividevano prima, ma l’affiatamento e l’affetto sono tornati, soprattutto da parte di Oscar, la quale era stata la parte offesa, a fare capolino nelle loro giornate. Ad André basta nuovamente essere a fianco della sua Oscar, ma le problematiche all’occhio cominciano ad evidenziarsi ogni giorno di più, facendogli pensare che se mai dovesse peggiorare al punto di non essere più di alcun aiuto ad Oscar, con il rischio magari di metterla in pericolo, lui verrebbe meno alla sua missione interiore di proteggerla sempre e comunque. Anche in queste precarie condizioni lui sarebbe ancora disposto a dare la vita per lei, perché lei è la sua unica ragione di vita. Pochi sono i momenti che possono ritagliarsi per loro: qualche licenza o qualche giorno per staccare da quella routine pesante, in particolare per il momento che il Paese sta attraversando e che si sente vibrare nell’aria come un sottile filo di tensione.
André vuole cercare di ritornare almeno parzialmente in possesso delle sue abilità di spadaccino e le occasioni a Palazzo possono dargli l’opportunità di allenarsi con Oscar, trasformando quelle loro occasioni in una serie di preziosi ricordi da portare sempre con sé, insieme al suo amore relegato ormai in fondo al suo cuore e che, difficilmente, Oscar avrebbe potuto mutare tornando alla loro vecchia amicizia, anche se lei gli aveva detto di non portargli rancore. Quella sera è impressa a fuoco nella mente di André, ma per lui basilare è rimanere accanto ad Oscar, come se da lei traesse tutta l’aria per respirare, la sua forza per continuare a vivere.
Oscar, dal canto suo, sta anche lei attraversando periodi particolari dopo quanto avvenuto quella famosa sera. Dopo lo sbigottimento e il dolore dei primi momenti, qualcosa ha cominciato a lavorare dentro di lei, fino ad esploderle nella mente e capire che tutto ciò che sentiva per André, per colui che aveva sempre considerato alla stregua di un fratello, di un amico, era qualcosa di molto più profondo, era amore. Aveva sfiorato la possibilità di perderlo durante un attacco di rivoltosi nel quartiere di Saint’Antoine e poi lo aveva visto nell’armeria piangente e picchiato a sangue dai suoi commilitoni ma con quella preghiera sulle labbra di non sposarsi quando Girodel le aveva fatto la proposta. Un tassello dopo l’altro avevano formato un mosaico di sensazioni e di emozioni che riconducevano sempre e solo a lui. Il vederlo fra i soldati della guardia, se in un primo momento l’aveva mal predisposta, ora non avrebbe più potuto fare a meno di quella presenza silenziosa che le donava sicurezza. Insieme alla sensazione di protezione cresceva anche in lei il desiderio di aprirsi con lui, di manifestargli il suo sentire, ma per come era stata cresciuta, per lei era una impresa davvero titanica. Forse la breve licenza e il volersi accertare delle condizini del suo occhio, con la scusa di allenarsi e fare una delle loro vecchie sfide, avrebbe potuto essere l’occasione propizia, anche perché ora per lei lui stava diventando il centro del suo mondo e pertanto doveva preservarlo da qualsiasi male, la sua incolumità era di primaria importanza.
Ed eccoli allora finalmente in un posto dove poter dare sfogo alla sfida e rimanere al comtempo da soli, nei pressi del laghetto che li aveva visti sfidarsi una infinità di volte. Preziosi momenti con lei per André da incamerare e farli diventare altrettanti preziosi ricordi per i giorni durante i quali sarebbero rimasti, gioco forza, divisi per lavoro.
Tutto è pronto, la sfida può partire.
E noi lettori siamo curiosi di sapere cosa la tua fantasia abbia inventato per loro, per continuare a farli rivivere e per entrare più approfonditamente nei meandri dei loro cuori e delle loro menti.
Sono lieta di questo tuo nuovo progetto, che seguirò come sempre con piacere, catturata dalla tua scrittura che trovo molto congeniale al mio modo di pensare.
Non mi resta che augurarti un buon lavoro e un sereno fine settimana. A presto. Elena |