Se ogni cosa ha davvero il suo tempo, allora questa storia d'autunno e attesa non poteva che chiamarmi proprio ora, che mi sento proprio così, autunnale e sospesa (sebbene l'estate, o il suo barlume, se la prenda con comodo, quest'anno).
Ciao, carissima Lu, da quanto tempo! ♡ Ero proprio curiosa di continuare queste tappe di stagione in stagione e, lo dico, seppur nella rinnovata sintesi, nemmeno questa stagione mi ha delusa. Mi piace quanto denso e consistente tu abbia saputo rendere qualcosa di tanto immateriale quanto l'attesa, con i giorni come granelli di sabbia di un tempo lento, lentissimo, e come i tuoi Draco e Hermione si incontrino, si vengano incontro, si attendano (!) sulla strada dell'ambizione (è un'affinità, questa, a cui non avrei mai pensato, sai?) e come ci traghetti piano, dolcemente, dall'ambizione alla passione (in fondo, entrambe altrettanto brucianti!). In effetti, è vero che, trascinati dalla medesima ambizione, potrebbero viaggiare parallelamente, insieme, e invece no, lo sottolinei benissimo, c'è l'orgoglio a sbarrare il passo, a frenare la lingua, a lasciare nel non detto e a prolungare l'attesa, a mantenere alte maschere di odio ormai consunte, limitanti, non più combacianti con quel che vibra al di sotto. E poi, e poi. Le impressione autunnali, altrettanto belle quanto le estive, con il tempo che penetra e attraversa come rami, come dolore (ancora un tempo materiale!) e lo sbocciare accostato al sanguinare (che è un tuo tema ricorrente, con questi due, ormai l'ho capito, e direi a ragione: sappi che quella speranza di fioritura, nonostante "il sangue" mi ha riportato inevitabilmente in mente le torture di Bellatrix e, niente, è un dettaglio che ho apprezzato tanto). E poi altri temi che ormai, per me, identificano i tuoi Draco e Hermione, come il silenzio, la tempesta (che mi è sembrato un modo carino, oltre che identificativo e peculiare, di mantenere una continuità con la storia "estiva").
Che dire, bravissima!
Un bacio |