Ommioddio! Ommioddio! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Ma che bello questo capitolo!
Allora, ci sono delle riflessioni super interessanti che nemmeno mi aspettavo da parte di Gilderoy! Insomma, tutto il discorso sulla menzogna, la trasparenza, le contraddizioni di un Purosangue che fa l'Auror infiltrato tra i Babbani, che sembra sincero e vive per guadagnarsi la fiducia e proteggere il mondo nascondendosi e assumendo un'identità falsa. E poi Kingsley che giustamente dice che la fiducia e la trasparenza sono due cose diverse e quando l'atmosfera si fa tesa riesce a stemperarla convincendo Gilderoy a condividere le patatine. No, va beh, Gilderoy che mangia del fritto in un pub babbano è qualcosa che non sapevo di voler leggere! ADORO! E poi, la gelosia di Gilderoy verso la cameriera che osa sorridere e ammiccare a Kingsley e rimanere indifferente nei confronti del Sorriso più seducente secondo il Settimanale delle Streghe. Insulsa Babbana! Bello il modo in cui hai messo in luce le differenze di visione tra Gilderoy che vive nel mondo magico, non di lignaggio purissimo e che durante la guerra ha tenuto un profilo basso (che orrore per lui!) e Kingsley che viene da una famiglia Purosangue e ciononostante sceglie di proteggere i Babbani e di vivere tra loro per godersi l'anonimato. E qua, le riflessioni tra anonimato/libertà e prezzo della fama, Gilderoy le avverte tutte e giustamente non può nemmeno permettersi di ammetterle a sé stesso. Sono sempre più catturata da questa storia! *^* E infatti ho approfittato del fatto che mi sia comparsa in home mentre non ero ancora stramazzata e mi sono detta di leggere e commentare subito al volo.
Forse non sarà la recensione più sensata della vita, ma ci tenevo a farti sapere che anch'io non vedo l'ora di conoscere i modi che escogiterà l'Auror Shacklebolt per far sudare Allock! :3
Ti mando un abbraccio,
Sev |