Recensioni per
Non possiamo scegliere chi amare
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/01/23, ore 15:31

Ciao Maqry! ^^
Eccomi qui per lo scambio dei dadi e, nonostante io non sia affatto una fan di questa coppia, ho davvero apprezzato moltissimo il lavoro di introspezione che hai fatto in questo testo su Jon e Sansa.
Innanzitutto, mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia deciso di esplorare il loro rapporto usando come collegamente fra loro il gioco del Cyvasse. 
All'inzio, infatti, sia Sansa che Jon non sono nemmeno giocatori, ma spettatori. Sansa, in quanto piccola lady, in quanto uccellino di qualcuno, all'inizio non è che una pedina da spostare a proprio piacimento nel gioco di qualcun altro. Ma, alla fine, grazie ai suoi fratelli (indirettamente) e a Cersie, Tyrion e a Ditocorto, impara a prendere parte attiva dentro il gioco nel modo più duro possibile: con l'esperienza. Stessa cosa, ovviamente, vale per Jon, un soldato semplice che da quando lascia la sua dimora non fa altro che combattere e combattere, e molte volta lo fa chiedendosi se stia davvero combattendo nel fronte giusto, o se la partita fosse in realtà stata precedentemente truccata - sono i vincitori a scrivere la storia, del resto, no? - e quindi sin dall'inizio lui si era solo ritrovato dalla parte sbagliata del tavoliere senza nemmeno saperlo.
Anche, Jon, come Sansa, è uno che impara lentamente. Ma ciò che conta, la lezione più importante che entrambi hanno imparato è che va bene combattere le guerre, basta che siano le tue e, soprattutto, avendo bene in mente chi siano i veri nemici e quale sia il quadro completo della situazione.
Sansa è quella che ovviamente impara di più a farsi sentire, ad alzare la voce quando c'è più bisogno, mentre Jon ha imparato a mettersi in prima linea, a fare il leader, anche quando il resto del mondo lo relegava solo nelle retrovie.
E' stato bello seguire il loro percorso in questo modo, tramite le anologie del gioco, vedendoli interagire in brevi dialoghi sempre ben costruiti con quelli che sono i personaggi che più hanno avuto un effetto su di loro e la loro crescita personale.
Sentirli nominare Robb è sempre per me un colpo al cuore, però mi ha fatto anche sorridere immaginare i fratelli Stark a giocare insieme, con Robb che ovviamente batte tutti in strategia (chissà, forse solo Arya avrebbe davvero saputo tenergli testa!).
Davvero una bella storia, ricca di dettagli anche se breve, e costruita magistralmente anche nella sua grafica.
Ti faccio tanti complimenti e sono felice di averla letta superando il mio iniziale "turbamento" (XD) vedendo la coppia designata!
Alla prossima storia e grazie ancora per questa bella lettura,
BellaLuna

Recensore Master
08/01/23, ore 12:13

Georgie mia ♥
il dado ha fatto uscire il numero quattro perciò eccomi qui da te per questo primo turno. Sono davvero felice di essermi iscritta perchè temo che se no mi sarei completamente persa questa piccola meraviglia. Seguo troppe persone e scrivete troppe meraviglie, io non ci sto più dietro e mi spiace un sacco çç.
Ma basta disagi e passiamo alla storia: credo di aver letto forse un paio di JonSan appena nella mia vita **, e ricordavo che tu sei fra quelle a shipparli **. Ammetto di essere una fan sfegatata della SanSan e della Jon/Ygrite, ma anche i due fratelli, anzi cugini, non mi dispiacciono per nulla. Non conoscevo il gioco attorno al quale hai costruito tutta la vicenda, perciò per prima cosa grazie per avermelo fatto scoprire. Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui lo hai sfruttato per dividere la storia in cinque punti, in cinque parti salienti della loro vita che spiegano l'evoluzione del loro rapporto. Da quando erano bambini e Sansa sognava una vita da principessa, mentre Jon era fin troppo consapevole di quale fosse il suo ruolo e credeva che mai, pur arrivando magari a battere Robb mille volte, sarebbe mai riuscito a liberarsi del suo appellativo di bastardo. Per poi arrivare al momento della separazione che porta entrambi a crescere, seppur in maniera dolorosa: per Jon ci sono altri amori, tristemente figli del tradimento (mi è sempre spiaciuto da morire per come sia finita con Ygritte) e per Sansa, beh, c'è stato l'inferno in terra, con al suo fianco il diavolo in persona che le ha bruciato tutte le piume dell'uccellino che era trasformandola in una fiera lupa. E gli insegnamenti di Petyr saranno essenziali al momento di riprendersi Grande Inverno, come anche il coraggio e l'ardimento che Jon ha sviluppato vivendo assieme ai Bruti (mamma mia, che potenza l'immagine di lui da solo con la spada che fronteggia l'orda di cavalieri, l'avevo quasi rimossa.)
Il finale mi ha stretto un po' il cuore in una morsa, la partenza/esilio di Jon è qualcosa che ancora non sono riuscita a digerire. Ma rimane la speranza che Jon davvero un giorno faccia ritorno per altre partite ♥
Nulla da dire, come sempre, su stile, grammatica, ecc. Ho adorato anche la grafica.
Grazie di cuore per averla consigliata, tesoro.
Ti mando un bacione grande!

