Recensioni per
Jours de gloire
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 231 recensioni.
Positive : 231
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/10/22, ore 22:15

Settembre adorata,
Donna splendida e leggiadra, grazie di cuore a te per questo capitolo meraviglioso!
L'ho trovato a dir poco perfetto, dalla prima all'ultima parola: un capolavoro! Capolavoro perché, con la delicatezza che ti contraddistingue e la tua prosa fluida ed elegante (mai una parola fuori posto o di troppo: tutto perfettamente collocato e dosato!), riesci a essere profondamente sensuale, romantica, intensa e commovente, senza mai essere volgare o sdolcinata... insomma sei sempre perfetta, o meglio, te stessa. Non cambiare mai!
Già mi avevi conquistato con il proemio, dove il campo si restringe progressivamente, passando dalla situazione drammatica del popolo francese all’intimità della camera dove i nostri stanno condividendo dei momenti dolcissimi. E quanto è stato bello leggere di questi loro momenti insieme: da Oscar che dichiara il suo amore con il suo tipico tono marziale ad André che la corteggia con il più classico e romantico dei gesti d’amore (che delizia vedere Oscar arrossire!).
E questo mazzo di Margherite, il fiore più semplice e più bello, sono un magnifico e tenerissimo omaggio a una splendida donna in boccio ❤️.
Applausi a profusione (te li meriti tutti) e a presto con il prosieguo, visto che la nostra coppia preferita deve risolvere ancora alcune questioni impellenti.
Con immenso affetto e stima,
G.
(Recensione modificata il 14/10/2022 - 10:47 pm)

Recensore Veterano
14/10/22, ore 20:46

Nonostante.
Nonostante gli anni perduti, nonostante la rivoluzione che incombe, nonostante la cecità di André, nonostante la malattia che Oscar rivela ad André (con dignità e fiducia), la tua narrazione distilla gocce di pura felicità.
André ha regalato ad Oscar il suo primo mazzo di fiori. Le rose sarebbero state scontate, ma le peonie sono una scelta singolare: è il fiore che risana.
Ma anche le semplici margherite sono perfette (pazienza ed amor puro) e loro non hanno bisogno di sfogliarne i petali per sapere che si amano.
Mi piacerebbe dedicare una canzone a questo capitolo meraviglioso della tua meravigliosa storia, per  suggellare il loro amore e quel "Noi" pronunciato da Oscar. E’ difficile trovare una canzone d’amore che sia commovente senza essere triste, ma alla fine ho pensato ad Atlanta, degli Stone Temple Pilots.
Lì incombono le rose e le spine. Ma poi lei cammina nel sole verso di lui.
My love is unusual
It's painted with roses and thorns
With her I'm complete

... She walks in the sun to me

https://www.youtube.com/watch?v=aXDRlOZ8EQY

A presto e grazie ancora della tua meravigliosa storia
 
Ps: bellissimo il disegno di Galla.
(Recensione modificata il 14/10/2022 - 08:47 pm)

Recensore Junior
14/10/22, ore 17:24

L’autunno incalza e vengo a rompere una promessa. E dire che faccio un punto d’onore di rispettare la parola data. Ma questi strani giorni, Giorni di gloria, mi hanno attirato. Posso accomodarmi, posso fare come a casa mia? Perché non mi dispiacerebbe averla scritta io, questa storia, cara la mia autrice attenta, perfezionista, visiva e visionaria. E poi, Settembre, dico a chiunque abbia l’abitudine di leggere prima le recensioni della storia: leggete la storia, poltroni, che questa storia merita. E questo capitolo vale la pena per un monte di motivi, e ciascuno troverà i propri. Per me:
1) Per la struttura
2) Per i DESIDERI
3) Per la delicatezza
4) Per NONOSTANTE
5) Per l’uomo innamorato, per la donna innamorata
6) Per recuperare il tempo perduto
7) Perché vorrei riuscire a farti ridere

Adesso, Settembre, per tua gioia trasformo questa recensione in una puntata della rubrica, fra il serio e il molto faceto, “Chiedilo a un Templare” che, com’è noto, scioglie ogni dubbio possibile riguardo alle fanfiction e alla loro scrittura – è una rubrica intelligente in maniera portentosa, metto la mia esperienza al servizio di tutti e tutte, e funge da eccellente paratesto a una storia. È anche un ottimo modo per farsi benvolere, le reazioni di solito variano dal: “Ma non aveva detto che si zittiva, questo?” a “Oh, no, gli hanno di nuovo tolto gli psicofarmaci”.

