Recensioni per
Five languages
di ferao

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/01/24, ore 12:18

Ciao ferao, arrivo dagli Oscar della penna!
Ho trovato la tua storia molto profonda per le tematiche che affronta: le conseguenze della guerra, il lutto, il senso di colpa di chi è ancora vivo.
La cenere ricorre molte volte nel testo per descrivere l’atmosfera del Ministero nel post-guerra, ed è stata molto potente nel farmi immaginare il senso di desolazione, grigiore e macerie (fisiche ma soprattutto emotive) che caratterizzano la scena e lo stato d’animo dei protagonisti.
Hai analizzato bene i pensieri di Kingsley da neo Primo Ministro, ma soprattutto mi è piaciuto scoprire questo suo lato paterno con Percy.
Ho amato il rapporto che hai creato tra i due, entrambi uniti dal fortissimo desiderio di sentirsi utili in qualche modo e dediti al lavoro per superare il dolore del lutto.
Mi ha spezzato il cuore Percy che viene rifiutato da George, vedere la famiglia Weasley dilaniata in questo modo è un colpo atroce, però la dinamica che hai descritto è anche terribilmente realistica, purtroppo.
Ho provato tanta pena per Percy, sia nei libri che in questa tua storia, e credo che il suo percorso per ricucire i rapporti nel dopo guerra sia uno dei più faticosi.
Fortuna che gli hai affiancato un personaggio meraviglioso come Kingsley.
Complimenti davvero per questo insolito scorcio nel mondo di Harry Potter, è stata una lettura molto intensa e commovente *-*
In bocca al lupo per gli Oscar e a presto!

Recensore Master
19/11/23, ore 20:48

oh, Percy, il mio ragazzo incompreso. mi fa molto piacere leggere su di lui, e vederlo in un rapporto positivo con Kingsley. Percy è sempre stato caratterizzato come il figlio in disavanzo, quello che non piace particolarmente a nessuno, il più piccolo dei grandi (e quindi lasciato indietro), e il più grande dei piccoli (che quindi lo vedono più come una spia dei genitori)
e abbiamo Kingsley, che si trova invece in un posto che non sente suo, solo per dovere. cosa può comportare la responsabilità di tenere sotto la sua ala un ragazzo traumatizzato dalla guerra
si sono trovati, Percy che sa organizzare e navigare la burocrazia e Kingsley che può garantire la stabilità di cui il mondo magico (e Percy) ha bisogno
hai gestito benissimo le loro interazioni, e mostrato le plausibili basi per una futura relazione
ottimo lavoro

Ollie
(saint oleander sul forum, arrivo anche io dagli oscar della penna)

