Io… io… io… Non so cosa dire. Ho deciso di iniziare così.
Qua c’è del genio, sia nell’iniziativa, che nella scelta di estrarre personaggi a caso, sia nei prompt che in te (e in voi!), per essere riuscite a partorire delle storie che hanno davvero la parvenza delle storie. A parte che per capire chi fossero alcuni personaggi ho dovuto leggere per intero la storia perché, non so se per istinto di autoconservazione, alcuni li avevo eliminati totalmente dalla mia mente.
Comunque, passando al contenuto vero e proprio, tutt’e tre le storie sono capolavori e delirio insieme. Ho adorato la caratterizzazione di Gilderoy come un asso in Incantesimi – una materia molto più pulita ed esatta della Trasfigurazione – e il suo odio verso Gamp e le sue Eccezioni (maiuscole), che gli avevano fatto rimediare una T. Un astio durato per lunghissimi anni che solo un bel profilo poteva zittire – perché alla bellezza, si sa, si perdona tutto! Che devo dire? Io non so nemmeno come tu abbia potuto pensare (in così poco tempo!) una caratterizzazione secondo me così IC e così divertente davvero di lui e del modo in cui si approccia al ritratto di Gamp.
Passando a Volkov e Fleamont, la vera star qua è Rita e il suo vestito color veleno. Ho amato questo dettaglio e quello di immaginarla a mo’ di una Maria de Filippi del mondo magico, con i suoi tacchi a spillo e il suo biondo platino in testa. Volkov poi che si preoccupa dei capelli crespi, invece, mi ha ricordato i giocatori di calcio che dopo una partita hanno ancora un’acconciatura migliore della mia, dopo mezz’ora a sistemarli. Ma tant’è! Per non parlare della bagarre Silente – Caramel durante lo show (lui era palesemente Sgarbi, con il povero malcapitato di turno! Anche se il “CAPRA!” sarebbe stato più adatto per il fratello che per Albus). Scusa, ma quando il delirio chiama io lo assecondo.
E Alphard, il mio amato Alphard!, che nel mio headcanon è proprio il tipo da trafficare con incantesimi strani e finire nel futuro, pure per sbaglio. E il povero Scorpius – bimbetto, ragazzino – che non sa come raccapezzarsi, anche se, alla fine, è ben quel che finisce bene, se è finito a raccontarlo ai suoi nipotini (la mia mente malata: “Chissà fatti con chi!”).
Niente, ho adorato tutto! La follia calcolata di tutti i dettagli disseminati qua e là per rendere questi prompt, personaggi e coppie assurdi dei piccoli gioiellini di divertimento. Complimenti davvero, è stato un piacere leggerle. E perdona la recensione confusa, ma non avrebbe potuto essere altrimenti!
Ti abbraccio |