Oggi il tema trattato è: “Tipologie di scrittori, tipologie di storie: un viaggio affascinante, limitato al mondo di Lady Oscar”.

Quando dico “tipologia” stavolta non voglio parlare di quelli che comunemente son chiamati “avvisi”, bensì proprio del tipo psicologico che ogni storia lascia intravedere, ovvero quello che si può desumere dallo scritto riguardo alla mano che scrive, per così dire. Iniziamo:

PARTE 1) Tipologie di autori:
1) Autore ossessivo-compulsivo: è quello che, quando ha un’idea, la deve far uscire. Vale in generale e vale per una fanfiction. Siccome non riesce a pensare ad altro e chi lo circonda si lamenta, scrive in fretta, scrive la notte, scrive al lavoro, scrive mentalmente mentre fa la spesa. Quando è il momento di prendere congedo dalla storia, nove su dieci non ce la fa. Allora la rilegge, e rileggendola la riscrive. E quando ha finito, ricomincia da capo. Di solito pubblica la storia un mese dopo che l’ha terminata, se è una ONE STORY, altrimenti pubblica un capitolo ogni tre mesi. A chi gli facesse notare che la prima versione andava già benissimo, risponde con sguardo confuso e afferma: “Ma se non ho mai tempo per scrivere!”
2) Autore integralista: scrive perché gli piacciono personaggi e anime. Ha una foto a colori di Madame Ikeda e una in bianco e nero di Dezaki a mo di poster in camera sua. Nelle sue forme più estreme, tale autore che conosce a memoria ogni battuta si limita a trascriverle per non tradire lo spirito dell’Autore Alfa. Solo in casi particolari, momenti di distrazione, riesce a aggiungere un aggettivo (più spesso un avverbio) originale. La sua frase preferita è: “Sono completamente d’accordo con l’originale”.
3) Autore pigro: rispetto all’integralista varia il modus operandi, infatti non trascrive ma riassume. Magari ha anche altri interessi, magari è troppo pigro per imparare a memoria la storia. In ogni caso, va di riassunto. Meglio se non si vede, neppure fra le pieghe, una sua personale interpretazione.
4) Autore nazigrammar: è quello che scrive con svolgimento corretto ai temi, con scrittura precisina, ma non ha di fatto niente da dire. La sua frase preferita è: “Mi interessa più la forma del contenuto”.
5) Autore sgrammaticato: lui scrive, scrive come se non ci fosse un domani. Manco rilegge. Scrive e butta giù. Ogni lettore prega almeno che siano storie brevi, perché il testo è quasi impossibile da decifrare. Pensa che la punteggiatura sia una convenzione borghese e se il correttore automatico gli cambia una parola, quello non se ne accorge – il lettore sì, resta perplesso. Leggere le storie presenta la difficoltà della traduzione dei geroglifici, i lettori pregano per una Stele di Rosetta. La sua frase preferita è: “Mi interessa solo il contenuto, non la forma”.
6) Autore citazionale: sarà che è un po’ disadattato e vive in mezzo ai libri, ma non gli riesce di non infilare in una storia rimandi, riferimenti, parole altrui che a lui sembrano spontanei e chiarissimi; gli autori che cita possono anche essere Nostradamus, Marsilio Ficino, Gaspara Stampa, Aristotele: se sono scrittori del suo cuore, nulla da fare, li mette nel testo. Di solito si intristisce quando i lettori non li riconosco, o gli fanno notare che il testo è ambiguo, difficile da interpretare.
7) Autore prolisso: può scrivere anche una storia al giorno. Nessuna è davvero originale e non pecca di straordinarietà, ma tutte sono carine, piacevoli, godibili. Di solito sa maneggiare lo strumento della lingua. Paradossalmente, può elogiare la sintesi.
8) Autore autoreferenziale: lui ha in mente una storia e quello che deve succedere, dopodiché prende dei personaggi di fiction (a caso) e li sovrappone alla sua idea. Per esempio, ha in mente una storia d’amore. La scrive e chiama i personaggi coi nomi dell’anime/ della serie televisiva / del film da cui desidera prendere (finta) ispirazione. Dopo la ventesima storia di questo tipo, raramente i lettori gli fanno notare che non riconoscono i personaggi, si limitano ad andare a farsi un caffè per tirarsi su il morale. Gli amici stretti lo pregano: “Perché non scrivi un originale?”
PARTE 2) Scrivere fanfiction vuol dire rifugiarsi in un genere minore, va da sé. Vuol dire anche avere già una storia, donata dall’Autore Alfa. Ma non è così facile come può sembrare. Io, almeno, ho avuto delle difficoltà a trovare un equilibrio. E l’equilibrio è già metà del lavoro fatto: mettere i personaggi, che siano verosimili, in situazioni verosimili, e far loro avere pensieri, reazioni verosimili.
Personalmente, mi ritengo un 40 per cento ossessivo-compulsivo, un 40 per cento citazionale, un 20 per cento nazigrammar. Più uno spruzzo visionario caratteriale.

