Ciao! Scusa se passo da una storia così breve, ma ho pensato veramente che valesse la pena di leggerla.
Il titolo mi ha attirato subito e leggendo l'anteprima, da persona sentimentale che non riesce proprio a separarsi dalle cose vecchie, ho pensato che sarebbe stato un pezzo nostalgico magari sull'infanzia, e invece mi sbagliavo di grosso.
Con un solo paragrafo hai ribaltato completamente le aspettative della storia e il significato che io le stavo attribuendo; con un altro paragrafo l'hai non solo conclusa, ma hai raccontato anche il seguito con un'altra storia, la storia di una vita che inizia e che si prende ciò che si merita, che riceve il giusto amore nonostante il dolore e la delusione che la prima vita ha dovuto sopportare.
E' semplicissima, ma dal potere immenso. E' talmente semplice e innocente che prende alla sprovvista e lascia sbalorditi, ci vuole un attimo per trovare le parole e commentare, seriamente! E' struggente perché racconta di una situazione che fa venire rabbia e sconforto allo stesso tempo, di una madre abbandonata così dal proprio partner "come una cosa vecchia", perché in fondo è proprio questa la sensazione che dà chi fa una scelta del genere; un "incidente" o imprevisto nella relazione e all'improvviso ci si ritrova da soli, madre e futuro figlio, in quella che probabilmente è la condizione più delicata per un essere umano. E cos'altro può pensare una donna in questa situazione se non che sia diventata "un giocattolo rotto"? Fa malissimo.
E io ancora una volta mi ritrovo ad ammirare la tua abilità nel trovare parole così potenti in così poco spazio.
Complimenti, è veramente un piacere tornare a leggere i tuoi racconti!
Altair13Sirio |