Recensioni per
L'Eco delle Parole Perdute
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/07/23, ore 22:23

Ciao eccomi ancora
Lo spirito della stagione estiva con il suo cielo limpido e l osservare le nubi, che accompagnano i dolci e spensierati pensieri di questo periodo dell anno..Quelle estati di tanti anni fa quando prima bambina poi fanciulla mi immergo nell ebbrezza estiva, e del suo cielo limpido e chiaro, e i suoi riflessi sul mare
Complimenti
V

Recensore Veterano
07/02/23, ore 14:19

Carissima Fenice,
arrivo in ritardo a recensire, ma sono contenta che tu abbia deciso di condividere queste splendide righe  che sono rimaste per un po' a riposare sulla memoria del tuo pc.
Ho trovato questi tuoi versi davvero belli, struggenti e malinconici: perfetti per celebrare la stagione più luminosa e calda dell'anno, in questo caso ormai morente. L'estate che durante l'infanzia e l'adolescenza costituisce un momento di libertà e di svago e che per questo assume, in età adulta, un retrogusto dolceamaro.
Complimenti anche stavolta e grazie per aver condiviso.
Un saluto caro,
G.

Recensore Veterano
11/12/22, ore 10:43

Cara Elena, la bellezza estrema della poesia è che a differenza della prosa, ognuno può leggerci quello che vuole, in base ad esperienza e sensibilità.
Leggendo questa poesia mi sono proiettata indietro nel tempo, alle mie stati da ragazzina, lunghe, larghe, piene di ore assolate e tempo libero, tali da sembrare infinite in un primo tempo.
Ma poi arrivava sempre settembre, come la fine di una lunga giornata, così arrivava anche la fine dalla mia vacanza.
Vedo i cieli colorati del rosa intenso di quei tramonti, sento il venticello gentile della sera.
Avverto quella lieve tristezza che però più che addio, sa di arrivederci.
Brava

Recensore Veterano
11/11/22, ore 09:48

Ciao Fenice!
Ho finalmente tempo e lo voglio impiegare nel commentare questa tua poesia, sperando di non scrivere castronerie.
Innanzi tutto, questa tua poesia mi fa pensare al colore azzurro. Forse perché, identificandomi nella protagonista, mi è parso di guardare a mia volta il cielo.
È una poesia che mi ha dato un senso di attesa. Come se insieme allo scorrere delle nuvole si lasciasse scorrere il tempo, per vedere cosa porterà il futuro. La protagonista è forte dei suoi ricordi, dei suoi pensieri e delle sue conoscenze, li percepisce favorevolmente o negativamente in base a ciò che le accade attorno, mi sembra anche grazie ad una seconda persona, la quale potrebbe influenzare il suo mondo.
La sensazione che mi hai lasciato addosso è quella della pacifica attesa, con un formicolio allo stomaco per la voglia di scoprire quello che verrà.
Chissà se mi sono spiegata! Un abbraccio! A presto!
Jean

Recensore Master
07/11/22, ore 15:50

Ciao Fenice. Interessante che questo testo sia stato scritto alla fine dell'estate dove questi pensieri e queste parole smarrite possono passare dall'autore al lettore in base al proprio sentire. Suggestiva l'immagine scelta, mi sono fermata ad osservarla prima di immergermi nelle tue parole. Uno scritto intriso di malinconia dove mi ha colpita l'immagine della nuvola che arrossisce per il tramonto del sole che la colora. La mente é preda dei pensieri, dei ricordi tra una nuvola e un'altra. Una speranza nel finale di un'opportunità. Ho seguito il tuo fluire di pensieri in quest'ambientazione che hai creato. Grazie come sempre per queste delicate emozioni. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 07/11/2022 - 03:51 pm)

