Recensioni per
Nei giardini che nessuno sa
di kamony

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/08/22, ore 16:39

La vita di questa povera ragazza è stata un sentiero di spine. La decisione di darsi alla prostituzione, quasi come per una forma di autocondanna, è stata dolorosa e difficile, sin dagli esordi. Assolutamente pregevole come hai saputo tratteggiare, in modo duro ma senza indulgere in melodrammi o, peggio ancora, in dettagli scabrosi, l'orribile esperienza dello stupro subito, come sua prima esperienza "lavorativa".
Quella della prostituzione è una decisione di non ritorno in una non vita all'insegna dell'abbrutimento totale, e della distruzione della propria dignità. Ma la forza della stirpe Ackerman viene in aiuto di Kuchel per renderle quantomeno sopportabile - per quanto possa essere fattibile... - questo tipo di esistenza.
Kuchel mantiene uno spicchio di vita solo suo, immacolato, affittando una stanza personale dalla porta invalicabile: così, almeno tra quelle anguste mura, potrà recuperare se stessa.
La scoperta di aspettare di nuovo un bimbo è un dono del destino, che potrà darle uno scopo. La povera giovane avrebbe ben voluto tornare a casa, dal nonno, ma gli aguzzini di Lobov la stanno cercando, dato che è ritenuta la responsabile dell'assassinio del rampollo.
Apprezzo molto questi stratagemmi narrativi fda te congegnati (l'assassinio di Noam in primis) che ci rendono più plausibile le vicende di Kuchel, dato che altrimenti non si spiegherebbe perché una fanciulla come lei si fosse ridotta a fare la prostituta (una casa ce l'aveva, e se anche Kenny è il delinquente che sappiamo, lei comunque con lui e con le sue scelte non c'entrava nulla: avrebbe potuto restarsene col nonno e stop).
Spesso chi fa fanfiction cerca di spiegare in modo verosimile i "buchi" narrativi delle opere originale. E in questo caso, direi che tu stia facendo davvero un bel lavoro.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
04/08/22, ore 15:12

Sia ringraziato il casello autostradale! XD

Apprezzo chi riesce a dare spazio e credibilità a personaggi "minori" dell'opera originale, cucendo loro addosso una storia plausibile e avvincente.
Di Kuchel si sa poco o nulla. Eppure tutti si ricordano di lei: è una figura tragica, quasi un'eroina, perché sceglie di dare la vita nonostante la sua condizione e si prende cura di questo bambino, di cui ignora il padre, finché può. Mi ha ricordato la madre di Cosette ne "I miserabili".
Nella tua storia, per un pochino ho sperato che Levi fosse almeno il frutto dell'amore con questo sfortunato ragazzo... invece no, il calice amaro Kuchel lo deve bere fino in fondo. In certe epoche e in certe società, per una donna sola e senza famiglia o "protezione" non ci sono molte alternative e finire sulla strada è un attimo. È quello che è successo a lei, e così hai spiegato il perché della sua triste e umiliante condizione.
Anche Kenny lo hai descritto benissimo. Secondo me, è uno dei cattivi meglio riusciti di AOT: è crudele e violento, quindi totalmente negativo, eppure è un personaggio sfaccettato e complesso, mi intriga parecchio.
Non sembrano nemmeno dello stesso sangue, loro due. Va in cerca della sorella solo per interesse e lei, giustamente, rifiuta il suo "aiuto", soprattutto perché non intende in alcun modo sbarazzarsi della sua creatura. Sappiamo poi cosa succede nella storia originale, ma sospetto che tu ci riserverai qualche sorpresa.
Complimenti e a presto!

(Ora andrò via qualche giorno, ma continuerò a seguire la storia)

Recensore Junior
29/07/22, ore 14:07

Il personaggio di Levi, la sua esistenza stessa, mi ha sempre fatto pensare a un qualcosa che si attacchi con le unghie coi denti alla vita, che nasce nonostante tutto gli remi contro anche nella peggiore delle situazioni. Credo si possa dire anche del tuo, che anche se non l'hai nominato nemmeno ancora è già presente fisicamente e nella una volontà di ferro - per lo meno me la immagino così - di questa giovane sfortunata donna che sta portando avanti una gravidanza nel contesto peggiore possibile.
La vicenda è per ora un po’ fumosa, non si capisce bene come si arrivi dagli accadimenti della prima a quelli della seconda parte, ovviamente è voluto da parte tua e ce lo racconterai nel seguito.
Nel frattempo troviamo Kenny, che è il solito personaggio repellente che mi immagino sempre, anche se con qualche piccolo momento di cedimento nella corazza, come se la sorella fosse forse l'unica capace di fargli provare un piccolo bagliore di affetto (che poi spiegherebbe perché uno così si sia accollato un ragazzino anni dopo, ma non andiamo troppo avanti…). La vorrebbe al capezzale del nonno perché non sia un problema per lui, o forse la vorrebbe solo dove può controllarla, un po’ per saperla al sicuro, un po’ perché certi uomini sono così nel confronti delle donne della loro vita, non accettano nessun genere di auto affermazione.
Ma basta spremere le meningi, leggerò il seguito con molto interesse ❤️

Recensore Master
28/07/22, ore 17:30

Sono davvero felice di ritrovarti in questo fandom con un'altra tua opera, cara Autrice, e per di più con un personaggio assolutamente speciale. La mamma di Levi non può che lasciare il segno, anche perché si intuisce che da una donna straordinaria come lei non potesse che vedere la luce un uomo come il nostro Levi.
Quello che mi ha colpito di questo tuo incipit, è l'incisività.
Il tuo stile è in continua evoluzione, l'andamento narrativo è efficace e visivo. Le introspezioni, che a te sbocciano spontanee come fiori al sole, sono profonde ma non indulgono in retoriche inutili, né in patetismi. L'aborto spontaneo di Kuchel, per esempio, ce lo hai saputo rappresentare in modo efficace e duro, ma senza scadere nel melodramma (rischio molto facile in cui cadere, vista la delicatezza dell'argomento). Questa giovane donna avrà la vita spezzata troppo presto - questo purtroppo lo sappiamo già -  lasciando solo il suo bambino. Ma, seppur per breve tempo, come breve è stata la sua vita, Kuchel ha saputo portare luce nei Sotterranei. Quello che colpisce della Kuchel che ci stai donando è la sua profonda dignità: la giovane esercita una professione umiliante, che avvilisce chi la pratica e la vive, e che la riduce al ruolo di oggetto sessuale per pervertiti e violenti.
Eppure, seppur a modo suo, essa rimane pura e incontaminata.
Ha lasciato il Levi un ricordo dolcissimo e struggente di fonte d'amore inesauribile.
Con il suo sangue, ha saputo instillare nel figlio forza di carattere e combattività. Del resto, tu ce l'hai rappresentata molto fiera e nobile nel contegno, financo di fronte a quell'essere spregevole del fratello, dalle mani lorde di sangue di tutte le sue vittime.
Kuchel volta le spalle a Kenny per proseguire per la strada che si è prefissata: fatta di umiliazioni e di degrado, ma forte del suo coraggio e del suo orgoglio.
Essa è un'Ackerman: e, come tale, neppure la morte potrà farla sparire, annullando la sua presenza sulla terra.
Mi pregusto il resto della tua storia: conoscendoti e partendo da questo incipit, so già che si tratterà di una lettura coinvolgente.
Del resto, quando scrivi tu, sai arrivare sempre dritta al cuore.
Ti aspetto.
 

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