Non ho mai letto né visto i libri o i film della saga di Percy Jackson,ma l'ambientazione che hai saputo fornire alla storia è perfetta. Riesci ad immergerti completamente nelle vicende di Shouto. C'è aria di rassegnazione quasi davanti a qualcosa che non si può decidere: il genitore divino e la propria famiglia di origine. E se si è delusi, e in qualche modo ripudiati/ignorati da entrambe, allora il ritmo serrato allenati-combatti-sopravvivi è l'unico appiglio che rimane. Questo Shouto è dannatamente realistico e simuove nel contesto con quell'imbarazzo e goffaggine che mi è ben nota :) Come ci si relaziona con le persone? È una domanda sottointesa che trapelare per tutta la storia. Com'è che si vive? Come si ricomincia? Associo spesso la metafora delle macerie a Shouto e mi piace tantissimo come tu abbia leggermente modificato il ricordo dell'abuso per adattarlo meglio alla storia. Nulla è forzato. Ultima cosa: azzeccatissima la non-caratterizzazione di Rei. Quando Shouto dice : «Mia madre mi ha guardato come se avessi appena distrutto la cosa più importante che teneva con sé da anni.» può essere inteso in tre modi 1) la cosa preziosa è Shouto perché Rei ha paura che possa succedergli qualcosa 2)la finta armonia che avevano costruito,fatta di silenzi e litigi 3) forse il rapporto "malsano" con il padrino Sono sicura che passerò di nuovo a leggerla perché il tuo stile di scrittura SUBLIME e lineare insieme a questa trana mi hanno veramente tenuto compagnia! Tantissimi complimenti, Lunaharry66

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