Ciao!
Con un terribile ritardo cerco di recuperare le raccolte scritte per la mia challenge, dunque eccomi da te!
Inizio dicendo che amo tanto la coppia che hai scelto; tra quelle che i libri ci hanno mostrato – e non solo riportato – credo sia la più complessa, malgrado lo spazio marginale che le è stato concesso. Mi piace molto come sei riuscita a rendere complementari i tuoi protagonisti parlando di questi colori che sono specchio di esperienze e stati d'animo e che si evolvono assieme a loro nel corso del tempo, alternando momenti cupi a momenti luminosi, sino a incastrare buio e luce in maniera appunto complementare, come il tuo titolo sottolinea sin dall'inizio.
Con occhio rivolto alle sfide proposte dalla challenge, trovo che tu abbia saputo ben sfruttare le diverse persone narranti – in particolare, ho apprezzato la scelta di alternare la focalizzazione nell'ultima flashfic, così da sfruttare al massimo le potenzialità della seconda persona entrando sia nelle emozioni di Remus che in quelle di Tonks –, così come ho trovato ben gestiti i dialoghi, che restano autonomi anche quando si presentano visivamente come parte integrante del discorso indiretto.
Le voci, e quindi le caratterizzazioni dei personaggi, mi sono piaciute tanto e posso dire di averle davvero sentite. Ho sentito tutto Remus nella prima flashfic, con il suo percorso complicato, i suoi sogni in frantumi, le sue speranze sempre più flebili, quel suo spegnersi lentamente mentre si convinceva di non poter meritare il tipo di amore e serenità condiviso dai suoi genitori; e ho poi sentito Tonks, con la sua appariscenza, le sue insicurezze, la sua ascesa – mi ha colpita il discorso legato al nome Ninfadora, perché nel percepirlo stupido e volerlo allontanare da sé ho visto tutto il timore di essere etichettata come la ragazza goffa, sbadata, stupida come il nome che porta che forse solo essere promossa ad Auror ha potuto allontanare da lei.
Di conseguenza, li ho poi sentiti insieme nell'ultima flashfic, loro che si incastrano lenti, che si conoscono e confrontano, che affrontano esperienze capaci di convincere persino Remus a lasciarsi andare, a convincersi che non deve essere tutto nero, non sempre e non per sempre. L'ultimo dialogo con quel riferimento all'andare via mi ha inevitabilmente ricordata che sarà lui, sia pure per paura e per un istante, ad andare via, il che mi ha portata a pensare che le parole che fai pronunciare a Tonks («io me ne andrò solo se tu non mi amerai più») siano le più giuste possibili, perché lei in ragione del loro amore non andrà davvero mai via, neanche quando lui (forse) l'avrebbe meritato.
Insomma, mi ha fatto davvero piacere leggere questo racconto, non posso che ringraziarti di aver preso parte alla challenge!
Rosmary |