Recensore Master
07/11/22, ore 13:32

Cara Fenice,
Un grande dubbio attraversa il mio animo e fa sorgere in me allarme e dispiacere, nel far mie, allo stesso tempo, le parole eterne del grande Gibran e le tue... altrettanto preziose e probabilmente più eloquenti del solito.
No, la curiosità non è ammessa, però sarei molto triste se nel tuo scritto prevalesse il fattore autobiografico. Sarebbe così, si, nonostante un finale di testo "impastato" di aneliti volitivi e speranzosamente arditi. Se invece il tutto fosse originato da una associazione messa in campo e in versi dalla tua creatività, con cui essa avesse magistralmente associato i due calori più grandi capaci di donare vita al cuore umano...
Se così fosse... beh... non mi resterebbe che inchinarmi al cospetto del traguardo narrativo da te raggiunto. In ogni caso, ancora una volta (e non mi è di alcun peso, anzi di cospicua contentezza) tutti i miei complimenti più sinceri e convinti.
Un affettuoso saluto

Recensore Junior
07/11/22, ore 12:38

Ciao Elena,
sono molto felice di rileggerti.
Anche a me la fine dell'estate provoca un po' di malinconia e ritengo davvero che la nuvola sia il simbolo del tempo ormai passato, un tempo che cerchiamo di rammentare più e più volte nel corso delle settimane successive.
È proprio il Caso che all'improvviso consente alla nostra mente di risvegliarsi, di ritornare anche solo per un momento a quei momenti spensierati, addolcendo un po' il sorriso amaro che ci aleggia sulle labbra.
Ho inserito la poesia tra le ricordate, in quanto il mio stato d'animo, alla fine dell'estate, è proprio come tu hai descritto.
Complimenti e a presto.

Marianne

Recensore Master
05/11/22, ore 09:14

Un lungo viaggio, questa tua lunga poesia, che parte da un tramonto e da una voce e si perde fra lande inesplorate e fascinose.
Ho cercato di starti dietro, col fiato grosso, di seguirti nella corsa sfrenata della tua mente finalmente libera.
Mi hai portato per mano attraverso versi birichini (ho dovuto mettere il telefonino in orizzontale per farceli stare tutti); attraverso parole di prima scelta, dal sentore di antichi poemi, dall'accento di linguaggi dimenticati.
Ho amato quell'inchino "grazie al Caso", pericolosamente vicino a volgarissima espressione, testimone invece di una capacità di totale affidamento alle ali con cui intraprendi i tuoi voli. Pindarici alle volte, ma sempre volti verso un Infinito, avvicinato da nuvole arrossite e nuvole peripatetiche.
Architettate con cura e perizia le prime due e le ultime due parole della poesia.

Niente è mai "perduto per sempre".
Un grato abbraccio.

Recensore Master
05/11/22, ore 08:39

Cara Fenice, colpisce subito l'incipit della tua poesia, perchè raramente ho trovato associato l'aggettivo malinconico all'estate. A volte quando si parla della sua fine, raramente in altri contesti. Quella nuvola che segna l'inizio del tuo componimento e che si ripropone alla fine, in veste diversa, perchè è un'altra nuvola, sembra la metafora delle occasioni della vita, che ci scorrono davanti e sta a noi coglierle e interpretarle...mentre le parole, le frasi, quei nodi che ci tengono legati ad un ricordo, ad un legame o ad una persona che non ci sono più nella nostra vita, hanno quasi un'accezione negativa in questa tua poesia, li ho colti come lacci che non lasciano liberi, che impigliano mente e cuore a qualcosa che non tornerà. Si può solo intravedere il vissuto che sta dietro a queste tue riflessioni, ma si percepisce chiaramente il sentimento di quel vissuto. E l'autrice sembra tentata di buttarsi tutto alle spalle e ricominciare, ma sembra ancora frenata, ed il termine "malinconica" torna anche nelle righe di chiusura della poesia, coem a dire che in fondo nulla è cambiato o cambierà. Andare avanti è sempre l'azione più difficile.
Molto bella, questa tua ultima, e forte, come solo quello che proviamo sulla nostra pelle può essere.
(Recensione modificata il 05/11/2022 - 08:39 am)

Recensore Master
05/11/22, ore 06:35

Buongiorno
Un'estate malinconica infinita, unita a una siccità da paura.
Dentro e fuori di noi.
Ogni volta leggerti è come ricevere una dolce carezza da una persona amata.
Tra l'altro, i versi sempre nutriti e corposi sono ogni volta dolci zuccherini.
Buon fine settimana.