Ma chi può dirlo? Tu, Settembre, che possiedi l’ingrediente segreto, cosa mi dici?
Lo so cosa mi dici: “Trasformati in un lettore silenzioso!”. Detto, fatto. Ma prima: sai qual è il colmo per un pizzaiolo? Avere una figlia, di nome Margherita, che fa la Capricciosa, tutte le Quattro stagioni.

Omaggi devotissimi,
a Galla, a Octave, ai lettori silenti, a quelli che scrivono,
e a te, soprattutto, ai tuoi meritatissimi giorni di gloria,

Sacrogral, ai tuoi piedi
(Recensione modificata il 14/10/2022 - 10:01 pm)

Recensore Veterano
14/10/22, ore 15:19

Un campo intero di peonie e margherite per questo splendore di capitolo. Come non sentire il cuore che freme al pensiero di due ragazzi che si amano nel cuore di una notte rubata alla Storia dentro un nido creato quasi per caso che ci appare attraverso la tua sapiente lente di ingrandimento poggiata sulla mappa di una città a due passi dalla Rivoluzione.
Tanti pensieri nella notte, troppi “se” e una sola certezza: “ti amerò per sempre”
Ma quanto tempo è per sempre? Io ci conto...
Grazie a te perché rifugiarsi nella bellezza , anche solo per un po', rende tutto meno faticoso
Un abbraccio
PS: sempre bravissima la fata che scopro avere gli occhi turchini ;)

Recensore Veterano
14/10/22, ore 14:08

Volevo lasciarti un commento a caldo, Sett, subito dopo la lettura, come è mio solito fare. Ma questa volta non ci sono riuscita: son rimasta senza parole per la bellezza di questo capitolo, tanto da sembrare poesia. L'inizio mi ha ricordato il vento, che dapprima attraversa le strade, le botteghe, le piazze e ascolta e alimenta gli animi protesi al cambiamento..fino ad arrivare a quella finestra, di una stanza qualsiasi, in una casa qualsiasi, in cui quel vento non entra...rimane fuori, per quella notte e la mattina successiva.
E da qui, dai inizio ad un incastro perfetto di parole e silenzi, sguardi e sussurri, gesti ed emozioni. Davvero poesia in prosa, questo capitolo. L'ascoltarsi, il conoscersi e il riconoscersi di un uomo e una donna da sempre vicini ma che ora possono esserlo davvero. Il viversi come due innamorati: i sussurri, i sorrisi, i fiori, l'arrossire, il percepire l'altro solo attraverso i suoni dei movimenti...Ovviamente i problemi ci sono, l'assenza del doppiere e la tosse ne sono la spia e dovranno essere certamente affrontati. Ma insieme: il mondo fuori chiama e Oscar, "più scaltra di Temistocle", ha già predisposto i primi passi per poter iniziare, finalmente, la vita con André. Ci lasci con la curiosità di sapere cosa accadrà nell'imminente incontro con gli altri soldati, eppure quel "noi", pronunciato con naturalezza alla fine, dà la giusta prospettiva di tutto.
Dici grazie a chi legge e scrive: grazie a te per condividere questa meraviglia.
A presto!

