Devo dire che mi piace il contrasto con il titolo, perché seppure si tratti di una "fuga" dalla tirannia di suo padre, in un certo senso lo considero come una svolta nella vita di Zuko, un cambio di direzione che gli ha fatto aprire gli occhi e rendersi conto del male che si trovava di fronte a lui.
Zuko a parer mio resta uno dei personaggi migliori di questa saga e più tridimensionali, cercava disperatamente l'affetto e il riconoscimento di suo padre, si sentiva sbagliato e costretto in un certo senso a voler rimediare.
Vedendo finalmente l'uomo per quel che è, Zuko decide di non seguire più le sue orme, ma anzi, di fermarlo con quelli che fino a poco tempo prima erano i suoi nemici.
Ci sono diversi fattori ad avergli fatto aprire gli occhi, e ovviamente la bella dominatrice dell'acqua è uno di quelli, e io ripeto che tutto questo ci sarebbe stato benissimo nel canon, sigh.
C'è diffidenza ovviamente e la reazione di Katara in particolare mi pare più che plausibile, lei è sempre stata buona vero, ma resta comunque il fatto che Zuko potrebbe anche star mentendo, per quel che ne sanno e provare ad ingannarli.
Ovviamente non è così, è seriamente pentito e vuole fermare a tutti i costi suo padre, ma sarà il tempo a far cambiare idea ai ragazzi.
Zuko qui mi ha fatto anche una gran tenerezza non so, vedere come osserva la banda talmente unita e complice da non aver nemmeno bisogno di scambiarsi una parola che già si capiscono, mentre lui purtroppo ha avuto un percorso ben differente, dove l'unico ad essergli stato realmente accanto è stato suo zio.
Ottimo capitolo anche questo! *-* |
