Io sto piangendo come un bambino.
O meglio, mi sto trattenendo per non far preoccupare chi ha la sfortuna di vivere accanto a me, ma sappi che avrei solamente voglia di singhiozzare.
Di singhiozzare, e di ringraziari, perché tutta questa storia è bellissima, ma questo capitolo è qualcosa di più.
L'ho amato in un modo che non ti so dire, e ha fatto malissimo, ma è stato meraviglioso.
Sarà che prendi due fra i miei personaggi preferiti, li metti in uno dei contesti più dolorosi e al tempo stesso interessanti, e ne tiri fuori un'introspezione spettacolare, ma questo capitolo è davvero una piccola perla.
È stato meraviglioso vedere Percy attraverso gli occhi di Kingsley: avendo ormai letto almeno un pochino del tuo universo narrativo, già potevo intuire la tua caratterizzazione di Kingsley, e di certo ci hai dato degli spunti interessanti sul suo personaggio e sul passato che ha condiviso con Percy. Però non eravamo mai entrati nel suo punto di vista, ed è stato interessantissimo. Non solo per il modo che ha di comprendere Percy e di riuscire a vederlo davvero per tutto quello che è (un uomo coraggiosissimo che ogni giorno ha fatto e continua a fare il suo dovere, salvando la vita ad innumerevoli persone e tenendo in piedi mezzo ministero, non solo dal punto di vista lavorativo ,– che già non è poco – ma anche e soprattutto da quello umano), ma anche perché vediamo cosa lo ha portato a occupare il posto da ministro, e quanto tutto ciò gli costi.
Ecco, io adoro questo modo di dipingere perfettamente quanto lui sia l'uomo perfetto per ricoprire un ruolo di potere proprio perché lui il potere non lo ha mai cercato: non vuole essere Ministro, ma è un ottimo Ministro perché sa che è necessario per lui occupare questa carica e fare tutto il possibile per non deludere chi ha bisogno di lui, cercando di mandare avanti un Paese ridotto in cocci anche attraverso la burocrazia, nonostante lui vorrebbe solo buttarsi nella mischia e cacciare Mangiamorte. È un concetto che credo risulterebbe estremamente caro a Silente, e adoro il modo in cui lo hai mostrato.
E adoro, ovviamente, come tutto questo si rifletta nel suo rapporto con Percy. Un Percy che qui riesce a mantenersi intero per miracolo, spezzato com'è dal suo tentativo di tenersi sempre costantemente impegnato per non avere il tempo di riflettere su tutto il resto.
Il suo dolore è evidente e tangibile, è qualcosa di assolutamente straziante, ma l'ho apprezzato davvero tanto. Perché io vorrei davvero che le cose per lui siano andate diversamente, ma temo proprio che le parole di George siano una reazione più che realistica.
Insomma, ti faccio davvero i miei complimenti: questa storia è meravigliosa. |