Bennina tua

Recensore Master
19/10/21, ore 12:25

Posso dire che non me l'aspettavo? Posso dire che odio facebook in questi giorni? Posso dire che non mi ricordo più come si recensisce, e non te lo meriti questo? Posso dire che...
BELLA E BELLI LORO <3

Amore a prima vista per il titolo. Mi piace perché richiama il gioco di strategia, mi piace perché il rimando alle "quattro mosse" richiama il "matto del barbiere" degli scacchi, lo scaccomatto in quattro mosse, e in quattro mosse il destino ha fatto scaccomatto a entrambi i personaggi, i quali si "trovano" solo per attendersi a distanza. E questa morte, in più sensi, di loro, del loro amore, delle loro avversioni, del fato avverso, della fine ironica, mi ha fatto percepire questa storia come se fosse una spirale che li travolgesse, che li facesse muovere non soltanto come giocatori ma ancora di più come pedine. E questo effetto mi è piaciuto tantissimo.

Un'altra cosa che ho amato tantissimo è che non si parla mai apertamente di amore in senso romantico... si parla di casa, di sentirsi bene, di sentirsi di nuovo a casa. Si parla di persone che si pensano, che nei momenti cruciali ricordano i momenti assieme, che in qualche modo sono presenti anche quando non ci sono e che segnano e ammorbano come spettri le azioni e le vicende del presente di ognuno di loro. E può essere amore fraterno, o qualcosa di cui neanche loro conoscono veramente il nome, sanno solo che diventano ognuno l'emblema della resistenza e il punto di forza dell'altro. E questo effetto mi ha fatto impazzire (tu sai anche perché).
La parte che in tal senso ha maggiore fascino è sicuramente quella con Ygritte sotto le coperte di pelli. E' un momento di strategia ma anche erotico, sensuale, e il fatto che alla mente a lui richiama qualcosa di puro e semplice come la sorella e una scacchiera... boh, a me ha fatto pensare un certo conflitto di tutt'altro personaggio... e te lo dico in senso buono, te lo dico perché sono le dinamiche instaurate da te tra questi due che mi hanno fatto battere il cuore e il modo in cui restano comunque e sempre soltanto loro, sono Sansa e Jon.
Sansa con i suoi sogni di principessa, Jon che come sempre non capisce niente e confonde l'amore, il desiderio e quel profumo che sa di casa, sa di ritrovare se stessi un po' bambini, un po' più innocenti.
Jon che sente nostalgia delle sorelle, di entrambe le sorelle. Anzi, non solo Arya, anche Sansa - l'accento è posto sull'ultima. Sansa che racimola calore nella stanza di un uomo subdolo, macchiavellico, avido, ma è l'unico calore che le rimane, e in qualche modo la forgia come un'arma in una fucina. Mi piace proprio questa sovrapposizione di idee qui, da un lato Sansa che impara, dall'altro quell'eterno desiderio di casa, quella sovrapposizione sempre di Grande Inverno e Nido dell'Aquila, si Baelish e di Jon, questa confusione tra fratelli e sorelle, che non sono mai la stessa cosa, perché per tornate un attimino al discorso di ieri notte, o stamattina indicibilmente presto, nei rapporti contano le intenzioni, e se Jon e Arya sono davvero cresciuti come fratelli, sviluppando questo amore fraterno, lo stesso non si può dire tra Jon e Sansa, i quali hanno condiviso l'infanzia ma non il viaggio di crescita e di rapporto. E quando le pedine iniziano a cadere, cadono anche i confini, ed è facile mischiare i sentimenti, cadere in una zona di nebbie.

