Ciao Gabry,
arrivo con un ritardo davvero imbarazzante, ancor peggiore di quelli a cui sei abituata, per lasciarti un piccolo commento su questo terzo capitolo.
La prima cosa che mi ha immediatamente colpita di questa lettura è stato quel “sconveniente”. Perché, sì, immagino che avere come figlio un Lupo Mannaro non sia proprio il massimo, specie per dei maghi che vivono in una società fortemente impregnata di pregiudizi - non che la nostra sia diversa ma facciamo finta di nulla - ma non mi aspettavo questo. Sì, okay, avevo dato per scontato che il segreto di Remus fosse qualcosa da nascondere al mondo, forse anche in un disperato tentativo di dimenticarsi del problema, ma non mi aspettavo parole così forti, specie da un genitore.
Non ho potuto fare a meno di chiedermi se suo padre non avesse alimentato questo senso di colpa. Perché Remus sente sulle sue spalle il peso di essersi salvato, di aver avuto la possibilità di vivere a differenza dei suoi amici. Anche se qui una forse dovrebbe interrogarsi se quella sia stata davvero una vita, almeno il periodo pre e post Malandrini.
Comunque suo padre mi sta palesemente sulle balle. Posso anche capire il tentativo di fargli comprendere le difficoltà che il morso comporta ma mi sembra che non abbia mai cercato di rassicurarlo, di dargli speranza, al contrario mi pare che abbia accentuato ancor di più tutte quelle fragilità e incertezze.
E lo so che tu mi dirai che forse era un tentativo di non dargli false illusioni ma non mi va giù!
Se io vedo che mio figlio è a terra, mica gli do in mano una pala per scavarsi la fossa da solo!
Alla fine credo di riuscire a comprendere i sentimenti contrastanti che scuotono Remus sottopelle. Questo tentativo di odiare Tonks per nascondere quello che davvero prova.
E’ palese anche da quel “tutti ne saranno sollevati”.
Credo che, anche se le parlasse chiaramente, si mostrerebbe comunque un imbranato di prima categoria.
Giacché hai parlato di genitori, non ho potuto fare a meno di riflettere un momento su Andromeda. Trovo molto delicata la rappresentazione che le hai dato. Non è d’accordo con quello che c’è tra lui e sua figlia ma si tiene per sé le sue idee (almeno in presenza di altri).
Una cosa che apprezzo davvero molto di Tonks è la franchezza di andare dritto al punto senza perdersi in troppi convenevoli. Gli ha manifestato il suo dispiacere per la morte di Sirius, affrontando di petto il problema e affermando che per lui avrebbe fatto lo stesso.
E forse può apparire avventato - anche se in parte giustificato dalla sua giovane età - ma credo che un contesto come la guerra mostri la vera natura delle persone.
Trovo che il modo in cui Tonks lo abbia messo con le spalle al muro sia quello vincente. Perché con uno come Remus - abituato da una vita a fuggire da tutti, specie da se stesso - non ci sia molta altra scelta. Anche perché se intravede uno spiraglio di salvezza, si dà alla macchia.
Spero che mi perdonerai per il ritardo <3
Ti mando un grosso bacio,
Eli |