E bravissima Galla, capace come sempre di catturare con la sua matita i momenti più belli in modo perfetto!
(Recensione modificata il 14/10/2022 - 02:09 pm)

Recensore Junior
14/10/22, ore 01:17

Cara Settembre
In un capitolo dove ogni singola parola è stata scelta con cura, cesellata ed incastonata in maniera preziosa e lieve allo stesso tempo, è difficile smettere di contemplare l’immagine fulgida che mi rimanda e trovare a mia volta le parole per descriverla.
E allora mi lascio suggestionare dalla sensazione incredibile di osservare quello che rende speciale e unica la vita di due esseri che sono nati per amarsi. Vivere la quotidianità del proprio amore.
Nessun atto eroico, nessuna scena strappalacrime. Mi porto dentro i dettagli di una notte e una mattina che avrei potuto vivere anche io.
Amarsi e poi avere fame. Vedere con la mente i movimenti dell’altro tramite il suono che producono e sorridere della conoscenza profonda di ogni più piccolo gesto radicato indissolubilmente nella memoria.
Addormentarsi abbracciati e scoprire che nel sonno si è cercata una posizione più comoda e godere della percezione che lui è lì solo per uno sfiorarsi di mani.
Parlare e confidarsi. Con calma e sottovoce.
Desiderare e appagare questo desiderio sapendo che si può chiudere il mondo fuori solo per un po’ e che, per quanto doloroso, è giusto così.
Rendersi conto che non si può ignorare la malattia ma che affrontarla in due è un’altra cosa. Provare a costruire un futuro anche se non si hanno certezze su nulla. Che in fondo è il destino di ogni uomo.
Una vita vissuta da sempre in due e la meraviglia che suscita poter dire finalmente noi.

La rivoluzione incombe. Pur lasciando la vita militare ho la sensazione che Oscar e Andre’ non rimarranno a guardare. Ma hanno vissuto ben più di una notte tra le lucciole. Hanno assaggiato cosa vuol dire vivere quel noi.
E non c’è niente di più bello ed eterno per due che si amano. A prescindere da qualunque cosa questa splendida autrice abbia in serbo per loro.

E complimenti sempre a Galla che riesce a tradurre in immagini la bellezza delle parole.
(Recensione modificata il 14/10/2022 - 01:45 am)

Recensore Junior
13/10/22, ore 23:13

Grazie mille a te per questo bel capitolo. Ciao. Eledhwen71

Nuovo recensore
13/10/22, ore 22:50

Sono arrivata alla fine del capitolo con gli occhi lucidi e ho pensato che in questo mondo a volte così crudele servirebbe davvero poco per essere felici...
Grazie per aver scritto questa storia!!

Recensore Veterano
13/10/22, ore 22:33

Questo capitolo affronta un nodo non facile: la rivelazione e la presa di coscienza, da entrambe le parti, dei problemi di vista e della malattia di André e Oscar, la seconda delle quali circostanze non viene in realtà mai esplicitata nella storia originale. E lo affronta con una delicatezza rara. Trovo veramente notevole la compostezza addolorata e dignitosa con cui tutto questo ci viene raccontato.
Che poi questa storia possa regalarci - forse - la speranza di differenti sviluppi, è un altro discorso e ci riconcilia con tante cose.
I richiami agli avvenimenti trascorsi, che così bene conosciamo, assumono, nel loro chiarirsi, in una situazione che adesso è così diversa, un significato inedito. - “Quando hai comprato questa casa, André?”
“L’anno scorso, a marzo”
Lei capisce e fa per ritrarre la mano, ma André non la lascia. -
Di fronte all'incanto di un amore che dopo "tanto, troppo tempo" trova il modo per esprimersi nella sua pienezza, non possiamo che rimanere zitti, per non disturbare, mentre il passato e il presente, la realtà e l'immaginazione, la nostalgia ed il rimpianto, i desideri e i ricordi si mescolano e si confondono e, adesso, finalmente non ha più neanche troppa importanza. E la reticenza, come è giusto, completa la magia.
Chiudere fuori il mondo, che comunque tornerà a bussare alla porta, come se davvero fuori non esistesse "niente, niente".
Uno splendore. Un autentico splendore.
Complimenti a Galla per il disegno.
E per lo scambio di pareri e prospettive il piacere è stato mio ;)
Grazie
Octave