E per finire mi piace da morire il finale, quella frase dove è il rapporto d'infanzia a essere sottolineato "È la tattica di Sansa che fa cadere la moneta dal lato giusto. A Jon sembra ancora di vederla sbuffare mentre siede al tavolo, lui che si sente grande a spiegarle le mosse." e c'è il cambiamento, la svolta che rimescola che carte in gioco "Ha imparato, di certo non da lui." per poi essere tutto capovolto nella frase seguente, dove li ritroviamo adulti, li troviamo cambiati, li troviamo preda di nuove sensazioni "A salvarli è stato Jon, solo un soldato che affronta un’orda con spada e la disperazione dei lupi, trascinando uomini a dare la vita."

I nomignoli finali - mia regina, Jon - danno la misura di qualcosa che li ha travolti, di qualcosa che cova sotto le ceneri, che si cristallizza e rimane lì, sospeso, nascosto, in attesa.
Parla di legami sottili, profondi, indissolubili, e io mi sono innamorata ancora una volta di loro grazie a te, alle tue parole, a queste quattro mosse perfettamente architettate dalla tua penna.
Ho amato i dialoghi, ho amato i sottintesi e le caratterizzazioni. Da Sansa che ammira di nascosto, osserva, critica ma riconosce anche i meriti a Jon. E Jon, il soldato, l'eterno secondo, il Bastardo, un orgoglio che cova, un risentimento che soffoca. Mi è piaciuta Sansa che concede quasi altezzosa, Jon che le chiede aiuto quasi esitante, sembra proprio irrompere in maniera del tutto straordinaria nella quotidianità di Sansa bambina. Per poi passare ai dialoghi a distanza, a quando entrambi si pensano ma nessuno dei due osa pronunciare o specificare il nome dell'altro/a. E il finale, dove sento la determinazione di lei di far sentire la propria voce, sento il peso che incombe sulle spalle di Jon dal modo in cui lotta con i denti, lotta con quel poco che ha nonostante i pronostici. Mi piace tutto, accidenti.
Grazie mille, non te l'ho detto in tempo e non te l'ho detto abbastanza, ma è stato un bellissimo e incommensurabile regalo. Grazie, sis.
A presto! <3
(Recensione modificata il 19/10/2021 - 12:31 pm)

Recensore Master
24/09/21, ore 11:58

Mia cara Maqry, ormai mi ero messa il cuore in pace, in quanto non credevo avresti più continuato questa interessante carrellata di personaggi con le tue argute parole e con i quadri da te disegnati, pertanto è stata una vera sorpresa ritrovare un nuovo passaggio che ci mostra la crescita fatta sia da Sansa che da Jon. Ce li mostri in una delle loro partite, con le quali cominciavano a confrontarsi per quello che sarebbe accaduto nel loro futuro, quando avrebbero dovuto giocare su una scacchiera ben più importante e che avrebbe deciso delle vite di molte persone.
Interessante vedere i progressi fatti singolarmente come persone, avendo come filo conduttore il gioco, gioco che entrerà a far parte integrante delle loro vite.
Sansa ha avuto la possibilità di imparare dal migliore, in fatto di giochi ed intrighi, Lord Baelish, e che le sarà molto di aiuto quando sarà da sola a dover decidere la sorte di chi starà sotto di lei.
Jon anche nel suo ritiro fra i Guardiani della Notte apprende importanti lezioni di gioco attraverso Ygritte, la donna guerriera che con il suo fare gli riporta alla mente le parole di sua sorella Sansa, quando giocando parlavano della strategia da mettere in campo per non farsi battere.
E infine li ritroviamo insieme per la grande battaglia contro i Bastardi a discutere di strategia e di tattica affinché quella battaglia non venga perduta, poiché non può essere perduta. I piani ci sono, entrambi espongono la loro idea ma alla fine è il coraggio di un solo uomo capace di trascinare tutti i suoi compagni nel combattimento della vita financo a perderla per questo fine.
La speranza di entrambi è di potersi rivedere magari a Grande Inverno, a casa loro, in un futuro non troppo lontano, e chissà, magari a confrontarsi nuovamente in una partita di cyvasse con tutto quanto appreso negli anni.
Interessante e puntuale la tua narazione ci ha condotto per mano nell’universo di Jon e Sansa.
Spero di ritrovarti prossimamente. Un caro saluto di bentornata.