Recensioni per
Après Saverne
di Cunegonda109

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/05/23, ore 16:45

Mi piace molto come scrivi e l introspezione dei personaggi che fai è molto interessante. Continua a scrivere e io a seguirti.

Recensore Master
26/12/22, ore 07:33

Cara Cunegonda, arrivo con enorme ritardo, ma volevo esprimerti la mia am, mirazione per questa storia. Per prima cosa, non è semplice presentare il punto di vista di un narratore onnisciente senza anestetizzare l'emozione, ma tu cibriesci; poi, ho apprezzato l'uso delle frasi nominali, di raro equilibrio e dai risultati davvero notevoli: la descrizione dell'esplosione è davvero potente. E il particolare della cenere sulla marsina do Andrè non è urtante, ma direi realistica, perchè propone un pensiero plausibile, di quelli che ti colpiscono di botto come una specie di epifania in certi momenti. Mi è piaciuta tanto, grazie. D

Recensore Master
18/12/22, ore 23:47

Quanta forza, energia, potenza in questo pezzo! Dopo l'esplosione, il rumore, il fuoco e la distruzione André cerca un attimo di tregua. Ma un trauma così non può stemperarsi solo lavando via la fuligine, deve essere superato con le lacrime liberatorie di un uomo che ha raggiunto la piena consapevolezza che avrebbe potuto perderla. Che di lei avrebbe potuto restare niente, solo cenere. Invece lui l'ha sentita, ha sentito mentre lo chiamava ed riuscito a salvarla. Fa quasi una promessa, André, si impegna a restare sempre un passo indietro, ma in cambio chiede solo che lei resti viva, anche lontana ma viva. Solo questo conta, solo questo ha un senso. Complimenti per la narrazione coinvolgente in un crescendo di pathos.

Recensore Veterano
17/12/22, ore 19:35

Buonasera Cunegonda,
mi è piaciuta molto questa one shot che ci fa vedere cosa potrebbe essere accaduto dopo il miracoloso salvataggio di Saverne. Un salvataggio prodigioso da morte certa. Un'esplosione che hai saputo descrivere davvero benissimo nei suoi effetti. Proteggere Oscar è la missione in terra di André, sempre sufficientemente vicino (anche quando è lontano con il corpo, inspiegabilmente lo è con l'anima) per essere efficace. Ma che per essere appropriatamente distante, dopo averla salvata se ne discosta, perchè porgerle la mano è il massimo che la convenienza consenta.
Ora però vorrei proprio che il narratore onniscente ci rivelasse anche i pensieri di Oscar. Quella domanda  "Come ci è riuscito, come?", sono sicura, è stata solo temporaneamente tacitata dall'obbligo di adempiere ai suoi doveri di comandante ....

Recensore Master
17/12/22, ore 17:08

Ben ritrovata Cunegonda con questo brano intimista, nel quale possiamo apprezzare ogni sfumatura di ciò che ha provato André, dopo che le fiamme hanno avvolto il convento, ed è riuscito, per qualche misterioso percorso dell’anima, a salvare la sua Oscar.
Quest’ultima non sa darsi una spiegazione plausibile di come abbia fatto lui ad essere così pronto e ad averla portata fuori da quell’inferno che stava scatenandosi tutto intorno a loro. Ha sentito prepotente il suo abbraccio salvifico e ora lo guarda con il capo cosparso di cenere che sembra lo abbia invecchiato tutto in un colpo.
Lui, nel silenzio più totale, poiché le parole tra loro non sono mai state essenziali, ritrovandosi maggiormente nei silenzi che condividevano ma che erano pieni di tutte quelle parole mai pronunciate, ma sicuramente sentite, e con un semplice quanto complice sguardo, le ha semplicemente porto la mano affinché si rialzasse, interiormente felice di essere stato, anche questa volta, “sufficientemente vicino per essere efficace” .
Entrambi osservano lo scempio che le fiamme stanno facendo sul convento di Saverne: bagliori dagli svariati colori che virano dal giallo al rosso e che si innalzano verso il cielo. Solo un attimo, poi si torna alla normalità, alla loro normalità per portare a termine quella missione.
Ma André, che è tornato insieme a lei, ha bisogno di riservarsi degli attimi solo per se stesso, in modo da tranquillizzare quella parte di animo che ha avuto il timore di perderla per sempre. Ancora non sa spiegarsi neppure lui come abbia fatto a percepire la voce di lei che lo chiamava, ma forse è stato solo grazie al suo cuore sempre all’erta affinché nulla possa accaderle.
Pian piano, in quel tratto di bosco dove si è isolato, riprende contezza di se stesso, i muscoli si distendono e un pianto si scioglie portando ristoro a mente e cuore. Un pianto che ammansisce la paura e che purifica.
In quell’attimo di solitudine rivolge anche la sua preghiera affinchè possa sempre rimanerle accanto, come ha cercato di fare in ogni occasione, ma soprattutto di essere sempre in grado di ascoltare il suo richiamo oltrepassando i confini di tempo e spazio.
Un brano molto coinvolgente dove tutto converge nelle due frasi che hai coniato e che esprimono al meglio la persona di André: Sufficientemente distante per essere appropriato. Sufficientemente vicino per essere efficace.
Complimenti e, nel mentre, colgo l’occasione per porgere a te e ai lettori tutti un caloroso augurio per le prossime festività!