Nuovo recensore
13/10/22, ore 18:34

L'amore sussurrato, vissuto tra sussurri e tenere confidenze. Finalmente due anime da sempre vicine si uniscono. Che dolce sorpresa per un André in apprensione, Il messaggio in codice, l 'invito d'amore nella comune alcova. La corsa euforica con il cuore già nell'appartamento di San Eustache e la mente ubriaca del pensiero di lei. Splendida Oscar quando la sua determinazione e la sua fierezza tracimano dalla corazza dell'ufficiale per riversarsi nelle acque calde e morbide dell'amore. Superba quando si spoglia (André la spoglia) dell' uniforme del soldato per indossare quella di una donna innamorata. Del suo André. E che dire di André che corteggia la sua Oscar offrendole dei fiori. Come un qualunque innamorato in un giorno qualsiasi, dimentico del roboante motore della Rivoluzione che si sta scaldando; dei ruoli, del passato, del presente e forse non del futuro. Questo capitolo sembra scritto in punta di piedi, con delicatezza e discrezione quasi a non voler disturbare i due amanti; davanti al tepore di un camino, con la placida lentezza dell'imbrunire autunnale. Oscar e André qui mi restituiscono l' immagine dei fidanzatini di Peynet. Leggerlo è stato come una carezza. Complimenti.

Recensore Master
13/10/22, ore 17:37

Un capitolo splendido quello che ci hai donato, cara Settembre, così pieno di sentimento, così pieno di un passato, quello loro, eppure così rivolto al presente e con più di uno sguardo al futuro.
La Francia sta cambiando; si sente nell’aria questa voglia di cambiamento. Nessuno è esente dal desiderio che la situazione possa mutare e viva è la speranza che possa migliorare.
Alcuni sono fatti purtroppo conclamati: il re ancora si illude si poter accentrare tutto il potere nelle sue mani come i suoi avi, mentre eserciti si stanno schierando contro la popolazione che reclama solo giustizia e poter diventare un cittadino con oneri e onori e non unicamente un suddito.
E poi ci sono fatti che sfuggono alla realtà contingenti. In una stanza di un palazzetto sito in una assolata piazza, due anime si sono trovate e si stanno amando, stanno assaporando lo stare insieme in maniera totale di corpo, mente, cuore e anima. Sono André e Oscar al buio di quella stanza che è diventata un’oasi solo per loro.
E’ stata una notte in cui ognuno dei due si è volontariamente consegnato all’altro, sapendo che solo nell’altro avrebbe trovato la propria completezza.
E’ stata una notte di magia, di pura emozione, con un turbinio di nuove sensazioni, quelle provate da entrambi, che le hanno agguantate per non lasciarsele scappare. Ogni istante è stato vissuto con ogni senso all’erta, al fine di comprendere che quanto stavano vivendo non li avrebbe radicalmente cambiati ma semplicemente li avrebbe uniti ancor più di quanto già non fossero.
Ho amato particolarmente la scansione di alcuni momenti che la tua fantasia ha preso in esame. Alcune parole e alcuni attimi di quella notte che tutti e due vorrebbero non finisse mai.
Desideri e pensieri rivolti al passato che è un dato di fatto, ma che è appunto passato, e il ripensarci può solo apportare malinconia per ciò che avrebbe potuto essere e invece non è stato.
Piccoli gesti e piccoli momenti pieni di tenerezza da parte di entrambi, che hanno l’occasione per conoscersi più approfonditamente, e ciò che hanno appreso piace talmente tanto da volerlo riprovare subito, per timore di provare nostalgia di qualcosa di talmente bello e che si è appena materializzato, come un sogno che diventa realtà.
E in questi loro momenti di confidenza possono aprirsi e finalmente parlare a cuore aperto, avendo la certezza che l’altro saprà comprendere e rimanere, nel caso, al fianco. E così su quel balconcino, mentre la città si sta lentamente ma inesorabilmente risvegliando, Oscar racconta dei suoi problemi di salute, delle visite e dei consulti con Lassonne, della tosse che la perseguita, anche se mai ha tossito sangue, del timore di avere la tisi, parere in contrasto con le riflessioni del medico. André è evidentemente preoccupato, nella notte l’ha sentita tossire e poi la sua Oscar è così dimagrita, tanto che vorrebbe portarla via per potersene prendere cura come ha sempre fatto. Ma lei ha già predisposto tutto con una richiesta di congedo temporaneo per malattia, che dovrà essere vagliata da Bouillé, accompagnata da una lettera del dottor Lassonne che spiega al meglio la sua condizione incompatibile con la vita militare.
Romantico il frangente dei fiori per riempire quel vaso, che altrimenti rimarrebbe desolatamente vuoto, da tenere accanto al libro e al disegno di Arras. Lei ha richiesto delle peonie, che purtroppo non sono disponibili, ma con un sorriso ad illuminare ulteriormente quella mattinata, ha sillabato al suo cavaliere di acquistare delle margherite: e quella mattina può ancora essere prolungata per un altro po’, prima di rituffarsi nella realtà.
Molto denso di emozioni anche il momento dell’incontro con Mademoiselle Dunant, la quale comprende molte cose semplicemente dagli atteggiamenti tenuti dai Nostri. Ci vuole poco per capire che quelle siano due persone perdutamente innamorate, ma lei capisce che ci sia anche altro, proprio perché ora ha la possibilità di osservare Oscar in un altro modo, e nota con dispiacere che la divisa nascondesse l’eccessiva magrezza della donna. Ma nota anche che André non abbia occhi che per quella donna innamorata e sorridente, la quale le conferma di tenere i mesi di pigione già pagati in quanto potranno servire ad ognuno di loro. Ed è in questo preciso contesto che compare la parola “noi”, come se fosse una cosa ormai assodata, e che lascia piacevolmente turbato, quasi stordito, André, perché ora quel pronome ha una diversa e più compiuta valenza.
Continui ad emozionarmi ad ogni singolo passaggio con questa storia che faccio sempre più mia.
La maestria con cui sai descrivere gli stati d’animo mi affascina.
Complimenti anche a Galla che ci ha riportato in quella stanza, in quel letto dove due persone, oltre che ad amarsi, sono intente a parlarsi, con le teste l’una vicina all’altra, mentre gli occhi dell’una sono persi nello sguardo dell’altro. Si nota l’intimità che si è venuta a creare e il coinvolgimento dell’essere così vicini. Sembra addirittura di sentirli respirare in quella loro posa rilassata e complice.
Grazie ancora una volta. Un affettuoso saluto.