Recensore Master
30/12/22, ore 00:04

Io sto piangendo come un bambino.
O meglio, mi sto trattenendo per non far preoccupare chi ha la sfortuna di vivere accanto a me, ma sappi che avrei solamente voglia di singhiozzare.
Di singhiozzare, e di ringraziari, perché tutta questa storia è bellissima, ma questo capitolo è qualcosa di più.
L'ho amato in un modo che non ti so dire, e ha fatto malissimo, ma è stato meraviglioso.
Sarà che prendi due fra i miei personaggi preferiti, li metti in uno dei contesti più dolorosi e al tempo stesso interessanti, e ne tiri fuori un'introspezione spettacolare, ma questo capitolo è davvero una piccola perla.
È stato meraviglioso vedere Percy attraverso gli occhi di Kingsley: avendo ormai letto almeno un pochino del tuo universo narrativo, già potevo intuire la tua caratterizzazione di Kingsley, e di certo ci hai dato degli spunti interessanti sul suo personaggio e sul passato che ha condiviso con Percy. Però non eravamo mai entrati nel suo punto di vista, ed è stato interessantissimo. Non solo per il modo che ha di comprendere Percy e di riuscire a vederlo davvero per tutto quello che è (un uomo coraggiosissimo che ogni giorno ha fatto e continua a fare il suo dovere, salvando la vita ad innumerevoli persone e tenendo in piedi mezzo ministero, non solo dal punto di vista lavorativo ,– che già non è poco – ma anche e soprattutto da quello umano), ma anche perché vediamo cosa lo ha portato a occupare il posto da ministro, e quanto tutto ciò gli costi.
Ecco, io adoro questo modo di dipingere perfettamente quanto lui sia l'uomo perfetto per ricoprire un ruolo di potere proprio perché lui il potere non lo ha mai cercato: non vuole essere Ministro, ma è un ottimo Ministro perché sa che è necessario per lui occupare questa carica e fare tutto il possibile per non deludere chi ha bisogno di lui, cercando di mandare avanti un Paese ridotto in cocci anche attraverso la burocrazia, nonostante lui vorrebbe solo buttarsi nella mischia e cacciare Mangiamorte. È un concetto che credo risulterebbe estremamente caro a Silente, e adoro il modo in cui lo hai mostrato.
E adoro, ovviamente, come tutto questo si rifletta nel suo rapporto con Percy. Un Percy che qui riesce a mantenersi intero per miracolo, spezzato com'è dal suo tentativo di tenersi sempre costantemente impegnato per non avere il tempo di riflettere su tutto il resto.
Il suo dolore è evidente e tangibile, è qualcosa di assolutamente straziante, ma l'ho apprezzato davvero tanto. Perché io vorrei davvero che le cose per lui siano andate diversamente, ma temo proprio che le parole di George siano una reazione più che realistica.
Insomma, ti faccio davvero i miei complimenti: questa storia è meravigliosa.

Recensore Veterano
16/12/22, ore 13:07

Ferao🥺🥺🥺
Questa storia è davvero potente (e straziante). L’introspezione di Kingsley, Percy che crolla, George… Hai scritto un ritratto davvero crudo e realistico di una possibile realtà post guerra, un ritratto che spezza il cuore, ma che col finale dà anche un po’ di speranza. Ho davvero sentito questa storia nel profondo, me la sono vista davanti agli occhi mentre leggevo e, insomma, credo che tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro perché sei riuscita a colpirmi moltissimo.
Anche l’idea che tiene insieme la raccolta mi sembra molto interessante, infatti sono curiosa di recuperare i capitoli precedenti e vedere come ci sorprenderai in futuro.
Complimenti e grazie per aver partecipato alla challenge♡

Recensore Master
16/12/22, ore 08:56

Allora, premessa: questo capitolo lo avevo già letto subito dopo gli altri due, quindi quando mi sono arrivate le tue risposte l'altro giorno dove mi avvisavi di non leggerlo se non volevo piangere era già troppo tardi :°D
Ma io sono una persona assai strana e ho pianto meno con questo che con gli altri, sebbene sia comunque qualcosa che spezza il cuore questo Perce post guerra che cerca in tutti i modi di non pensare, di espiare quelle colpe che sente di avere e di cui invece magari è responsabile solo un minima parte.
Come dicevo, mi somiglia.
Ho letteralmente amato vederlo a confronto con King: fra i tre personaggi di fronte a cui lo hai posto finora è forse il mio preferito (anche se è difficile scalzare Arthur dal mio cuore.)
Bellissima tutta l'introspezione iniziale: King è talmente pieno (non saprei che altro termine usare) e l'atmosfera che sa di cenere è talmente lugubre che mi è venuto quasi difficile credere che la storia fosse ambientata dopo la guerra. Ma proprio per questo ho amato il contesto, perché è realistico: perché la pace non mette a posto magicamente (LOL che ironia) le cose. Perché la guerra si lascia dietro sfasci, macerie, traumi che a volte non verranno mai elaborati. King è stanco ancora prima di cominciare la giornata ma è meraviglioso che quella stessa giornata venga svoltata completamente in positivo da un ragazzo in difficoltà. E' meraviglioso come King si scopra padre all'improvviso. E... oh damn it. Niente, alla fine sto piangendo di nuovo.
Grazie davvero, sono proprio felice di avere la possibilità di leggerti ♥
un abbraccio,

Benni

ps: il titolo è perfetto, inizialmente non ci avevo fatto caso, ma rileggendo il capitolo si nota il significato.