Recensore Master
17/12/22, ore 11:57

Un momento spaventoso, della cui reale gravità ci si può rendere conto solamente dopo.

Recensore Master
17/12/22, ore 07:20

Buongiorno Cunegonda,
Beh direi che questo terzo tentativo ha centrato completamente l' obbiettivo!
La terza persona, ovvero, il narratore onnisciente che con vivo trasporto ci rende partecipi di una scena drammatica e raccapricciante come l'incendio a Saverne direi, non poteva aver una migliore esposizione di questa.

Ho inserito il brano fra i miei preferiti: la tua elegante scrittura mi ha catturato letteralmente. Sembra un ricamo, una melodia di note musicali, un passo di danza perfettamente coordinato.
La chiusa che ripete la frase:

"Sufficientemente distante per essere appropriato. Sufficientemente vicino per essere efficace." è un tocco di classe

Solitamente a me non piacciono molto i brani elaborati, descrittivi, eccessivamente meticolosi, prolissi che per raccontare un avvenimento magari breve , spendono centinaia e centinaia di parole. Il tuo invece si legge che è una meraviglia ,si apprezza e si divora.

C'è tanto pathos fra le tue magiche righe, tanta cura nei dettagli di ogni singolo verso. In certi passaggi sembra di leggere una prosa poetica.
. È stato bello alla fine evidenziare lo stato d 'animo di André, più che di Oscar in quanto i suoi sentimenti li conosciamo ed è più facile concentrarsi in lui,immedesimarsi nelle sue paure, soprattutto l' angoscia di perdere la sua innamorata e il sollievo nel ritrovarla: malconcia e spaventata ma viva !

Ti dirò, è molto arduo impersonare Oscar, io qui di autrici che ci sono riuscite ne conto in un palmo della mano, il tuo primo esperimento, seppur riuscito non era certamente semplice. Magari col tempo ce ne saranno degli altri , io me lo auguro perché sei veramente capace.
Ti auguro buona giornata, un buon weekend e spero di ritrovarti ancora con qualche altro magnifico gioiello .
Complimenti
(Recensione modificata il 17/12/2022 - 07:29 am)
P.S. Non ho fatto nemmeno caso ai refusi nelle note anzi , a dire il vero non ho nemmeno guardato le note, comunque brava che te ne sei accorta tu;)

Su Oscar e André concordo su tutto ciò che hai scritto, trovo efp molto bello come sito di racconti, peccato però che viene premiata la " POPOLARITÀ " degli autori, non il merito, cosicché le opere migliori risultano meno visibili difronte a tutte quelle che hanno più contatti/ amicizie che dunque ottengono numerosi elogi.....
Spero di ritrovarti lo stesso! Ciao e grazie per i tuoi bellissimi scritti
(Recensione modificata il 22/12/2022 - 04:44 pm)