Recensore Master
13/10/22, ore 17:07

Momenti preziosi di intimità fuori dal mondo: ci sono solo loro e il loro amore. Prima che la rivoluzione venga a pretendere di più.

Recensore Veterano
13/10/22, ore 16:30

Bellissimo capitolo molto molto intimo e finalmente dico io Oscar ha ceduto . Ha riconosciuto il suo essere donna in tutti i sensi , i fiori un colpo di scena e poi quel noi detto davanti a un estranea , ma facciamo passi da gigante bene . Al prossimo capitolo spero presto

Recensore Master
21/09/22, ore 10:49
Cap. 7:

Ciao Settembre. Grazie per il riassunto all'inizio del capitolo, l'ho trovato utile. Mi é piaciuto questo capitolo per i sentimenti dei differenti personaggi. Mi ha colpito quanto abbia detto Marcel ad André. Ho letto con interesse il dialogare tra André e la nonna percependo lo stato d'animo di quest'ultima. Che emozione, André ha capito dove sia Oscar. Finalmente possono stare soli dove li ho immaginati in questo posto lontano da tutto e da tutti. Una magia in un terribile contesto che li circonda e con quello che succederà. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 21/09/2022 - 10:53 am)

Recensore Master
20/09/22, ore 23:58
Cap. 7:

Cara settembre, eccomi...in ritardo, come purtroppo capita ultimamente.
Che bello questo capitolo! Dalla casa di Saint Eustache rimane fuori tutto, tutto quello che non sia l'amore tra Oscar ed Andrè. Chi non ha sognato di vederli insieme nella loro casa, dichiararsi reciproco amore in un modo che tu hai descritto benissimo, talmente fedele agli originali da poterselo immaginare come un fotogramma dell'anime! E risparmiandoci riferimenti a pregressi innamoramenti!
C'è la rivoluzione che incombe, la malattia di Oscar e òa cecità di Andrè, ma tu sei riuscita a regalare a loro e a noi lettori un momento di "assoluto", dove non esiste altro che la volontà di Oscar di amare e la capacità di Andrè di rendere reale tutto questo.
Per il resto possiamo aspettare...
Sublime, non posso che definirlo così.