Recensioni per
In un Cassetto Dimenticato ...
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/07/23, ore 18:07

Ciao
Il cassetto dimenticato della memoria che contiene pensieri e parole mai detti, scrigno dell'anima, che contiene frammenti di ricordi e piccoli segreti mai svelati
V

Recensore Master
30/05/23, ore 12:08

Cara Fenice
Devo riallacciare i ponti con la recensione... e non solo quelli.
Ho deciso di cominciare da qui, da questo tuo componimento "lasciato indietro" (e non soltanto da me).
Quante cose ed emozioni si possono ritrovare in un cassetto dimenticato...
Tenerezze e sorrisi, indubbiamente dolcezze, ma anche commozione e dolore.
Anche per questo, poi, molti cassetti sono destinati a rimanere perpetuamente chiusi.
La tua scelta poetica è caduta sulle ipotesi esistenziali più amene e le hai ricreate con grazia e precisione.
L' essere, improvvisamente, reinseriti in un dolce momento del nostro, più o meno lungo, cammino su questa terra... vertigine di piacere senza confronto...
Esperienza vitale ancora più bella quella di "aver ancora tempo", di poter, nonostante tutto, ricominciare un cammino o di infondergli vivacità d' intenti.
Un caro saluto da Lenovo 2015

Recensore Master
10/07/22, ore 14:45

Ciao Fenice. Come non immedesimarsi in quanto scritto nell'introduzione? Cassetti che fanno scoprire mondi dimenticati, sconosciuti nella conoscenza. Mi é piaciuta molto l'espressione dei ricordi che riemergono a ondate. Come hai scritto questi sono preziosi frammenti ritrovati di storie e sono parte del racconto di ogni persona nel suo divenire. Grazie come sempre per le riflessioni che susciti nella mia anima. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 10/07/2022 - 02:46 pm)

Recensore Master
10/07/22, ore 14:02

Bellissima la foto. Trovo sul web che fa parte del lavoro di Jelena Blagovic, fotografa che non conoscevo. È riuscita a creare un romanzo, "Argento di famiglia", fatto di fotografie. Ogni foto è lo stesso cassetto, come pagina di un libro, riempito di cose antiche le più disparate.

Bellissime le due frasi. Ammantano la fotografia dell'arte che si merita. Una foto di Henri Cartier-Bresson come un marmo di Michelangelo, fatte ovviamente le debite proporzioni: il richiamo della materia prima.

E tu, mitica Fenice, poetessa e fotografa, scienziata e sensitiva…
Ci penso sopra. Se tolgo tutti gli accapo questa poesia diventa prosa. No, non è possibile, mi indispongo con me stesso. Perché hanno un fascino segreto, i tuoi versi, che però non riesco a catturare. Lo sento, versi corti e lunghi a formare una cantilena, ma non capisco come hai fatto. Come un piatto gustoso di cui non riesco a capire gli ingredienti. Sei lontanissima dalle rime e dalle metriche, eppure fai poesia.

E condividi con noi lettori quel tuo piccolo e grande mondo aperto all'esterno, fatto di finestre.
Piccolo o grande che sia il mondo, la cosa più importante che lo caratterizza sono le finestre, come in una casa.
Una finestra sul passato: "E’ come affacciarsi alla finestra /
e osservare un mondo che appartiene alla memoria."

Ha un ruolo essenziale, poi, fonte di liete aspettative, l'altra finestra che apri sul futuro: "pronto a riprendere / e, magari, proseguire / un racconto rimasto sospeso nel tempo."

Affascinante e ricorrente l'uso della prima persona plurale: "si avverte", "si viene travolti", "ci si trova", "si percepisce". Quasi un volerti nascondere pudicamente. Un voler mettere delle graziose tendine ricamate alle tue finestre.

Val sicura: in quel "noi" mi ci metto anch'io, maniaco raccoglitore e riparatore dei cocci lasciati dal tempo. Anche se non avrei saputo scriverci sopra una poesia bella come la tua.
(Recensione modificata il 10/07/2022 - 02:05 pm)

Recensore Veterano
10/07/22, ore 06:40

Buongiorno Elena bentrovata.
Mi è piaciuta molto questa tua nuova creazione.
Credo che i cassetti dimenticati siano a tutti gli effetti degli Stargate che ci iniettano completamente in Universi che ci appartengono per sempre.
La cosa più strana è che questi cassetti hanno il potere di coinvolgerti attraverso tutti i sensi, proiettandoti in metaversi già esistiti.
Personalmente penso che talvolta sia anche "piacevolmente doloroso" immergersi totalmente in essi.
Proprio pochi giorni fa è capitato anche a me di "riesumare" oggetti e fogli sbiaditi dal fondo di un cassetto. È stata un esperienza che mi ha segnato e lasciato stordito per il resto della giornata.
Ti lascio un caro saluto
Roberto

Recensore Master
09/07/22, ore 04:08

Buongiorno
Sì , a volte capita, ti ritrovi catapultato nel passato e c'è a volte da commuoversi.
È anche questo il suo bello.
Poesia molto vera e sentita, come sempre! Buon fine settimana!