Il Writober 2022 di fanwriter.it è cominciato e finito, ma io come al solito arrivo tardi, quindi, senza partecipare alla competizione, ho voluto comunque cimentarmi in questa prova con la lista PumpNIGHT. Non solo: ho deciso di dedicare questi 31 Prompt ai miei quattro giocatori preferiti del Brema.
Ci saranno coppie canon, coppie meno canon, ma tutte yaoi. Mi divertirò a sperimentare su di loro rimanendo nel limite delle 110 parole, cosicché nessuna sia più di una Drabble. Non ne scrivo da un po’ di anni, quindi spero che siano decenti! LOL

Il Writober 2022 di fanwriter.it è cominciato da inizio mese, ma io come al solito arrivo tardi, quindi, senza partecipare alla competizione, ho voluto comunque cimentarmi in questa prova con la lista PumpINK. Non solo: ho deciso di dedicare questi 31 Prompt ai Malandrini e ai loro anni a Hogwarts.
Ci saranno coppie canon, coppie meno canon, coppie het e coppie slash. Mi divertirò a sperimentare su di loro rimanendo nel limite delle 110 parole, cosicché nessuna sia più di una Drabble. Non ne scrivo da un po’ di anni, quindi spero che siano decenti! LOL

100 Prompt.
100 Storie.
Alcune collegate, altre no.
Un'infinità di personaggi, anche i più improbabili.
Coppie sia Het che Slash.

A Sirius girava la testa. Si sentiva stordito, quasi preda di una febbre che non lo lasciava respirare. Il petto era contratto, come se un enorme Troll di montagna ci si fosse seduto sopra e non avesse alcuna intenzione di alzarsi. Gli occhi gli bruciavano a tal punto che parevano pieni di schegge di vetro ogni volta che abbassava le palpebre e la sua mente, di solito acuta e brillante, era confusa e incapace di soffermarmi su un pensiero coerente.
Avanzava dietro agli altri, ape diligente di uno sciame che appariva funebre come avrebbe dovuto in tale circostanza.

Lui si avvicinò, fissando il materiale. «Cos’è che ti stai mettendo, esattamente?»
«Lo smalto,» ripeté lei. «Un ingegno Babbano.»
«E lo stai facendo in casa dei miei genitori, anti-Babbani acclarati?»
«Già,» rispose lei, tutta soddisfatta.

«Hogwarts non esiste, senza di te.»
Non esisterà, davvero. Non più come la conosciamo. Perché nonostante l’aspetto da Mezzogigante, la propensione a non tenersi neanche un cecio in bocca e ad amare le creature più strane, la cosa che più di tutti ci ha insegnato Hagrid è la gentilezza, che altri non è che la magia più potente del Mondo.
Per Robbie Coltrane e il suo Rubeus Hagrid. Un piccolo omaggio a dimostrazione di come il nostro Custode delle Chiavi e dei Segreti a Hogwarts sapesse essere gentile anche con chi non se lo meritava davvero.

Se c’è una cosa che odio, è la maleducazione. Purtroppo, l’universo sembra divertirsi a prendermi in giro, facendomi incrociare il cammino con tutta una serie di individui più o meno spiacevoli. Alcuni sono dei veri e propri stronzi, ma... Ehi. Sono una donna matura. Posso fingere di non volerli uccidere lentamente, giusto? Pertanto, quando sul mio fantastico autobus vedo salire proprio lui, devo congratularmi con me stessa alla consapevolezza di non averlo azzannato alla giugulare come prima cosa. Certo, il sorrisetto sarcastico che mi sta rivolgendo non aiuta a lenire i miei istinti omicidi, ma sono lì per lavorare e non per perdere tempo dietro al più grosso cafone che abbia mai avuto la sfortuna di incontrare.

Sorrise, a quel ricordo, alzando un angolo della bocca screpolata. Aveva provato una soddisfazione impareggiabile a irritarli con tutte quelle piccole cose. Era un ribelle fatto e finito, come gli diceva sempre Remus.
Il sorriso sghembo svanì in fretta dal suo volto, al pensiero del suo amico; perché a quello seguiva il ricordo del tradimento di Peter e... E...
James.

Se quei momenti di buio erano gli unici che potevano concedersi fino alla fine del Mondiale... Beh, se li sarebbero fatti bastare.
Ci sarebbe stato tempo, dopo.
Lo sentivano nelle ossa.
Perché ogni bacio suonava come una promessa.

Remus preferisce ricordarlo come è stato a Hogwarts, quando nessuno dei due aveva ancora vissuto il loro tragico destino. Quando la vita non proprio lieta che avevano fatto prima di cominciare la Scuola sembrava lontana, racchiusi nella loro bolla piena di gioia, anche e soprattutto perché erano insieme.

Occhi di ghiaccio si specchiano in un prato incontaminato e quello che sentite, forte a ogni battito del cuore, è che qualcosa sta cambiando per sempre. Qualcosa vi sta trasformando in persone diverse.

I secondi scorrono veloci sul tabellone, andandosi esaurendo.
Lo capisci in quel momento.
Sei tu a dover decretare la vittoria e la sconfitta della tua squadra.

Sirius Black fissava il fuoco con sguardo assente mentre il vino nel bicchiere che stringeva in una mano rifletteva le fiamme, lanciando baluginii nel buio.
Si trovava in uno dei tanti salotti di Casa Black, al n° 12 di Grimmauld Place, mentre tutti gli altri dormivano nelle loro stanze.
Isolato al Quartier Generale dell’Ordine della Fenice, era chiuso tra quelle mura ammuffite da mesi e il senso di claustrofobia che lo coglieva sempre di più ogni giorno, lo stava mandando fuori di testa.

Iaia non poteva crederci. Era un incubo. Un incubo orribile, opprimente, schifoso.
E pure lei si sentiva uno schifo. E oppressa. La realtà la stava schiacciando. Merda. Non avrebbe mai immaginato che avrebbe vissuto così il giorno del suo compleanno; che, rientrando a casa da un viaggio di lavoro in Italia, avrebbe visto… questo.
«Che cazzo succede qui?»

SenKosh
Se c’era una cosa che Hiroaki Koshino proprio non sopportava, era vedere Akira Sendo fare il galletto con le ragazze.
Ma se c’era una cosa che detestava ancora più di quello, era vedere Akira Sendo malato.