Valutazione per il contest "Platonic relationship contest" indetto sul forum "Writing games – Ferisce più la penna"
Seconda classificata
Grammatica e stile: 5/5 + 4.5/5
Niente da segnalarti da un punto di vista grammaticale. Punteggio pieno!
Per quanto riguarda lo stile, l’ho trovato molto ben equilibrato. Ho apprezzato la gestione grafica del testo, gli espedienti narrativi usati e l’effetto quasi a specchio che si viene in questo modo a creare: le strutture interne si richiamano tra loro (come i parallelismi introdotti dal trattino indipendente riguardo alla presenza ricorrente dell’azione del bere, e i dialoghi che puntualmente di due battute che puntualmente tornano, con allineamento diverso, a spezzare ed esplicitare i differenti momenti catturati). Ottimo anche l’uso delle singole parole “Ma / Se / No” che hanno un simile effetto separatore.
Insomma, il modo in cui hai padroneggiato lo spazio del testo e l’articolazione interna delle frasi, grazie anche a un uso corretto e pertinente della punteggiatura, è magistrale. L’appunto che posso farti riguarda la lunghezza eccessiva di alcuni periodi. Di per sé non crea problemi, proprio per via dell’orchestrazione di punteggiatura e struttura generale che crei, ma in un caso risulta davvero pesante nella lettura (e quindi di effetto molto depotenziato):
C’erano stati giorni, nel passato condiviso, in cui era stato pressante il desiderio di abbandonarsi alla tensione che li induceva a cercarsi a oltranza e alle fantasie che squarciavano gli incubi e all’agitazione che metteva a nudo ogni singola negazione. -> Ecco, in questo caso avrei lavorato di accetta, oppure inserito virgole necessarie.
Titolo: 1.5/2
A livello soggettivo, non sono una fan titoli di una sola parola e questo non per una semplice presa di posizione, bensì perché da un lato penso sia difficile che un’unica parola possa racchiudere il senso di una storia, dall’altro anche che una singola parola possa attirare a sufficienza e risultare originale. La parola “Antipodi” da te scelta non è una parola comune e certamente può descrivere la natura del rapporto tra Effie e Haymitch; tuttavia, nella storia è presente una sola volta, in una posizione davvero molto periferica, senza essere risaltata in alcun modo. Sembra un titolo frutto di una riflessione a posteriori, più che un titolo che sgorghi direttamente dalla storia. Ecco perché ho scelto di penalizzarti di un mezzo punto.
IC/ caratterizzazione: 10/10
È la prima volta che scrivi sul fandom, come dici tu stessa nelle note, ma sicuramente hai fatto davvero un ottimo lavoro: i personaggi sono precisamente loro, non solo negli atteggiamenti che evochi singolari che evochi, ma anche nel rapporto reciproco, ossia in come ciascuno di loro guardi e giudichi l’altro. Il fatto, poi, che un’occasione per legare sia l’alcol è un’altra occasione per rivelare l’IC, in quanto il modo in cui si abbandonano a quel vizio (e fino a che punto) è un’altra differenza che rivela le reciproche personalità. Un altro appunto molto positivo è per l’uso dei dialoghi, ho sentito le loro voci leggendo, quindi sei stata molto brava a ricreare non solo i caratteri ma anche il tone of voice.
Trama: 10/10
La trama è l’evoluzione stessa del rapporto tra Effie e Haymitch nel tempo, di come pian piano si avvicinino nonostante siano agli antipodi, riuscendo a sottolineare i momenti chiave vissuti insieme nelle vicende generali di Hunger Games, senza tralasciare nulla di significativo. Il finale è un finale netto: si arriva dopo gli eventi canonici, con uno sguardo a ciò che succederà entrambi nelle strade separate che percorreranno, ma allo stesso a una dichiarazione effettiva di cosa sarebbe potuto succedere tra loro.
Gestione del rapporto amoroso: 9/10
Il rapporto tra Haymitch e Effie è molto sentito nella sua evoluzione e nell’attrazione reciproca che provano l’uno per l’altra. Non si concretizza mai, quindi resta sicuramente platonica. Per quanto riguarda il suo aspetto di esplicità, ci pensa poi a scanso di equivoci il dialogo finale. Hanno provato qualcosa l’uno per l’altra, in fondo sapevano che era reciproco e se lo sono, alla fine, anche detti.
In questo caso però sono un po’ indecisa per quel che riguarda la questione dell’ostacolo. Il modo in cui lo hai posto tu è una questione di differenza “ontologica”: sono due persone diverse, “nati agli antipodi” e dunque, nonostante i numerosi momenti di vicinanza non si sono mai spinti oltre quei pensieri subito zittiti dall’altro (punto emblematico è questo: «Domani sera, perché non...» «Sta’ zitto, Haymitch.». Nel finale, quando le differenze sono rimosse, scelgono di restare ancorati alle loro radici e dunque sono impossibilitati a stare insieme. Tuttavia – ed è questo il motivo del mio dubbio – ciò che tutto questo spiega è perché non sia una relazione destinata a durare, perché non possono stare insieme davvero… ma non perché non possano avere un rapporto non platonico. Insomma, la differenza di appartenenza di mondi (forse specialmente alla luce del finale) non spiega da sola perché resti sempre qualcosa di platonico. Certamente ciò potrebbe dipendere da una mia visione; in ogni caso è una sottigliezza che non pesa in maniera significativa nel punteggio.
Totale: 40/42
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