"come la leonessa che s'acquatta silente dietro l'ignara preda, prima del balzo fatale": allusione alla Gatta di Forlì quando aveva ospiti a cena?
"il quale se ne rimaneva inquietantemente silenzioso, studiandolo accorto e placido": qui mi ha ricordato stranamente Mercurio, me lo son proprio immaginato, con la sua posa marziale che scruta Girolamo e quello sfuggevole sorrisetto a metà tra il divertito e lo scocciato.
"Quale dicerie avrebbero sparso gli ambasciatori nelle corti d'Italia e del resto d'Europa?": il signor duca di Calabria non beve, non mangia, non dorme, lavora ogni giorno, scopa ogni notte e si ferma solo per orinare. Mi pare proprio un bel ritratto in verità. XD
"aizzato dal demone graffiante della gelosia, la medesima che aveva provato quando aveva scorto quella sottile complicità tra Ippolita e suo fratello Federico": e pensare che invece nella serie Medici lo hanno fatto un fesso mentre la moglie stava a sbaciucchiarsi Lorenzo. Un fesso vestito da centurione romano direttamente dall'ultima rievocazione, precisiamo.
Ecco, come già detto altrove sarei proprio curiosa di risolvere l'arcano sull'identità di codesto Gianfrancesco Sanseverino, perché se era colui che pensiamo vol dire in sostanza ch'erano belli tutti quanti, no? no? NO?
"Neanche l'idea di lei avrebbe tollerato che qualcun altro amasse!": bellissima frase che esprime perfettamente il concetto e anche la natura del suo amore. Non dico che avrei voluto un maniaco sessuale come Alfonso per marito, però come livello di gelosia ci siamo eccome.
"senza né arte né parte...": oddio, Ferraiolo lo dice "tanto forte" e anche i Successi sono parecchio larghi nell'elencazione delle sue virtù. Nemmeno un riconoscimento vuol concedergli Alfonso?
Per me quella cosa scritta nella Rassegna, ossia che Diego fosse stato amasio di Ferrante, deriva da un banale errore di lettura che fa spesso anche quella che tu sai. Perché la frase "era perciò caro a Ferdinando, ma più caro a Alfonso Duca di Calabria, essendo voce, e fama, che ci havesse havuto commercio carnale" è ambigua: il ci può essere riferito solo ad Alfonso o ad entrambi, ma quel "più caro" lascia - a mio parere - largamente intendere che in verità fosse implicato il solo Alfonso. Faccio questo discorso nella speranza che Ferrante sia assolto perfino dall'accusa di sodomia, che solo questa ci mancava. Ciò non toglie che da queste pochissime fonti che si hanno Diego fosse molto ben voluto a corte. Non so se fosse ai livelli di un Giulio Tassoni o di un Galeazzo Sanseverino, e sinceramente ne dubito, ma comunque lì stava.
"del suo giovane e stretto corpo": meglio approfittarne ora in effetti, non sia mai che rimanesse incinto e uscisse sformato dal parto.
"nella vita bisogna provarle tutte per dirsi un esperto, no?": certo, infatti: e chi dice "vi rinunzio!" non è figlio di d'Annunzio.
Dopotutto, come anche hai detto, Alfonso ha il dovere di ristabilire il suo ruolo di alfa del branco e poi di marito della coppia, in un'epoca in cui anche il vestiario aiuta, portando l'uno la gonna e l'altro i pantaloni (fuorché nel caso di fughe, recite e camuffamenti. Ora che ci penso Francesco Gonzaga avrebbe dovuto travestirsi da donna per venire alla giostra del '91, no? E anche lui aveva la barba. E il cerchio di chiude.) Certo aveva mille modi per ristabilire la propria superiorità: pigliarlo a ceffoni, a boffettoni, a pesci in faccia (Er più de Borgo insegna), e invece no, ha scelto proprio il metodo più... pulito.
Insomma, per eccessiva dedizione al mestiere Donato ha finito per cacciarsi in dei bei casini. Il finale della novella non lascia sperare nulla di buono (o, al contrario, offre un'ottima prospettiva per sadici, pervertiti e stupratori, critica che mi auto-rivolgo prima ancora che al pubblico XD) Poco ci manca che il fantasma di Donato venga ad assicutarci di notte per vendetta.
Buon Capodanno a te e famiglia, e ai nostri amici defunti (ma per loro ogni anno è uguale). A presto! |