Recensore Master
13/12/22, ore 09:17

Ciao :)
Non sono ancora riuscita a recuperare Edax Rerum, anche se è in lista, ma non ho avuto comunque problemi a leggere. Kingsley è un personaggio con molto potenziale, soprattutto nel suo ruolo di neo-Ministro, ma in effetti non mi capita mai di leggerne.
Ho trovato strainteressante immergermi qui nei suoi pensieri, nel suo sentirsi inadeguato in un ruolo che non ha mai voluto – lui è un Auror, dovrebbe andare a caccia di Mangiamorte, non star qui a gestire segretari e burocrazia! – e che porta a termine per senso del dovere. Ho sorriso alla sua invettiva contro Malocchio e Silente che hanno avuto il buonsenso di morire prima della fine, ma non posso che concordare con Silente qui: il potere sta meglio a chi non lo desidera, e non ho dubbi che Kingsley possa svolgere un ottimo lavoro nel rimettere in piedi il Mondo Magico. Lavoro che non fa da solo, però, e ho amato come hai dipinto il ruolo di Percy in tutto questo.
Percy che cerca di rendersi utile a ogni costo per non perdersi nel suo dolore, e ci riesce: in ufficio è fondamentale. Ce li vedo tanto gli atti di servizio a essere il suo linguaggio dell'amore. Le parole di George mi hanno spezzato il cuore, e così la disperazione di Percy che finalmente si spezza ma supplica Kingsley di non mandarlo via, ché no, a casa proprio non ci può andare. (Lo capisco.)
Il finale mi è piaciuto tanto! Non è una soluzione, non può essercene una, ma un tè con un amico è intanto un passo nell'unica direzione possibile, cioè avanti.
E io a un'amicizia tra Percy e Kingsley non avevo mai pensato prima, ma da adesso li amo. Mi è piaciuto tantissimo come li hai caratterizzati, se non si fosse capito!
Grazie per la storia!
Mari

Recensore Veterano
11/12/22, ore 14:19

Prometto che dopo questo commento smetto di importunarti! anche se prima o poi passerò di sicuro a leggere Edax Rerum.
Mi si è tanto stretto il cuore, leggendo questa fic, perché il rapporto fra Percy e i suoi fratelli post-guerra è-- sì, una delle miei cose preferite da leggere al mondo, in effetti. Questo perché l’angst è il sale della vita, ecco tutto.
Complimenti – di nuovo – per la disinvoltura con cui cambi “voce” e “occhi” e… e mi sa che non te l’ho ancora detto, quindi lo dico qui: complimenti per l’idea della raccolta, perché la teoria dei cinque linguaggi dell’amore è una di quelle cose che ho letto, ad un certo punto della mia vita, e poi è rimasta a grattarmi nel fondo del cervelletto, in attesa di spuntare a tradimento in momenti random della mia esistenza, e l’idea di usarli come spinta per raccontare delle diverse sfumature di amore che prova un personaggio per dare forma ad un’introspezione sfaccettata e completa è molto riuscita, davvero, grazie mille di aver pubblicato questa raccolta! :)
Povero Percy e povero George, gli acts of service sono uno dei linguaggi dell’amore più sottovalutati e spesso fraintesi e GNNNN. Per fortuna Kingsley è un grand’uomo e riconosce la frenesia con cui Percy si occupa di tutto per quello che è.
Ho trovato molto giusto, molto delicato, che la storia si chiuda con la promessa di una tazza di tè: capisco perché Kingsley volesse mandarlo a casa, all’inizio, ma non sarebbe stato di grande aiuto per l’umore di Percy, come invece stare lì, al Ministero, a rendersi utile, di certo farà.
E, per citare Tennant in un ruolo lievemente diverso da quello che interpreta nella saga: “Tè! Mi serviva solo una tazza di tè. Una calda infusione di radicali liberi e tannino” XD
In effetti, il tè rende tutto migliore. Vado a farmene anch’io una tazza, perché me n’è venuta voglia, ne vuoi un po’ anche tu?

Alla prossima, 
Delì.