Recensioni per
Dietro una Porta Socchiusa...
di fenice64
Ciao |
Mia carissima Fenice, in questo preciso momento potrei versare interminabili cascate di pensieri spumeggianti, per esprimere ciò che sento dopo aver letto questo tuo componimento. Se fossi un esemplare di sesso maschile potrei innamorarmi perdutamente di te, della tua figura eterea eppure concreta che mi fa emozionare e riflettere come nessun altro da più di un anno… Ma sono una donna, e comunque la poesia non conosce sesso: ci si può innamorare di un verso, di una metafora, di un concetto o addirittura dell’anima di un autore. Ed io amo i tuoi versi sublimi e delicati, i concetti che esponi e proponi, al punto da lasciarmi travolgere completamente. |
Ciao Fenice, sono approdata qui per caso sollecitata da un invito. Mi sono soffermata a leggere questi tuoi versi che mi hanno incuriosito. Da un lato c'è la propensione a rimanere nella propria " comfort zone" perché ogni uomo ha già i suoi problemi personali e/ o familiari non può a farsi carico anche delle questioni che riguardano gli altri, ma in realtà ci si accorge che gli altri siamo noi e l' uomo è fatto per seguire " virtù e conoscenze " non per rimanere chiuso in un bozzolo. Per spiccare un timido volo però ci vuole coraggio e consapevolezza, nonchè il desiderio di sentirsi vivi. Ciao buona domenica |
Ciao Fenice. Nel leggere il titolo di questo tuo scritto ho immaginato cosa potesse esserci nell'osservare dietro quella porta socchiusa. Mi é piaciuta molto la seconda citazione, anch'io ho immaginato un mondo di luce e di speranza nonostante tutto il drammatico che ha da sempre avvolge l'umanitá. Suggestivo che sia presente la parola vento. Poi mi sono immersa nelle tue parole. Ho avvertito il tuo sentire immaginando anche me stessa dietro quella porta come te, con le mie sensazioni, percezioni. Mi é piaciuta molto l'espressione nel finale riguardante la continua ricerca del proprio frammento di infinito. Un caro saluto. |
Ciao Elena. |
Buongiorno |
Una poesia delicatissima, scritta in punta di piedi, o meglio di dita. Versi sussurrati, con timidi accenni di rime, assonanze, consonanze. Eleganti. |
Il mio "al di qua" della porta sono diventate le passeggiate nel bosco. |